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Crowdfunding Lesson n.36. Donare sicuro e certificato.

In questi giorni sono attive su diverse piattaforme, italiane e americane – campagne di crowdfunding in supporto all’emergenza Covid19.

Proprio ieri ho letto che la piattaforma americana Gofundme è stata segnalata all’Antitrust a causa dei costi poco chiari delle commissioni applicate a chi dona.

In effetti Gofundme si propone come piattaforma di crowdfunding a costo zero per progetti in ambito sociale e umanitario. Questa sua particolarità spiega il motivo per cui moltissime persone dal nostro paese abbiano deciso di appoggiare campagne di crowdfunding attivate da diversi promotori su questa piattaforma charity e non su altre piattaforme italiane.

La scelta di Gofundme dimostra inconfutabilmente che, in Italia, il livello di conoscenza sul crowdfunding e ancora riservato a pochi addetti ai lavori e coloro che sanno come funziona e ne conoscono i meccanismi -legali e tributari – che regolamentano l’attività delle piattaforme sono per lo più esperti di equity e di lending.

Le campagne di raccolta fondi in ambito sociale sono di tipo reward oppure donation e il discorso merita di essere approfondito.

Mi focalizzo sull’attività definita “donation” e reward” con l’aspettativa di essere d’aiuto e di portare un po’ di informazione in questo momento davvero confuso.

gettarsi sulla folla implica avere piena fiducia: quando doni i tuoi soldi per un progetto, sai sempre dove vanno a finire?

Donare su una piattaforma di crowdfunding  è sicuro?

La risposta è si. Donare  su una piattaforma di crowdfunding certificata è sicuro e consente, in totale trasparenza, di vedere in tempo reale l’importo della donazione e il nome – o il nickname- di chi ha donato.

Una piattaforma è un sito web facente capo ad una società. Cercare nella pagina introduttiva la sezione dedicata al regolamento d’uso e verificare se la partita Iva risulta attiva e registrata è una buona idea.

Anche esaminare le campagne pubblicate sul portale, fare un giro sui canali sociale e cercare le opinioni sul web può aiutare a formarsi un’opinione personale sulla piattaforma e sulla validità dei suoi servizi, i costi, i termini di regolamento e tutto quello che è scritto e che mai nessuno legge prma di iniziare a muoversi.

occhio alle truffe!
Quante campagne

Quanto costa donare su una piattaforma?

Il  donatore non si fa  MAI carico degli oneri accessori (ad esempio eventuali provvigioni della piattaforma,  spese promozionali, costi applicati dalle carte di credito o di bonifico)  ma solo ed esclusivamente della donazione in quanto tale.

La cifra donata però arriva al promotore della campagna al netto dei costi per il servizio prestato dalla piattaforma (pubblicazione e processazione delle donazioni) e dei sistemi di pagamento.

I costi per la comunicazione della campagna, eventi o personale impegnato nell’iniziativa, possono essere dedotti dal totale finale dell’importo raccolto. Questo aspetto dipende dalle decisioni prese dal promotore della  campagna e dal budget a disposizione prima di mettere la campagna online e va comunque indicato sulla pagina della campagna.

Faccio un esempio: decidi di donare 100 euro. I servizi della piattaforma costano il 7% e il processore di pagamento (PayPal o Stripe) ne chiede 2,8%.

Questo significa che al promotore del progetto ne arrivano 90 netti.

La ricevuta della donazione che ti verrà mandata dal progettista sarà quindi di 100 euro netti.

La donazione è deducibile fiscalmente?

Per quanto riguarda la deducibilità fiscale è importante,  prima di effettuare la donazione, verificare  che:

  1. il beneficiario ultimo della campagna abbia espressamente accettato di assumere tale qualifica per incassare i fondi. (ad esempio un ospedale deve espressamente autorizzare la campagna di raccolta fondi, altrimenti il promotore rischia sanzioni civili e penali)
  • sia possibile ricevere idonea documentazione fiscale da parte del titolare del conto corrente bancario 

Quanto è la detrazione per le donazioni per l’emergenza Coronavirus?

L’Art.66 del D.L. 17/03/2020 n.18 disciplina gli incentivi fiscali per erogazioni liberali in denaro a sostegno delle misure di contrasto dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 con due articoli:
comma 1 = disciplina le donazioni effettuate da privati e da enti non commerciali, tra cui il la persona semplice che vuole donare e prevede una detrazione dall’imposta lorda ai fini dell’imposta sul reddito pari al 30% per un importo non superiore a 30.000 Euro, per le donazioni effettuate nel 2020 dalle persone fisiche e dagli enti non commerciali, in favore di Stato, Regione, enti locali territoriali, enti o istituzioni pubbliche, fondazioni e associazioni legalmente riconosciute senza scopo di lucro, con la finalità di finanziare gli interventi in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid – 19.


Comma 2 = disciplina le donazioni  effettuate da professionisti e aziende e  prevede la deducibilità ai fini IRAP delle donazioni e la piena deducibilità dal reddito di impresa.

Come faccio a sapere che la piattaforma è certificata?

La donazione effettuata su una qualsiasi piattaforma di crowdfunding è tracciata nel senso che le donazioni vengomo processate da un software programmato per gestire il passaggio dalla carta donatore al conto corrente del beneficiario senza che il gestore del portale possa interferire in alcun modo. L’unica cifra che incassa il portale al momento della donazione è la percentuale per i servizi erogati: hosting, server, sistemi di sicurezza, personale e così via.

La ricevuta della donazione viene sempre  erogata da chi ha promosso la campagna di raccolta fondi. In genere il tempo tecnico per ottenere la ricevuta è di circa 60 giorni. Leggi i termini della piattaforma e, se hai dubbi, mettiti in contatto con il promotore del progetto e chiedi informazioni: è un tuo diritto.

Emanuela Negro-Ferrero – www.innamoratidellacultura.it

Lezione di crowdfunding n° 35. Quale amico ti può aiutare di più?

Il crowdfunding per l’arte è diventato il modo più popolare per raccogliere denaro senza chiedere un prestito a una banca.  Con una campagna di raccolta fondi online compagnie di teatro, artisti, musei, associazioni, biblioteche, istituti di ricerca, archivi e Fondazioni possono essere sostenuti  dai propri  fan e e diffondere la campagna dappertutto grazie a  internet.

Tutti possono scegliere di lanciare  raccolte di fondi a breve termine e invitare  molti sostenitori a donare piccole somme per poter raggiungere rapidamente il proprio obiettivo. 

Il crowdfunding trova vantaggio  ad essere presente  sui canali  social  come Facebook e Twitter perché è facile per le campagne interesssanti e ben comunicate diffondersi a un vasto pubblico in poche condivisioni. 

Questo spiega perché per avere successo la comunicazione social della campagna va gestita rispettando le best practice dei social media e in maniera professionale.  

Di seguito  i passaggi indispensabili di cui è meglio tenere conto se si vuole raggiungere il proprio traguardo economico.

  1. selezionare la piattaforma
  2. semplificare la donazione tramite smartphone
  3. sfruttare i tools dei canali social
  4. aumentare l’engagement
  5. usare i dati per far crescere la comunità

SCEGLIERE LA PIATTAFORMA GIUSTA PER IL TUO PROGETTO

Ci sono tante piattaforme e se non ci si è mai approcciati al crowdfunding la scelta può essere difficile. Il primo criterio da comprendere  è quello di dividere fra piattaforme di tipi “equity” e siti che promuovono campagne di tipo “reward” . La spiegazione è presto fatta. Se il progetto da mettere in campagna richiede la cessione di quote, la piattaforma da scegliere sarà di tipo “equity”. Se la raccolta fondi avviene donando una ricompensa al proprio sostenitore, allora la piattaforma da selezionare sarà di tipo “reward”. Quale piattaforma? I siti italiani più conosciuti sono piattaforme di tipo “generalista”. Significa che accolgono qualsiasi tipo di progetto, dallo yoga alla tecnologia. Le piattaforme di tipo verticale, come www,innamoratidellacultura.it sono specializzate in progetti di arte e cultura. In pratica, su piattaforme come questa, specializzate, il  pubblico raccolto dai  canali social e sul database è interessato alla cultura e più facilmente partecipa se il progetto è i tipo culturale e artistico.

Un altro criterio che vale per qualsiasi piattaforma, è lo spazio web che viene messo a disposizione per pubblicare la propria campagna e che a mio avviso dovrebbe rispettare questi criteri:

  • facilità di compilazione
  • spazio per video e immagini
  • possibilità di aggiornamento dei contenuti
  • Pulsanti di condivisione social automatizzati che invitano i donatori a diffondere la parola dopo che hanno partecipati
  • Messaggio  di ringraziamento  dopo che una donazione è stata effettuata  per la tua campagna
  • Hashtag unici per la tua campagna di crowdfunding

RENDERE SEMPLICE E VELOCE IL PROCESSO DI DONAZIONE TRAMITE SMARTPHONE

Poiché circa l’80% di tutta l’attività sui social media avviene su smartphone, è necessario che la piattaforma offra un accesso semplice da  smartphone. Che cosa significa questo? Vuol dire che per avere successo la campagna di crowdfunding dovrebbe essere progettata pensando agli utenti mobili. Un modo semplice e facile che in Italia si usa ancora poco è quello di abilitare la donazione tramite messaggio inserendo un testo e il link che rimanda alla pagina dove possono donare.

Questi passaggi sono cruciali per diffondere la campagna:

  • Reclutare  gli influencer dei social media per promuovere la tua campagna text-to-donate
  • Pubblicare semplici video esplicativi che promuovono il testo da donare

SFRUTTARE GLI STRUMENTI DEI SOCIAL MEDIA PER UNA RACCOLTA FONDI PIÙ EFFICACE

I social sono affollati. Ci sono ogni giorno moltissime campagne di crowdfunding e di fundraising ed emergere  non è affatto semplice.

Un sistema davvero consigliato  è  quello di produrre ogni giorno contenuti nuovi, soprattutto video. Questi video non solo contribuiranno ad amplificare il  messaggio, ma poiché molti siti di social media favoriscono i video nei loro algoritmi, questi contenuti sono più probabilmente visualizzati dai sostenitori ( ed è per questo che la tua strategia di marketing video dovrebbe essere una priorità). 

Il sistema  di pubblicare un solo  post al giorno, magari sempre lo stesso post, non è vincente. E’ un dato di fatto che le  campagne di crowdfunding hanno bisogno di essere spiegate e raccontate. Che le persone vanno entusiasmate e invogliate. Vanno ringraziate pubblicamente. Intervistate. Perché? Il motivo è semplice. In Italia tante persone ancora non si fidano a donare digitalmente sulle piattaforme di crowdfunding.  Le testimonianze lasciate da chi ha già partecipato sono preziose e…creano traffico! I video virali piacciono, vengono condivisi, commentati e amati. Ma c’è di più. Mettere online una campagna e sperare di coinvolgere le persone con uno o due post, magari una mail, un video e qualche articolo, beh, non è sufficiente. Ci vuole costanza, intensità,impegno.

FAR CRESCERE LA COMUNITÀ CON DATI DI SUPPORTO INFORMATIVI

Una piattaforma di crowdfunding, se è online da qualche tempo, possiede un  database di donatori e follower profilati. Di questi donatori ha raccolto i dati e questi dati, che sono visibili sui canali social, sono un punto di forza per chi vuole promuovere la propria campagna nell’ambito di competenza della piattaforma stessa. Una rapida occhiata al profilo di un sostenitore può rivelare:

  • La sua età, sesso e stato civile
  • simpatie, antipatie e hobby
  • area geografica di provenienza
  • tipo di professione

Tracciando il coinvolgimento con la  campagna di crowdfunding, il team di social media può conoscere le abitudini di ingaggio dei  sostenitori online. Ad esempio, si possono  raccogliere  i dati che rivelano quali post di crowdfunding sono più popolari tra i sostenitori, il momento migliore della giornata per effettuare la call to action  e quali  tipi di video hanno più probabilità di essere condivisi.

Tutto questo discorso sottintende che chi pensa di lanciarsi in una  campagna di crowdfunding senza avere definita una strategia e poter contare sull’appoggio di un team per la comunicazione rischia di fare un buco nell’acqua.  In certi casi, pochi, c’è chi c’è riuscito da solo. C’è anche chi pensa di poter delegare la conduzione della campagna per il proprio progetto ad altri sperando di raccogliere.  Un’agenzia può aiutare nella progettazione ed intervenire tecnicamente per diffondere la comunicazione. Perché le persone si sentano parte di un progetto deve essere chiaro che ci si deve mettere la faccia. Sporcarsi le mani. darsi da fare. Le persone donano se sentono il cuore di chi promuove un progetto, qualsiasi sia l’idea e qualsiasi sia la cifra richiesta. Il crowdfunding per l’arte non è un processo intellettuale. E’ la capacità di coinvolgere le persone e convincerle a donare il proprio denaro per far realizzare un’ idea, un progetto, un prodotto. Il termine esatto è carisma. Perché una campagna abbia successo progetto e progettista devono avere carisma. Altrimenti, ciccia.

Emanuela Negro-Ferrero – www.innamoratidellacultura.it