2013: un’ottima annata. Nasce una Start Up ogni quattro ore.

Entro Emanuela Negro Ferrero

Il 2013 è stato un anno davvero prolifico, che resterà nella storia come l’anno delle Start Up. Se da un lato le notizie per le imprese sono demoralizzanti, sul versante Start Up l’orizzonte pare schiarirsi. Secondo i dati rilevati da Start Up Italia, solo a dicembre sono nate 41 Start Up alla settimana, una ogni 4 ore. Anche l’Expo ha deciso di aprire alle idee innovative e si può dire che in Italia la creatività non sia mai mancata.

Ecco, intanto, alcune cifre interessanti. 500 milioni di dollari è l’importo versato dall’americana Clovis per EOS; 3,7 milioni di dollari per Musixmatch, l’applicazione citata fra le migliori del 2013 da Apple. Tutto questo è stato reso possibile perché il decreto Crescita 2.0 di fine 2012 ha dato una definizione e un campo d’azione alla categoria delle imprese innovative. Ha garantito – davvero eccellente – una serie di semplificazioni per dare una spinta decisiva al settore e mettendo a disposizione 200 milioni di investimento di partenza. L’Italia è stato il primo paese al mondo a regolamentare l’equity crowdfunding. Il decreto non è ancora operativo, ma chi ben comincia è già a metà dell’opera.

La nuova era dell’imprenditoria italiana è iniziata il 24 dicembre del 2012. Il registro delle Start Up innovative ha ricevuto quel giorno la sua prima iscrizione. Da lì in avanti è stato un susseguirsi di iscrizioni. Il 13 dicembre 2013, appena un anno dopo, ne risultano 1.456 iscritte. Più di 6 al giorno. Una ogni 4 ore con un picco massimo raggiunto nel marzo 2012 con 95 iscrizioni nella settimana dall’11 al 15.

In testa alla classifica c’è Milano con 184 Start Up. In seconda posizione l’Emilia Romagna, rallentata dal terremoto ma non per questo ferma. Un punto fondamentale per non fermare questa fioritura dipende dal decreto attuativo sulle detrazioni fiscali che sarà retroattivo per il 2013, consentendo così a chi ha investito di detrarre il 19%.

A questa crescita di giovani imprenditori si aggiunge la necessità di creare un collegamento fra nuova e vecchia imprenditoria. I giovani team, altamente formati e propositivi sul piano della ricerca e dell’innovazione, ben si integrano con l’esperienza e le competenze offerte da imprenditori più maturi ed esperti. In questo si può scoprire un’opportunità di scambio e di crescita reciproca offerta dalla crisi.

L’ultimo dato interessante riguarda l’Expo di Milano. Il direttivo ha espresso l’intenzione di dare spazio a idee innovative riguardanti cibo e ambiente per il Padiglione Italia. Un’occasione unica per uscire su una vetrina mondiale in un settore in cui l’Italia è ancora anni luce indietro e, forse, anche per fermare l’emorragia di cervelli. Magari considerando, come sta già facendo il più lungimirante Obama, la Start Up Visa. È un argomento interessante e controverso, di cui vi parlerò ampiamente nel prossimo articolo.