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La piattaforma di crowdfunding dedicata alla cultura italiana

Crowdfunding Culturale. Mecenatismo per i giovani musicisti italiani

Redazione

Nell’era digitale in cui viviamo, l’industria musicale è in costante evoluzione, e i giovani musicisti si trovano ad affrontare sfide uniche nel loro percorso verso il successo. Un aspetto cruciale di questa sfida è rappresentato dal mercato del lavoro per i giovani talenti musicali, il quale spesso richiede non solo abilità artistiche di alto livello, ma anche una buona dose di resilienza e ingegnosità finanziaria.

Il Mercato del Lavoro per i Giovani Musicisti

In Italia, come in molte altre parti del mondo, il mercato del lavoro per i giovani musicisti è competitivo e spesso difficile da penetrare. L’aspirazione a diventare un musicista orchestrale è un sogno che richiede anni di preparazione e dedizione. Un giovane talento musicale può intraprendere un percorso di studi che comprende corsi di musica, frequentazione di conservatori, e talvolta, persino esperienze internazionali.

Per diventare un musicista orchestrale professionista, è comune impegnarsi in studi musicali per almeno 10-15 anni, che includono il perfezionamento della tecnica strumentale, lo studio della teoria musicale e la partecipazione ad orchestre giovanili. L’impegno richiesto è massiccio, sia in termini di tempo che di risorse finanziarie, e questo può mettere a dura prova le famiglie di origine.

Il Peso sulle Famiglie di Origine

Il percorso per diventare un musicista professionista può rappresentare un onere finanziario significativo per le famiglie di origine. Le spese per le lezioni private, gli strumenti musicali, i viaggi per partecipare ad audizioni e competizioni, e gli anni di studio in un conservatorio possono accumulare costi considerevoli. In alcuni casi, le famiglie si trovano ad affrontare sacrifici finanziari notevoli per sostenere il sogno del giovane musicista.

Il Crowdfunding Culturale come Sostegno Finanziario

In questo contesto, il crowdfunding di tipo reward proposto da www.innamoratidellacultura.it

emerge come una risorsa preziosa per i giovani musicisti.

La piattaforma di crowdfunding, attiva dal 2014 solo per campagne in ambito culturale ed artistico, offre una vetrina virtuale in cui i talenti emergenti possono presentare i propri progetti artistici e chiedere il supporto finanziario della comunità.

Questo modello di finanziamento consente ai sostenitori di contribuire in cambio di ricompense tangibili, come album autografati, esperienze esclusive o persino lezioni private con l’artista.

La validità del crowdfunding culturale risiede nella sua capacità di connettere direttamente gli artisti con il loro pubblico, creando una relazione di reciproca fiducia. Non solo fornisce i fondi necessari per sostenere il percorso formativo dei giovani musicisti, ma crea anche un legame emotivo tra gli artisti e coloro che credono nel loro talento.

In conclusione, il crowdfunding culturale si presenta come una svolta significativa nel modo in cui i giovani musicisti possono finanziare la propria formazione e sviluppare la propria carriera. Questa forma di sostegno finanziario non solo allevia il peso sulle famiglie di origine, ma rafforza anche il legame tra gli artisti e la loro comunità, creando un ciclo virtuoso di supporto reciproco che contribuisce alla crescita e alla prosperità dell’arte musicale.

Un’Armoniosa Campagna di Crowdfunding per il Futuro della Musica

Un’eccitante iniziativa ha preso il via nel mondo della musica classica, con l’Associazione il Cimento Armonico alla guida di una campagna di crowdfunding intitolata Melodie in Crescita.

Questa campagna ambiziosa ha come obiettivo la raccolta di 15.000 euro destinati a sostenere alcuni dei giovani talenti musicali che fanno parte dell’orchestra diretta dal giovane e quotato direttore Gian Maria Fantato.

Gian Maria Fantato, promettente stella tra i direttori d’orchestra, ha dimostrato il suo impegno nell’incanalare il talento dei giovani musicisti verso un futuro luminoso.

Tuttavia, il sostentamento di tali talenti richiede risorse finanziarie significative, e qui entra in gioco la campagna “Melodie in Crescita”.

La campagna offre ai sostenitori l’opportunità di contribuire con donazioni che saranno direttamente devolute al supporto dei giovani musicisti dell’orchestra.

Le ricompense offerte sono tanto interessanti quanto uniche, spaziando da ringraziamenti personalizzati e accesso esclusivo a contenuti speciali, fino a un’esperienza straordinaria: la possibilità di organizzare un concerto direttamente nella propria casa, con esibizione live di alcuni membri dell’orchestra.

Questa iniziativa culturale non solo permette ai sostenitori di fare parte attiva della crescita artistica di giovani promesse, ma offre anche un’esperienza musicale intima e indimenticabile.

La figura di Gian Maria Fantato, giovane direttore d’orchestra in ascesa, aggiunge un ulteriore livello di prestigio alla campagna. La sua leadership e la sua visione musicale hanno catalizzato l’attenzione nel mondo musicale, rendendo la causa ancora più stimolante e coinvolgente. La sua presenza nella campagna sottolinea l’importanza di investire nelle nuove generazioni di musicisti e nell’innovazione musicale.

In conclusione, “Melodie in Crescita” rappresenta un affascinante esempio di come il crowdfunding culturale possa fungere da ponte tra gli appassionati di musica e i giovani artisti che cercano sostegno finanziario per perseguire il loro sogno.

Questa campagna non è solo un atto di generosità, ma anche un’opportunità unica di connettersi con il mondo della musica classica in modo tangibile e coinvolgente.

Esplora la campagna e supporta i giovani musicisti italiani. Vai al link di Melodie in Crescita e partecipa con una donazione su /https://www.innamoratidellacultura.it/projects/melodie-in-crescita/

Sei interessato ad avere informazioni? Scrivi alla nostra email progetti@innamoratidellacultura.it

Vuoi fissare una call? Manda un messaggio whatsapp al numero 3311671779

NFT e crowdfunding. Quali i punti in comune?

Cari amanti della cultura, artisti e sognatori digitali, oggi vi portiamo nel mondo affascinante degli NFT (Non-Fungible Tokens) su www.innamoratidellacultura.it. Scopriremo insieme come creare, promuovere e apprezzare l’arte digitale in un modo innovativo e rivoluzionario.

A – Creare un NFT: L’Arte della Digitalizzazione

Creare un NFT è come dipingere una tela digitale, ma con un tocco magico in più. Il processo è sorprendentemente accessibile: vai su una piattaforma dedicata ( leggi sotto quali sono) e carica il tuo lavoro digitale, imposta parametri come la rarità e il numero massimo di copie, e voilà, hai appena creato il tuo NFT. L’NFT è una vera e propria impronta digitale che ha il vantaggio di garantire la proprietà e l’autenticità dell’opera, aprendo le porte a un nuovo modo di possedere e scambiare arte.

B – Vantaggi per gli Artisti: L’Arte di Valorizzare il Creatore

Gli artisti possono trarre enormi vantaggi dalla creazione di NFT. Prima di tutto, gli NFT eliminano la necessità di intermediari, consentendo all’ideatore di mantenere un maggiore controllo creativo e guadagnare di più dalla vendita delle loro opere. La trasparenza della blockchain garantisce che ogni transazione sia tracciabile, fornendo quindila possibilità di ricevere un nuovo flusso di entrate, trasparente e ininterrotto. Inoltre, gli NFT consentono agli artisti di raggiungere una vasta audience globale senza barriere geografiche, ampliando enormemente le opportunità di visibilità e successo.

C – Pubblicare NFT: Esploriamo insieme Le Piattaforme Digitali

InnamoratiDellaCultura.it offre una piattaforma dedicata e accogliente per gli artisti che desiderano pubblicare i loro NFT. Tuttavia, esistono anche altre piattaforme rinomate come, per fare un esempio, OpenSea, Rarible e Mintable. Ogni piattaforma ha delle caratteristich eprecise e la scelta dipende dalle tue esigenze e preferenze. Puoi notare che www.innamoratidellacultura.it offre a chi desidera fare una campagna di crowdfunding una comunità appassionata pronta a sostenere progetti in ambito artistico e cultuarale. Hai pensato che potresti pubblicare una campagna e chiedere supporto per la comunicazione del tuo NFT?

D – Promuovere gli NFT: La Sinfonia Digitale del Successo

Promuovere il tuo NFT è molto simile a orchestrare una campagna di crowdfunding, ma con una melodia digitale unica. Se pensi che sia sufficente pubblicare il tuo NFT su un sito dedicato…ti stai sbagliando! Per far in modo che le persone si accorgano della tua opera e la possano acquistare…devi utilizzare i social media e condividere con tutta la tua comunità il tuo processo creativo. Puoi coinvolgere la tua audience con anteprime esclusive e raccontare la storia dietro ogni opera.

Nel mondo digitale….devi essere anche tu digitale…quindi collabora con influencer e altri artisti digitali per ampliare la tua portata. Inoltre, crea una narrazione coinvolgente attorno al tuo NFT, evidenziando i dettagli unici che lo rendono speciale. E non dimenticare di offrire ricompense speciali per i sostenitori, come edizioni limitate o esperienze esclusive legate alle tue opere.

Ti sembra tanto diverso da una campagna di crowdfunding? No…e infatti le dinamiche sono davvero molto simili.

InnamoratiDellaCultura.it è la piattaforma perfetta per abbracciare la rivoluzione degli NFT e portare la tua arte a nuove vette digitali. Che la tua sinfonia digitale risuoni attraverso la blockchain, creando connessioni durature tra gli amanti dell’arte e gli artisti audaci del futuro! 🎨🚀

Scrivi a progetti@innamoratidellacultura.it e ..lanciaq insieme a noi il tuo NFT!

Crowdfunding: sostieni la squadra femminile ucraina al Rally Montecarlo Historique.

Cari innamorati della cultura e sostenitori appassionati,

Siamo entusiasti di presentarvi una straordinaria opportunità di contribuire a un sogno coraggioso e significativo. Conoscete già Innamorati della Cultura, ma oggi vi invitiamo a unirvi a noi per sostenere la squadra femminile ucraina composta da Xenia, Renata, Liudmila e Hanna nel loro viaggio epico al Rallye Monte-Carlo Historique.

Una Squadra di Donne, un’Auto Storica e una Missione Importante

Questa squadra affiatata, al volante di una ZAZ 966 del 1971, un’auto storica di produzione nazionale ucraina, si propone di attraversare l’Europa con la bandiera ucraina. Partendo da Kyiv, attraversando Ungheria e Slovenia, il loro destino finale è Montecarlo. Ma questo viaggio va oltre il mondo delle corse automobilistiche. È un atto di coraggio durante tempi difficili, un’azione che dimostra come piccoli gesti possano fare la differenza anche durante una guerra.

La Sfida e l’Importanza del Crowdfunding

Il Rallye Monte-Carlo Historique è un’occasione unica che si terrà dal 30 gennaio al 7 febbraio 2024. Tuttavia, la partecipazione a un evento così prestigioso comporta costi significativi. La squadra ha lanciato una campagna di crowdfunding per raccogliere fondi e rendere possibile questo viaggio straordinario.

Obiettivi della Campagna di Crowdfunding

La squadra ha stimato che con €5200 copriranno il costo d’iscrizione, mentre con €4000 affronteranno le spese relative alla vettura, come benzina, olio e pedaggi autostradali, nonché i costi personali di vitto e alloggio. Con €1000 creeranno gadget speciali, che spediranno in tutto il mondo, mentre il resto sarà destinato a coprire i costi di comunicazione e di immagine.

Un’Opportunità di Presentare l’Ucraina al Mondo

Oltre a rappresentare un sogno personale, questa avventura è anche un’opportunità unica per presentare un’Ucraina libera e invincibile al mondo. In un momento in cui le donne ucraine stanno sostituendo i loro uomini al fronte, questa squadra si appresta a sfidare una tradizione maschile centenaria nel mondo delle corse automobilistiche.

La Vostra Generosità Può Fare la Differenza

Siamo consapevoli che la generosità non conosce limiti, e ogni contributo, grande o piccolo, è fondamentale per il successo di questa campagna. Oltre a sostenere una causa nobile, potrete ricevere ricompense uniche e diventare parte integrante di un’esperienza indimenticabile.

Dona su http://www.innamoratidellacultura.it

Un Viaggio di Coraggio e Determinazione

La squadra affronterà una distanza di 6-8 mila km con la loro auto ucraina, attraversando il territorio sotto bombardamenti e superando ogni ostacolo per raggiungere Montecarlo. Con il vostro sostegno, diventerete co-protagonisti di questa avventura nobile e audace.

Unisciti a noi, dona e vivi questa avventura straordinaria insieme alla squadra femminile ucraina. Scoprite le ricompense pensate per voi e rendete indimenticabile la vostra partecipazione a questa iniziativa.

Grazie per il vostro sostegno e la vostra generosità!

Il Team di Innamorati della Cultura

tecniche di marketing per lanciare una campagna di crowdfunding: si ma senza aggredire le persone

Marketing per il Crowdfunding Culturale. Lo faccio? Non lo faccio?

Push and Pull. Ma di cosa stiamo parlando?

In campo culturale, bisogna distinguere fra due tipologie di attività di promozione (marketing).

Il primo è il “marketing di tipo push” (in inglese il verbo push significa spingere)  che può essere paragonato a un approccio più assertivo nel promuovere un progetto o un’iniziativa.

Immaginiamo di essere immersi in una tranquilla serata di teatro quando, all’improvviso, ci viene presentato un flusso di annunci di vendita che interrompono il nostro coinvolgimento nell’opera.

Questo tipo di approccio potrebbe risultare intrusivo e disturbare chi desidera immergersi completamente nell’esperienza culturale senza interruzioni indesiderate.

Per capire meglio il sistema “push” che tutti, volenti o nolenti, conosciamo è quello degli spot pubblicitari che irrompono nel bel mezzo del nostro film.

D’altro canto, nel crowdfunding culturale, la tipologia di marketing che  assume una sfumatura più sottile e centrata sul contributore e’ quella definita “pull”.

Qui, l’addetto culturale dovrebbe concentrarsi su strategie che coinvolgano coloro che già dimostrano un interesse per ambiti culturali simili. Ad esempio, se qualcuno ha supportato progetti artistici precedenti, è probabile che sia incline a sostenere iniziative culturali correlate. Il marketing pull in questo contesto si basa sulla creazione di un dialogo autentico e su un coinvolgimento reciproco tra l’organizzazione culturale e il suo pubblico interessato.

Quello che serve per realizzare una campagna di successo in Italia e di cui dobbiamo renderci conto una buona volta. Va bene uscire sui propri canali social ma, ha senso fare campagna nazionale quando il nostro progetto è locale? La risposta è sempre la stessa. Dipende dal progetto e dalla sua importanza e notorietà.

Ci sono regole da seguire? Certamente si.

Evitare l’Invasività: L’invio indiscriminato di richieste di finanziamento potrebbe essere paragonato a disturbare gli appassionati di cultura con annunci pubblicitari invadenti mentre cercano di immergersi in un evento culturale. Un addetto culturale consapevole dovrebbe evitare di danneggiare la reputazione dell’organizzazione culturale attraverso tattiche che potrebbero risultare invadenti e controproducenti.

La Transizione Verso il Marketing Pull: Per un addetto culturale che si avvicina al crowdfunding, è cruciale comprendere che, sebbene il ricorso iniziale a tattiche di marketing push possa essere necessario per attirare l’attenzione, la transizione verso strategie pull è fondamentale per instaurare relazioni durature con i sostenitori. Focalizzarsi sulla costruzione di un legame autentico con il pubblico, offrendo contenuti culturali pertinenti e personalizzati, può favorire un coinvolgimento continuo e sostenibile.

In conclusione, nel crowdfunding culturale, l’equilibrio tra  catturare  l’attenzione con tattiche di marketing push e la successiva costruzione di relazioni a lungo termine attraverso strategie pull è un passaggio essenziale perche si instauri un successo duraturo nella raccolta fondi di  un progetto culturale.

Vuoi lanciare una campagna di crowdfunding culturale e usufruire di una consulenza personale del valore di 150 euro gratuitamente?

Iscrivi il tuo progetto su www.innamoratidellacultura.it e manda una email con il tuo numero di cellulare a progetti@innamoratidellacultura.it

Per Natale…regala @Cultura!”

Strategie di Crowdfunding Culturale .Adattare la Tua Campagna al Pubblico di Riferimento

Il crowdfunding di tipo reward come è quello proposto da www.innamoratidellacultura.it ha rivoluzionato il modo in cui i progetti culturali accedono ai finanziamenti, offrendo un’opportunità unica di coinvolgere direttamente il pubblico. Tuttavia, il successo di una campagna di crowdfunding dipende in gran parte dalla capacità di coinvolgere il  proprio pubblico di riferimento e dalla messa in campo di strategie adatte per indurlo a partecipare con una donazione e, magari, nella condivisione stessa del progetto con altre persone..

Campagne a Livello Locale: Le campagne e, di conseguenza, le strategie che devono essere adottate per promuoverle  cambiano a seconda se il progetto ha un impatto diretto con la comunità locale oppure se ha un raggio più ampio, nazionale o, magari, internazionale.

Se il tuo progetto ha un impatto principalmente a livello locale, come un concerto o una mostra in una specifica comunità, è saggio concentrarsi  su strategie di coinvolgimento locale e sulla propria comunità di riferimento. Per esempio, puoi  organizzare eventi di lancio, magari una conferenza stampa di presentazione  e, per coinvolgere  le comunità online e offline, e sfruttare  le partnership con enti locali o aziende per aumentare la tua visibilità, stampare dei volantini e..parlare con tutte le persone che conosci. La tua storia dovrebbe sottolineare il legame emotivo con la comunità e spiegare come il progetto arricchirà la vita locale.

Campagne a Livello Nazionale: Per progetti che hanno  un bacino di interesse nazionale, come una produzione teatrale itinerante, è necessario capire che devi ampliare la tua strategia di coinvolgimento. Utilizza social media e pubbliche relazioni nazionali per aumentare la visibilità. Coinvolgi influencer o personalità di spicco nel settore culturale che abbiano un seguito a livello nazionale. La tua narrazione dovrebbe enfatizzare l’importanza nazionale del progetto e, una volta realizzato, come può contribuire al panorama culturale del paese.

3. Campagne a Livello Internazionale: Se il tuo progetto ha ambizioni internazionali, come nel caso di Villa Verdi Sant’Agata, la tua strategia deve essere globale. Sfrutta la piattaforme di crowdfunding e traduci i i contenuti e il  materiale promozionale nelle lingue chiave. Coinvolgi ambassador o collaboratori influenti a livello globale. Comunica in modo convincente come il progetto contribuirà al patrimonio culturale mondiale.Un buon ufficio stampa e il coinvolgimento di blogger e influencer potrebbe davvero fare la differenza

Conclusioni: Adattare la tua strategia di crowdfunding al pubblico di riferimento è cruciale per il successo. Sia che tu stia puntando su una portata locale, nazionale o internazionale, comprendere il tuo pubblico e creare una narrazione coinvolgente saranno le chiavi per raggiungere e superare gli obiettivi di finanziamento.

La cultura ha il potere di unire le persone, e con la giusta strategia, il tuo progetto culturale può trasformare il supporto del pubblico in realtà tangibile. Che cosa si deduce da tutte quello che ho scritto?

Che una campagna di crowdfunding, fatto salvo per raccolte fondi emergenziali o per progetti di interesse collettivo straoridnario, arriva al successo grazie alla forza delle persone che la promuovono. In questo aspetto è proprio il caso di dire che l’elemento umano è essenziale. La tecnologia facilita, sicuramente. Ma non si sostituisce al calore di un sorriso o ad una richiesta fatta con il cuore.

Emanuela Negro Ferrero

scrivi al nostro team per proporre la tua idea progettuale!

progetti@innamoratidellacultura.it

Crowdfunding culturale: sgravi e aspetti contributivi.

Iniziamo col dire che il crowdfunding culturale è sempre più utilizzato e sovente viene confuso con altri tipi di crowdfunding come quello di tipo equity o lending che, fortunatamente per noi, presentano aspetti tributari e fiscali molto più complessi e questo, in un paese come il nostro è una gran bella notizia.

Molte associazioni non profit come associazioni ed Enti culturali, si avvalgono di questo straordinario strumento di finanziamento alternativo e dal basso, perché consente di presentare senza troppe formalità, un progetto ad  una moltitudine di potenziali donatori, praticamente un numero infinito in teoria.

La preparazione di una campagna di crowdfunding, oltre a focalizzarsi sulla preparazione , e successiva presentazione dei contenuti, : deve tenere in conto anche gli aspetti spesso fiscali e contabili. Qualcosa di certamente meno divertente ma indispensabile per non ritrovarsi brutte sorprese future.

Abbiamo pensato a scrivere un breve articolo per darvi una mano a capire quale tipo di crowdfunding può funzionare meglio per voi, senza usare un linguaggio complesso. Poche semplici regole utili a capire come comportarsi dopo che sono arrivate le donazioni.

Iniziamo dalle basi: che cos’è il crowdfunding?

Il crowdfunding è un metodo moderno per raccogliere soldi online e sostenere progetti di organizzazioni no profit quando non hanno abbastanza fondi per farlo da sole.

In pratica, si tratta di  sollecitare donazioni su internet attraverso piattaforme specializzate.

Il percorso iniziale è piuttosto semplice. L’organizzazione non profit pubblica il suo progetto sulla piattaforma indicando quanto denaro gli serve e creando un “piano ricompense “ da dare in cambio ai donatori.

Ovviamente, bisogna saper scrivere un progetto decente, cosa che non è sempre così scontata (se volete saperne di più sulla progettazione, potete dare un’occhiata al nostro blog dove trovate decine di articoli suddivisi per argomento).

Il crowdfunding dal punto di vista contabile

Per capire come trattare i soldi raccolti tramite crowdfunding dal punto di vista contabile, dobbiamo dare un’occhiata alle regole delle organizzazioni no profit e a un documento della Fondazione Nazionale dei Commercialisti.

Questo documento dice che i soldi raccolti online tramite crowdfunding sono considerati “donazioni in denaro”. In altre parole, sono soldi che la gente dà all’organizzazione senza ricevere nulla in cambio.

Ma se la campagna di crowdfunding prevede una “ricompensa” in cambio dei soldi (come regali o servizi), la situazione si fa più complicata e bisogna valutare caso per caso se questa attività rientra tra gli scopi dell’organizzazione o se è un’attività commerciale.

La gestione fiscale dei fondi raccolti dipenderà da questa decisione.

Gli enti no profit hanno l’obbligo di  redigere un rendiconto entro quattro mesi dalla fine dell’anno fiscale, in cui devono spiegare in modo chiaro quanto hanno raccolto e come intendono usare queste somme per la realizzazione del  progetto di crowdfunding.

Il crowdfunding dal punto di vista fiscale

I soldi raccolti tramite crowdfunding non sono soggetti all’IVA, secondo le leggi fiscali. Inoltre, non sono tassati, come stabilito dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi.

In sostanza, non dovete preoccuparvi di pagare l’IVA o le tasse sui soldi raccolti in questo modo.

I vantaggi fiscali per i donatori

Le persone che donano soldi a un’organizzazione no profit tramite crowdfunding possono dedurre o detrarre queste somme dalla loro dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Unico).

La guida pubblicata sul sito dell’Agenzia delle Entrate contiene tutte le informazioni che vi servono.

Inoltre, è possibile dedurre le donazioni anche se l’organizzazione ha sede all’estero.

La Corte di Giustizia europea ha stabilito che potete usufruire delle detrazioni fiscali previste nel vostro Paese anche se si dona  ad un’organizzazione in un altro Paese.

In conclusione

Il crowdfunding è un bel modo per le organizzazioni no profit di raccogliere soldi. È democratico e può portare a grandi risultati.

Ma, come in ogni cosa, è meglio fare le cose con cautela e non farsi accecare dalle opportunità che offre. Prima di lanciarvi, è consigliabile consultare un esperto del Terzo Settore per assicurarsi di avere tutto sotto controllo, specialmente dal punto di vista fiscale e contabile.

È importante anche comunicare chiaramente ai vostri donatori come state usando i soldi e quali risultati state ottenendo.

La trasparenza è fondamentale per guadagnare la fiducia dei donatori, sia per questo progetto che per quelli futuri.

Se avete domande specifiche o volete chiarire qualche dubbio prima di iniziare, sentitevi liberi di scriverci alla email progetti@innamoratidellacultura.it

E ricordate, se volete fare crowdfunding, dovete saper scrivere un buon progetto…se volete imparare a farlo chiedete una consulenza gratuita di 30 minuti.

Redazione www,innamoratidellacultura,it

Crea e lancia la tua campagna di crowdfunding culturale.

Negli ultimi anni, le piattaforme di crowdfunding hanno rivoluzionato il modo in cui i progetti culturali vengono finanziati. Grazie a queste piattaforme, artisti, scrittori, registi e altri creativi come te possono presentare le loro idee direttamente al pubblico e ottenere il sostegno finanziario necessario per realizzarle.

Tuttavia, prima di pubblicare una campagna di raccolta fondi culturale su una piattaforma di crowdfunding di tipo reward, ci sono alcuni passaggi cruciali da seguire.

 In questo articolo, esploreremo quali sono questi passaggi e come possono aiutarti a massimizzare le tue possibilità di successo.

Passaggio 1: Definisci il tuo progetto e il suo scopo Prima di avventurarti nel mondo del crowdfunding, devi avere una chiara comprensione del tuo progetto e del suo obiettivo. Che si tratti di un libro, un film, un album musicale o un’installazione artistica, devi essere in grado di spiegare in modo conciso e coinvolgente cosa rende il tuo progetto speciale e perché le persone dovrebbero sostenerlo.

Passaggio 2: Ricerca approfondita delle piattaforme di crowdfunding. Esistono diverse piattaforme di crowdfunding di tipo reward, ognuna con le sue caratteristiche e il proprio pubblico di riferimento. Effettua un’analisi approfondita su queste piattaforme e valuta quale sia più adatta al tuo progetto culturale. Considera anche le commissioni e le politiche di pagamento delle piattaforme per scegliere quella che meglio si adatta alle tue esigenze finanziarie e certamente, scegliere una piattaforma verticale come www.innamoratidellacultura.it presenta l’indiscutibile vantaggio di rivolgersi ad un pubblico di persone già potenzialmente interessate al tuo progetto.

Passaggio 3: Prepara un piano di raccolta fondi. Un piano di raccolta fondi ben strutturato è fondamentale per una campagna di crowdfunding di successo. Stabilisci un obiettivo finanziario realistico, prendi in considerazione i costi di produzione e quelli che serviranno alla promozione del tuo progetto e definisci le ricompense che offrirai ai sostenitori. Assicurati di impostare  dei traguardi intermedi per mantenere alta l’attenzione dei tuoi sostenitori durante la campagna.

Passaggio 4: Crea un video e una pagina di campagna coinvolgenti. Uno dei componenti più importanti di una campagna di crowdfunding è un video di presentazione coinvolgente. Il video dovrebbe essere breve, chiaro ed emozionante, catturando l’essenza del tuo progetto e spingendo i potenziali sostenitori a partecipare. Inoltre, crea una pagina di campagna ben progettata che fornisca informazioni dettagliate sul progetto, le ricompense offerte e il tuo background creativo.

Passaggio 5: Promuovi la tua campagna attraverso i canali di comunicazione appropriati. Una volta che la tua campagna è online, è fondamentale promuoverla attraverso i canali di comunicazione appropriati. Utilizza i social media, il tuo sito web, blog e contatti con il pubblico per aumentare la visibilità della tua campagna. Coinvolgi amici, familiari e colleghi nella promozione, chiedendo loro di condividere la tua campagna con i loro contatti. Partecipa a eventi culturali locali o a conferenze per presentare il tuo progetto e attirare potenziali sostenitori.

Passaggio 6: Mantieni un’interazione costante con i sostenitori. Durante l’intera durata della tua campagna di raccolta fondi, è fondamentale mantenere un’interazione costante con i tuoi sostenitori. Rispondi tempestivamente alle domande e ai commenti dei potenziali sostenitori sulla pagina della campagna o attraverso i canali di comunicazione dedicati. Invia aggiornamenti regolari sulla progressione del tuo progetto e ringrazia i tuoi sostenitori per il loro sostegno.

Passaggio 7: Gestisci le ricompense e la loro consegna. Le ricompense che offri ai tuoi sostenitori sono un modo per ringraziarli per il loro supporto e incentivare ulteriori contributi. Assicurati di pianificare e organizzare accuratamente la consegna delle ricompense, sia che si tratti di copie del tuo libro, di DVD del tuo film o di altri oggetti correlati al tuo progetto. Rispetta le scadenze promesse e comunica con i sostenitori per fornire aggiornamenti sulla consegna delle ricompense.

Passaggio 8: Monitora e valuta i risultati. Una volta terminata la tua campagna di raccolta fondi, dedica del tempo a monitorare e valutare i risultati. Analizza le metriche chiave come il numero di sostenitori, il finanziamento ottenuto e l’efficacia delle tue strategie di promozione. Prendi nota delle lezioni apprese e delle aree in cui potresti migliorare per future campagne o progetti.

Conclusioni: La pubblicazione di una campagna di raccolta fondi culturale su una piattaforma di crowdfunding di tipo reward può essere un’opportunità entusiasmante per finanziare e realizzare il tuo progetto creativo. Seguendo i passaggi descritti in questa guida, sarai in grado di sviluppare una campagna efficace e coinvolgente, attirando il sostegno e l’interesse di un pubblico appassionato. Ricorda sempre di comunicare in modo chiaro la tua visione e di mantenere un rapporto stretto con i tuoi sostenitori, poiché sono loro che renderanno possibile la realizzazione del tuo progetto culturale.

Buona fortuna!

Redazione www.innamoratidellacultura.it

Hai un’idea in mente e hai bisogno di sapere come realizzare una campagna di crowdfunding?

Manda una email a progetti@innamoratidellaculura.it

Come valutare se il nostro progetto è adatto per una campagna di crowdfunding culturale

Il crowdfunding culturale è un settore che richiede un’accurata pianificazione.

Punto primo: partiamo chiedendoci perché il nostro progetto dovrebbe funzionare.

Questa domanda ci permetterà di verificare se è davvero il crowdfunding lo strumento più adatto per le caratteristiche della nostra organizzazione, se potrà suscitare l’interesse del pubblico e della nostra community e se ha elementi di originalità rispetto ad altre proposte già presenti online.

Per costruire una campagna di crowdfunding culturale efficace, è fondamentale focalizzarsi sull’oggetto della campagna stessa.

Questo significa definire obiettivi specifici e misurabili che abbiano un impatto chiaro sulla comunità. Dobbiamo dedicare tempo e risorse sufficienti per realizzare una presentazione del progetto breve, efficace, interessante e originale.

È importante tenere presente che il potenziale donatore ha poco tempo a disposizione per ascoltare e leggere la proposta, e si trova in un contesto in cui vi sono molte altre cause che competono per la scelta dei donatori.

Nella valutazione del progetto, è essenziale considerare quali ricompense offrire alle persone. È possibile scegliere se prevedere ricompense o meno, ma nel caso si opti per una campagna basata sulle ricompense, è fondamentale costruire i doni in base agli interessi e alle caratteristiche delle persone che compongono la nostra community.

Nei progetti creativi e culturali, la ricompensa più ambita sembra essere quella di far parte del progetto stesso o di avere accesso esclusivo o in anteprima al prodotto culturale.

Un altro aspetto da considerare è l’analisi del pubblico di riferimento. Dobbiamo valutare a quale tipologia di persone potrebbero appartenere i nostri donatori e quanti potenziali donatori potrebbero essere interessati. È fondamentale valutare l’estensione e la composizione delle reti sociali dell’organizzazione, nonché i contatti presenti nel database che potrebbero essere inclini a donare per il progetto proposto.

La gestione interna dell’organizzazione è altrettanto importante. Dobbiamo identificare le persone che lavoreranno alla realizzazione e alla promozione della campagna, sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione culturale.

È fondamentale che ci siano competenze di base in comunicazione, marketing e social media per gestire la campagna in modo efficace. Ricordiamo che “le persone donano alle persone”, quindi sarà più efficace se coloro che promuovono la campagna mettono in prima persona il proprio impegno, costruiscono uno storytelling accattivante e coinvolgente e si identificano con il progetto.

Prima di lanciare una campagna di crowdfunding per progetti culturali e artistici, è fondamentale verificare la presenza e la qualità della presenza digitale dell’organizzazione.

Dobbiamo controllare se l’organizzazione o il progetto ha un sito web responsive e aggiornato, che permetta la creazione di una landing page dedicata alla campagna di crowdfunding e che sia integrato con una sezione apposita per la campagna stessa.

Dobbiamo valutare lo stato di salute dei social media, in particolare di Facebook e Instagram: quanto sono attivi e se vi è una strategia editoriale definita. Dobbiamo considerare se sia necessario creare un nuovo account o se possiamo utilizzare uno già attivo.

Dobbiamo inoltre verificare se l’organizzazione dispone di un database di contatti profilato e strutturato. Tuttavia, il lavoro per una campagna di crowdfunding non si limita all’ambito online. Dovremo anche organizzare azioni per coinvolgere potenziali donatori offline, avvicinandoli gradualmente al progetto, considerando che non tutti sono pronti per il digitale.

La gestione del timing è un aspetto importante per una campagna di crowdfunding culturale. Non ci sono periodi dell’anno specifici giusti o sbagliati, ad eccezione forse dei mesi estivi. Il momento migliore per lanciare la campagna è quando abbiamo completato la verifica dell’esistenza e dell’efficacia di vari canali di comunicazione digitale a disposizione dell’organizzazione culturale.

Infine, dobbiamo stabilire l’obiettivo economico della raccolta fondi che vogliamo raggiungere attraverso la piattaforma di crowdfunding.

È importante considerare che l’80% dei progetti finanziati tramite crowdfunding ha un obiettivo compreso tra 1.000 e 10.000 euro

Per determinare l’obiettivo di raccolta fondi, dobbiamo infine considerare una serie di fattori, inclusi i costi della piattaforma e delle commissioni bancarie, le spese dirette del progetto e delle eventuali ricompense. Inoltre, dobbiamo valutare le risorse necessarie per promuovere il progetto, sia in termini di competenze professionali che di materiali.

In conclusione, valutare attentamente ogni elemento del nostro progetto e pianificare una campagna di crowdfunding culturale richiede tempo, risorse e competenze specifiche per arrivare pronti al lancio.

Ecco alcune pubblicazioni in italiano che trattano il tema del crowdfunding culturale:

  1. Crivellaro, E., & Galvan, E. (2016). Crowdfunding: L’arte del finanziamento collettivo. Franco Angeli.
  2. Floris, M., & Andreini, L. (2018). Crowdfunding culturale. Edizioni Nuova Cultura.
  3. Marinelli, M. (2017). Crowdfunding culturale. L’arte di finanziare un progetto con il sostegno della folla. Edizioni Ambiente.
  4. Marino, V. (2018). Crowdfunding culturale. Crea e finanzia il tuo progetto artistico. La Gru.
  5. Ponziani, F. (2016). Crowdfunding per l’arte. Come promuovere, finanziare e realizzare progetti culturali. Gangemi Editore.

Se vuoi lanciare la tua campagna di crowdfunding culturale scrivi a

progetti@innamoratidellacultura.it

Consigli e strategie per raggiungere gli obiettivi di crowdfunding.

Il crowdfunding è quella modalità di raccolta fondi che coinvolge una grande quantità di persone che donano denaro o risorse per supportare un progetto o un’idea. Il crowdfunding basato sulla ricompensa offre a chi finanzia un incentivo per la loro donazione che in genere avviene sotto forma di un prodotto, un servizio o una gratificazione simbolica come, per esempio, un biglietto omaggio, una visita privata con il curatore o una lezione privata di musica, di danza, di canto..

Comprensione dell’importanza delle ricompense nelle campagne di crowdfunding.

Le ricompense sono l’elemento cruciale delle campagne di crowdfunding basate sulla ricompensa. Infatti, le persone sono più ben disposte a donare denaro se ricevono una ricompensa in cambio. Le ricompense possono essere di vario tipo e certamente variano a seconda del progetto e del target di riferimento. In generale, le ricompense includono prodotti esclusivi, servizi personalizzati, esperienze uniche, crediti, riconoscimenti e molto altro. La fantasia del progettista nel proporre delle ricompense interessanti è l’elemento chiave utile per convincere le persone a partecipare.

Tipologie di ricompense nelle campagne di crowdfunding

Esistono diversi tipi di ricompense nelle campagne di crowdfunding, a seconda del progetto e del target di riferimento. Le ricompense possono essere suddivise in quattro categorie principali:

  • ricompense materiali
  • ricompense immateriali
  • ricompense esperienziali
  • ricompense di ringraziamento.

Le ricompense materiali includono prodotti esclusivi, gadget, accessori e oggetti simili.

Le ricompense immateriali includono crediti, riconoscimenti e simili.

Le ricompense esperienziali includono viaggi, eventi, workshop e simili.

Le ricompense di ringraziamento includono semplici messaggi di ringraziamento o riconoscimenti pubblici.

Stabilire obiettivi realistici di raccolta fondi

La definizione degli obiettivi di raccolta fondi è un elemento cruciale delle campagne di crowdfunding. Gli obiettivi di raccolta fondi dovrebbero essere realistici e basati su una valutazione accurata dei costi effettivi di realizzazione del progetto. Inoltre, gli obiettivi di raccolta fondi dovrebbero essere suddivisi in obiettivi intermedi e finali, in modo da motivare i finanziatori e raggiungere degli obiettivi concreti. Impostare un obiettivo di raccolta troppo elevato è errato. Meglio impostare degli step ragionevoli e lavorare focalizzati per raggiungerli, tracciando un percorso di promozione della campagna in grado di incentivare le persone a partecipare “un passo alla volta” e sollecitando le donazioni con messaggi di irngraziamento ed incitamento a partecipare.

Creare un pitch convincente per la campagna di crowdfunding

Il pitch è un elemento cruciale delle campagne di crowdfunding. Il pitch dovrebbe essere breve, chiaro e coinvolgente. Il pitch dovrebbe presentare il progetto in modo convincente, spiegando il suo valore per il target di riferimento. Inoltre, il pitch dovrebbe presentare le ricompense in modo chiaro e attraente, spiegando il loro valore per i finanziatori. Nel crowdfunding di tipo reward il pitch si traduce come capacità di scrivere dei contenuti coinvolgenti e girare un video (video pitch, per l’appunto) breve e incisivo.

Consigli per promuovere la campagna di crowdfunding

La promozione è un elemento cruciale delle campagne di crowdfunding. La promozione inizia sempre prima del lancio della campagna e continua durante tutta la durata della campagna. La promozione nella fase di pre- campagna si struttura su fasi diverse, tutte con l’obiettivo di definire il target di persone e creare un database di nominativi da sollecitare quando partirà la campagna. La seconda fase di comunicazione include l’utilizzo di social media, la pubblicità online e offline, la realizzazione di eventi dedicati alla promozione del progetto che andrà in crowdfunding e simili. Inoltre, la promozione dovrebbe coinvolgere il target di riferimento in modo attivo, attraverso sondaggi, feedback e simili che possono essere realizzati sia digitalmente che offline con la compilazione di moduli per la raccolta dei dati.

Strategie per massimizzare le ricompense di crowdfunding

La massimizzazione delle ricompense di crowdfunding è un obiettivo importante delle campagne di crowdfunding. Per massimizzare le ricompense, è essenziale offrire ricompense attraenti e di valore, in grado di motivare i donatori. Inoltre, è importante offrire un numero limitato di ricompense in modo da creare un senso di urgenza tra chi dona. Infine, è importante creare un’esperienza coinvolgente per i finanziatori, attraverso aggiornamenti regolari, feedback e simili utilizzando attivamente i canali social, il digital marketing (invio di email) le liste broadcast su whatsapp e le telefonate se si conosce il donatore,

Errori comuni da evitare nelle campagne di crowdfunding

Ci sono diversi errori comuni che le persone commettono nelle campagne di crowdfunding. Uno dei principali errori è quello di non aver definito un piano di marketing chiaro e dettagliato. Un altro errore comune è quello di non offrire ricompense attraenti e di valore. Infine, un altro errore comune è quello di non avere un obiettivo chiaro e realistico di raccolta fondi. Spesso riceviamo richieste per campagne di crowdfunding con obiettivi di raccolta superiori ai 10.000 euro. Dopo aver fissato la telefonata gratuita di consulenza che mettiamo a disposizione per coloro che vogliono far partire una campagna di crowdfunding su www.innamoratidellacultura.it

, ci rendiamo conto che le persone non capiscono il nesso che c’è fra numero di donatori, importo delle ricompense e obiettivo finale di raccolta.

Esempi di campagne di crowdfunding di successo con grandi ricompense

Ci sono molti esempi di campagne di crowdfunding di successo con grandi ricompense. Uno dei più famosi è stato il progetto di smartwatch Pebble, che ha raccolto oltre 20 milioni di dollari. Altri esempi includono il progetto di gioco da tavolo Exploding Kittens, che ha raccolto oltre 8 milioni di dollari, e il progetto di film Veronica Mars, che ha raccolto oltre 5 milioni di dollari. Nella cultura questo tipo di obiettivi non si riescono a raggiungere. In Italia, proprio per supportare i progettisti nella difficolta del mercato, alcune piattaforme propongono campagne con grant che di fatto raddoppiano l’obiettivo di raccolta supportando il progettista nella difficolta di raggiungere somme importanti. Lo stesso successo può essere raggiunto senza il grant ma solo se il progettista impara a comunicare correttamente il suo progetto e a mettere in atto le strategie di marketing necessarie per contattatare il numero di persone necessario a raggiungere la cifra definita come obiettivo.

Conclusioni – Riepilogo dei punti chiave per le ricompense di crowdfunding di successo

In sintesi, la massimizzazione delle ricompense di crowdfunding è un elemento importante delle campagne di crowdfunding. Per massimizzare le ricompense, è centrale offrire ricompense attraenti e di valore, creare un pitch convincente, promuovere la campagna in modo efficace e evitare errori comuni. Infine, gli esempi di campagne di crowdfunding di successo possono fornire un’ispirazione preziosa per le future campagne di crowdfunding. Su questo punto il nostro suggerimento è quello di andare a cercare campagne simili al proprio progetto e copiare i contenuti e le strategie di ricompensa applicate.

Se vuoi lanciare la tua campagna di crowdfunding scrivi a progetti@innamoratidellacultura.it

Se vuoi realizzare i contenuti per la tua campagna di crowdfunding fissa una consulenza inviando un messaggio whatsapp al numero 3311671779

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Consigli e strategie per raggiungere gli obiettivi di raccolta fondi

Il crowdfunding è quella modalità di raccolta fondi che coinvolge una grande quantità di persone che donano denaro o risorse per sostenere un progetto o un’idea. Il crowdfunding basato sulla ricompensa come è quello di www.innamoratidellacultura.it offre ai sostenitori un incentivo per la loro donazione, sotto forma di un prodotto, servizio o gratificazione simbolica collegati al progetto. Trattandosi di iniziative culturali si può dire che non ci sia un limite alla fantasia. Qualche esempio? Biglietti di ingresso, posti in prima fila, partecipazione alle prove se si tratta di spettacoli teatrali, concerti o balletti, Visite guidate con il curatore o la guida se parliamo di mostre ed esposizioni o luoghi di cultura. Menzioni speciali in caso di restauro o di recupero di beni. La regola è escogitare qualcosa che valorizzi l’impegno del donatore facendolo sentire speciale. Tutto chiaro?

Comprensione dell’importanza delle ricompense nelle campagne di crowdfunding

Le ricompense sono un elemento cruciale delle campagne di crowdfunding basate sulla ricompensa. Infatti, le persone sono più propense a donare denaro se ricevono una ricompensa in cambio. Le ricompense possono essere di vario tipo, a seconda del progetto e del target di riferimento. In generale, le ricompense includono prodotti esclusivi, servizi personalizzati, esperienze uniche, crediti, riconoscimenti e molto altro.

Come si organizzano le ricompense per una campagna di crowdfunding su www.innamoratidellacultura.it?

Se hai deciso di lanciare la tua campagna di raccolta fondi scegliendo la piattaforma www.innamoratidellacultura.it, dopo aver creato gratuitamente il tuo account ti troverai all’interno della tua pagina personale.

Ti verrà chiesto di compilare dei campi come “titolo”, “testo breve”, “testo lungo. Fin qui tutto molto semplice. Quando però arrivi sulla parte della pagina dedicata alle ricompense, vuoi perchè non hai mai progettato una campagna di crowdfunding, vuoi perchè per ideare un piano ricompense devi avere qualcuno che ti ha spiegato come fare, ecco, qui si fermano tutti o quasi tutti.

Ecco qui il trucco ed è davvero facile se segui quello che stiamo per dirti.

Partendo dall’obiettivo di raccolta finale, quello che dovrai fare è suddividere questo importo in cifre minori distribuite in maniera ascendente e calcolate per il numero potenziale di persone che idealmente potranno partecipare.

Un esempio pratico. Vuoi raccogliere 5000 euro. Ti serviranno quindi delle ricompense che partono da un valore piccolo (10/15 euro) fino al arrivare a ricompense di valore molto alto. Come 1000 euro, per esempio. Con un pò di logica si capisce che è più semplice trovare persone che ti danno 10 euro piuttosto che ricevere donazioni da 1000 euro.

Mai dire mai, è vero. Dipende molto dal progetto, Anche questo è vero, Ma, cautamente, nella pagina della tua campagna potrai scrivere magari che la ricompensa da 10 euro – un bel grazie di cuore – la prevedi da circa 50 persone. Mentre quella da 1000 euro da due. Nel mezzo ci saranno ricompense d 50 euro, da 75, da 130, da 270 e così via. Ad ognuna di queste cifre dovrai accoppiare il numero previsto di donatori.

Tipologie di ricompense nelle campagne di crowdfunding

Esistono diversi tipi di ricompense nelle campagne di crowdfunding, a seconda del progetto e del target di riferimento. Le ricompense possono essere suddivise in quattro categorie principali: ricompense materiali, ricompense immateriali, ricompense esperienziali e ricompense di ringraziamento. Le ricompense materiali includono prodotti esclusivi, gadget, accessori e simili.

Le ricompense immateriali includono crediti, riconoscimenti e simili. Le ricompense esperienziali includono viaggi, eventi, workshop e simili. Le ricompense di ringraziamento includono semplici messaggi di ringraziamento o riconoscimenti pubblici.

Un dato che devi tenere sempre a mente è il costo della spedizione. Raccogliere fondi con il crowdfunding serve a…raccogliere fondi. Non ha senso spendere per inviare le ricompense quando si può organizzare un evento di chiusura della campagna con tanto di “cerimonia del ringraziamento” durante la quale verranno consegnate le ricompense alle persone che hanno donato:

Stabilire obiettivi realistici di raccolta fondi

La definizione degli obiettivi di raccolta fondi è un elemento cruciale delle campagne di crowdfunding. Gli obiettivi di raccolta fondi dovrebbero essere realistici e basati su una valutazione accurata dei costi del progetto. Inoltre, gli obiettivi di raccolta fondi dovrebbero essere suddivisi in obiettivi intermedi e finali, in modo da motivare i finanziatori e raggiungere obiettivi concreti.

Nel campo culturale è vero che i fondi sono scarsi ma è meglio chiedere 5000 euro alla volta che 20.000 subito.

Creare un pitch convincente per la campagna di crowdfunding

Il pitch è un elemento cruciale delle campagne di crowdfunding. Il pitch dovrebbe essere breve, chiaro e coinvolgente. Il pitch dovrebbe presentare il progetto in modo convincente, spiegando il suo valore per il target di riferimento. Inoltre, il pitch dovrebbe presentare le ricompense in modo chiaro e attraente, spiegando il loro valore per i finanziatori.

Che cosa è un pitch?

Nel caso di una campagna di crowdfunding su www.innamoratidellacultura.it, per pitch si intende tutto quello che viene inserito nella pagina progetto: testi descrittivi, immagini, video di presentazione, ricompense.

Consigli per promuovere la campagna di crowdfunding

La promozione è un elemento cruciale delle campagne di crowdfunding e dovrebbe iniziare prima del lancio della campagna e continuare durante la campagna. La promozione dovrebbe includere l’utilizzo di social media, la pubblicità online e offline, la partecipazione a eventi di crowdfunding e simili. Inoltre, la promozione dovrebbe coinvolgere il target di riferimento in modo attivo, attraverso sondaggi, feedback e simili.

Strategie per massimizzare le ricompense di crowdfunding

La massimizzazione delle ricompense di crowdfunding è un obiettivo importante delle campagne di crowdfunding. Per massimizzare le ricompense, è importante offrire ricompense attraenti e di valore, in grado di motivare i finanziatori. Inoltre, è importante offrire ricompense esclusive e limitate, in grado di creare un senso di urgenza tra i finanziatori. Infine, è importante creare un’esperienza coinvolgente per i finanziatori, attraverso aggiornamenti regolari, feedback e simili.

Errori comuni da evitare nelle campagne di crowdfunding

Ci sono diversi errori comuni che le persone commettono nelle campagne di crowdfunding. Uno dei principali errori è quello di non avere un piano di marketing chiaro e dettagliato. Un altro errore comune è quello di non offrire ricompense attraenti e di valore. Infine, un altro errore comune è quello di non avere un obiettivo chiaro e realistico di raccolta fondi.

Esempi di campagne di crowdfunding di successo con grandi ricompense

Ci sono molti esempi di campagne di crowdfunding di successo con grandi ricompense. Uno dei più famosi è stato il progetto di smartwatch Pebble, che ha raccolto oltre 20 milioni di dollari. Altri esempi includono il progetto di gioco da tavolo Exploding Kittens, che ha raccolto oltre 8 milioni di dollari, e il progetto di film Veronica Mars, che ha raccolto oltre 5 milioni di dollari.

In Italia le cose sono diverse e gli obiettivi sono inferiori, Questo non significa che con un buon lavoro di squadra non si possa riuscire a raccogliete molto e bene. Parola chiave? Organizzazione.

Conclusioni – Riepilogo dei punti chiave per le ricompense di crowdfunding di successo

In sintesi, la massimizzazione delle ricompense di crowdfunding è un obiettivo importante delle campagne di crowdfunding. Per massimizzare le ricompense, è importante offrire ricompense attraenti e di valore, creare un pitch convincente, promuovere la campagna in modo efficace e evitare errori comuni. Infine, gli esempi di campagne di crowdfunding di successo possono fornire un’ispirazione preziosa per le future campagne di crowdfunding.

Hai un’idea per una campagna di crowdfunding e vuoi sapere se si può pubblicare?

Fissa una call scrivendo su whatsapp al numero 3311671779

E’ gratuito!

Redazione – www.innamoratidellacultura.it

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Crowdfunding. Il successo arriva dalla community.

Caro “innamorato della cultura”, sei pronto a scoprire come lanciare la tua campagna di crowdfunding culturale? Sei arrivato nel… post… giusto!

Prima di iniziare a spiegarti che cosa devi fare però, voglio assicurarmi che tu abbia un’idea chiara del tuo progetto e della sua fattibilità. Infatti, prima di pubblicare la tua campagna sulla piattaforma, ci sono alcune attività che devi svolgere per essere certo  di possedere  tutte le carte in regola per realizzare una campagna di  crowdfunding di successo.

PASSO 1: è importante che tu definisca il tuo pubblico target. Chi è potenzialmente interessato al  tuo progetto? Quali sono le  passioni e interessi che li accomunano alla tua idea?

Come puoi ben capire, per  raggiungere il tuo obiettivo di raccolta fondi, devi creare un database di nominativi di persone che potrebbero essere interessate a sostenere il tuo progetto. In questo modo, potrai contattarle  inviando loro messaggi mirati e convincendoli a donare.

Ti starai chiedendo come si costruisce un database di persone profilate. Il primo passo, facile, è quello di cominciare dalle persone che conosci già: amici, familiari e conoscenti.

Spiega loro a tua idea e chiedi  di appoggiarti condividendo  il tuo progetto con i propri amici e di segnalarti se conoscono qualcuno che potrebbe essere interessato. In questo modo, puoi raggiungere una rete più ampia di persone e aumentare le tue possibilità di successo. Questa azione la puoi mettere in atto di persona magari ideando una serata in compagnia, una cena, un aperitivo oppure parlando con le persone ad una ad una,

PASSO 2: è importante che tu utilizzi i social media per promuovere la tua campagna di crowdfunding culturale. Puoi utilizzare piattaforme come Facebook, Instagram e Tik Tok  per creare contenuti interessanti e coinvolgenti e condividerli con la tua rete. In questo modo, potrai aumentare la visibilità del tuo progetto e raggiungere potenziali sostenitori che ancora non conosci.

PASSO 3: devi assicurarti di scrivere un piano di marketing ben definito per la tua campagna di crowdfunding e realizzare dei contenuti adatti per la promozione, Questo significa che dovrai dedicare del tempo per creare un video coinvolgente, descrivere il tuo progetto in modo chiaro e conciso e offrire delle ricompense in grado di attirare  donazioni. Se possibile, prova a coinvolgere i tuoi sostenitori in modo più diretto, offrendo loro l’opportunità di partecipare al processo creativo del tuo progetto oppure offrendo ricompense speciali per l’attività di diffusione.

In conclusione, se vuoi lanciare una campagna di crowdfunding culturale di successo, devi essere ben preparato.

Possibilmente, cerca di lavorare in gruppo per condividere le cose da fare e, quando sarai in campagna, per sfruttare la forza di tutti per raggiungere l’obiettivo.  Costruisci un database di persone profilate, utilizza i social media per promuovere la tua campagna e assicurati di avere un piano di marketing ben definito.

Con un po’ di impegno e determinazione, puoi raggiungere il tuo obiettivo di raccolta fondi e realizzare il tuo progetto culturale.

Ecco un breve  questionario che potrebbe aiutare a costruire un database per una campagna di crowdfunding culturale:

  1. Qual è il tuo progetto culturale? Descrivi brevemente la tua idea e in che modo contribuirà alla comunità o al mondo della cultura.
  2. Chi è il tuo pubblico target? Quali sono le caratteristiche demografiche, geografiche e psicografiche del tuo pubblico?
  3. Qual è il tuo obiettivo di finanziamento? Quanti soldi  devi raccogliere per realizzare il tuo progetto? Un suggerimento? Prova a dividere la somma per un numero medio di persone e capirai quante persone dovrai contattare per ottenere i tuoi fondi!
  4. Quali sono le tue principali fonti di finanziamento? Hai già contattato sponsor, donatori, fondazioni o altri finanziatori potenziali? Hai un budget da destinare per la promozione della campagna?
  5. Quali sono le principali sfide che prevedi di affrontare nella tua campagna di crowdfunding? Hai un piano per superarle? ?
  6. Quali sono le tue strategie di marketing e di promozione per la tua campagna di crowdfunding? Come ti promuoverai sui social media, sui blog e sui siti web? Conosci qualcuno che potrebbe gestire i social per te oppure dovrai fare tutto da solo?
  7. Come organizzerai la tua rete di sostenitori? Hai già identificato le persone o le organizzazioni che potrebbero sostenere il tuo progetto? Hai scritto una mailing list sfruttando, per esempio  un software come Getresponse?
  8. Come pensi di mantenere l’engagement con i tuoi sostenitori dopo il termine della campagna di crowdfunding?

Spero che questo questionario ti sia utile per costruire il tuo database e per pianificare la tua campagna di crowdfunding culturale!

Se hai un’idea da realizzare, scrivi a progetti@innamoratidellacultura.it o carica direttamente la tua idea sulla piattaforma www.innamoratidellacultura.it .

Caricare il tuo progetto creando un account gratuito sulla piattaforma ti permette di usufruire di 30 minuti gratuiti di consulenza con uno dei nostri project manager.

Al tuo successo!

Emanuela Negro Ferrero – www.innamoratidellacultura.it

Dai valore alla cultura italiana con il crowdfunding : come funziona e perché “.

Ciao amici di Innamorati della Cultura!

Siete pronti per scoprire come il crowdfunding reward può aiutare a supportare  la cultura italiana? Beh, sappiate che siamo qui proprio per raccontarvi tutto quello che c’è da sapere!

Ma prima di tutto,di cosa stiamo parlando? Il crowdfunding reward è una forma di finanziamento collettivo che permette ai sostenitori di una causa o di un progetto di donare denaro in cambio di ricompense, come ad esempio gadget o esperienze legate al progetto stesso.UN esempio? Biglietti di ingresso, visite con l’artista, lezioni di ballo o di canto. Posti dedicati agli spettacoli e così via.

Noi di  Innamorati della Cultura, abbiamo deciso di proporre in maniera verticale  questa forma alternativa di finanziamento per supportare la cultura italiana e tutti gli artisti che costituiscono una  parte essenziale del nostro patrimonio culturale.

E come avete visto sul nostro sito, negli anni abbiamo  avviato diverse campagne di crowdfunding reward che hanno ottenuto un enorme successo!

Come gestire una campagna di crowdfunding culturale

Ma come fare per gestire al meglio una campagna di crowdfunding e ottenere il massimo supporto possibile?

Ecco qui un elenco di consigli utili:

  1. Presentate il vostro progetto in modo chiaro e coinvolgente. Spiegate in dettaglio di cosa si tratta e perché è importante per la cultura italiana. Utilizzate immagini e video per rendere la presentazione ancora più accattivante! Scrivete chiaro e semplice e fatevi aiutare da chi si occupa di comunicazione. Anche l’amico del figlio va bene!
  2. Stabilite obiettivi realistici. Non cercate di raccogliere fondi per un progetto che richiede decine di migliaia di euro in una sola volta. Meglio suddividere il progetto in fasi, stabilendo obiettivi di finanziamento precisi per ogni fase.La campagna chiusa può essere riaperta. Con il vantaggo che ci sarà già un pubblico affezionato.
  3. Offrite ricompense interessanti e creative. Le ricompense dovrebbero essere in linea con il valore del contributo richiesto e con il progetto stesso. Ad esempio, gadget esclusivi, incontri con l’artista, esperienze culturali uniche, etc.
  4. Promuovete la vostra campagna di crowdfunding attraverso tutti i canali possibili. Utilizzate i social media, la newsletter, i blog e tutti gli strumenti di comunicazione a vostra disposizione. Non limitatevi a pubblicare il progetto e aspettare che qualcuno lo trovi da solo! Potete anche organizzare cene benefiche, gare di corsa, eventi

Ecco, con questi consigli sarete già sulla buona strada per gestire al meglio una campagna di crowdfunding e ottenere il supporto necessario per portare avanti i vostri progetti culturali!

Perché può essere vantaggioso pubblicare la campagna di crowdfunding sulla piattaforma

Perché scegliere

www.innamoratidellacultura.it, invece di utilizzare altre forme di raccolta fondi come una colletta digitale o ricevere le donazioni tramite bonifico:

  1. Visibilità e diffusione del progetto: pubblicando il progetto sulla piattaforma www.innamoratidellacultura.it, si ha accesso a una grande community di appassionati di arte e cultura, che potranno conoscere e supportare il tuo progetto. Inoltre, la piattaforma offre strumenti di promozione e di diffusione del progetto, come ad esempio la newsletter e i social media, che possono aumentare la visibilità del progetto.
  2. Software di gestione delle donazioni: la piattaforma www.innamoratidellacultura.it è dotata di un software esterno STRIPE, che gestisce le donazioni in modo sicuro e trasparente. In questo modo, il progettista non deve preoccuparsi di gestire le transazioni e le informazioni dei sostenitori, ma può concentrarsi sul progetto stesso.
  3. Controllo del finanziamento: la piattaforma www.innamoratidellacultura.it offre un controllo completo sul finanziamento del progetto, con la possibilità di monitorare in tempo reale l’andamento della raccolta fondi. Inoltre, il progettista ha il controllo totale sulla gestione delle ricompense e sulla comunicazione con i sostenitori.
  4. Pagamenti sicuri e immediati: grazie al collegamento diretto con il conto corrente del progettista tramite il software esterno STRIPE, le donazioni vengono effettuate in modo sicuro e immediato, senza commissioni o costi aggiuntivi per il progettista.

In sintesi, pubblicare il progetto sulla piattaforma www.innamoratidellacultura.it offre diversi vantaggi per il progettista, come la visibilità e la diffusione del progetto, la gestione sicura delle donazioni, il controllo del finanziamento e i pagamenti immediati.

Quindi, se vuoi promuovere e finanziare il tuo progetto culturale, la piattaforma www.innamoratidellacultura.it può essere la soluzione ideale!

Le piattaforme costano: siamo sicuri che sia uno svantaggio?

È importante capire che la percentuale applicata dalla piattaforma www.innamoratidellacultura.it sulla raccolta fondi è necessaria per coprire i costi vivi del sito, la comunicazione e la gestione delle campagne stesse. Questi costi sono necessari per garantire un servizio di alta qualità e per supportare i progetti culturali che vengono pubblicati sulla piattaforma.

Inoltre, è importante considerare che la campagna resterà pubblicata su www.innamoratidellacultura.it anche quando sarà terminata, offrendo una visibilità continua al progetto e la possibilità di attirare altri sostenitori nel tempo.

Capisco che alcuni progettisti possano lamentarsi del costo della commissione, ma è importante considerare che questo piccolo costo è un investimento per il successo della campagna. Inoltre, a conti fatti su una raccolta fondi di 5000 euro, la commissione della piattaforma sarà di soli 350 euro, che rappresenta davvero una percentuale molto bassa rispetto all’importanza del lavoro che viene svolto per garantire che la gestione della campagna fili liscia.

In sintesi, la percentuale applicata dalla piattaforma www.innamoratidellacultura.it è necessaria per coprire i costi vivi del sito, la comunicazione e la gestione delle campagne, e rappresenta un investimento per il successo della campagna stessa. Quindi, se vuoi promuovere e finanziare il tuo progetto culturale, è importante considerare la piattaforma www.innamoratidellacultura.it come una soluzione vantaggiosa e conveniente.

Come faccio ad aprire una campagna?

Per aprire una campagna di crowdfunding sul sito www.innamoratidellacultura.it, il progettista deve prima di tutto aprire il proprio account sulla piattaforma. La registrazione è gratuita e senza alcun tipo di impegno.

Una volta che il riassunto è stato caricato, il team di progettazione si metterà in contatto con il progettista per fissare una consulenza gratuita di 30 minuti. Durante questa consulenza, il team di progettazione aiuterà il progettista a capire se la sua idea è adatta alla piattaforma e fornirà tutte le informazioni necessarie per aprire una campagna di crowdfunding di successo.

Se tutto è chiaro e il progettista decide di procedere con l’apertura della campagna, basterà compilare tutti i campi presenti nell’account e concordare la data di pubblicazione e la durata della campagna stessa. In questo modo, il progettista potrà promuovere la sua idea progettuale e raccogliere i fondi necessari per realizzarla.

Come puoi vedere, aprire una campagna di crowdfunding su www.innamoratidellacultura.it è davvero facile! Basta registrarsi, caricare il riassunto dell’idea progettuale, fissare una consulenza gratuita con il team di progettazione, compilare tutti i campi necessari e concordare la data di pubblicazione e la durata della campagna.

Quindi, se hai un progetto culturale che vuoi realizzare, non esitare ad aprire la tua campagna di crowdfunding su www.innamoratidellacultura.it!

Redazione www.innamoratidellacultura.it

scrivi a progetti@innamoratidellacultura.it e fissa la tua consuelnza

nft come strumento per il crowdfunding

Crowdfunding con gli NFT

Ciao amante del crowdfunding culturale e… benvenuto sul nostro blog!

Sei pronto a scoprire uno degli strumenti più efficaci e chiacchierati del momento per creare una community intorno ai tuoi progetti artistici? Sì, hai proprio indovinato, sto parlando degli NFT!

Ma aspetta, sai che cosa sono esattamente gli NFT? Beh, in poche parole, gli NFT sono dei token unici e non replicabili che vengono utilizzati per rappresentare asset digitali, come per esempio opere d’arte, musica o video. Grazie alla tecnologia blockchain, gli NFT offrono la possibilità di autenticare e certificare la proprietà di un’opera d’arte digitale, conferendo valore e,soprattutto, unicità all’opera stessa.

Ma ritorno all’ obiettivo principale di questo post: la creazione di una community.

In questo senso gli NFT possono aiutare in diversi modi. Innanzi tutto, possono essere utilizzati come strumento di incentivo per i sostenitori del tuo progetto. Per esempio, potremmo creare una serie limitata di NFT rappresentanti il tuo lavoro, e offrire questi token come ricompensa a chi supporta il tuo crowdfunding. Geniale!

In questo modo, non solo stai offrendo ai tuoi sostenitori qualcosa di unico e prezioso, ma stai anche creando una specie di club esclusivo di persone che condividono la tua passione e lo stesso interesse per il tuo progetto.

Se guardi bene, gli NFT possono diventare un sistema per i nostri sostenitori di interagire con il tuo lavoro usando una modalità nuova e interessante. Ad esempio, si potrebbero utilizzare gli NFT per creare una sorta di “caccia al tesoro” all’interno della tua opera d’arte digitale, oppure per offrire l’accesso esclusivo a contenuti speciali e segreti.

Ma non è tutto: gli NFT possono anche essere utilizzati come strumento di marketing. Il fatto che un’opera d’arte digitale abbia un NFT rappresentante la sua autenticità e unicità può renderla ancora più desiderabile per i potenziali sostenitori. Il concetto della “rarità di un bene” è sempre valido.

La possibilità di acquistare un NFT rappresentante l’opera d’arte digitale può creare una sorta di “mormorio ” intorno al progetto, e il “buzz” si sa, può dare a una maggiore visibilità e, alla fine dei conti, un maggior coinvolgimento della persone che fanno parte della community.

Ma, come sempre, la pratica fa il maestro, quindi ti lascio qui alcuni esempi di come gli NFT possono essere utilizzati in modo efficace per la creazione di una community intorno a un progetto artistico:

  • L’artista digitale Trevor Jones ha creato una serie di NFT rappresentanti una versione digitale del suo celebre dipinto “The Bitcoin Angel”. Grazie a questa iniziativa, ha creato una sorta di club di appassionati di criptovalute e di digital art.
  • L’artista musicale 3LAU ha utilizzato gli NFT per creare una versione “decentralizzata” del suo ultimo album, in cui ogni traccia è rappresentata da un NFT unico. In questo modo, ha offerto ai suoi sostenitori una nuova e innovativa esperienza musicale creando al contempo una community di appassionati della sua creazione.
  • La street artist Mad Dog Jones ha creato una serie di NFT rappresentanti le sue opere d’arte digitali, offrendoli come ricompensa ai sostenitori del suo crowdfunding.
  • Il collettivo di artisti digitale CryptoArtists ha utilizzato gli NFT per creare una piattaforma di scambio di arte digitale basata sulla tecnologia blockchain.

Per concludere, gli NFT possono essere utilizzati in modo creativo e innovativo per coinvolgere la community intorno ai vostri progetti artistici e renderli ancora più preziosi e desiderabili.

Se quindi sei un artista o un creator e vuoi sperimentare questa nuova tecnologia, non esitare a fare qualche ricerca e scoprire come gli NFT possono aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi di crowdfunding e creare una community di appassionati del tuo lavoro creativo.

Se sei interessato a creare la tua gallery di NFT, potresti voler considerare di fissare una consulenza con uno dei nostri project manager.

Possiamno davvero aiutarti a navigare il mondo dei NFT e a creare una strategia efficace per lanciare la tua collezione.

Ecco alcune delle cose che potresti aspettarti da una consulenza con uno dei nostri project manager:

  1. Valutazione del tuo lavoro: il project manager valuterà il tuo lavoro e ti aiuterà a determinare quali opere d’arte o creatività potrebbero funzionare meglio come NFT.
  2. Consulenza sulla blockchain: il project manager ti spiegherà come funziona la tecnologia blockchain e come utilizzarla per creare i tuoi NFT. Quale blockchain scegliere e con quali modalità.
  3. Strategia di lancio: il project manager ti aiuterà a creare una strategia di lancio per la tua collezione di NFT, che potrebbe includere la creazione di una campagna di crowdfunding, la scelta della piattaforma di NFT giusta fino ad arrivare alla promozione della tua collezione su social media e altre piattaforme.
  4. Supporto continuo: il project manager ti offrirà supporto continuo durante tutto il processo, dalla creazione dei tuoi NFT alla vendita e alla distribuzione.

Insomma, se vuoi creare la tua gallery di NFT e non sai da dove iniziare, siamo qui per aiutarti a realizzare i tuoi obiettivi e a creare una community di innamorati della tua arte.

Contattaci oggi stesso per saperne di più!

Redazione – progetti@innamoratidellacultura.it

crowdfunding

Crowdfunding Culturale: come comunicare al meglio la tua campagna.

Il crowdfunding culturale è un modo efficace per finanziare progetti culturali e artistici. Ma, per ottenere successo, è importante saper comunicare in modo adeguato la propria campagna. Ecco alcuni consigli per aiutarti a ottenere il massimo dalla tua campagna di crowdfunding culturale.

  1. Sviluppa una strategia di marketing efficace: La comunicazione è fondamentale per il successo di una campagna di crowdfunding. Assicurati di avere una strategia di marketing solida che comprenda l’utilizzo dei social media, la posta elettronica e il coinvolgimento dei media locali.
  2. Crea un video emozionante: Un video emozionante può fare la differenza nella tua campagna di crowdfunding. Mostra il tuo progetto in modo creativo e coinvolgente per attirare l’attenzione dei potenziali finanziatori.
  3. Coinvolgi la tua comunità: Coinvolgi la tua comunità nella tua campagna di crowdfunding. Chiedi ai tuoi amici e alla tua famiglia di condividere la tua campagna sui social media e di sostenerla finanziariamente.
  4. Scegli la piattaforma di crowdfunding giusta: La scelta della piattaforma di crowdfunding giusta è fondamentale per il successo della tua campagna. Noi di Innamorati della Cultura siamo specializzati in campagne di crowdfunding culturale dal 2014 e possiamo offrire una piattaforma tailor made per soddisfare le tue esigenze.

Ci sono tanti esempi di campagne di crowdfunding culturale di successo. Molte le puoi vedere pubblicate sul nostro sito ma questa che ti raccontiamo è stata davvero speciale.

Nel 2016, il Museo d’Arte Antica di Roma lanciò una campagna di crowdfunding per finanziare il restauro delle sue collezioni storiche. La campagna aveva lo scopo di raccogliere fondi da privati, organizzazioni e aziende interessati a sostenere la conservazione della cultura e dell’arte italiana.

La campagna fu un successo, raccogliendo oltre 1 milione di euro in soli tre mesi. Il museo ha utilizzato i fondi raccolti per restaurare quadri, sculture e opere d’arte, creare nuovi spazi espositivi e migliorare l’accessibilità per i visitatori con disabilità.

La campagna di crowdfunding ha anche attirato l’attenzione dei media e del pubblico, aumentando la visibilità e la reputazione del museo. Inoltre, ha coinvolto la comunità in un progetto importante e ha permesso a molte persone di diventare parte attiva della conservazione del patrimonio culturale italiano.

Questo esempio dimostra che il crowdfunding culturale è una soluzione efficace per finanziare progetti culturali e artistici e che, grazie alla tecnologia blockchain, le transazioni sono rapide, sicure e trasparenti.

La nostra piattaforma, specializzata in campagne di crowdfunding culturale dal 2014, è in grado di supportare la realizzazione di progetti simili con successo.

La chiave per una campagna che raggiunge, o supera, il suo obiettivo di raccolta è la comunicazione.

Per comunicare una campagna di crowdfunding culturale in modo efficace, è necessario definire una solida strategia di comunicazione e un budget adeguato. La comunicazione gioca un ruolo fondamentale nell’esito di una campagna di crowdfunding, poiché permette di raggiungere il pubblico giusto e di generare l’interesse e l’entusiasmo necessari per ottenere il sostegno finanziario.

Per iniziare, è importante identificare il proprio pubblico di riferimento e definire le piattaforme più appropriate per raggiungerlo. Ad esempio, se il pubblico di riferimento è formato principalmente da appassionati di arte, potrebbe essere utile concentrarsi sui social media specializzati in arte e sui siti web di cultura.

Inoltre, è importante definire un budget per la comunicazione, che possa coprire i costi di produzione di materiali promozionali, come video, immagini e post sui social media, e per la pubblicità sui siti web pertinenti.

Per rendere la comunicazione ancora più efficace, è fondamentale che sia coerente con il progetto e che trasmetta la passione e l’entusiasmo per il progetto stesso. Infine, è importante tenere traccia dei risultati della comunicazione, in modo da poter apportare eventuali modifiche e migliorare la strategia nel tempo.

Con una solida strategia di comunicazione e un budget adeguato, una campagna di crowdfunding culturale avrà maggiori possibilità di successo, e potrà contribuire a finanziare progetti culturali di grande importanza.

Il successo di una campagna di crowdfunding culturale dipende certo da molti fattori ed è per questo che è importante sapere che è necessario dedicare tempo e risorse, anche economiche, per delineare ed attuare il proprio piano d’azione.

Non tutti tuttavia hanno le competemze o il tempo per agire da soli. Se sei in questa situazione o vuoi investire in una comunicazione di successo, il nostro team è a tua disposizione per supportarti al 100%. Possiamo creare la strategia di comunicazione oppure offrirti supporto professionale tramite call one to one con uno dei nostri coach ed aiutarti ad ottenere il massimo dalla tua campagna di crowdfunding culturale. Il nostro obiettivo è quello di sostenere il tuo progetto perché diventi un vero successo.

Se hai un’idea e vuoi sapere se può essere finanziata con il crowdfunding scrivi a:

progetti@innamoratidellacultura.it e fissa la tua call gratuita con uno dei nostri project manager.

Emanuela Luisa Negro Ferrero

Il Crowdfunding crea… comunità.

Il crowdfunding è un termine inglese composto da due parole: “crowd”, che in italiano si traduce come folla, e “funding che letteralmente significa “finanziamento. La traduzione “finanziamento dalla folla” implica il coinvolgimento attivo di persone. Più specificatamente di riuscire a costruire una comunità attiva, sia digitale

Una campagna di crowdfunding certamente ha come scopo primario quello di raccogliere fondi per consentire la realizzazione di un progetto o di un prodotto, ma questo obiettivo si può raggiungere solo ed esclusivamente se si è capaci di coinvolgere un certo numero di persone a partecipare, sia alla raccolta fondi ma, anche e soprattutto, alla realizzazione del progetto stesso.

Da venerdì scorso, sulla piattaforma www.innamoratidellacultura.it è pubblicata la campagna proposta da Scuola Romana di Circo dal titolo Community Library. Si tratta di una raccolta fondi . che ha come scopo primario quello di “costruire” una comunità attiva di persone, appassionate di Circo, interessate a partecipare economicamente alla realizzazione del progetto per poterne usufruire.

L’idea di partenza di  Community Library nasce dalla considerazione che la biblioteca è il cuore pulsante di ogni comunità, è il centro di aggregazione che, attraverso la cultura, è in grado di costruire e rafforzare  legami permanenti fra persone e il territorio in cui sorge.

Gli appassionati di circo in tutto il mondo sono moltissimi. I dati indicano una crescita esponenziale di questo tipo specifico di pubblico, anno dopo anno.  L’idea di Scuola Romana di Circo è quella di realizzare una biblioteca specializzata  interamente alla  raccolta, conservazione, e valorizzazione di documenti legati alla storia del Circo e, anche, di realizzare  un centro servizi dedicato alla promozione della lettura, dello spettacolo dal vivo e della cultura circense. Un luogo sia digitale che fisico dove potersi arricchire spiritualmente e culturalmente, divertire e, soprattutto, connettere.

Il lavoro per arrivare a realizzare tutto questo è imponente. E costoso.  La biblio- mediateca raccoglierà tutti i più importanti libri dedicati al circo, oltre ad un archivio composto di documenti, sia analogici che digitali.

La Community Library della Scuola Romana del Circo  contribuisce a raccontare la storia e l’identità del Circo proponendo  ad un pubblico variegato composto da professionisti del settore, allievi delle scuole di circo e di altre arti performative, bambini e ragazzi del quartiere o semplici curiosi eventi concepiti per coinvolgere, aggregare, istruire e intrattenere.

Community Library è una Biblioteca di Comunità inteso come centro di coesione sociale, un luogo aperto e inclusivo dove le persone possono incontrarsi e creare relazioni e interazioni.

La campagna per Community Library propone, a chi decide di partecipare, delle ricompense che ben esprimono il concetto di condivisione. Sarà possibile ricevere delle lezioni di circo, copie della rivista o del libro fotografico e partecipare agli spettacoli come ospite d’onore.

Da oggi, domenica 19 settembre, la Community Library è aperta al pubblico con orari dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle 13:00.

Redazione  www.innamoratidellacultura.it

Crowdfunding per l’arte? Yes.Always.

La cultura e gli operatori culturali italiani hanno sofferto duramente a causa della pandemia. Gli eventi annullati, l’impossibilità di esporre le proprie opere in mostra e l’assenza di aiuti statali hanno creato una situazione estremamente difficile da affrontare e da recuperare.

Lanciare una campagna di crowdfunding culturale oggi significa comprendere che esiste il modo per mettere in moto dinamiche e comportamenti atti a stimolare  nelle persone l’interesse a partecipare (e farsi quindi supportare economicamente)

Ormai è noto che che proporre una raccolta fondi per la propria idea artistica è utile in primo luogo  a validare l’idea progettuale secondariamente serve per raccogliere una comunità di persone interessate al  progetto.

Individui che per naturale conseguenza lo sostengono economicamente, lo condividono e lo supportano. In ogni modo possibile e con qualsiasi mezzo a disposizione, tradizionale e digitale.

Recentemente abbiamo messo online la campagna promossa da Studio Urbana  di Roma. Si tratta di un  progetto ambizioso dall’indubbia valenza artistica che prende il nome di:  White, un cammino all’interno degli archivi reconditi ed artistici dell’artista Barbara Duran”.

Citiamo direttamente dalla pagina della campagna : il progetto White è dedicato a tutti coloro che fuggono dalle guerre, dalle ingiustizie, dalla tortura. Alle donne, alle madri, alle sorelle, agli uomini, ai fratelli, ai figli. A tutti gli esseri viventi che soffrono e che hanno il diritto di vivere. Dedicato alle nostre sorelle e ai nostri fratelli.

Ci è sembrata subito una call to action interessante, forte, di sicuro valore sociale oltre che artistico. Ma che cos’è White?  White è  un percorso che racconta e raffigura personalità femminili dell’iconografia antica e moderna – dipinte su tele di diversi formati che destrutturano le regole di pittura canoniche –  concepito per  proporre all’osservatore  un dialogo fra segno pittorico e spazio e  sollecitare una risposta emotiva.

White intende dimostrare come l’arte possa diventare strumento efficace per la trasformazione di un pensiero legato ad un’iconografia classica spostando in questo modo  l’asse dal piano visivo a quello delle sensazioni.

WHITE è un lavoro di sottrazione nelle sovrapposizioni sensoriali e strutturali che annebbiano l’immagine oggi, vuol essere la porta che attraverso il rumore bianco, possa aprire la percezione all’empatia. Icone contemporanee del mondo introducono a comprendere che la gioia e il dolore che si scontrano nell’esistenza dell’umanità possano ricondursi in essenza ad un’ assenza della percezione dell’altro, che è altro da noi solo se volutamente ignoriamo che il nostro essere , è, solo nella relazione ad un altro da sé , nel presente del tempo, nella comprensione della differenza.


Il progetto espositivo WHITE include molteplici linguaggi visuali: video, disegno e pittura ed è strutturato su  quattro cicli di opere di cui tre sono già state presentate in preview a Parigi, Torino ed al Castello di Santa Severa. Con il patrocinio di: MiBAC / Sovrintendenza  Archeologica, Belle Arti e Paesaggio  per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale, Lazio Crea, Coop Culture, visitlazio.com, Comune di Santa Marinella, Fondazione Il Gabbiano Rome/New York, Fondazione Valentina Moncada, WithoutBorders Film Festival, Centre  Culturel Italien, Galerie Metanoia.

Dove avverrà la mostra?

La mostra avrà  sede nell’ex Cartiera Latina,tra i pochi impianti industriali sopravvissuti nella città di Roma, una struttura unica nel suo genere ed eccezionale per la posizione strategica a ridosso delle Mura Aureliane, lambita per tutta la sua lunghezza dal fiume Almone che unisce idealmente l’Appia Antica alla via Cristoforo Colombo.

Quando potremo immergerci nelle opere esposte da White?

L’evento si svolgerà nell’autonno del 2021. La programmazione era per aprile ma il lockdown e le misure di contenimento hanno rallentato il percorso, ecco perché adesso è importante partecipare alla campagna di crowdfunding per arrivare pronti alla data di apertura.

Chi decide di partecipare a una campagna di crowdfunding sceglie il progettista prima ancora del progetto.

Che cos è Studio Urbana? La sede è a Roma. Si tratta di  uno spazio indipendente di produzione culturale, creato e diretto dagli artisti Barbara Duran  e Corrado de Grazia in cui la parola ricerca fa da garante non solo nella produzione artistica ma anche nel pensiero alla base di questa.

Possiamo certamente affermare che Studio Urbana sia una bottega, come quelle dei grandi maestri di una volta. Un luogo dove  le idee creative nascono dallo  scambio fra artisti prendendo forma e vita.

Chi è Barbara Duran?

Barbara Duran è un’artista nel vero senso della parola. Italiana, cosmopolita, lavora attraverso molteplici linguaggi spaziando dalla pittura alla fotografia alla video art. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private, italiane ed estere. Docente, autrice  e illustratrice di libri per l’infanzia, danzatrice ed esperta in Metodologie Biografiche e Autobiografiche specializzata alla Scuola triennale della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari.

Gli ingredienti perchè la campagna di crowdfunding per WHITE vada a buon fine ci sono tutti. Se ti è piaciuto questo post per favore condividilo. Se vuoi partecipare alla campagna di crowdfunding digita questo link https://www.innamoratidellacultura.it/projects/sostieni-white-duran-project/ e scegli la tua ricompensa.

redazione www.innamoratidellacultura.it

Vuoi lanciare una campagna di crowdfunding?

Scrivi a progetti@innamoratidellacultura.it

Felici di aiutare

Borghi italiani in crowdfunding.

Borghi e edilizia rurale, digitalizzazione, tutela, Recovery Art,crowdfunding.

Il Piano Nazionale di ripresa e resilienza parla finalmente di… cultura!

Gli interventi sono fondamentali nell’azione di ripartenza del Paese. Sarà come sempre un’intenzione oppure, come auspico, si passerà all’azione?

Le somme in arrivo sono notevoli, si parla di uno stanziamento di  6,675 miliardi mirato ad incrementare il livello di attrattività del sistema culturale e turistico del Paese attraverso la modernizzazione delle infrastrutture, materiali e immateriali.


Gli investimenti previsti per la cultura ammontano nel complesso a 4,275 miliardi di euro a cui si sommano nel Fondo Complementare gli investimenti del ‘Piano Strategico Grandi attrattori culturali’, per 1,460 miliardi di euro, finalizzati al finanziamento di 14 interventi principali.

La cultura guiderà la ripartenza del Paese”. Commenta il Ministro della Cultura, Dario Franceschini: “il Recovery plan – prosegue  – introduce risorse fondamentali che dimostrano come la cultura sia al centro delle scelte di questo governo. Da interventi sui grandi attrattori culturali nelle città metropolitane a una grande operazione di rilancio dei borghi, all’intervento sulla sicurezza antisismica dei luoghi di culto, alla digitalizzazione, alla creatività e al potenziamento dell’industria cinematografica”.

Le aree di intervento sono in tutto tre e riguardano

1) piattaforme e strategie digitali per l’accesso al patrimonio culturale;

2) rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi e investimenti per l’accessibilità;

3) il miglioramento dell’efficienza energetica di cinema, teatri e musei 
 
Ma il vero passo in avanti riguarda la rigenerazione dei borghi con uno stanziamento di 2,720 miliardi di euro.


Il “Piano Nazionale Borghi” per valorizzare il grande patrimonio di storia, arte, cultura e tradizioni presente nei borghi italiani dall’enorme valore paesaggistico-culturale e dal grande potenziale di crescita economica è argomento caldo.

Per secoli in Italia abbiamo praticato naturalmente il distanziamento sociale. Eravamo trenta milioni, ben distribuiti su tutto il territorio nazionale, tra campagne, montagne, città. Oggi siamo più del doppio e la concentrazione è per lo più nelle  aree urbane.

L’archistar Stefano Boeri intervistato da  Repubblica  sostiene che “servirebbe una campagna per facilitare una dispersione, e anche una ritrazione dell’urbano…l’Italia è piena di borghi abbandonati da salvare».

Andando a leggere  i dati, emerge che i comuni a rischio svuotamento in Italia sono circa 6000, sparsi su due terzi del territorio, per lo più in zone ricche di patrimonio (naturalistico, agricolo, culturale), ma povere di servizi. Sono luoghi dove manca tutto:  scuole, mezzi pubblici, sanità e, dettaglio non irrilevante, la preziosa  banda larga.

Vivere in un borgo è una vera e propria sfida perché se è vero che in Italia di luoghi incantati dove si potrebbe pensare di spostare la propria vita ce ne sono migliaia, è anche vero che acquistare casa o terra in un borgo abbandonato non è affatto semplice.

La proprietà dei terreni nelle aree interne (salvo alcune eccezioni, come il Trentino) è per lo più privata, suddivisa dai passaggi ereditari di generazione in generazione. I proprietari sono difficili da rintracciare, vivono all’estero, hanno dimenticato i terreni di cui sono proprietari, non li vendono e quasi sempre non se ne occupano». 

Antonella Tarpino, autrice di “Spaesati: Luoghi dell’Italia in abbandono tra memoria e futuro” ha sognato di riportare in vita il borgo piemontese di Paraloup scoprendo strada facendo che le baite sono quasi sempre divise in sei lotti diversi, con gli eredi (nel suo caso) in Francia da un paio di generazioni.

Con il sostegno di quelle che Tarpino chiama amministrazioni solidali (cioè sindaci che non vogliono far morire i paesi) ha trovato il modo di recuperarle dando impulso alla legislazione regionale. «Anche grazie alla nostra Rete del ritorno il Piemonte si è dotato di una legge sulle associazioni fondiarie, uno strumento che permette a privati, onlus, comuni di mettersi insieme per recuperare e valorizzare la terra

In pratica, se si vuole spingere le persone a lasciare le città per i borghi, serve una burocrazia semplificata che permetta e incentivi l’accesso alla terra. 

Il secondo grande passaggio da affrontare è quello della sostenibilità. Se fino al 2020 si poteva pensare di spostare la propria residenza in un borgo e vivere di turismo, oggi questa voce rimane quanto mai incerta ed è stata prontamente tramutata in “luoghi dove spostarsi per lavorare smart” ma, considerando la quasi totale assenza di banda larga e servizi, prima che questo passaggio sia effettivamente realizzabile, il piano b deve essere un altro e questo altro si chiama terra.

Fra le varie proposte ed esperimenti ricordo quello molto interessante dei borghi del benessere, una versione migliorata  delle RSA urbane e quella dei borghi dell’innovazione, che coniugano vita rurale ed economia digitale. I famosi Smart Village della Comunità Europea.

Nodi da sciogliere: banda larga e servizi. Con lo spopolamento, valli e centri abitati hanno perso le scuole, i trasporti, la sanità e, repetita juvant, non hanno ancora la banda larga, essenziale per qualsiasi progetto di sviluppo.

In Italia è attivo dal 2015 il Piano Aree Bianche per portare Internet veloce a 14,7 milioni di italiani tramite incentivi pubblici. Il Piano oggi è in ritardo di un anno rispetto ai tempi previsti (questo deficit di connessione si aggiunge il fatto che 1200 comuni hanno difficoltà di ricezione telefonica e cinque milioni di italiani vedono con grande fatica (o non vedono affatto) i canali Rai.

Ma le cose si stanno muovendo comunque. La pandemia ha creato in molte persone una forte richiesta di spostamento verso un tipo di vita più semplice e a contatto con la natura.

Lo smart working in moltissimi settori può essere svolto ovunque e quindi la direzione verso il recupero dei borghi è corretta. E’ la realizzazione quella che va affrontata e risolta.

Se avessi voglia di occupartene, si parlerà di borghi a fine luglio durante il consueto evento organizzato a Pietrelcina da Fondazione Ampioraggio.

Jazzin’, questo è il nome dell’evento, ormai da cinque anni si occupa di proporre e inventare soluzioni in grado di portare innovazione alla Pubblica Amministrazione. In cinque anni centinaia di innovatori, imprenditori, startupper e amministratori locali hanno lavorato gomito a gomito proponendo  idee che quest’anno,  grazie al Recovery Fund, potranno finalmente vedere la luce. Partendo da Pietrelcina, splendido borgo italiano abituato da sempre ai miracoli.

Parleremo nel prossimo post di Jazzin e anche di Jazzout. Stay tuned -:))

Redazione www.innamoratidellacultura.it

scrivi a progetti@innamoratidellacultura.it

Quando il crowdfunding è erotico

Una campagna di crowdfunding è un processo interessante che non si riduce alla pubblicazione dei propri contenuti su una piattaforma. Il passaggio da idea progettuale a campagna di crowdfunding è un processo composto da varie fasi. Le parole chiave sono “organizzazione”, “pianificazione”, “strategia”.

Ho descritto nel mio articolo precedente la fase di “precampagna” e ci tengo a sottolineare che realizzare e comunicare una campagna di crowdfunding culturale è diverso rispetto a una campagna “prodotto” oppure ad una campagna di tipo “equity”. La strategia è identica. Quello che cambia è la modalità con cui viene realizzata.

Quando le persone caricano le loro idee progettuali sulla piattaforma www.innamoratidellacultura.it, viene loro richiesto di scrivere i dettagli del progetto. Il titolo, una descrizione breve, una descrizione dettagliata, l’obiettivo di raccolta e le ricompense da dare alle persone in cambio della donazione ricevuta.

Questo passaggio consente al team di comprendere l’idea e quindi di definire un appuntamento telefonico per conoscere il progettista e guidarlo verso la realizzazione della sua campagna.

Solo alcuni, pochi, progettisti sono a conoscenza del fatto che caricare un’idea progettuale è il primo passo di un processo che implica un giusto tempo di realizzazione.

L’urgenza economica, che è il fattore che spinge una persona a pensare al crowdfunding come fonte di finanziamento per la sua idea progettuale, è nemica del successo.

Per far comprendere meglio la situazione, pensa di dover aprire un negozio. Dopo la scelta del locale e della zona in cui aprire (la piattaforma), lo spazio va ristrutturato e allestito (i contenuti caricati sulla piattaforma). Aprire un locale non basta per ottenere clienti. Ecco quindi che pensi ad una data per l’inaugurazione (il lancio della campagna) e ad organizzare delle attività per fare in modo che le persone del quartiere e tutti i potenziali clienti interessati ai prodotti messi in vendita, possano sapere del nuovo locale e venire da te ad acquistare.

Le attività di comunicazione per comunicare l’apertura di una nuova attività in genere vanno dal volantinaggio al semplice passaparola fino agli annunci radio o ai post sponsorizzati sui canali social, i comunicati su stampa locale e le e-mail (che possono essere effettuate su proprie liste oppure creando delle campagne per raccogliere i nominativi dal web se non si è ancora in possesso di una lista).

Nel crowdfunding, proprio come per un negozio o un’attività professionale, le attività di promozione si spostano sul web e quindi la fase che precede “l’inaugurazione” della campagna rimane il passaggio  fondamentale per definire il proprio “crowd” cioè quel gruppo di persone interessate al progetto e disposte a partecipare. Come?

  1. programmare le attività di comunicazione necessarie per poterle coinvolgere
  2. definire i contenuti e la strategia di diffusione (quali canali, quale frequenza, quale tono di voce)

Come si crea il crowd ai tempi del Covid?

Gli strumenti digitali a nostra disposizione sono davvero efficaci per tracciare il proprio pubblico di riferimento . Perché le persone partecipino e si innamorino della campagna il processo non è digitale ma emotivo.

Il progettista che riesce a trasmettere attraverso la comunicazione il valore del suo progetto ha vinto. Può trattarsi della riqualificazione di un quartiere. Di restaurare il portone aulico di una chiesa e abbellire la piazza su cui si affaccia l’edificio. Regalare un corso di musica sacra per sostenere i giovani di un quartiere problematico così come coadiuvare un museo a recuperare una collezione di pezzi antichi o, più semplicemente, a restare aperto.

Come si trasmette il valore emotivo di una campagna di crowdfunding?

Il crowdfunding altro non è che una colletta veicolata attraverso un portale. Le collette funzionano quando chi promuove la raccolta fondi riesce a trasmettere un vantaggio per chi dona.

Le due  domande che un progettista deve porsi prima di mettere online la propria campagna sono:

1 – perché le persone dovrebbero partecipare alla mia raccolta fondi?

2 – che tipo di valore crea  il mio progetto nella vita di queste persone?

Se la comunicazione si sposta dall’io (ho un’idea grandiosa dammi i tuoi soldi per realizzarla)  al tu (ho bisogno di te per realizzare il mio progetto) e dal tu al noi (insieme siamo una squadra, grazie al tuo aiuto posso realizzare il mio progetto e tutti quanti ne trarremo un vantaggio) allora la campagna ha successo.

Il ruolo del progettista quindi, è quello di riuscire a coinvolgere emotivamente le persone conferendo loro valore.

Troppo spesso mi interfaccio con progettisti che si limitano a pubblicare la campagna sul sito e poi non se ne occupano o se ne occupano in maniera egoistica (ho aperto una campagna di crowdfunding, dammi i tuoi soldi).

Analizziamo la campagna CORRIPONDENZE

Nel caso specifico della campagna CORRISPONDENZE – Trenta sonetti erotici illustrati la raccolta fondi è stata lanciata per realizzare una raccolta di poesie che esplora tutte le strade del labirinto dell’erotismo a cui si accompagnano 30 video podcast che uniscono le immagini, le interpretazioni delle poesie e delle atmosfere musicali sempre diverse.

I promotori della campagna si chiamano Francesco e Teresa.

Il contatti con Francesco sono iniziati nella terza settimana di marzo. Seguendo le nostre indicazioni, i contenuti della campagna sono stati caricati sulla piattaforma. E messi a punto.

Come ho scritto sopra, caricare i contenuti sulla piattaforma e pensare che solo pubblicandola su un portale faccia piovere donazioni non basta. Solo le campagne di raccolta fondi per le emergenze ottengono fondi velocemente. Perché c’è un’urgenza.

Nel caso di una campagna di crowdfunding culturale l’unica urgenza è quella del progettista che vuole ottenere i fondi. Questo tipo di urgenza non interessa ai donatori. Quello che vogliono percepire i donatori è il valore generato dal progetto e, last but not least, le persone decidono in base al grado di fiducia e simpatia che il progettista riesce a trasmettere.

Tornando alla campagna,  abbiamo guidato Fracesco a realizzare il suo video di presentazione, a collegare la pagina della sua campagna alla piattaforma e abbiamo analizzato insieme a lui il crowd, i canali social e tutti gli strumenti digitali già a sua disposizione.

Nel caso specifico ci siamo trovati di fronte a un progettista maturo e con un progetto già definito e mirato su un pubblico specifico.

Il tempo trascorso fra il caricamento dei contenuti e la messa online è stato di circa un mese. Il dato fondamentale da guardare quando il lavoro di precampagna è stato eseguito correttamente sono le donazioni. Che nel caso di Francesco arrivate subito, appena la campagna è stata pubblicata.

Chi è il pubblico di riferimento di Francesco?

Sono persone che amano la poesia erotica. Gli innamorati dell’erotismo. Persone che vogliono leggere e ascoltare parole erotiche e a cui piace possedere un volume di poesie illustrate.

Qual è il valore generato dalla campagna CORRISPONDENZE promossa da Francesco?

Sicuramente questo tipo di progetto rientra nella sfera della gratificazione emotiva. I donatori sono, e saranno, persone alla ricerca di una specifica emozione.

Francesco ha modo di aumentare le donazioni?  

Francesco è una persona carismatica. Il suo pubblico lo ama. I suoi canali social confermano il legame con le persone che lo seguono e lo conoscono. Nel crowdfunding la fiducia è fondamentale. Stiamo parlando di chiedere a delle persone di darci i propri soldi per realizzare le nostre idee. Questo funziona quando c’è fiducia.

Vuoi partecipare alla campagna di crowdfunding di Francesco?

Ti metto qui il link /https://www.innamoratidellacultura.it/introduzione-al-crowdfunding-culturale/   se ti è piaciuto quello che ho scritto e pensi che Francesco si meriti di essere aiutato allora sarai felice di partecipare alla sua campagna di raccolta fondi.

Perché ti fidi di lui. Perché ti piace la poesia erotica. Perché vorresti avere  il libro illustrato di Francesco sulla poesia erotica e non vedi l’ora di ascoltare i suoi podcast.

Capito come funziona il crowdfunding?

Entra anche tu a far parte del crowd di Francesco.

Innamorati della Cultura!

Emanuela Negro Ferrero – www.innamoratidellacultura.it

Introduzione al crowdfunding culturale.

Il crowdfunding, letteralmente “finanziamento dalla folla” è uno strumento di finanza alternativa, grazie al quale individui, organizzazioni, associazione e imprese possono rivolgersi alle persone (la folla)  per chiedere ed ottenere capitali tramite piattaforme online a supporto delle loro idee progettuali che, in campo artistico e culturale possono spaziare da un restauro alla produzione di un video, di una mostra, all’editare un libro o un catalogo e così via..

In pratica, la persona che ha bisogno di avere dei capitali e non intende o non può ottenere fondi da un istituto finanziario o da un ente, presenta la sua idea ad una piattaforma (selezionata in base alla tipologia di progetto) e, dopo aver creato gratuitamente la pagina della campagna, completa di testi esplicativi, immagini, video e ricompense, la pubblica e può quindi diffonderla sul web per intercettare il gradimento delle persone.

Il crowdfunding fa leva sulle logiche della comunicazione digitale e sulle opportunità di condivisione offerte dal web  e dalle piattaforme di economia collaborativa.

In ambito culturale e artistico, il modello di crowdfunding più diffuso è quello “donation” o “reward” che utilizza la “ricompensa” come strumento emozionale di coinvolgimento delle persone.

Chi sono queste persone?

In ambito culturale  ma anche in quello civico, la “folla” a cui si rivolge il progettista è composta dai cittadini e dalle persone che usufruiscono del bene o del progetto artistico. Si tratta quasi sempre di comunità locali interessate a partecipare attivamente ad iniziative che hanno finalità e impatti sociali ed ambientali e che possono generare valore per il territorio.

Come posso individuare i donatori per il mio progetto?

Il lavoro principale che un progettista è tenuto a  svolgere prima di mettere la campagna online, è quello di individuare i propri  donatori, meglio definiti come “donor personas”.

Il successo della campagna dipende proprio dalla capacità del progettista di individuare il proprio “crowd”, segmentando la propria audience e costruendo target di donatori.

Le donor personas sono le persone “tipo” a cui si rivolge il progetto . Saranno gli amanti del teatro, se si tratta di uno spettacolo teatrale. Gli innamorati del restauro, se si tratta del restauro di un bene. Gli appassionati della musica, se il progetto riguarda un concerto o un video musicale o la registrazione di un disco. Se la campagna è territoriale, la comunità di riferimento va intercettata fisicamente con delle semplici attività di coinvolgimento attivo come, per esempio gli eventi, le conferenze online, i podcast.

Se la community è più allargata, le analisi demografiche riferite al  sesso, età, professione, abitudini di spesa, reddito, istruzione, valori, sono facilmente rilevabili dal web e dai canali social.

Il suggerimento che posso dare, sulla base dell’esperienza di decine di campagne, non è tanto quello di impazzire con gli algoritmi quanto quello di allacciare delle relazioni di valore con i propri contatti. Il crowdfunding,possiede una carica  emotiva molto forte e senza dubbio il carisma del progettista è il fattore che determina il successo di una campagna. Così come la costanza e la determinazione nel portare avanti la campagna di raccolta. Le strategie e i tatticismi servono ma, in ambito culturale, un progetto se non trasmette passione è quasi certo che non verrà finanziato.

Errori da evitare

Il primo errore da evitare è pensare di lanciare semplicemente una campagna di crowdfunding su una piattaforma e attendere che le persone ci raggiungano e ci finanzino. Il secondo errore è pensare che più è grande e famosa la piattaforma e più la campagna verrà visualizzata.

Le piattaforme offrono tutte più o meno lo stesso servizio. Quello che conta è la comunità dei follower della piattaforma.

Una piattaforma generalista avrà un pubblico di riferimento generalista. Una piattaforma verticale avrà un pubblico interessato solo all’argomento specifico delle campagne pubblicate. Questo garantisce che arrivino delle donazioni? No, nel crowdfunding non c’è nulla di garantito.

La pubblicazione della propria idea progettuale su una piattaforma allineata con il proprio settore, offre concretamente la possibilità di mostrare la propria idea progettuale ad un pubblico già allineato e che quindi, potenzialmente, potrà partecipare. Anche solo condividendo la campagna sui propri canali o commentando i post e le notizie.

Un errore che vedo fare ripetutamente dai progettisti è quello di “innamorarsi della propria idea”. L’idea progettuale va tarata sui bisogni della community, non il contrario. Mi spiego. La ricetta dei biscotti Barilla viene studiata in base ai gusti del consumatori, non viceversa.  La campagna di crowdfunding dovrà essere comunicata in modo da riuscire comprensibile e gradita alla propria comunità di riferimento.

Suggerimenti pratici

Per chi approccia per la prima volta al crowdfunding, un suggerimento molto semplice  è quello di partecipare ad altre campagne osservando il processo dal punto di vista del sostenitore. Questo permette di capire cosa fa il progettista. Come funziona il processo della donazione e della ricompensa. Come viene comunicata la campagna sui canali social. Se ricevo delle email o vengo invitato a partecipare a degli eventi..

Domande importanti

Prima di mettere l’idea progettuale online, è importante chiedersi:

1)                  Perché le persone dovrebbero contribuire?

2)                  Quale valore aggiunto sono in grado di offrire?

3)                  Quanto ampia è la community?

4)                  Quale potrebbe essere la donazione media?

5)                   Quanto mi costano le ricompense e quanto costa spedirle?

5)                  Quali esperienze di co-creazione o collaborazione posso offrire alla mia community?


Stai pensando di lanciare una campagna di crowdfunding?

Scrivi a  progetti@innamoratidellacultura.it

Oppure carica direttamente la tua idea su www.innamoratidellacultura.it

Emanuela Negro Ferrero www.innamoratidellacultura.it

Finanziare la Cultura. Crowdfunding culturale e Art Bonus.

La cultura è un vero e proprio comparto che a livello europeo contribuisce al PIL per oltre il 5%. In Italia questo stesso valore superava fino ai primi mesi del 2020  il 6,1%.

I lunghi periodi di chiusura causati dall’epidemia di  Covid-19 hanno rivelato la fragilità delle industrie culturali. Oltre il 90% dei musei mondiali è stato chiuso completamente e l’industria cinematografica mondiale ha perso solo nei primi mesi dell’anno circa 10 miliardi di dollari.

A giugno 2020 una  stima approssimativa dava per i musei italiani una perdita di circa 80 milioni di euro; il cinema quasi 120 milioni di euro, gli spettacoli musicali 350 milioni di euro.

Al contrario i canali digitali hanno registrato un vero e proprio boom delle sottoscrizioni e in Italia nelle prime settimane di lockdown il pubblico è aumentato più del 100%.

Sembra evidente che la crisi provocata dal Covid-19 rappresenta l’occasione per attuare quel processo di digitalizzazione  in grado di consentire al comparto di rispondere in modo più flessibile alle richieste  di fruizione da parte del pubblico.

Ma non sono solo i luoghi fisici della cultura ad avere subito con forza gli impatti della pandemia. Le misure di lockdown prima – e di distanziamento sociale poi –  adottate in tutte le aree del pianeta, hanno determinato un blocco generalizzato delle attività creative.

L’effetto più immediato delle misure di contenimento della pandemia sul settore della cultura è stato un trasferimento di tutte le componenti possibili sui canali virtuali.

I mesi di lockdown hanno visto il proliferare di contenuti digitali ampi e diversificati, in particolarenei comparti audio-visivo e musicale. Si sono moltiplicate le dirette sui social media e le piattaforme di video on demand  e di streaming hanno registrato un’ulteriore accelerazione degli abbonamenti.

Nella fase più acuta della crisi la preoccupazione principale è stata quella di mantenere viva la relazione con i fruitori dei prodotti culturali,sfruttando le potenzialità offerte dal digitale che nel frattempo ha assunto un ruolo pervasivo nelle abitudini quotidiane. Certo,  un’esperienza virtuale non sostituisce in alcun modo l’esperienza diretta, soprattutto nella sua componente emozionale e soprattutto non costituisce un’attività da cui trarre profitto tale da compensare la perdita derivante dallo sbigliettamento e dagli eventi.

Finanziare la cultura con il crowdfunding.

La fortissima spinta verso il digitale ha dato un forte impulso anche al crowdfunding. Eppure, il comparto culturale da sempre in cronica carenza di fondi, sfrutta ancora poco questo strumento. I motivi sono vari ma, fondamentalmente, si possono riassumere affermando che il crowdfunding culturale in Italia paga la scarsa conoscenza dello strumento e delle regole e dinamiche che lo governano. Il ritardo digitale degli addetti del settore e la scarsa propensione verso i pagamenti digitali da parte del pubblico sono ulteriori fattori determinanti che solo con la giusta informazione e formazione degli operatori potrà essere superata.

La pandemia ha accelerato la conversione verso l’utilizzo di strumenti digitali ed è un fatto che le campagne di crowdfunding culturale siano aumentate di numero su tutte le piattaforme. Verticali come www.innamoratidellacultura.it o generaliste.

In ambito culturale, da maggio 2020 la nostra piattaforma www.innamoratidellacultura.it riceve quotidianamente progetti di altissimo livello spesso con  obiettivi di raccolta ambiziosi. Di questi progetti solo alcuni vengono messi online.  

Ho discusso l’argomento nel mio precedente articolo su questo blog a cui rimando e in cui spiego l’importanza della programmazione prima di affrontare una campagna di crowdfunding. Questo vale per qualsiasi progetto e per qualsiasi obiettivo economico.

I meccanismi che regolano il crowdfunding prevedono l’elaborazione di una strategia che include diversi aspetti di cui solo l’ultimo riguarda la pubblicazione del progetto sulla piattaforma.

Ricompense e Art Bonus

A partire dal 2014 in Italia è stato introdotto uno strumento di sgravio fiscale legato alle donazioni liberali in ambito culturale.

Cito dal sito ufficiale dedicato all’Art Bonus : “Ai sensi dell’art.1 del D.L. 31.5.2014, n. 83, “Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo”, convertito con modificazioni in Legge n. 106 del 29/07/2014 e s.m.i., è stato introdotto un credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo, il c.d. Art bonus, quale sostegno del mecenatismo a favore del patrimonio culturale.

Chi effettua erogazioni liberali in denaro per il sostegno della cultura, come previsto dalla legge, potrà godere di importanti benefici fiscali sotto forma di credito di imposta”.

In buona sostanza il cittadino che decide di donare per sostenere uno dei progetti – pubblici – pubblicati sulla piattaforma di Art Bonus riceve in cambio uno sgravio fiscale pari al 65%.

Chi può beneficiare del contributo?

Gli interventi sono riferiti alla manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici;al sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica (es. musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali, delle fondazioni lirico-sinfoniche, dei teatri di tradizione, delle istituzioni concertistico-orchestrali, dei teatri nazionali, dei teatri di rilevante interesse culturale, dei festival, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza, dei teatri di tradizione nonché dei circuiti di distribuzione, dei complessi strumentali, delle società concertistiche e corali, dei circhi e degli spettacoli viaggianti, per la realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti, di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo oltre che per effettuare interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, laddove destinate ai soggetti concessionari o affidatari dei beni oggetto di tali interventi.

Dal 2017 ArtBonus allarga ad altri soggetti finanziati dal Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS) : le istituzioni concertistico-orchestrali, i teatri nazionali, i teatri di rilevante interesse culturale, i festival, le imprese e centri di produzione teatrale e di danza ed i circuiti di distribuzione e dal 2019  include anche gli interventi per la salvaguardia di Venezia, e nella città di Matera.

Riportando l’attenzione al crowdfunding culturale, la donazione liberale con lo sgravio Art Bonus è  la ricompensa che viene data a chi contribuisce. Il fattore emotivo, che è la ragione principale che spinge le persone a partecipare a una campagna di crowdfunding, viene quindi sostituito da un motivo fiscale. Osservando i dati di raccolta su alcuni progetti, come ad esempio l’Arena di Verona o il Teatro alla Scala di Milano, si nota che certamente l’Art Bonus è uno strumento utile. Osservando però la quantità di progetti non finanziati viene il dubbio che vada bene per molti ma non per tutti. Il motivo?

La mancanza di una comunicazione mirata a coinvolgere la comunità di persone su cui sorge il bene o il progetto. Una campagna di crowdfunding ha questo specifico scopo: comunicare il progetto e coinvolgere le persone inducendole a partecipare offrendo in cambio una ricompensa. Se poi alla ricompensa si aggiunge anche lo sgravio fiscale…tanto meglio.

Su www.innamoratidellacultura.it è stata pubblicata recentemente la campagna per il restauro del Portale Aulico della Basilica di Santo Stefano a Bologna.

La campagna, promossa dall’Associazione Assosantostefano prevede dei reward interessanti per i donatori (quindi punta a coinvolgere emotivamente chi decide di partecipare), garantendo nel contempo lo sgravio fiscale derivante dall’Art Bonus.

Considero che il sito dedicato agli interventi  https://artbonus.gov.it/ si limita  a pubblicare i progetti, gli importi ricevuti e il numero dei donatori ma non si occupa della promozione. Per questo esistono le piattaforme come www.innamoratidellacultura.it in grado di supportare il proponente sia nella fase di progettazione della campagna che in quella della pubblicazione.

Se anche in Italia lo sgravio fiscale venisse allargato, come già accade in Francia, anche alle realtà private, la cultura italiana ne trarrebbe un enorme beneficio con un impatto eccezionale in termini di ricaduta economica sul territorio e sull’intera comunità

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Hai domande? Scrivi una mail a progetti@innamoratidellacultura.it

Emanuela Negro Ferrero – www.innamoratidellacultura.it

Fonti: Cultura e Covid-19 – Cassa Depositi e Prestiti;  Report Symbola 2020

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Crowdfunding. Il potere della Gratitudine.

Se sapremo provare Gratitudine nei nostri cuori e diffondere Gratitudine con le nostre vite rivoluzioneremo l’approccio “mors tua vita mea” che ha caratterizzato l’umanità fino al XX secolo, e costruiremo un futuro orientato a un nuovo necessario paradigma “vita tua vita mea”.

Oscar di Montigny

Con queste parole Oscar di Montigny nel suo saggio “Il potere della Gratitudine” sottolinea l’urgenza di rimettere l’essere umano al centro del sistema sociale.

La democrazia vacilla, il cambiamento climatico è una minaccia reale, la nostra vita e il mercato cambiano a una velocità difficile da assorbire e l’innovazione tecnologica irrompe a una velocità vertiginosa. La Gratitudine diventa centrale per rimettere l’uomo al centro di ogni sistema sociale perché solo legando l’innovazione alla sostenibilità potremo arrivare a quella che di Montigny definisce un“Economia Sferica”, centrata sull’essere umano e quindi in grado di perseguire una crescita equilibrata ed inclusiva.

Come si collega il crowdfunding alla gratitudine?

La settimana scorsa ho descritto i  meccanismi di marketing e comunicazione che sono all’origine del successo di una campagna di crowdfunding nella fase preliminare di progettazione della campagna stessa, la “pre-campagna”.

Questa volta mi soffermerò sugli elementi emozionali senza i quali una campagna di crowdfunding rimane un mero progetto di comunicazione, magari anche ben realizzato, ma in moltissimi casi destinato a fallire.

Dati alla mano, sappiamo che non è sufficiente scrivere un bel testo, registrare un video, ideare un piano ricompense allettante per ottenere il supporto delle persone e arrivare a raccogliere quanto serve per la realizzazione delle proprie idee.

Il successo di una campagna di crowdfunding è il risultato di un insieme di elementi che spaziano dall’attenta programmazione delle attività, alla comunicazione del progetto e, soprattutto, dalla capacità del progettista di coinvolgere le persone e indurle a partecipare con una donazione o, come si dice in gergo, di essere in grado di convertire.

Il crowdfunding di tipo “reward”, come quello proposto da www.innamoratidellacultura.it introduce l’elemento della “ricompensa” come elemento in grado di gratificare le persone e, auspicabilmente, di convincerle a partecipare.

E’ qui che entra in gioco la Gratitudine.

Una campagna di crowdfunding, dopo la fase di progettazione definita “precampagna” viene lanciata e diventa di dominio pubblico grazie soprattutto alla comunicazione sui canali social ed a tutte le iniziative di che il promotore decide di mettere in atto.

Se la progettazione è stata accurata, già dai primi giorni di lancio le persone dovrebbero iniziare a donare. Perché questo accada la presenza del progettista, la sua energia, capacità di entusiasmare e coinvolgere sono di vitale importanza.

Si tratta quindi di essere capaci di stringere relazioni di valore con il proprio pubblico, consapevoli che il successo dell’iniziativa dipende solo ed esclusivamente dagli altri.

Diventa quindi fondamentale ringraziare chi ci dà i suoi soldi per sostenere il nostro  progetto .

Sul piano digitale, ogni volta che sulla campagna arriva una donazione, la piattaforma rilascia in automatico una ricevuta. In genere è una email di ringraziamento con il titolo della campagna e l’indicazione della somma donata,

Secondo voi le persone si sentono “amate” in questo modo? E’ un modo sufficiente e utile per creare una buona relazione personale?

A mio avviso no. Comprendere che dimostrare la propria gratitudine agli altri è il vero motore di una campagna di crwodfunding. Questo vale sempre, non solo per il crowdfunding ma chi decide di promuovere una campagna deve averlo molto chiaro. Il crowdfunding significa “finanziamento dalla folla”. La folla è composta da esseri umani e le persone, tutte, più di ogni altra cosa amano essere riconosciute e apprezzate.

Dire grazie è davvero semplice. Gli strumenti a nostra disposizione sono davvero tanti, quasi tutti gratuiti e veloci da utilizzare.

Nell’ambito di una campagna di crowdfunding per dire grazie si può optare per un post sui social oppure inviando una mail personale, un messaggio se si conosce la persona che ha donato, una telefonata.

Bisogna ringraziare sempre. Tutti i giorni e ogni volta che arriva una donazione.

Esprimere la propria gioia e gratitudine perché abbiamo ricevuto del denaro, a volte anche da perfetti sconosciuti,   imprime quell’elemento di umanità che la semplice pubblicazione della campagna sulla piattaforma non possiede.

Hai un’idea in mente? Ti aiutiamo a realizzarla.

Scrivi a progetti@innamoratidellacultura.it

Emanuela Negro Ferrero www.innamoratidellacultura.it

Essere grati significa cooperare. Creare connessioni. Alimentare il grandissimo potere della condivisione e dell’uguaglianza.

Che cosa determina il successo di una campagna di crowdfunding?

Museo Villa Verdi con la campagna “Salviamo Villa Verdi” ha raccolto          12.494 euro su un obiettivo definito di 100.000. Si tratta di un ottimo risultato considerando che la campagna è stata lanciata durante la prima ondata della pandemia, si è svolta in estate, quando l’attenzione del pubblico non era esattamente focalizzato sulle donazioni a favore della cultura – preferendo cause legate all’emergenza sanitaria – e si è conclusa in autunno in coincidenza della “seconda ondata” e successivo lockdown. E’ stata una bella campagna, gestita bene e con soddisfazione sia per noi che per il progettista.

La domanda che ci siamo fatti è: come sono riusciti Angelo e Manuela a raggiungere questo obiettivo e perché non è stato raggiunto l’obiettivo di raccolta?

I progettisti, durante le numerose call precedenti al lancio della campagna  hanno seguito i nostri suggerimenti producendo un bel video intervista promozionale , un testo chiaro e ben scritto sia in italiano che in inglese e coinvolgendo la community di iscritti a canali social tramite la pubblicazione quotidiana di post interessanti e con immagini della Villa davvero suggestive. Le numerose relazioni personali di Manuela e Angelo hanno fatto scaturire una mini campagna video intitolata “I Grandi per Verdi”: personalità di spicco in ambito culturale artistico hanno promosso una call to action invitando le persone a partecipare.

Visto il momento complicato è stato concordato di svolgere un’attività stampa su scala nazionale e internazionale. Da qui sono scaturiti risultati interessanti e piuttosto imprevedibili. La copertura sia locale che nazionale è stata ampia grazie soprattutto alla visibilità della Villa sul territorio, alle relazioni personali degli eredi del grande Maestro e alla forza intrinseca espressa dalla campagna di crowdfunding.

Ad agosto, inaspettatamente, il cantante Morgan, emozionato per la richiesta di salvataggio della casa del più famoso compositore di musica italiano e intenzionato a promuoverne la raccolta di fondi, si è recato sul luogo con la sua troupe ed ha intervistato i proprietari, riuscendo in questo modo ad alzare ulteriormente il livello di attenzione sulla campagna. Sono arrivate più donazioni dopo la visita di Morgan? No. Sul sito sono aumentate le visite alla campagna e le visualizzazioni dei post sono salite. E’ stata la nostra attività stampa ad attirare Morgan?

Forse ,ma è più verosimile che il cantante abbia cercato un progetto culturale da sposare, sulla scia delle campagne promosse da Chiara Ferragni e dall’Estetista Cinica più per aumentare la sua visibilità personale che per far ottenere donazioni. In tutti i casi, la pubblicità insegna che avere un testimonial aiuta a vendere di più e Morgan senza dubbio ha aumentato le visualizzazioni sul sito.

Dalla metà di agosto abbiamo riscontrato un forte aumento delle donazioni  in coincidenza di interviste di qualità, come quella che siamo riusciti a ottenere sul canale televisivo nazionale tedesco e sulla  RAI. Analizzando i dati abbiamo aggiustato il tiro inserendo nel team un nuovo addetto stampa specializzato nella comunicazione di campagne di crowdfunding e portando avanti un lavoro di tracciamento digitale del pubblico di potenziali donatori.

Il risultato è stata un’ampia partecipazione da paesi come Giappone, Inghilterra, Francia e Spagna e Stati Uniti che ha portato ad oltre il 60% del totale delle donazioni ricevute in tutto. Purtroppo non sufficienti per raggiungere l’obiettivo di raccolta: perchè?

La risposta è semplice. Il successo di una campagna di crowdfunding si basa principalmente sulla precampagna.

Mettere online un progetto senza aver prima lavorato su una strategia pensando che sia il portale a raccogliere non è un dato reale. La raccolta fulminea può accadere per progetti caratterizzati da una forte emotività o da carattere emergenziale. In campo culturale, come peraltro per qualsiasi settore, definire una road map significa affrontare la campagna di crowdfunding in base a una precisa stategia.

COME SI RAGGIUNGE L OBIETTIVO DI RACCOLTA?

Il motivo per cui una campagna di crowdfunding ha successo si basa sulla messa in atto di  un insieme di regole e procedure che conducono il progetto verso il successo o, quantomeno, facilitano la raccolta di somme importanti per la sua realizzazione.

Esiste quindi una ricetta dietro a ogni campagna di crowdfunding di successo? Sicuramente sì. L’ingrediente segreto si chiama… crowd cioè la comunità di persone raccolte intorno al progetto e interessate a farne parte.

La stessa parola crowdfunding è composta dal termine “crowd” che in inglese significa folla. La folla, meglio detta comunità è l’elemento chiave del successo di una campagna di crowdfunding..

E’ dalle persone che arrivano i fondi e sono sempre le persone quelle che condividono l’idea e la diffondono. Perché le persone donano e perché diffondono? Questo non ha niente a che vedere con la strategia. Piuttosto si può assimilare al meccanismo utilizzato in pubblicità per vendere i prodotto.

Qualsiasi esperto di marketing sa che per vendere un prodotto serve comprendere qual’è il bisogno del consumatore e quindi soddisfarlo offrendo un vantaggio.

In campo culturale il bisogno delle persone è legato ai gusti personali ed è l’elemento emotivo quello che fa si che le persone si sentano chiamate in causa. Quale vantaggio traggono le persone partecipando ad una campagna di crowdfunding? Le spinte in effetti possono essere diverse fra loro.

Per esempio, il desiderio che   un determinato spettacolo, evento concerto si realizzi, che un artista possa esporre le sue opere oppure perché il restauro di un bene abbelisca o migliori il quartiere in cui si abita.

ll progettista che riesce a “scaldare e coinvolgere ” le persone” offrendo qualcosa che a livello emotivo gratifica un bisogno e sicuramente vince.

DOVE TROVO LE PERSONE PER LA MIA CAMPAGNA?

Questa domanda viene posta da ogni progettista quando decide di lanciare una campagna di crwodfunding. In genere rispondo chiedendo ”quante persone pensi di riuscire a coinvolgere per raggiungere la somma che ti serve? Quante di queste persone sono già nella tua rete di contatti? “.

Lo sconcerto di fronte a questa mia affermazione così come la leggenda che sia la piattaforma “giusta” a raccogliere e quindi a trovare i donatori, sono credenze piuttosto diffuse fra i neofiti del crowdfunding.

SPOILER. NESSUNA PIATTAFORMA FA LA CAMPAGNA AL POSTO DEL PROGETTISTA.

La differenza che ci può essere fra una piattaforma ed un’altra è la quantità presente nel database di nominativi di progettisti e donatori che potenzialmente possono partecipare oltre che la verticalizzazione.

Il database di www.innamoratidellacultura.it raccoglie solo nominativi di persone interessate a progetti culturali. Il database di una piattaforma generalista o specializzata in campagne per il terzo settore sarà magari più ampio ma anche più generico.

Pensare inoltre che l’invio della campagna tramite la Newsletter o la pubblicazione del post riferito alla  campagna sui canali social fa comprendere che, statisticamente, alcune persone potrebbero partecipare ma che il numero di persone necessario a portare a buon fine la campagna va comunque cercato con altre modalità.

La costruzione del crowd quindi, è il punto fondamentale di qualsiasi campagna di crowdfunding su qualsiasi piattaforma e va fatta prima della campagna e non durante.

Comprendere che la precampagna è importante e che è l’attività da svolgere imprescindibile perché la campagna abbia successo.

Riassumo. Questa fase precede il lancio della campagna, è dedicata alla progettazione e il suo obiettivo primario è proprio quello di intercettare un certo numero di persone i cui interessi convergono con l’idea progettuale.

Riuscire a coinvolgerle  per ottenerne la partecipazione è frutto di precise strategie. Soprattutto digitali.

COME SI FA A CREARE UNA LISTA DI PERSONE INTERESSATE ALLA CAMPAGNA?

Il crowdfunding viene assimilato ad una “colletta digitale” perché è a tutti gli effetti  un’attività che si svolge principalmente grazie a internet. Il successo di una campagna di crowdfunding è strettamente legato alla capacità del progettista di essere presente in rete con un sito web, canali social, un blog, un canale video.

Prima di iniziare la progettazione, è fondamentale analizzare con obiettività la propria situazione, soprattutto se l’obiettivo di raccolta è ambizioso e se non abbiamo una comunità di persone da poter sollecitare.

In questo momento, l’opportunità di farsi conoscere organizzando serate ed eventi è impossibile ma il digitale offre diverse soluzioni efficaci e che abbiamo sperimentato con successo sia con campagne pubblicate si www.innamoratidellacultura.it che per su altri portali.

IN CHE COSA CONSISTE LA CONSULENZA?

Durante la consulenza si valuta insieme al progettista qual è l’attività più adatta da percorrere per costruire la comunità – o per mettere a frutto quella già esistente- e le azioni da mettere in atto per coinvolgerle e indurle a partecipare.

In tutti i casi  l’elemento di partenza è quello di creare un “luogo” su cui far convergere l’attenzione. Per esperienza, so che è molto più semplice ed economico convertire persone che già conoscono il progetto in donatori piuttosto che “scaldare” nuovi contatti.

Questa attività digitale, strutturata con diverse tecniche, ha un costo “per contatto” e questo costo, fa cparte dell’investimento necessario per lanciare una campagna e costruire la comunità. Il vantaggio è che se la campagna dopo 45 giorni chiude, le persone che hanno partecipato restano.

UNA CAMPAGNA DI CROWDFUNDING COSTA?

A seconda delle attività, i costi variano dal tipo di attività richiesta. Si può partire dalla semplice analisi del progetto e della community fino ad arrivare alla completa gestione della campagna.

Purtroppo in Italia si tende a sottostimare il lavoro del crowdfunding management e si tende sempre a partire un pò al risparmio o senza una corretta strategia.

PER CONCLUDERE

Il successo di una campagna di crowdfunding dipende da molti fattori ma principalmente,  dal numero di persone che si è riusciti a coinvolgere. Per realizzare una strategia e poi tradurla in una campagna di comunicazione efficace è necessario prevedere un budget.

Se hai un progetto importante e la cifra che hai in mente come obiettivo di raccolta è ambiziosa oppure non hai tempo di gestire la tua campagna e preferisci che ce ne occupiamo noi, puoi contattare progetti@innamoratidellacultura.it per un preventivo personalizzato.

Felici di aiutare

Emanuela Negro Ferrero – www.innamoratidellacultura.it

Crowdfunding culturale. L’Arte combatte il degrado.

Da qualche anno si assiste  ad una sempre maggiore ri-appropriazione di spazi pubblici o privati per destinarli alla produzione culturale: da gallerie d’arte allestite su barche, ex bunker o stabilimenti industriali, l’arte porta nuova vita in luoghi abbandonati o dal passato complicato, per la riqualificazione urbana e la rigenerazione culturale e sociale.

Si tratta soprattutto di arte di strada, la meglio definita street art. E’da qui che è partito il  fenomeno  di riqualificazione di spazi urbani o periferici e la diffusione di un concetto di arte pubblica, condivisa e democratica.

Fra i moltissimi esempi di successo posso ricordare i lavori di decorazione di spazi pubblici come quelli della metropolitana di Stoccolma e dell’Underbelly di Parigi, galleria sotterranea e “segreta” decorata da una decina di street artist che hanno trasformato le pareti del tunnel  in  un percorso suggestivo fatto di murales davvero molto gradevoli.

Ma le iniziative più dirompenti  sono quelle che interessano luoghi veramente non convenzionali: gli artisti norvegesi Urd Pedersen e Liv Ertzei nel 2015 hanno aperto Slursula, una galleria su una barca attraccata al porto di Oslo; mentre in Bosnia troviamo Tito’s ARK è un ex-bunker di 6.500 metri quadri, costruito per proteggere il presidente Tito da possibili attacchi nucleari e oggi trasformato in spazio per mostre.

Anche qui da noi ci sono iniziative interessanti.

Da poco, a Torino,  è partito il bando Portici d’Artista, un progetto concepito per gli studenti dell’Accademia di Belle Arti dal Comitato Rilanciamo Via Sacchi insieme al Politecnico di Torino DAD e dedicato alla trasformazione dei portici ottocenteschi di una via centralissima, purtroppo degradata a causa della chiusura delle attività commerciali e della vicina Stazione.

Di cosa si tratta?

Il bando Portici d’Artista prevede che, una volta terminato il processo di selezione,  gli artisti   vincitori creino una relazione con le persone che abitano e lavorano negli stabili dove oggi si trovano le saracinesche  abbassate e  che sono  disponibili a  prestare queste inconsuete  tele metalliche per essere trasformate.

L’idea di base è quella di arrivare a realizzare opere che siano  in sintonia con il genius loci del luogo, armonizzate con i desideri e il gusto di chi ci abita e, contemporaneamente,  capaci di rendere   gradevole il passaggio di chi transita e, se possibile, lo incentivino  proprio grazie all’abbellimento del luogo stesso.

Portici d’Artista è  il primo passo di un progetto molto più articolato e che nasce e prende forza proprio grazie alla comunità dei residenti della zona in cui si trova Via Sacchi e dal loro desiderio di riappropriarsi del territorio in cui vivono.

Lo strumento selezionato  per creare e rafforzare le relazioni con i cittadini è la campagna di crowdfunding lanciata su www.innamoratidellacultura.it il cui obiettivo finale, oltre ad ottenere una somma da mettere a disposizione per retribuire il lavoro degli artisti ed acquistare il materiale, è proprio quello di rafforzare il legame fra chi decide di partecipare alla campagna e chi invece metteràa disposizione la sua creatività e il suo talento per rendere Via Sacchi un luogo migliore.

Come ogni crowdfunding che si rispetti, anche per Portici d’Artista sono previste delle ricompense per ringraziare chi partecipa con una donazione. Parliamo di una scelta fra i bozzetti realizzati dagli artisti e anche di sconti nei negozi di Via Sacchi.

Psss, spoiler, in Via Sacchi potete trovare una delle migliori pasticcerie della città… in tempo di pandori e panettoni, farsi sfuggire lo sconto è davvero un gran peccato…

Partecipa su https://www.innamoratidellacultura.it/projects/portici-dartista/

Per saperne di più puoi contattare il Comitato alla mail rilanciamoviasacchi@gmail.com

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Emanuela Negro Ferrero www.innamoratidellacultura.it

CROWDFUNDING CIVICO. DA TORINO, UN ESEMPIO DI CITTADINANZA ATTIVA.

Il Comitato Rilanciamo Via Sacchi è nato nell’ottobre del 2016 con lo scopo di valorizzare l’area dei portici di via Sacchi, sia dal punto di vista ambientale che commerciale. Questo obiettivo viene portato avanti giorno per giorno grazie al coinvolgimento, in modo sinergico e paritario, di amministrazioni e cittadini residenti, commercianti e professionisti che vivono e lavorano in Via Sacchi e in tutto il borgo San Secondo.

La volontà dei cittadini si unisce così alla professionalità e all’esperienza di coloro che hanno gli strumenti per riportare Via Sacchi allo splendore del passato.

Cosa succede a Torino?

A Torino, come in quasi tutte le città di medie e grandi dimensioni, le aree urbane un tempo a forte valenza commerciale, si sono trasformate sempre più in spazi senza umanità, in balia del degrado e della desertificazione commerciale, con evidente impatto sulla qualità della vita dei cittadini e sui rischi connessi: insicurezza percepita e reale, degrado urbano e deprezzamento degli immobili privati e commerciali, con effetto domino sulle aree circostanti.

Via Sacchi con il suo chilometro di lunghezza, è una via storica che fa parte del Circuito aulico dei Portici di Torino ed è un patrimonio di storia e bellezza che non può essere disperso: un patrimonio urbanistico che potrebbe essere un naturale centro commerciale e un luogo di socializzazione.

Un comitato di cittadini interessati. Ecco cosa significa “impegno attivo dal basso”.

L’attenzione  su Via Sacchi ha portato alla costituzione di un Comitato che oggi si è riunito in Associazione e lavora affinché Via Sacchi possa divenire un laboratorio d’innovazione sociale applicata alla rigenerazione urbana e realizzare un modello replicabile di attivazione delle risorse economiche e di coinvolgimento delle nuove generazioni, in un’ottica di sostenibilità e creatività.

Detto in maniera semplice, i cittadini hanno deciso di unire le forze per mettere in atto delle azioni concrete e dare così l’esempio dimostrando che la forza del gruppo può molto più di mille parole, dette o scritte.

Gli obiettivi che il “Comitato Via Sacchi” si è prefisso sono ambiziosi:

  • Rivitalizzare il commercio
  • Restituire decoro alla via
  • Riportare le persone sotto i portici attraverso eventi e manifestazioni
  • Riportare la cultura e l’arte sotto i portici e nelle case di via Sacchi
  • Dare visibilità alle attività ed i luoghi nascosti della via
  • Trasformare questo spazio da Via di Passaggio a Via da Passeggio

Il primo passo e anche quello fondamentale perché il sogno si avveri è la realizzazione di una campagna di crowdfunding su www.innamoratidellacultura.it con un obiettivo economico  di 5000 euro e l’idea di raccogliere intorno all’idea quante più persone possibili, Anche chi vive in altre zone della città può sperimentare partecipando a questa raccolta fondi il potere realizzativo del gruppo.

Più cittadini comprendono che una raccolta fondi dal basso è direttamente proporzionale al numero di persone coinvolte e prima sarà possibile realizzare altre azioni concrete in qualsiasi zona e per qualsiasi progetto civico.

Quando si parla di sharing economy riferendosi al crowdfunding sembra di parlare di qualcosa di concettuale. Le cose in realtà sono molto semplici. Condividere piccole somme per arrivare a realizzare grandi cose è qualcosa di vivo, di vero e di realizzabile. I soldi sono solo uno dei risultati di una campagna di crowdfunding. Il primo vero risultato è l’aggregazione attiva di una comunità di persone, il famoso crowd di cui tutti parlano, che il progetto riesce ad appassionare.

Innamorarsi di Via Sacchi è davvero facile, bastano appena 10 euro.

Partecipa ora su https://www.innamoratidellacultura.it/projects/comitato-rilanciamo-via-sacchi/

Come contattare il “Comitato Via Sacchi”?

Dai uno sguardo al sito www.viasacchi.org e alla pagina Facebook www.facebook.com/rilanciamoviaSacchi

Redazione www.innamoratidellacultura.it

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Crowdfunding culturale. Yes!

Che cosa sia la cultura è difficile da definire perché fondamentalmente se ne danno tanti significati. Da quello genericamente antropologico (la cultura cinese, giapponese, americana) a quello più usato comunemente come qualcosa che eleva la mente ed è al disopra delle attività quotidiane come la danza, la musica, la letteratura, le arti figurative, l’architettura.

Gramsci distingueva fra cultura “popolare” e cultura “alta” . La prima consente l’accesso diffuso alla conoscenza, la seconda è praticata e compresa solo da una categoria definita di individui ed è collegata alla sperimentazione e al suo sviluppo nel tempo.

In realtà, le situazioni intermedie fra questi due estremi sono quelle  più diffuse, perché la cultura è espressione e questo significa comunicazione, dialogo, scambio: così, come il dialogo tra due interlocutori cresce e e si evolve, così la cultura si trasforma, si arricchisce e diventa espressione di creatività.

Perché la cultura si mantenga come dialogo creativo è necessario che  sia compresa, comunicata, diffusa.  Oggi la cultura è considerata un “bene” non più solo immateriale, ma anche materiale, perché può costituire fattivamente un volano di sviluppo economico.  Alcuni si sono riferiti alla cultura definendola “giacimento”, un termine brutto ma che immediatamente fa capire come cultura e creatività possano sottostare alle regole del mercato  economico esattamente come qualsiasi altra attività.

crowdfunding culturale

Ultimamente lo storytelling degli esperti parla diffusamente di “cultura sostenibile” riferendosi a  quella che favorisce l’inclusione e la partecipazione sociale. E’ proprio in  questa direzione che si incasella il crowdfunding inteso come attività che favorisce il dialogo e la condivisione fra le persone le quali, attraverso donazioni, aiutano concretamente altre persone a realizzare progetti e iniziative che portano un beneficio all’intera comunità.

Quali progetti possono essere oggetto di una campagna di crowdfunding culturale?

L’elenco è davvero lunghissimo. Chiunque abbia un’idea in ambito artistico, creativo, artigianale, turistico, enogastronomico,  di recupero architettonico, di restauro, cinematografico, musicale. Nella moda, nel design, nella pittura e nella danza. E’ possibile rivolgersi alla “folla” per chiedere aiuto per la  realizzazione di mostre, libri, cataloghi, siti web, oggetti e manufatti così come per il supporto ad artisti, creativi e centri culturali.

Statue di marmo a Roma.

Per quale motivo le persone partecipano a una campagna di crowdfunding culturale?

I motivi possono essere i più diversi e vanno dalla semplice affezione all’argomento proposto all’amicizia personale per chi promuove il progetto come al desiderio di veder restaurato un bene simbolo della propria comunità di appartenenza, al piacere  di ricevere in cambio riconoscimento sociale oppure, più banalmente, di possedere la  ricompensa che viene offerta in cambio della donazione. Questo meccanismo basato sul dare e ricevere è la chiave del successo di una campagna di crowdfunding e passa attraverso dei meccanismi antichi  che l’avvento di internet ha semplificato e velocizzato ma che, oggi come allora, si basano sulle relazioni umane e quindi sulla capacità del progetto di stimolare la voglia di partecipare per veder realizzato un obiettivo comune.

Crowdfunding e fundraising non sono la stessa cosa.

Definire il crowdfunding “fundraising digitale” non è corretto. Il crowdfunding è a tutti gli effetti una raccolta fondi dal basso realizzata anche e soprattutto grazie alla velocità e semplicità offerta dagli strumenti digitali. Pubblicare una campagna su un sito specializzato di crowdfunding consente a chi lo propone di diffonderlo ad una platea molto ampia di potenziali sottoscrittori. Invece Il fundraising è una metodologia di raccolta fondi in cui un professionista incaricato  utilizza diversi strumenti di cui il crowdfunding è solo uno degli aspetti. Per certi versi le due tecniche applicate all’ambito culturale si integrano alla perfezione ma non è una ricetta che si adatta a  tutti i tipi di progetto.

Crowdfunding culturale e comunicazione.  

Pubblicare una campagna di crowdfunding significa spiegare al pubblico di potenziali donatori il proprio progetto tramite contenuti, scritti e visivi. L’idea di base è quella di raccontare la propria idea  attraverso video e testi esplicativi e diffonderla in rete utilizzando quelli che sono i canali di comunicazione che ognuno  può avere a sua disposizione gratuitamente. Facebook, Instagram, Twitter, Pinterest, You Tube diventano gli espansori tramite  cui è possibile parlare rapidamente con un altissimo numero di persone e convincerle a sposare la propria causa. Per fare questo non è necessario possedere delle nozioni avanzate di cinematografia o letteratura ma, certamente, riuscire a produrre dei contenuti scritti in modo chiaro e girare un video impattante sono entrambi elementi fondamentali per farsi scegliere e supportare. Il fenomeno TikTok spiega in maniera chiara come alle persone piaccia guardare altre persone che fanno cose. Spiegare ciò che si vuole fare e mettersi in gioco è uno degli aspetti del crowdfunding e può davvero determinare il successo o meno della propria campagna di raccolta fondi.

Crowdfunding culturale folla di riferimento.

Chi sono le persone che potenzialmente possono partecipare alla realizzazione del mio progetto? Le domande da porsi sono molte e il termine principale è “dipende”. A chi e dove porta beneficio il progetto proposto? Si tratta di qualcosa di cui tutti possono beneficiare come nel caso del restauro di un bene comune? Oppure si tratta di persone che amano il genere che viene proposto come nel caso della musica, del cinema o del teatro?  Se voglio aiuto per la mia attività, per tenere aperto un museo privato, per realizzare una rivista, che tipo di persona può sentirsi coinvolta e a che titolo? Magari è un visitatore, un lettore, un amante dell’arte contemporanea o della musica. Ama il cinema o ama il genere di cinema che intendo realizzare. La seconda domanda fondamentale è riferita a  come raggiungere i fan e indurli a partecipare. Su questo punto le risposte possono essere molte. Si parte da progetti che hanno già una folla di persone appassionate all’argomento e l’attività da perseguire riguarda il come coinvolgerle e quindi quali canali e modi usare. Per i progetti su territorio la risposta è facile. Bisogna coinvolgere i cittadini e fornire loro una motivazione valida per interagire. Per chi invece non ha persone a cui riferirsi l’unica risposta valida rimane quella di attivarsi a creare una rete di contatti personali e stimolarla quando la campagna verrà messa online. In fondo si tratta dello stesso principio che vale per le attività commerciali. Quando si apre un negozio, i clienti vengono perché sono interessati all’articolo che viene proposto. Oppure perché erano già clienti  mentre, se il negozio è nuovo, sarà la pubblicità unita alle offerte l’elemento in grado di attirarli e convincerli ad acquistare.

L’innovazione nella cultura significa progresso.

L’emergenza Covid19 ha messo in evidenza che anche per la cultura qualcosa va cambiato. Durante il lockdown è emerso con estrema chiarezza che il digitale può essere una delle soluzioni da applicare per continuare a lavorare. I canali social di musei e festival si sono riempiti di video, di podcast e di conferenze in streaming. La mancanza di personale specializzato per la gestione dei canali social e di contenuti digitali è emersa e la strada da seguire è tracciata e questo vale sia per le realtà di grandi dimensioni che per i piccoli e i piccolissimi. Anche sostenere un progetto culturale versando la propria donazione tramite carta di credito in modo rapido e sicuro è una forma di innovazione nemmeno troppo straodinaria e che appena qualche anno fa era impensabile e , spesso per alcune persone, impossibile.

Emanuela Negro Ferrero www.innamoratidellacultura.it

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Scrivi a progetti@innamoratidellacultura.it

Il portone della Basilica di Santo Stefano a Bologna

Crowdfunding Culturale: il restauro del portone della Basilica di Santo Stefano a Bologna.

In italiano esiste l’espressione “fare il giro delle Sette Chiese”. A che cosa si riferisce? L’hai mai usata?

Il Giro delle Sette Chiese è un itinerario pellegrinale praticato a Roma fin dal Medioevo e nella sua forma originaria consiste in un percorso a forma di anello lungo all’incirca 20 km e  che tocca le principali chiese di Roma. Le  prime quattro sono le Basiliche Papali Maggiori:

Originariamente si impiegava una giornata intera per completare il giro, dai primi Vespri a quelli del giorno successivo.. Successivamente  la visita veniva svolta in due giornate dedicando la prima alla sola Basilica di San Pietro e la seconda alle altre sei con partenza dalla Basilica di San Paolo fuori le mura verso nord e in senso antiorario per terminare alla Basilica di Santa Maria Maggiore.

Non tutti sanno che anche a Bologna è possibile fare questo pellegrinaggio visitando il complesso delle “Sette Chiese”, ribattezzato dai bolognesi “Santo Stefano” Si tratta di un complesso architettonico che racchiude diversi stili , tutti diversi fra di loro perché realizzati in momenti religiosi diversi: romanico gotico, pagano. Il fatto che attira certamente l’attenzione è che “Santo Stefano” è stato concepito seguendo un progetto ambizioso. L’intenzione era di ricreare a Bologna i luoghi sacri di Gerusalemme e consentire ai fedeli di realizzare il pellegrinaggio nei luoghi santi (reso quasi impossibile a causa delle guerre continue e dalla pericolosità dei viaggi in mare).  All’epoca era molto sentito   il desiderio di visitare  i luoghi dove era nato e si era sacrificato Gesù. “La Gerusalemme Bolognese” è l’esatta copia della Chiesa del Santo Sepolcro in Terra Santa.

Via Gerusalemme a Bologna è la strada che Gesù fece in sella a un asino per recarsi a Gerusalemme; nello spazio tra Santo Stefano e San Giovanni in Monte venne scavato  un ampio fossato per  rappresentare la Valle di Giosafat  e  San Giovanni in Monte, venne costruito leggermente rialzato rispetto al centro a simboleggiare il Monte Calvario.

L’intera  struttura religiosa iniziò a essere costruita nel V secolo d.C. da San Petronio, santo patrono di Bologna, sopra all’originario tempio pagano dedicato alla Dea egizia Iside, edificato da una ricca cittadina bolognese  in prossimità della trafficata Via Emilia con lo scopo di  aiutare viandanti e soldati a recarvisi e favorirne il culto.

Nella realtà  a Bologna non ci sono esattamente 7 chiese come a Roma bensì  7 distinte zone, rimanendo soltanto 4 delle 7 chiese originali. Il classico percorso di visita comprende:

  • la  chiesa del Crocifisso
  • la chiesa del  Santo Sepolcro
  • il Cortile di Pilato
  • la Chiesa della Trinità, di San Vitale e Agricola
  • il chiostro e la Cappella della Benda.

Tutte le chiese elencate  contengono ognuna dei segreti da scoprire. La chiesa del Santo Sepolcro dall’esterno appare di forma ottagonale  mentre all’interno è a pianta centrale  con una grande cupola dodecagonale. Al centro si trova  l’edicola dove fino al 2000 riposavano le ossa di San Petronio e troviamo un pezzo originale della roccia del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Le 12 colonne sarebbero posizionate nella posizione originaria “a  guardia” al ninfeo del Tempio di Iside. e la  tredicesima colonna di marmo nero, proveniente dall’Africa, non allineata con le altre, che rappresenta la colonna dove venne flagellato Gesù Cristo e su cui si vedono ancora le fessure dove i flagellanti potevano aggrapparsi  con le mani. Il pozzo, chiuso da una grata, contiene l’acqua di una sorgente a ricordare  l’acqua del Giordano, il fiume dove Cristo venne battezzato dal Battista.

Dentro a  San Vitale e Agricola, nel ‘400 venne rinvenuto un sepolcro con l’enigmatica scritta SYMON. I fedeli, credendo che qui riposassero i resti di Simon Pietro lo trasformarono in luogo di culto che fece affluire verso Bologna  una grande moltitudine di pellegrini, tanto da farla diventare una meta più appetibile addirittura di Roma, la capitale della Cristianità. Papa Eugenio IV, infastidito dalla popolarità di Bologna e vedendo minacciato il suo potere ordinò che la chiesa venisse scoperchiata e riempita di terra e, solamente  dopo oltre sessant’anni,la chiesa venne riaperta alle funzioni.

La Chiesa del Crocifisso, la prima entrando dalla piazza, rappresentava la Casa di Ponzio Pilato con un sedile di pietra dove il magistrato avrebbe interrogato Gesù. Nella cripta ci sono diverse colonne di larghezza e altezza diverse fra di loro ma una di queste, la seconda a destra fatta di due parti in pietra di marmo bianco, rappresenta l’altezza del Figlio di Dio, cioè 170 cm.

Nel Cortile di Pilato giganteggia il cosiddetto “Catino di Pilato” o il “Santo Graal Bolognese” a forma di calice, un dono del Re dei Longobardi e rappresenta il recipiente dove Pilato si lavò le mani della condanna di Cristo. Nella Cappella della Benda è conservata  la striscia di tela che le mediorientali portavano sulla fronte in segno di lutto che, dice la tradizione, venne usata da Maria  durante l’agonia di Gesù per asciugare il sudore dalla fronte.  

Una campagna di crowdfunding per restaurare il portone della basilica di Santo Stefano

Dal 15 luglio fino al 15 di ottobre è stata messa online sul portale www.innamoratidellacultura.it la campagna di crowdfunding proposta dall’Associazione Assosantostefano per il restauro della Porta lignea della Basilica di Santo Stefano a Bologna. Assosantostefano ha scelto di rivolgere la sua attenzione alla Porta lignea della Basilica perché tra le sue Sette Chiese vi è la riproduzione del Santo Sepolcro.

Il Restauro

Il portone in legno di Santo Stefano oggi necessita di una ripulitura per ritornare all’antico splendore ma anche la recinzione lunga 73 mt che avvolge il lato ovest del complesso di S. Stefano è praticamente inabissata e ricoperta dalla  ruggine e risulta usurata nelle parti più nascoste verso via Santa. Riportarla alla sua dignitosa funzione protettiva e recuperarla nelle parti più danneggiate dal tempo e da usi impropri fa parte del progetto di recupero.

La parte inferiore della Porta, esposta alle intemperie ed agli agenti chimici rilasciati dalle idro-pulitrici per la pulitura del sagrato antistante, presenta erosioni importanti.  Il ritocco verrà effettuato considerando anche l’assoluta necessità di un trattamento contro gli insetti xilofagi dovuti dalla vetusta esposizione alle intemperie senza un’adeguata protezione. Al termine dell’intervento di pulitura, in una seconda fase, verrà applicata sulla superficie uno speciale prodotto contro i graffiti e le scritte, in modo tale da conservare più a lungo il ripristino.

Il restauro sarà eseguito da un Restauratore esperto nonché Professore docente dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna.

La ripulitura della cancellata/recinzione del lato ovest della Basilica di Santo Stefano sarà effettuata da una Ditta che si compone di pochi e fidati artigiani esperti del settore del legno, del ferro, del trattamento di travi d’epoca, di sistemazione crepe degli affreschi con particolari materiali elastici e riparatori su cui lavorano i restauratori.

Chi è Assosantostefano?
L’Associazione Piazza Santo Stefano e dintorni’ e nasce, nel 2012 a seguito della collaborazione di residenti e non della omonima piazza con lo scopo di tutelare il decoro e la vivibilità del centro storico di Bologna, con sguardo particolare rivolto alle iniziative che promuovono la cultura, l’arte e la tutela del patrimonio artistico di Bologna.
L’Associazione collaborando con il Quartiere Santo Stefano, il Comune, e Istituzioni come il “Conservatorio G. B. Martini”, la Basilica di Santo Stefano, ha organizzato programmaticamente nei mesi estivi di giugno e luglio eventi, concerti, danze classiche e moderne e  cori di notevole pregio artistico.
In questi ultimi anni, viste le condizioni di progressiva mutevolezza dello status sociale e generazionale, gli associati hanno  intrapreso un nuovo percorso allargando gli ambiti di azione dell’associazione. Gli obiettivi condivisi con gli Enti Istituzionale per il benessere della collettività hanno dato modo di avviare una stretta cooperazione con organi comunali di governo come le Consulte e le commissioni di quartiere legate all’ambito dell’Inclusione Sociale, della Cultura, dell’Ambiente. Di queste ultime Commissioni alcuni componenti del Consiglio Direttivo ne facevano già parte.

Come avverrà il restauro?

Il restauro del Portone verrà realizzato attraverso il meticoloso lavoro di un esperto restauratore dott. Federico Capitani – professore dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna che procederà attraverso la pulitura ed il ripristino dell’antico portale.
Saranno coinvolti anche alcuni studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna guidati e coordinati dal maestro Capitani.

La pulitura ed il ripristino della recinzione sarànno eseguiti dalla Ditta Monticelli Luigi la quale provvederà alla sverniciatura, saldatura e tinteggiatura del materiale antico. Il lavoro risulterà magnifico e porterà una grandissima miglioria alla nostra amata basilica!

Contatta Assosantostefano

assosantostefanobologna@gmail.com

redazione www.innamoratidellacultura.it

Jazz’inn è un format proposto da Fondazione Ampioraggio sperimentato per la prima volta nel 2017, in occasione del Jazz Festival Sotto le Stelle di Pietrelcina (Bn). Si tratta di una forma alternativa di incontro e confronto sui temi legati allo sviluppo istituzionale e imprenditoriale attraverso l’innovazione, da affrontare in maniera informale e conviviale.

Cultura e Innovazione, connubio perfetto sotto le stelle di Pietrelcina.

Il mondo dell’innovazione incontra la Cultura. A cavallo fra luglio e agosto, a Pietrelcina, sonnolenta cittadina dell’entroterra campano famosa per aver dato i natali a Padre Pio, la Fondazione Ampioraggio guidata da Giuseppe De Nicola, imprenditore salernitano,dietro esplicita richiesta del sindaco, ha deciso, coraggiosamente, di organizzare quella che sarà la quarta edizione di Jazz’in : incontri fra startup e imprese ad elevato tasso di innovazione e rappresentanti della pubblica amministrazione in cerca di nuove idee allietati da concerti jazz, aperitivi  e spaghettate notturne.

Se a qualcuno viene in mente il modello dell’hackaton va bene, Jazz’in in effetti può essere paragonato ad un hackaton gestito con una formula slow, più adatta ai ritmi lenti di noi italiani. Niente pitch sincopati scanditi da un timer ansioso. Zero presentazioni affannate , caroselli di idee e scambi frettolosi di biglietti da visita.

A Jazz’in l’atmosfera è davvero rilassata. I tavoli di lavoro sono organizzati in modo tale da  aiutare i partecipanti  a conoscersi e a scambiare idee e opinioni. Incontri sereni, proprio come si faceva una volta, prima che arrivasse il modello Silicon Valley.  I risultati di questo lavoro si misurano da quanto è stato già realizzato nel corso delle tre edizioni precedenti. I legami che si creano sono professionali e diventano amicizie, reti di relazioni, rapporti duraturi.

Che cos’è Jazz’inn?

Jazz’inn è un format proposto da Fondazione Ampioraggio sperimentato per la prima volta nel 2017, in occasione del Jazz Festival Sotto le Stelle di Pietrelcina (Bn). Si tratta di una forma alternativa di incontro e confronto sui temi legati allo sviluppo istituzionale e imprenditoriale attraverso l’innovazione, da affrontare in maniera informale e conviviale.
Il format prende spunto dalla parola jamming, che indicava il disturbo provocato nelle trasmissioni radiofoniche da interferenze e rumori, in unione con la parola jazz, che rimanda al fenomeno sociale degli schiavi afroamericani che trovavano conforto e speranza nelle loro anime improvvisando collettivamente ed individualmente canti.

Dunque si tratta di una improvvisazione creativa, intelletuale, innovativa che trova la sua anima nell’interferenza di pensieri che mettono a confronto per produrre nuove idee.

Un think thank dedicato alla social innovation realizzato con la formula dello slow dating.

Per facilitare e sollecitare il dialogo fra innovazione tecnologica e social innovation  è stato inserito il jazz come elemento culturale fondante. . Questo approccio trasforma il programma dell’evento in un vero e proprio think tank, dove stimolare le idee e trasformarle in investimenti sostenibili coinvolgendo innovatori, investitori e professionisti nei processi di innovazione e cambiamento sostenibile, coordinati da Ampioraggio. L’obiettivo è quello di fornire idee e nuovi stimoli ad aziende ed enti locali, cercando soluzioni in maniera orizzontale, su tavoli di confronto paritari e cooperativi, in un’atmosfera caratterizzata da lentezza, apertura, libertà e convivialità.

L’improvvisazione che nasce trova la sua base dal livello di professionalità degli attori coinvolti: Jazz’inn consente di far emergere l’anima dell’innovazione attraverso l’interferenza di nuove sinergie, di sperimentare metodi nuovi di confronto che siano informali, partecipativi ed esperienziali, con lo scopo di generare investimenti e sostenerli.

A chi si rivolge  Jazz’inn?

Amministratori e dirigenti pubblici, imprenditori e manager, influencer e media, professionisti e associazioni di categoria, startupper e PMI innovative, investitori, banche, incubatori e business angels, esperti del settore, grandi aziende, università e mondo della ricerca, e tutti coloro che hanno interesse ad approfondire le tematiche legate alla innovazione e allo sviluppo, con un orientamento sostenibile, consapevole e responsabile.

Jazz’inn: tre anni di successi.

In 3 anni l’evento ha generato  investimenti innovativi e contaminato territori, soprattutto aree minori del sud e del nord, avvicinandole al tema dello sviluppo sostenibile. Grazie alle sinergie con agenzie di sviluppo, investitori e centri di ricerca, le ricadute dirette e indirette sono state di circa di 8 milioni di euro.

Jazz’inn 2020 contro Covid 19

L’iniziativa quest’anno ha diversi significati, a partire dal messaggio che intende lanciare al Paese per reagire alla crisi pandemica generata dal Covid-19 e stimolare, da un borgo del Sud, gli attori dell’economia e dell’innovazione a guardare avanti con fiducia. Il programma di Jazz’Inn 20.20 si sviluppa su due giornate, più una terza alla scoperta del territorio, a Pietrelcina dal 30 luglio al 1 agosto.

Programma

Il programma generale delle due giornate di slow dating for innovation è il seguente:

  1. Registrazione partecipanti e welcome coffee
  2. Saluti istituzionali
  3. Presentazione delle call del giorno da parte dei case givers
  4. Sessioni di brainstorming in differenti tavolo di lavoro
  5. Pausa pranzo
  6. Restituzione dei risultati emersi ai tavoli
  7. Open talk e matching
  8. Apericena
  9. Eventi conviviali e serata jazz

Perché una campagna di crowdfunding?

Organizzare un evento è costoso. Organizzare un evento con il Covid lo è ancora di più. I protocolli di sicurezza richiedono attenzione e acquisto di materiali. Ma non è solo questo. Un evento dedicato a creare relazioni vede nel crowdfunding la modalità giusta per sottolineare l’importanza del fare rete. Della massa critica che si genera quando tutti lavorano nella stessa direzione per raggiungere un obiettivo comune.

Si scrive tanto di crowdfunding. Si tengono corsi, eventi, podcast.  L’unica cosa che va detto per chiarire che cos’è concretamente una campagna di crowdfunding è la parola “unione”. Piccole cifre donate da molti realizzano grandi sogni e obiettivi.

Giuseppe De Nicola invita tutti i soci di Ampioraggio, gli innovatori, gli amici e i colleghi a partecipare e a condividere la campagna con altri amici, colleghi e innovatori il link della campagna su www.innamoratidellacultura.it dimostrando con i fatti che  insieme ce la possiamo fare.

Abbiamo cantato all’unisono dai balconi, sfidato la paura e la solitudine e sopportato limitazioni e divieti. Ora possiamo far volare le idee con la forza della comunità.

Emanuela Negro-Ferrero – www.innamoratidellacultura.it

VIVA VERDI supporta il restauro di Villa Verdi

Crowdfunding culturale: salviamo il Museo di Villa Verdi dalla chiusura.

Una campagna di crowdfunding per salvare il Museo di Villa Verdi dalla chiusura.

Ci mancava solo il lockdown. A tre chilometri da Busseto, a Sant’Agata, una frazione di Villanova sull’Arda appena oltre il torrente Torgina , Il Museo di “Villa Verdi”, storica dimora fatta costruire   dal famoso compositore italiano Giuseppe Verdi per i suoi genitori e in cui però decise di trascorrere gli anni della sua maturità insieme alla compagna Giuseppina Strepponi, rischia oggi la chiusura. Definitiva. Come sta accadendo per la stragrande maggioranza dei luoghi italiani di eccellenza culturale,  la mancata possibilità da parte della proprietà di aprire le proprie porte ai turisti (che generalmente a partire dalla primavera arrivano a migliaia da ogni parte del mondo per  visitare  gli interni della Villa e il  romantico parco ottocentesco)  sommata all’impossibilità di  organizzare eventi a causa delle norme per il distanziamento sociale, ha ridotto drasticamente gli introiti lasciando però immutati i costi fissi fra i quali anche gli stipendi delle cinque persone che da anni prestano opera per la Villa .

Il Museo di Villa Verdi è una dimora storica privata e come tale non ha mai potuto beneficiare di alcun supporto economico  da parte del pubblico. I fondi per mantenerla aperta e conservarne la bellezza degli esterni e degli interni finora sono stati messi a disposizione dall’attuale proprietario, Angiolo Carrara Verdi. Il 2020 era programmato come l’anno dedicato al restauro. Alcune parti della villa necessitano interventi urgenti di manutenzione e ripristino ma, quattro mesi di chiusura forzata hanno generato un disastro. Per evitare  che la Villa debba affrontare un nuovo lockdown , questa volta ben più drammatico e definitivo,  Angiolo e sua moglie Manuea,  hanno pensato che organizzare una  raccolta fondi su una piattaforma specializzata poteva essere una buona soluzione.

La piattaforma selezionata è www.innamoratidellacultura.it , italiana e ben conosciuta da chi lavora in ambito culturale. Nel 2019 è stata nominata piattaforma ufficiale di Matera Capitale della Cultura e nel corso degli  anni ha ospitato diverse campagne per importanti realtà culturali  nazionali. Perché quindi questa piattaforma e non un’altra, magari americana? La prima risposta è di tipo etico. Scegliere una piattaforma italiana significa dare lavoro a un’impresa nazionale. La seconda risposta è di tipo pratico. Il team di lavoro di www.innamoratidellacultura.it offre assistenza professionale in italiano per la realizzazione dei contenuti e mette a disposizione  dei progettisti la possibilità di pubblicare le proprie idee sottoponendole ad una grande comunità di persone, profilate e realmente interessate all’arte e alla cultura italiane.

Qualche notizia storica su Villa Verdi

Il terreno che arrivava fino all’argine del fiume Po su cui oggi  sorge Villa Verdi  venne acquistata dal celebre compositore italiano nel 1848  per i genitori, Carlo Verdi e Luigia Uttini ma, dopo la morte di sua madre, il padre tornò a vivere a Busseto e solo a partire dal 1851 Verdi dimorò nella Villa . Fu proprio Verdi a eseguire di proprio pugno gli schizzi del progetto di ampliamento e a dare  indicazioni dettagliate per la scelta dei materiali da utilizzare fino a farla diventare come egli volle e come oggi noi la vediamo, una magnifica ed elegante dimora ottocentesca immersa in un parco ricco di alberi e piante secolari ed esotiche con un laghetto, grotte, un ponte rosso e una ghiacciaia.

In origine la Villa era una casa padronale di campagna a cui  Verdi fece aggiungere due ali  completando il tutto con una imponente terrazza sulla facciata, le serre, una cappella e la rimessa per le carrozze sul retro. Verdi e Giuseppina Strepponi dedicarono molto tempo alla cura del parco e il  musicista curò personalmente la gestione dei terreni agricoli, tanto che al censimento, si dichiarò agricoltore.

Presso la villa, il maestro Verdi, ospitò numerosi amici e, dopo la morte di Giuseppina  Strepponi, nel 1897, il Maestro continuò ad abitare a Sant’Agata anche se  amava trascorrere il periodo invernale presso il Grand Hotel et de Milan, luogo in cui  morì nel 1901.

Il Museo di Villa Verdi

Una parte della casa è ancora abitata dalla famiglia degli eredi del Maestro mentre un’altra   porzione dell’edificio è stata adibita a museo. Le stanze normalmente aperte al pubblico sono cinque: la camera di Giuseppina Strepponi, lo spogliatoio dove oggi si trova anche il piano utilizzato da Verdi durante la composizione di Rigoletto (1851), la camera da letto del Maestro. Questo per chi ama il Maestro è un  luogo speciale perché è qui che Verdi lavorava e dormiva: la distanza fra letto e scrittoio è davvero ridotta al minimo per poter permettere di fermare l’ispirazione notturna. L’accesso della stanza è diretto dal giardino in cui Verdi era solito passeggiare, anche in solitudine. In questa camera, in una teca, sono conservati i famosi guanti bianchi con cui Verdi ha diretto la Messa di Requiem del 22 maggio 1874 per commemorare Alessandro Manzoni. Subito dopo la camera da letto, si visita lo studiolo in cui sono conservati spartiti, lettere, biglietti oltre al cilindro nero e alla sciarpa bianca con cui Verdi è spesso rappresentato nelle sue immagini più note. L’ultima stanza visitabile è la camera del Grand Hotel et de Milan, l’albergo ancora oggi situato nei pressi del Teatro alla Scala, dove Giuseppe Verdi morì il 27 gennaio del 1901. I mobili originali sono stati trasportati a Villa Verdi e qui esposti. Una visita dedicata a pochi perché davvero esclusiva è quella del  “salotto rosso”, del “salottino rosa”, della stanza del biliardo a cui si aggiungono la biblioteca e la sala da pranzo. Sono tutte stanze private che non fanno parte del circuito normalmente proposto da Villa Verdi , e per il visitatore rappresentano certamente una meravigliosa e imperdibile occasione.

Perché un crowdfunding?

Salviamo Villa Verdi. Il significato è  chiaro. Senza l’aiuto della folla Villa Verdi chiude. Per sempre. I cinque dipendenti resteranno a casa e le condizioni interne della dimora non potranno che deteriorarsi ancora di più. Villa Verdi è un unicum, un bene che, anche se privato, appartiene alla memoria culturale di tutti noi italiani  e che non può assolutamente andare perduto. Il rischio purtroppo c’è ma si può evitare.

Quali sono gli interventi più urgenti? Senza dubbio pagare gli stipendi allo staff. Subito dopo procedere con determinazione mirata al restauro della Villa. Andando per ordine. Un passo alla volta. Calcolando bene lo sforzo e scegliendo con cura gli interventi più urgenti:

SALOTTO ROSSO – In questo salotto il Maestro riceveva pochi e selezionati ospiti come i librettisti Francesco Maria Piave o Arrigo Boito, pittori del calibro dei fratelli Palizzi o Boldini, l’editore Ricordi o gli aristocratici Andrea e sua moglie Claretta Maffei. Qui si discuteva di tante cose oltre alla musica; stiamo parlando del periodo risorgimentale in cui per strada si gridava “VIVA V.E.R.D.I”, l’acronimo di Viva Vittorio Emanuele re d’Italia. Il restauro in questo caso riguarda il soffitto   rovinato dalle infiltrazioni di acqua causate da un terrazzo sovrastante. Il Prezzo stimato per il restauro del Salotto Rosso è di circa 50.000,00 euro.

 TETTO – Importanti lavori di restauro anche per il tetto delle carrozze che rischia il crollo. Il restauro del tetto impegna fino a 6.000,00 euro.

STRUTTURA – Tinteggio di una parte esterna della dimora € 25.000,00

RESTAURO PIANOFORTE ERARD: euro 14.000

SITO WEB – un nuovo sito arricchito di visite virtuali per consentire le visite della Villa a distanza e mantenere viva la memoria del maestro euro 5000,00

Come si svolgerà la campagna?

Quante sono le persone al mondo innamorate di Giuseppe Verdi? Tantissime, decine di migliaia. Sparse in ogni nazione del mondo. Appassionati della grande musica del Maestro. Saranno pronti a donare? Forse, speriamo. Qual è l’opera lirica più rappresentata al mondo? La Traviata di Giuseppe Verdi. Opera grandiosa. Magnifica.

Mai come in questo momento difficile che l’Italia sta attraversando sostenere –e mantenere – l’apertura e i restauri della storica abitazione di Giuseppe Verdi assume un significato di grandissima importanza simbolica. Manuela e suo marito Angiolo    contano su una ricchissima mailing list di appassionati del Museo Villa Verdi ma, anche su una vasta comunità di artisti, cantanti, direttori d’orchestra, critici d’arte  e musicali. Tutte queste persone verranno contattate una ad una e sollecitate a partecipare e, per farle sentire parte di questa iniziativa “famigliare” le ricompense saranno tutte offerte direttamente dalla proprietà e  e “consumate” fra le mura della Villa e del Parco.

Il link della campagna è il seguente
hhttps://www.innamoratidellacultura.it/projects/salviamo-il-museo-di-villa-verdi

E’ sufficiente cliccare e, quando  si arriva sulla pagina della campagna pubblicata su www.innamoratidellacultura.it si può scegliere la cifra con cui si desidera partecipare. Viene rilasciata una ricevuta? Si, il portale invia una ricevuta al momento della donazione. Si può usare la carta di credito? Si, la transazione è sicura e i fondi donati vengono inviati direttamente al conto corrente di Villa Verdi. Si può donare più di una volta? Certamente. Usando il proprio nome oppure uno pseudonimo.

In questo momento, quando le urgenze che ci chiamano a intervenire sono tante, troppe ha senso aiutare la cultura italiana? Si, certamente. In Italia la cultura in Italia produce il 5,7% del Pil ed è proprio la cultura con la sua bellezza, gli eventi e i luoghi speciali che incentiva i turisti a visitare il nostro bellissimo paese. L’Italia, da nord a sud, isole comprese, è un vero e proprio museo a cielo aperto. L’unico grande spettacolo che vale davvero la pena di applaudire.

Partecipa alla campagna di crowdfunding culturale per salvare il Museo di Villa Verdi hhttps://www.innamoratidellacultura.it/projects/salviamo-il-museo-di-villa-verdi e innamorati anche tu della cultura italiana!

Emanuela Negro-Ferrero – www.innamoratidellacultura.it  

LA CULTURA HA BISOGNO DEL TUO AIUTO: SUPPORTA IL FESTIVAL9ARTI A VITTORIO VENETO!

L’hashtag che sta girando in rete è #laculturanonsiferma. E’ proprio vero, la cultura italiana non si ferma anzi, non si deve fermare!  Mirko Bottega è il coraggioso promotore del “Festival delle 9 arti”, o “9Fest”, la prima campagna di crowdfunding che abbiamo deciso di pubblicare per  celebrare l’ingresso nella Fase2  e sottolineare che mai come adesso il crowdfunding per la cultura è indispensabile.  Chi lavora  in questo settore si trova in grave difficoltà, più che in altri altri settori è privo di aiuti e ammortizzatori sociali eppure chi produce contenuti culturali, musica, teatro, cinema è  investito del compito di creare bellezza, aiutare le persone a divertirsi, a ridere,a svagarsi.

Che cos’è il Festival9Arti?

E’ un progetto che nasce da un appuntamento già esistente, ovvero la rassegna teatrale estiva proposta dall’Accademia Teatrale Lorenzo Da Ponte di Vittorio Veneto ogni estate dal 2014 al 2019, che vuole in questo modo trasformarsi dando vita ad un festival che abbraccia tutte le arti, e di conseguenza tutti i cittadini.

L’intento immediato è sicuramente quello di dare nuova linfa vitale al territorio, dal 2019 patrimonio del’Unesco, per regalare a residenti e turisti tre mesi di attività senza sosta, ma il vero obiettivo, quello finale, è  di promuovere l’idea della cultura italiana agli italiani stessi, soprattutto quelli di domani, spingendoli ad aprirsi a qualcosa di più grande, a scoprire il bello sotto infinite e molto spesso inaspettate forme e sfaccettature, cercando di unire nel progetto gli aspetti culturali, artistici, divulgativi e di intrattenimento intelligente che sono patrimonio inestimabile ed ineguagliabile del nostro paese.

L’arduo compito sarà affidato ad artisti e professionisti, ospiti delle varie edizioni, a rappresentare attraverso esibizioni dal vivo, intrattenimento, conferenze e workshop quelle che sono considerate attualmente le nove arti:

  • Architettura
  • Cinema
  • Danza
  • Fumetto
  • Musica
  • Pittura
  • Poesia
  • Scultura
  • Teatro

PROGRAMMA:

Il festival comincerà il 06 giugno 2020 e arriverà al suo termine il giorno 09 settembre 2020 e si articolerà secondo un programma vario, con degli appuntamenti fissi e degli eventi extra.

Ogni evento per essere di immediata comprensione sarà contrassegnato da una o più etichette:

LIVE

(per gli spettacoli e le esibizioni dal vivo)

TALK

(per le conferenze e i dibattiti)

WORK

(per i workshop tematici)

FOOD

(per quegli eventi che saranno accompagnati dalle proposte eno-gastronomiche)

EXHIBITION

(per le mostre organizzate nei vari luoghi della città)

LA CORNICE:

Il festival va a inserirsi all’interno dello spazio destinato dal 2014 al 2019 alla rassegna del Piccolo Teatro Dante, organizzata dall’Accademia Da Ponte (progetto dell’Associazione Red Art). Lo spazio è il palco costruito da allievi e collaboratori dell’Accademia, inserito nella  meravigliosa cornice naturale delle colline e montagne circostanti, all’aria aperta quindi, rispettando le norme di sicurezza .Lo spazio attorno al palco sarà arricchito da tavoli dove potersi sedere per gustarsi al meglio gli eventi “food”, grazie anche al nostro bar “Locanda da Falstaff”.

Per il primo anno il luogo principale destinato allo svolgimento del 9Fest è quindi il Piccolo Teatro Dante, affiancato da alcuni spazi presenti nella città di Vittorio Veneto (sale principali dei musei, locali famosi per la loro propensione all’intrattenimento culturale); per gli anni a venire l’obiettivo è quello di collegare al festival eventi distribuiti in tutto il territorio Patrimonio dell’UNESCO in spazi che andremo ad identificare di volta in volta non solo per le capacità ricettive, ma soprattutto per la loro presenza simbolica nel patrimonio artistico del territorio. Si punta quindi a una diffusione di eventi quasi capillare, con l’idea di avere contemporaneamente conferenze, rappresentazioni teatrali, concerti, balletti e quant’altro all’intento di teatri, musei, locali e piazze.

PERCHE’UN CROWDFUNDING?

“Conoscere le arti attraverso le arti”, questo è l’obiettivo, riuscire a far scoprire il teatro agli appassionati di musica, la scultura agli appassionati di fumetti: incrociare, incuriosire farsi contaminare dalla bellezza che rappresenta un patrimonio non solo umano ed artistico, ma soprattutto un volano economico mai preso in considerazione dalle strategie politiche.

L’intento è di  contribuire  con il nostro Festival9Arti a creare futuri cittadini (e probabilmente futuri amministratori) in grado di conservare e valorizzare il nostro patrimonio artistico, incentivare la creatività che ha reso l’Italia famosa nel mondo e di far diventare queste “armi” l’economia del futuro.

Si tratta di un  progetto ambizioso, che punta a diventare nei prossimi 5 anni il più importante festival culturale del nord-est, diventando una tappa obbligata per i turisti che per forza di cose attirerà il territorio diventato patrimonio UNESCO, ma soprattutto un appuntamento immancabile per tutti gli italiani: un evento ogni anno atteso e desiderato con l’obiettivo di mantenere sempre la sua vitalità e la sua voglia di essere sempre alla ricerca continua di ciò che ogni anno lo può rendere più bello, ricco ed interessante.

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COME SI FA A PARTECIPARE?

E’semplice. Vai sul link https://www.innamoratidellacultura.it/projects/festival-delle-9-arti-9fest/ , scegli l’importo che vuoi donare e in cambio riceverai  in cambio una ricompensa. Il massimo dell’aiuto lo puoi dare condividendo la pagina della campagna sui tuoi canali social, parlandone con tutti i tuoi amici,, invitandoli a partecipare perché è importante che le cose si muovano. Con poco, tutti insieme, possiamo davvero dimostrare di essere una forza. Vittorio Veneto ha bisogno di vivere, di ridere e di divertirsi. Grazie di cuore!

Seguici sui nostri canali social!

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https://www.instagram.com/festivaldelle9arti/

https://festivaldelle9arti.it/

Crowdfunding culturale:crea la tua audience.

E’ il momento per lanciare una campagna di crowdfunding in ambito culturale? Si, è il momento. Le campagne di crowdfunding per la raccolta di fondi da destinare all’emergenza sanitaria sono in diminuzione. E’ necessario tenere alta l’attenzione, ma è anche indispensabile ripartire.

Un dato che non verrà mai ripetuto abbastanza è  riferito al valore della cultura che in Italia “muove” il 5,7% del PIL a cui si aggiunge il 13% del Turismo e l’indotto. Sono coefficenti  importanti e sono quelli che determinano la grande attrattività dell’Italia e che possono e devono risalire.

Abbiamo pensato di dare supporto ai nostri progettisti scrivendo una breve guida dedicata ad un aspetto fondamentale per il successo di qualsiasi  campagna di crowdfunding: la folla.

 La folla, cioè l’insieme di persone che si raccolgono attorno a una campagna di crowdfunding son il fattore che ne determina il successo. Sappiamo per esperienza che le  persone che hanno una lista di email possiedono molte più possibilità di successo rispetto a chi non ne possiede una.

Senza strategia nessun progetto può essere realizzato

Costruire una lista di indirizzi non è semplice, non è immediato e richiede lavoro.

Nei punti successivi vi presentiamo una strategia collaudata che vale la pena di seguire, soprattutto se l’obiettivo di raccolta della campagna supera i 5000 euro

SCRIVI UNA LISTA   – senza stare troppo a pensare, chiunque può contare su una rete di relazioni personali: parenti, amici, vicini di casa, negozianti, colleghi di lavoro. Il primo passo quindi è quello di scrivere una lista. Ogni membro della squadra scrive la sua lista. Un buon metodo è quello di esaminare  i propri canali social e verificare chi, fra i contatti, effettivamente fa parte della  rete personale. A questo primo elenco se ne aggiunge un secondo che si può definire di secondo giro. Si tratta dei contatti ottenuti da amici, durante eventi oppure incontri e riunioni di lavoro. Tutti questi nominativi devono essere completati dal numero di telefono e dalla email per creare una SOLIDA BASE di persone che si fidano e che possono supportare la campagna con il loro passaparola. Un dato? Molte campagne raggiungono il 20% dell’obiettivo di raccolta grazie alle persone dei questa lista.

CREA UNA LANDING PAGE – a seconda dell’obiettivo di raccolta, il tempo necessario per costruire la propria lista di indirizzi può variare molto. Obiettivi ambiziosi richiedono un lavoro di mesi e una strategia che include la creazione di una “landing page” ideata in modo da poter raccogliere gli indirizzi di persone sconosciute intercettandole in rete. Si tratta di un metodo piuttosto semplice che aggiunge al valore degli indirizzi raccolti la possibilità di far conoscere il proprio progetto in anticipo.  Se non siete in grado di costruirne una da soli,  la creazione della “Coming Soon Page” è uno dei servizi aggiuntivi che potete chiedere scrivendo a progetti@innamoratidellacultura.it

RACCONTA LA TUA STORIA – Una campagna senza storia non attira l’attenzione. Vendere la propria idea significa vendere alle persone il proprio sogno. In un certo senso è vero che chi sceglie di appoggiare una campagna di crowdfunding lo fa perché si fida di chi la propone e vuole che abbia successo.


Costruisci la landing page per raccogliere indirizzi di potenziali donatori e fai crescere la lista

RESTITUISCI VALORE – Una campagna di crowdfunding non deve portare vantaggi solo a chi la propone ma, anche e soprattutto, a chi la sostiene. Chiedersi se quello che viene dato in cambio ha un valore anche emotivo per chi partecipa deve essere la linea guida da seguire. Perché la richiesta ai donatori non riguarda solo il denaro. La richiesta riguarda soprattutto la condivisione della campagna.

COME CONTATTARE LE PERSONE VIA EMAIL – è dimostrato che una campagna di email ben costruita  ha un’efficacia molto maggiore rispetto alla pubblicazione di post sui canali social. In genere il tasso di successo si aggira intorno al 4/5%. Dipende dalla lista e dal contenuto della email inviata anche se ogni campagna è differente cambia a seconda dell’ambito in cui si svolge.  

USARE LE EMAIL PER OTTENERE CONTRIBUTI PRIMA DELLa MESSA ONLINE DELLA CAMPAGNA Andare online con la campagna e avere già donazioni in evidenza aumenta la possibilità di ottenerne altre. Inviare una email ai propri contatti prima del lancio è certamente un sistema efficace ma le persone vanno incentivate. Come farlo? Ideando un regalo special da dare solo a chi partecipa per primo. Il messaggio da dare è “solo per te” , “solo per pochi” e,“solo per pochi giorni”. Le persone amano sentirsi speciali e adorano far parte di club speciali ricevendo attenzioni speciali.

Verifica quale canale social fa al caso tuo

.CREA UN COMITATO DI PROMOTORI – parallelamente alla costruzione della lista un passo da compiere subito è individuare le persone che possono sostenere il progetto, diffonderlo e quindi creare un comitato di promozione.  In pratica si tratta di un  gruppo di persone appassionate del progetto e disponibili a parlarne con i propri contatti. Il numero di persone da identificare è di circa 10-15 individui. La prima email andrà inviata subito a loro e poi allargata al restante gruppo di persone inserite nella lista.

USA I  SOCIAL MEDIA – crowdfunding e canali social vanno a braccetto.  I social media occupano il secondo posto per efficacia  dopo le email con un risultato stimabile attorno al 30% di di visite ottenute sulla pagina della campagna.

CREA PAGINE WEB E PROFILI SOCIAL DEDICATI ALLA CAMPAGNA – ci sono progetti che possono essere pubblicati sulla propria pagina social e progetti che necessitano della creazione di una pagina dedicate esclusivamente alla campagna. Dipende dal progetto e dalla community che già si possiede e al tipo di interazione che già si ottiene dai propri fan. Pensare che un contatto su Istagram o su Facebook sia attivo non è un dato reale, va verificato e sollecitato.

LANCIA LA CAMPAGNA SUI CANALI SOCIAL PRIMA DELL’USCITA DELLA CAMPAGNA SU www.innamoratidellacultura.it – I social media sono strumenti potenti se vengono usati con accortezza e con una strategia definita a monte. Iniziare a raccontare la propria idea con anticipo oltre ad assolvere la funzione di informare e incuriosire consente di ottenere nuovi fan e di compendere in base alle reazioni se l’argomento interessa oppure se è necessario modificare alcuni aspetti Se pensi che sia troppo difficile, il team di www.innamoratidllacultura.it mette a disposizione un servizio completo di marketing digitale e la gestione dei canali social. Scrivi a progetti@innamoratidellacultura.it per saperne di più.

Sui social è facile indentificare un target di persone interessate alla tua idea

IDENTIFICA IL TUO TARGET – i canali social permettono di identificare il target di rifermento con grande precisione. La domanda da porsi prima di pubblicare i contenuti è:” chi è interessato al mio progetto”? Innamorarsi della propria idea è normale, adattare la propria idea a quello che chiede il pubblico è strategico. E’ sempre bene testare dei post. Si tratta di un modo semplice e poco costoso che consente di aggiustare il tiro e raggiungere con maggiore precisione le persone che sono veramente interessate a partecipare, valutando in base ai dati ottenuti su quale piattaforma e con quale strumento intercettarle. Un video? Un’immagine? Un testo? Ogni canale social è dedicato ad un particolare pubblico. Il mondo della cultura tende a privilegiare Facebook e Istagram ma in molti casi un video è più efficace e condiviso di cento post e You Tube sirivela molto più efficace. Questo per dire che un solo video di presentazione non basta, preparatevi a pubblicare spesso e volentieri video pillole, aggiornamenti e testimonianze. Più contenuti producete e più aumentano le possibilità di successo.

CREA UN HASHTAG PER LA TUA CAMPAGNA –  l’hashtag della campagna va inserito ogni volt ache viene postato un contenuto riferito alla campagna. L’hashtag ’ la versione moderna del payoff usato in pubblicità dai grandi marchi Un esempio? Dove c’è Barilla c’è casa. Indimenticabile. Come deve essere un hashtag? Corto, efficace, esemplificativo e soprattutto facile da trovare.

PUBBLICA CONTENUTI INTERESSANTI– la mia campagna è online: dona. Questo non è un contenuto interessante. Se poi viene postato decine di volte sui canali social diventa decisamente  terribile. Il tono utilizzato per arricchire di contenuti le proprie pagine social dovrebbe essere leggero, simpatico, possibilmente divertente.  Le immagini spesso dicono più delle parole. Raccontare la campagna giorno per giorno è divertente. Le persone amano leggere gli aggiornamenti e vedere contenuti nuovi ogni giorno. Chi dona è felice di verificare che il progetto va avanti e che la sua scelta si è rivelata azzeccata.

CONTATTARE LA STAMPA – campagne con obiettivi ambiziosi e che hanno la potenzialità di ottenere donazioni da qualsiasi parte del pianeta dovrebbero pensare ad un’attività di ufficio stampa. Non è vero che questa attività costa e non  è vero che è necessario rivolgersi a un’agenzia. Le testate digitali e, soprattutto i blog, sono sempre alla ricerca di contenuti e notizie interessanti.  Chiedere non costa nulla e scrivere un comunicato stampa – o costruire un Media Kit- non è difficile.  Anche per questa attività scrivere un elenco delle  redazioni e dei giornalisti da contattare è molto utile. Se il progetto è di taglio piccolo o medio ci sono le redazioni locali. Se il progetto è ambizioso vale la pena tentare con le redazioni nazionali. Senza mai dimenticare i blogger e gli influencer che, spesso, sono più efficaci e disponibili dei giornalisti.

ORGANIZZARE UN EVENTO– in tempi di Covid organizzare un evento è impossibile. Ma l’evento rimane il momento perfetto per farsi conoscere e presentare la propria campagna entrando in contatto diretto con le persone. L’evento è l’occasione perfetta per raccogliere nuovi nominativi da aggiungere alla propria lista di contatti e per studiare una piccola ricompensa legata al progetto da regalare creando una sorta di memo per quando la campagna andrà online. Ci sono tre  tipi di evento:  l’evento di presentazione che può essere organizzato in qualunque momento della campagna anche come regalo per chi ha già donato;  l’evento di lancio che invece serve a presentare il progetto a un’audience di persone selezionate con l’obiettivo di ottenere donazioni prima della messa online e l’evento di chiusura che invece è un momento di festa per celebrare la chiusura della campagna insieme ai donatori.

Le persone donano perchè scelgono te e vogliono il tuo successo

CONCLUSIONE– una campagna di crowdfunding ha successo quando riesce a coinvolgere un altissimo numero di persone. Crescere l’audience è  il mantra da ripetere ossessivamente da quando si decide di lanciare la propria campagna e per tutti i mesi di preparazione che precedono la messa online. In ambito culturale questa attività viene fatta poco e spesso senza una strategia. Ma un buon database di contatti è la miniera d’oro a cui è sempre possibile attingere anche quando la campagna è terminata. Che si tratti di un nuovo spettacolo, un restauro, una mostra o di un concerto, avere un elenco di fan è sempre importante. Basta rimanere in contatto con loro e mantenere sempre viva la loro attenzione inviando nuovi messaggi e tenendoli informati sulle vostre attività.

redazione www.innamoratidellacultura.it

info

progetti@innamoratidellacultura.it

Crowdfunding Lesson n.36. Donare sicuro e certificato.

In questi giorni sono attive su diverse piattaforme, italiane e americane – campagne di crowdfunding in supporto all’emergenza Covid19.

Proprio ieri ho letto che la piattaforma americana Gofundme è stata segnalata all’Antitrust a causa dei costi poco chiari delle commissioni applicate a chi dona.

In effetti Gofundme si propone come piattaforma di crowdfunding a costo zero per progetti in ambito sociale e umanitario. Questa sua particolarità spiega il motivo per cui moltissime persone dal nostro paese abbiano deciso di appoggiare campagne di crowdfunding attivate da diversi promotori su questa piattaforma charity e non su altre piattaforme italiane.

La scelta di Gofundme dimostra inconfutabilmente che, in Italia, il livello di conoscenza sul crowdfunding e ancora riservato a pochi addetti ai lavori e coloro che sanno come funziona e ne conoscono i meccanismi -legali e tributari – che regolamentano l’attività delle piattaforme sono per lo più esperti di equity e di lending.

Le campagne di raccolta fondi in ambito sociale sono di tipo reward oppure donation e il discorso merita di essere approfondito.

Mi focalizzo sull’attività definita “donation” e reward” con l’aspettativa di essere d’aiuto e di portare un po’ di informazione in questo momento davvero confuso.

gettarsi sulla folla implica avere piena fiducia: quando doni i tuoi soldi per un progetto, sai sempre dove vanno a finire?

Donare su una piattaforma di crowdfunding  è sicuro?

La risposta è si. Donare  su una piattaforma di crowdfunding certificata è sicuro e consente, in totale trasparenza, di vedere in tempo reale l’importo della donazione e il nome – o il nickname- di chi ha donato.

Una piattaforma è un sito web facente capo ad una società. Cercare nella pagina introduttiva la sezione dedicata al regolamento d’uso e verificare se la partita Iva risulta attiva e registrata è una buona idea.

Anche esaminare le campagne pubblicate sul portale, fare un giro sui canali sociale e cercare le opinioni sul web può aiutare a formarsi un’opinione personale sulla piattaforma e sulla validità dei suoi servizi, i costi, i termini di regolamento e tutto quello che è scritto e che mai nessuno legge prma di iniziare a muoversi.

occhio alle truffe!
Quante campagne

Quanto costa donare su una piattaforma?

Il  donatore non si fa  MAI carico degli oneri accessori (ad esempio eventuali provvigioni della piattaforma,  spese promozionali, costi applicati dalle carte di credito o di bonifico)  ma solo ed esclusivamente della donazione in quanto tale.

La cifra donata però arriva al promotore della campagna al netto dei costi per il servizio prestato dalla piattaforma (pubblicazione e processazione delle donazioni) e dei sistemi di pagamento.

I costi per la comunicazione della campagna, eventi o personale impegnato nell’iniziativa, possono essere dedotti dal totale finale dell’importo raccolto. Questo aspetto dipende dalle decisioni prese dal promotore della  campagna e dal budget a disposizione prima di mettere la campagna online e va comunque indicato sulla pagina della campagna.

Faccio un esempio: decidi di donare 100 euro. I servizi della piattaforma costano il 7% e il processore di pagamento (PayPal o Stripe) ne chiede 2,8%.

Questo significa che al promotore del progetto ne arrivano 90 netti.

La ricevuta della donazione che ti verrà mandata dal progettista sarà quindi di 100 euro netti.

La donazione è deducibile fiscalmente?

Per quanto riguarda la deducibilità fiscale è importante,  prima di effettuare la donazione, verificare  che:

  1. il beneficiario ultimo della campagna abbia espressamente accettato di assumere tale qualifica per incassare i fondi. (ad esempio un ospedale deve espressamente autorizzare la campagna di raccolta fondi, altrimenti il promotore rischia sanzioni civili e penali)
  • sia possibile ricevere idonea documentazione fiscale da parte del titolare del conto corrente bancario 

Quanto è la detrazione per le donazioni per l’emergenza Coronavirus?

L’Art.66 del D.L. 17/03/2020 n.18 disciplina gli incentivi fiscali per erogazioni liberali in denaro a sostegno delle misure di contrasto dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 con due articoli:
comma 1 = disciplina le donazioni effettuate da privati e da enti non commerciali, tra cui il la persona semplice che vuole donare e prevede una detrazione dall’imposta lorda ai fini dell’imposta sul reddito pari al 30% per un importo non superiore a 30.000 Euro, per le donazioni effettuate nel 2020 dalle persone fisiche e dagli enti non commerciali, in favore di Stato, Regione, enti locali territoriali, enti o istituzioni pubbliche, fondazioni e associazioni legalmente riconosciute senza scopo di lucro, con la finalità di finanziare gli interventi in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid – 19.


Comma 2 = disciplina le donazioni  effettuate da professionisti e aziende e  prevede la deducibilità ai fini IRAP delle donazioni e la piena deducibilità dal reddito di impresa.

Come faccio a sapere che la piattaforma è certificata?

La donazione effettuata su una qualsiasi piattaforma di crowdfunding è tracciata nel senso che le donazioni vengomo processate da un software programmato per gestire il passaggio dalla carta donatore al conto corrente del beneficiario senza che il gestore del portale possa interferire in alcun modo. L’unica cifra che incassa il portale al momento della donazione è la percentuale per i servizi erogati: hosting, server, sistemi di sicurezza, personale e così via.

La ricevuta della donazione viene sempre  erogata da chi ha promosso la campagna di raccolta fondi. In genere il tempo tecnico per ottenere la ricevuta è di circa 60 giorni. Leggi i termini della piattaforma e, se hai dubbi, mettiti in contatto con il promotore del progetto e chiedi informazioni: è un tuo diritto.

Emanuela Negro-Ferrero – www.innamoratidellacultura.it

Manifesta a Palermo. La Cultura dona nuova vita alla città.

Crowdfunding per Arte e Cultura.

Al giorno d’oggi il termine  “crowdfunding” sembra essere stato assorbito dalle persone tuttavia, l’esperienza professionale come piattaforma verticale e i numeri ancora bassi del comparto “reward” indicano come in Italia i suoi meccanismi non lo siano affatto, soprattutto per quanto riguarda il settore culturale, creativo e artistico.

In genere le persone sono a conoscenza  che il crowdfunding si riferisce a a campagne di raccolta fondi gestite attraverso il web, caratterizzate dalla erogazione di piccoli contributi donati da un grande numero di persone.

In pratica, il proponente del progetto riesce a raggiungere l’ obiettivo sfruttando le opportunità offerte da internet per coordinare e aggregare grandi  numeri di persone che condividono  interessi e passioni comuni.

Nel nostro paese la diffusione di progetti in ambito culturale è estremamente ampia e variata. Il crowdfunding di tipo reward e donation si presta molto bene per sostenere la produzione e diffusione di idee progettuali nell’ambito dell’arte, design, moda, musica registrata, spettacoli teatrali, editoria (fumetti, saggistica, narrativa, poesia), audiovisivi (film, cortometraggi, documentari, serie televisive e via web) videogiochi, reportage, festival , rassegne, restauri, recuperi architettonici, mostre e acquisizioni da parte dei musei e l’elenco è davvero lunghissimo.

Il fattore comune del settore artistico e creativo italiano è la richiesta di raccogliere somme piuttosto elevate per realizzare la propria idea progettuale  coprendone i costi in toto oppure per integrare un budget corposo composto da più finanziatori (enti, sponsor privati ecc).

L’impiego di questa pratica di raccolta fondi è adottata – e adottabile – sia da realtà piccole che da quelle di grandi dimensioni. Ricordo le iniziative fortunate di  enti come Palazzo Madama a TorinoComune di Bologna ( per il restauro del ”Portico di San Luca”) oppure la Biennale di Venezia per sostenere mostre interne all’evento.

Il denominatore comune che spinge queste realtà a rivolgersi al crowdfunding è da ricercare nella contrazione dei finanziamenti pubblici oltre che nella non capacità delle realtà private italiane di considerare  la cultura come forma di investimento sociale e come investimento virtuoso sia per le ricadute economiche sul territorio di riferimento che  per il ritorno di immagine.

In Italia il fattore del ritardo digitale assommato alla scarsa conoscenza dei meccanismi che regolano il crowdfunding produce un approccio ingenuo e poco realistico in chi decide di impegnarsi in una campagna.

Il  crowdfunding viene ancora visto come soluzione semplice  per ottenere finanziamenti mentre di facile non c’è niente.

Matera CApitale della Cultura 2019
Matera CApitale della Cultura 2019

Cosa dicono le statistiche?

L’analisi condotta dall’Università di Cambridge sulle grandi piattaforme internazionali per progetti di ogni tipologia riporta una percentuale di successo che oscilla dal 40 al 50%. In Italia, il report Starteed del 2018 per le campagne reward based e donation based per i progetti artistici e culturali si attesta sul 22%.

Questo significa che su 10 campagne due hanno successo e raggiungono il loro obiettivo. Questo dato vale per campagne importi di superiori ai 10.000 euro. Infatti, la percentuale di successo di campagne al di sotto dei 5000 euro sale al 35%. Questo dato va applicato a campagne di crowdfunding gestite da individui, piccole realtà culturali, associazioni, microimprese e cooperative. Realtà che non possono contare su  “brand” famosi come, ad esempio il Teatro della Scala a Milano o Palazzo Madama a Torino.

Quali sono gli strumenti del crowdfunding per arte e cultura?

Per ottenere fondi la cultura si affida al fund-raising che ha una sua ragionevole efficacia se viene allineato alle attività di marketing. Anche il crowdfunding richiede una accurata attività di pianificazione e il successo o meno di un’iniziativa dipende anche dal livello di competenza posseduta da chi propone l’iniziativa.

Gli aspetti da curare per realizzare una campagna di crowdfunding sono molti e variati e non riguardano solo ed esclusivamente le ricompense da dare a chi dona come molte persone pensano erroneamente. In ambito culturale artistico la ricompensa è importante ma non è centrale come, per esempio, nel caso di una campagna per realizzare un prodotto.

Prima di realizzare una campagna di crowdfunding per un progetto artistico e culturale è bene verificare:

– il numero di persone che  possano essere convinte a donare veramente  

– la composizione delle proprie reti sociali eseguendo una distinzione fra coloro che realmente possono condividere la campagna e/o sostenerla e chi invece ha dato il like ma non è coinvolto

– le risorse a disposizione, in particolare il tempo da poter dedicare alla campagna, soprattutto per quegli aspetti che riguardano la promozione se non si ha la fortuna di disporre di un ufficio stampa e di un budget per eventi e materiale informativo. 

Il tempo e le energie da poter investire nella campagna di crowdfunding rappresentano sicuramente un fattore chiave da tenere in considerazione  perché la comunicazione ricade pressoché interamente sul progettista.

Il restauro di Santa Caterina ha raccolto 8000 euro per lo start dell'impresa
Il restauro di Santa Caterina ha raccolto 8000 euro per lo start dell’impresa

Meglio da soli o con una piattaforma?

Una campagna di crowdfunding può essere realizzata sia con mezzi propri, per esempio sul proprio sito web, oppure appoggiandosi a una piattaforma. Quali vantaggi offre una piattaforma rispetto ad una campagna gestita da se’? Il primo vantaggio, innegabile, è quello di avere uno strumento già pronto.  In secondo luogo , la sicurezza che questo genere di siti offrono e infine, elemento questo da non scartare, i servizi che le piattaforme mettono a disposizione gratuitamente e che vanno da forme di tutoraggio nella fase di impostazione  e gestione  del progetto sino alla possibilità di avere accesso a sponsorizzazioni e servizi professionali di comunicazione e marketing digitale. Un altro fattore che offre una piattaforma  è quello riferito alla trasparenza e alla sicurezza dei dati personali e di pagamento.

www.innamoratidellacultura.it offre ai propri clienti la possibilità di  gestire la propria campagna reward o donation in completa flessibilità scegliendo

  • la durata della campagna
  • la possibilità di trattenere quanto raccolto a prescindere dal raggiungimento dell’obiettivo (modello “all-you-can-get) o di ricevere  i fondi solo al raggiungimento dell’obiettivo (modello “all-or-nothing”)

La verticalità della piattaforma è un aspetto peculiare che risolve la difficoltà di riuscire a raggiungere e coinvolgere soggetti esterni alle reti di relazioni preesistenti alla campagna.

Niente comunità, niente soldi.

Chi pensa che il successo di una campagna dipenda dalla piattaforma sui cui è stata pubblicata sbaglia. Per le campagne di tipo artistico e culturale il successo si costruisce in prima del suo lancio.  Nella maggior parte delle campagne (riuscite), i contatti pregressi oscillano fra il 75 e l’85% di tutti i finanziatori . Questo dato spiega il perché campagne proposte da creativi eccezionali o enti super culturali non raggiungono l’obiettivo e perché contare sui contatti social è un errore. Convertire un amico digitale in amico reale è difficile. Per farlo bisogna possedere due doti: un buon storytelling e una reason why  molto convincente .

Ricapitolando, chi aiuta veramente una  campagna a decollare è la cerchia definita  dei family and friends. Generalmente sono le persone amiche quelle che donano di più e che creando massa critica invitano le altre persone a partecipare.

La simpatia e l’entusiasmo da sole non bastano. Per coinvolgere le persone è indispensabile uno storytelling ad alto impatto emotivo. Raccontare se stessi e il proprio progetto è tutt’altro che facile, soprattutto quando si vuole arrivare a un pubblico che ancora non ci conosce. Ma è un dato di fatto che lo  storytelling conta molto di più dei rewards. Attraverso lo  storytelling il progettista può raccontare la sua idea e coinvolgere le persone trasmettendo i propri valori, problemi, desideri e obiettivi.

La community è la base imprescindibile di ogni operazione di crowdfunding per arte e cultura.

Per concludere, spero che le mie considerazioni relative alle  complessità che presenta una campagna di crowdfunding siano di aiuto a chi decide di intraprendere questo tipo di percorso per finanziare la propria idea. Non è mia intenzione scoraggiare, anzi, è mio desiderio condividere informazioni per favorire un approccio più consapevole e, di conseguenza, più efficace.

Emanuela Negro-Ferrero – www.innamoratidellacultura.it

Una piscina per Maddalena? Insieme si può!

Aiutiamo Maddalena a costruire la piscina per il suo agriturismo! Chi è Maddalena? Maddalena è una giovane donna pugliese nata e cresciuta in Manduria che nel 2015 ha deciso di ristrutturare la casa di famiglia insieme a Giacomo il suo compagno e trasformarla in agriturismo. La casa, un bell’immobile tradizionale dei primi del ‘900 , è disposta su due piani e circondata da un ampio giardino popolato di piante mediterranee.

aiutiamo Maddalena Lo Martire a costruire la piscina per il suo agriturismo in Manduria
Maddalena Lo Martire nel giardino de Il Sambuco pronta per una gita fuoriporta.

Giacomo si è occupato della ristrutturazione mentre Maddalena ha curato gli interni e si è dedicata ad accogliere i clienti offrendo una calorosissima accoglienza tutta italiana: colazioni, pranzi e cene cucinate in casa e a richiesta, corsi di cucina pugliese tradizionale.

La struttura rinnovata è stata battezzata “Il Sambuco” e da aprile a novembre è molto apprezzata e prenotata, soprattutto da stranieri provenienti soprattutto da Inghilterra, Germania e stati Uniti.

Il Sambuco di notte
La magica atmosfera pugliese a Il Sambuco

Il mare cristallino della Puglia si trova a pochi chilometri di distanza così come le numerose attrazioni turistiche e naturalistiche. Il Sambuco è il luogo perfetto per trascorrere una vacanza immersi nella natura lontano dal rumore e dallo stress della città.

Maddalena però non si accontenta e desidera offrire di più ai suoi clienti. Nei mesi estivi, quando fa davvero molto caldo, se i clienti potessero fare un tuffo in piscina e, alla sera, sorseggiare uno dei suoi famosi spritz accompagnati da sfiziosi aperitivi e stuzzichini ecco, la situazione sarebbe davvero perfetta.

aiutiamo Maddalena Lo Martire a costruire la piscina per il suo agriturismo in Manduria
La piscina verrà costruita qui in mezzo agli alberi

Le spese per ristrutturare “Il Sambuco” sono state moltissime. Oggi, purtroppo, Maddalena e Giacomo non riescono a far fronte alla spesa che potrebbe veramente cambiare il livello qualitativo de “Il Sambuco”. Costruire una piscina e abbellire l’area del giardino renderebbe la struttura più elegante e accogliente permettendo anche maggiori guadagni e il rientro pià rapido del prestito bancario.

Guardando i messaggi conservati nel suo cellulare, Maddalena si è accorta di aver costruito delle relazioni profonde con moltissimi dei suoi clienti. Molte persone sono tornate, altre hanno consigliato Il Sambuco ai loro amici. Altre ancora le scrivono e partecipano attivamente alla sua attività su Facebook. Le è venuto in mente che, forse, partendo da questa comunità di persone, avrebbe potuto promuovere una campagna di crowdfunding e chiedere a queste persone di aiutarla realizzare il suo sogno.

aiutiamo Maddalena Lo Martire a costruire la piscina per il suo agriturismo in Manduria
Tutti insieme a imparare come si preparano le orecchiette di Maddalena

In cambio dell’aiuto ricevuto, Maddalena ha pensato ad un “piano” per ringraziare i suoi sostenitori. Niente di asettico e impersonale. La ricompensa per le donazioni, indipendentemente da quanto viene versato, è qualcosa che porta con sè l’amore di Maddalena per i suoi amici e ha l’intenzione di portarli tutti di nuovo a “Il Sambuco” per festeggiare insieme la buona riuscita dell’iniziativa.

Partecipare alla campagna “Una piscina per Maddalena” è facile. Basta digitare il link https://www.innamoratidellacultura.it/?post_type=ignition_product&p=6782&preview=true e scegliere la ricompensa. Sei goloso? Il “corso di orecchiette” fatte a mano fa al caso tuo. Sei ottimista? L’ingresso in piscina è di buon auspicio perchè sottende che la campagna avrà successo. Maddalena è sicura che sarà così. Perchè sa che se le persone si uniscono possono accadere dei veri miracoli. Niente a che vedere con i soldi. Il crowdfunding è una questione d’amore e Maddalena questo lo sa. Aiutiamo Maddalena a costruire la sua piscina!

Come si fa? Puoi donare con la carta di credito in modo sicuro oppure condividere la campagna con i tuoi amici. Puoi anche fare tutte e due le cose!

aiutiamo Maddalena Lo Martire a costruire la piscina
Un mare cristallino a pochi minuti di auto ma…meglio una piscina!

http://bbilsambuco.it


https://www.facebook.com/maddalena.lomartire

Passaporto culturale per Matera 2019

Devi andare a Matera? Ricordati di portare il “Passaporto”

Ogni 19 del mese fino a dicembre 2019 la Fondazione Matera Basilicata, deus ex machina dello straordinario evento, celebra una nuova inaugurazione. Clicca qui per vedere il calendario.

Il 2019 è l’anno straordinario di Matera. La nomina a Capitale Europea della Cultura ha messo in moto idee ed energie e la città oggi si presenta al mondo trasformata.  La cerimonia di inaugurazione avvenuta il 19 gennaio 2019 ha aperto ai visitatori  la  possibilità di aggiungere al tour dei luoghi più famosi  della città più bella del mondo la partecipazione  agli straordinari eventi culturali e artistici proposti da 800 operatori e artisti provenienti da tutto il mondo. Più di 50 produzioni culturali originali, 5 imperdibili grandi mostre e tanto altro! Si tratta di una straordinaria esperienza immersiva ideata per coinvolgere  a 360° tutte le fasce di età, tutte le nazionalità, il grande mondo delle scuole, i gruppi organizzati con tariffe speciali in ottica di una grande accoglienza integrata.

Il Circo a Matera. Uno degli eventi del Programma Culturale 2019.
Il Circo a Matera. Uno degli eventi del Programma Culturale 2019.

Ogni 19 del mese fino a dicembre 2019 la Fondazione Matera Basilicata, deus ex machina dello straordinario evento, celebra una nuova inaugurazione. Clicca qui per vedere il calendario.

Come fare per vedere tutto e, soprattutto, per  non incorrere in code chilometriche, attese sfibranti o, peggio, saltare  qualche cosa perché è mancato il tempo?  Acquistare un “Passaporto” per Matera 2019!

L’idea del biglietto unico non è nuova. La novità è racchiusa significato che si è voluto dare e che va ben oltre la creazione di uno strumento facile da usare e conveniente perché permette di risparmiare e, allo stesso tempo, di evitare di perdere il proprio tempo  – e la pazienza- in code e intoppi.

Infatti,  concetto su cui si basa il “Passaporto Culturale” è quello di “cittadinanza temporanea” e indica la volontà di aprire le porte della  città – e del cuore – a persone di ogni cultura e credo in perfetto allineamento con il claim dell’evento: Open Future, futuro aperto.

Matera é la Capitale Europea della Cultura 2019
Vista dall’alto di Matera al tramonto.

Che cos’è il “Passaporto” culturale?

Il “Passaporto” culturale di Matera è un vero e proprio lasciapassare dell’accoglienza e per questo motivo viene proposto ad un prezzo accessibile, solo 19 euro* ma…ad una condizione! Chi acquista il “Passaporto” per Matera 2019 si assume il dovere, in qualità di cittadino temporaneo, di portare un libro da lasciare in eredità ai futuri cittadini che animeranno la città e che andrà ad arricchire la biblioteca di comunità in occasione dell’ “Open Culture Festival”.

Passaporto è il ticket unico per gli eventi di Matera
Il Passaporto di Matera 2019 è un documento nominale e dura 48 settimane.

Dove di acquista il “Passaporto” di Matera e come funziona?

Sul sito della Fondazione Matera Basilicata, al link dedicato è possibile leggere il regolamento per poter utilizzare correttamente il “Passaporto” per Matera 2019. Che si acquista sul sito Ticketone oppure chiamando l’ufficio TicketOne Sistemi Culturali al numero 0835 1833002 dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00 e il sabato dalle 9.00 alle 13.00 (domenica e festivi chiuso) o all’Infopoint di via Lucana 125-127.

Inaugurazioni di Lumen a Matera 2019
Inaugurazione di Lumen a Matera.

Come si usa il passaporto per Matera 2019?

Per alcuni eventi è necessaria la prenotazione: con l’acquisto del passaporto viene assegnato un codice di prenotazione personale da usare ogni volta che si vuole prenotare un posto a un evento.
Il passaporto è nominale e non può quindi essere ceduto a terzi. Questo significa che al  momento della partecipazione agli eventi verrà richiesto il  documento d’identità, quindi è meglio averlo con sé!

Come acquistare il passaporto per Matera 2019

Il passaporto si può acquistare una volta giunti a Matera nell’Infopoint di via Lucana 125-127 oppure online (in quest’ultimo caso viene aggiunto 1 euro di prevendita per commissioni/spese).
Il prezzo intero del passaporto è di 19 euro, ma esistono diverse tariffe agevolate:

  • gruppi (minimo 15 persone), 15 euro
  • residenti in Basilicata, 12 euro
  • ragazzi dai 6 ai 18 anni, 5 euro
  • scuole, 5 euro
  • bambini fino ai 5 anni e diversamente abili, gratis
Chi ama Cultura, regala Cultura
Chi ama Cultura, regala Cultura. Scopri tutti i progetti culturali su Innamoratidellacultura.

Regalare il passaporto per Matera 2019? Yes!

Si può regalare il passaporto per accedere agli eventi che si svolgono in città per il tutto l’anno. Anche questo può essere fatto online. Questo ticket è stato definito Matera 2019 Passaport Voucher.

Acquistandolo online basterà esibire all’Infopoint di Matera la mail ricevuta al momento dell’acquisto.

Tutti chiaro fino qui? E’ in arrivo un altro modo per acquistare il “Passaporto”. Seguiteci sul sito e sui nostri canali social. Sta per partire una iniziativa di condivisione. Qualcosa di pensato proprio per chi ama la cultura e desidera che tutti possano goderne. Siete curiosi? Fra qualche giorno il segreto verrà svelato!

Nel frattempo, buona visita a Matera!

Redazione

Innamoratidellacultura

Trascorrere la PAsqua a Matera

Programmi per Pasqua? A Matera! Innamorati della Cultura.

E’ proprio vero che attraverso la Cultura il sud Italia sta dimostrando con i fatti che esiste un modo, ecologico e democratico, per mettere in moto l’economia. Il turismo in Basilicata è in aumento esponenziale e quindi, quale migliore occasione che trascorrere le vacanze pasquali proprio a Matera?

Festeggiare la Pasqua a Matera con un tour straordinario per le vie religiose? Idea fantastica! La città quest’anno offre veramente tantissimo e, le giornate dedicate alle festività religiose, arricchiscono il programma di visita culturale rendendolo davvero unico.

Pasqua a Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Fai il pieno di eventi.

La Pasqua di Matera riporta ai riti sacri e ogni evento è ricco di storia, religione  e tradizione.

La rievocazione della Passione di Cristo è un evento straordinario che si svolge in un luogo  magico già a partire dal giovedì santo,  nei Sassi, a ridosso del Canyon della Gravina con uno spettacolo dedicato al “Presagio”.

Ieri, Venerdì Santo, si è svolta la processione sulla Via Crucis, un percorso disposto su quattordici stazioni lungo le strade del centro storico, Un saliscendi suggestivo che vede i fedeli portare sulle spalle le statue della Vergine Maria e di Gesù con l’accompagnamento musicale di brani storici eseguiti da una banda musicale. Inutile dire che la partecipazione è sempre altissima e l’effetto emozionale unico al mondo.

Oggi è il sabato della vigilia. La Pasqua a Matera è straordinaria. Nelle chiese cittadine si celebra la “benedizione del Cero Pasquale, un rito seguito dai materani che affonda le radici nella storia locale e si narra che una volta, i bambini della città utilizzassero un oggetto simile ad un atavola di ferro chiamata “tracca troch”.

Il giorno di Pasqua è il culmine dei festeggiamenti che, uniti agli eventi culturali organizzati per celebrare la nomina di Matera a Capitale Europea della Cultura 2019, rendono la visita ancora più interessante e ricca .

Come si arriva a Matera?

In treno, con Italo fino a Napoli e poi in bus. In aereo fino a Bari e poi in bus o con un taxi (prenderlo collettivo conviene!). La città si può visitare a piedi ma…senza il “passaporto” non si va da nessuna parte, Che cos’è il “Passaporto”? E’  il biglietto unico ideato dalla Fondazione Matera Basilicata per accedere agli eventi. Dove si acquista? Sul sito della Fondazione www.materaevents.it. It oppure on line su diversi canali di distribuzione come, per esempio, Ticketone. Per una visita al top è bene fare programmi.

Il “Passaporto” di Matera è stato creato per dimostrare la volontà da parte della città di aprirsi al turismo offrendo una cittadinanza culturale temporanea. E’ un bel modo per dimostrare la nuova vocazione turistica legata alla cultura che la città dei Sassi offre al mondo dimostrando con i fatti che il passaggio da “città della vergogna” a “città dei sogni” è avvenuto proprio grazie alla cultura.

Due consigli per passare al meglio la vacanza.

Arrivati a Matera, non perdete l’occasione di assaggiare le specialità gastronomiche tradizionali: la “panarella” dolce di pastafrolla con al centro un uovo sodo e il celebre “pane di Matera” ma anche le torte di ricotta e le “spumette”  meringhe, soffici soffici a base di chiara d’uovo, zucchero a velo e  farina di mandorle.

Siete pronti per trascorrere la vostra vacanza di Pasqua a Matera?  Buona visita e… auguri dal nostro staff!

Redazione www.innamoratidellacultura.it

Hai un’ idea in mente? Carica il tuo progetto sulla nostra piattaforma di crowdfunding dedicata alla cultura.

Musica per la Ricostruzione.Crowdfunding per l’alluvione in Emilia Romagna.

Musica per la Ricostruzione, Crowdfunding per l’alluvione in Emilia Romagna.

Questo è il titolo della campagna lanciata oggi sul portale www.innamoratidellacultura.it.e che rimarrà aperta fino al 31 di agosto con un obiettivo ipotetico di 5000 euro. Cifra che auspicabilmente verrà superata proprio grazie allo scopo umanitario di questa raccolta fondi che vede un gruppo di “innamorati della cultura” mettersi al servizio della società civile.

“Musica per la Ricostruzione” è la straordinaria iniziativa promossa dall’Associazione Culturale bolognese L’Offerta Musicale (ACLOM). ed è nata con l’obiettivo di offrire un aiuto concreto alle popolazioni dell’Emilia Romagna che sono state duramente colpite dall’alluvione, combinando la passione per la musica e la generosità della nostra comunità.

Chi è ACLOM?

ACLOM è formata da un gruppo di persone innamorate della musica ed è da anni un punto di riferimento nella promozione della cultura attraverso l’organizzazione  di corsi, eventi e concerti

Ora, di fronte all’emergenza causata dall’alluvione, ACLOM ha deciso di mettere a disposizione il  talento e la dedizione dei suoi musicisti e del Direttore, il Maestro Giovanni Montanaro, per contribuire alla ricostruzione delle comunità colpite.

 La campagna “Musica per la Ricostruzione” è il mezzo attraverso il quale ACLOM ha deciso di coinvolgere le persone e fare la differenza.

Lanciare una campagna di crowdfunding è uno strumento efficace e potente sia perché rappresenta un  modo unico per  sostenere i progetti culturali in cui si crede ma ,anche e soprattutto, perché permettendo alle persone  di partecipare attivamente.

La campagna “Musica per la Ricostruzione”, proprio per la natura stessa della piattaforma www.innamoratidellacultura.it su cui è pubblicata, offre la possibilità di contribuire finanziariamente e di ricevere in cambio delle ricompense speciali (che sono state studiate e definite con cura in base al contributo donato e spaziano da una fascia di 1000 euro , dedicata ai più generosi, fino a 50 euro per chi vuole comunque essere presente e far sentire la sua voce).

Per 1000 euro verrà data la possibilità di ospitare in casa propria un concerto dal vivo  ma sarà anche possibile, con somme inferiori, partecipare ad aperitivi musicali in una location esclusiva oppure ricevere visibilità per il proprio marchio aziendale.

Siamo consapevoli che la cultura italiana è una delle nostre più grandi ricchezze, e in momenti come questi è importante dimostrare la nostra solidarietà.

COME PUOI PARTECIPARE?

 ti invitiamo a visitare il sito di Innamorati della Cultura (www.innamoratidellacultura.it), ad iscrivervi gratuitamente e fare una donazione sicura tramite il servizio di pagamento STRIPE. Anche il contributo più piccolo farà la differenza nella vita delle persone colpite dall’alluvione. Si potrà donare più volte, donare anonimamente oppure creare veri e propri gruppi e effettuare la donazione usando una sola carta per tutti quanti.

La campagna “Musica per la Ricostruzione” è il risultato della combinazione tra la passione per la musica e la volontà di fare la differenza creando un ponte fra chi pratica la Cultura e chi si occupa di società e dei cittadini..

Vi invitiamo a unirvi a questa iniziativa e a condividerla con più persone possibili per allargare il raggio d’azione con un passaparola benefico.

In che modo? Il metodo più efficace è senza dubbio il passaparola. Ma anche condividendo la campagna agli amici e ai conoscenti. Inviando questo articolo sulle proprie pagine social. Organizzando piccoli eventi dedicati!

A chi verranno donati i fondi raccolti?

La campagna di crowdfunding “Musica per la Rocostruzione” vede come beneficiario principale la Protezione Civile che da giorni si sta prodigando senza sosta per aiutare le persone in difficoltà.

Grazie per il vostro supporto e per essere parte della campagna “Musica per la Ricostruzione”.

Emanuela Negro Ferrero  Redattore di Innamorati della Cultura