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NFT e crowdfunding. Quali i punti in comune?

Cari amanti della cultura, artisti e sognatori digitali, oggi vi portiamo nel mondo affascinante degli NFT (Non-Fungible Tokens) su www.innamoratidellacultura.it. Scopriremo insieme come creare, promuovere e apprezzare l’arte digitale in un modo innovativo e rivoluzionario.

A – Creare un NFT: L’Arte della Digitalizzazione

Creare un NFT è come dipingere una tela digitale, ma con un tocco magico in più. Il processo è sorprendentemente accessibile: vai su una piattaforma dedicata ( leggi sotto quali sono) e carica il tuo lavoro digitale, imposta parametri come la rarità e il numero massimo di copie, e voilà, hai appena creato il tuo NFT. L’NFT è una vera e propria impronta digitale che ha il vantaggio di garantire la proprietà e l’autenticità dell’opera, aprendo le porte a un nuovo modo di possedere e scambiare arte.

B – Vantaggi per gli Artisti: L’Arte di Valorizzare il Creatore

Gli artisti possono trarre enormi vantaggi dalla creazione di NFT. Prima di tutto, gli NFT eliminano la necessità di intermediari, consentendo all’ideatore di mantenere un maggiore controllo creativo e guadagnare di più dalla vendita delle loro opere. La trasparenza della blockchain garantisce che ogni transazione sia tracciabile, fornendo quindila possibilità di ricevere un nuovo flusso di entrate, trasparente e ininterrotto. Inoltre, gli NFT consentono agli artisti di raggiungere una vasta audience globale senza barriere geografiche, ampliando enormemente le opportunità di visibilità e successo.

C – Pubblicare NFT: Esploriamo insieme Le Piattaforme Digitali

InnamoratiDellaCultura.it offre una piattaforma dedicata e accogliente per gli artisti che desiderano pubblicare i loro NFT. Tuttavia, esistono anche altre piattaforme rinomate come, per fare un esempio, OpenSea, Rarible e Mintable. Ogni piattaforma ha delle caratteristich eprecise e la scelta dipende dalle tue esigenze e preferenze. Puoi notare che www.innamoratidellacultura.it offre a chi desidera fare una campagna di crowdfunding una comunità appassionata pronta a sostenere progetti in ambito artistico e cultuarale. Hai pensato che potresti pubblicare una campagna e chiedere supporto per la comunicazione del tuo NFT?

D – Promuovere gli NFT: La Sinfonia Digitale del Successo

Promuovere il tuo NFT è molto simile a orchestrare una campagna di crowdfunding, ma con una melodia digitale unica. Se pensi che sia sufficente pubblicare il tuo NFT su un sito dedicato…ti stai sbagliando! Per far in modo che le persone si accorgano della tua opera e la possano acquistare…devi utilizzare i social media e condividere con tutta la tua comunità il tuo processo creativo. Puoi coinvolgere la tua audience con anteprime esclusive e raccontare la storia dietro ogni opera.

Nel mondo digitale….devi essere anche tu digitale…quindi collabora con influencer e altri artisti digitali per ampliare la tua portata. Inoltre, crea una narrazione coinvolgente attorno al tuo NFT, evidenziando i dettagli unici che lo rendono speciale. E non dimenticare di offrire ricompense speciali per i sostenitori, come edizioni limitate o esperienze esclusive legate alle tue opere.

Ti sembra tanto diverso da una campagna di crowdfunding? No…e infatti le dinamiche sono davvero molto simili.

InnamoratiDellaCultura.it è la piattaforma perfetta per abbracciare la rivoluzione degli NFT e portare la tua arte a nuove vette digitali. Che la tua sinfonia digitale risuoni attraverso la blockchain, creando connessioni durature tra gli amanti dell’arte e gli artisti audaci del futuro! 🎨🚀

Scrivi a progetti@innamoratidellacultura.it e ..lanciaq insieme a noi il tuo NFT!

tecniche di marketing per lanciare una campagna di crowdfunding: si ma senza aggredire le persone

Marketing per il Crowdfunding Culturale. Lo faccio? Non lo faccio?

Push and Pull. Ma di cosa stiamo parlando?

In campo culturale, bisogna distinguere fra due tipologie di attività di promozione (marketing).

Il primo è il “marketing di tipo push” (in inglese il verbo push significa spingere)  che può essere paragonato a un approccio più assertivo nel promuovere un progetto o un’iniziativa.

Immaginiamo di essere immersi in una tranquilla serata di teatro quando, all’improvviso, ci viene presentato un flusso di annunci di vendita che interrompono il nostro coinvolgimento nell’opera.

Questo tipo di approccio potrebbe risultare intrusivo e disturbare chi desidera immergersi completamente nell’esperienza culturale senza interruzioni indesiderate.

Per capire meglio il sistema “push” che tutti, volenti o nolenti, conosciamo è quello degli spot pubblicitari che irrompono nel bel mezzo del nostro film.

D’altro canto, nel crowdfunding culturale, la tipologia di marketing che  assume una sfumatura più sottile e centrata sul contributore e’ quella definita “pull”.

Qui, l’addetto culturale dovrebbe concentrarsi su strategie che coinvolgano coloro che già dimostrano un interesse per ambiti culturali simili. Ad esempio, se qualcuno ha supportato progetti artistici precedenti, è probabile che sia incline a sostenere iniziative culturali correlate. Il marketing pull in questo contesto si basa sulla creazione di un dialogo autentico e su un coinvolgimento reciproco tra l’organizzazione culturale e il suo pubblico interessato.

Quello che serve per realizzare una campagna di successo in Italia e di cui dobbiamo renderci conto una buona volta. Va bene uscire sui propri canali social ma, ha senso fare campagna nazionale quando il nostro progetto è locale? La risposta è sempre la stessa. Dipende dal progetto e dalla sua importanza e notorietà.

Ci sono regole da seguire? Certamente si.

Evitare l’Invasività: L’invio indiscriminato di richieste di finanziamento potrebbe essere paragonato a disturbare gli appassionati di cultura con annunci pubblicitari invadenti mentre cercano di immergersi in un evento culturale. Un addetto culturale consapevole dovrebbe evitare di danneggiare la reputazione dell’organizzazione culturale attraverso tattiche che potrebbero risultare invadenti e controproducenti.

La Transizione Verso il Marketing Pull: Per un addetto culturale che si avvicina al crowdfunding, è cruciale comprendere che, sebbene il ricorso iniziale a tattiche di marketing push possa essere necessario per attirare l’attenzione, la transizione verso strategie pull è fondamentale per instaurare relazioni durature con i sostenitori. Focalizzarsi sulla costruzione di un legame autentico con il pubblico, offrendo contenuti culturali pertinenti e personalizzati, può favorire un coinvolgimento continuo e sostenibile.

In conclusione, nel crowdfunding culturale, l’equilibrio tra  catturare  l’attenzione con tattiche di marketing push e la successiva costruzione di relazioni a lungo termine attraverso strategie pull è un passaggio essenziale perche si instauri un successo duraturo nella raccolta fondi di  un progetto culturale.

Vuoi lanciare una campagna di crowdfunding culturale e usufruire di una consulenza personale del valore di 150 euro gratuitamente?

Iscrivi il tuo progetto su www.innamoratidellacultura.it e manda una email con il tuo numero di cellulare a progetti@innamoratidellacultura.it

Per Natale…regala @Cultura!”

Strategie di Crowdfunding Culturale .Adattare la Tua Campagna al Pubblico di Riferimento

Il crowdfunding di tipo reward come è quello proposto da www.innamoratidellacultura.it ha rivoluzionato il modo in cui i progetti culturali accedono ai finanziamenti, offrendo un’opportunità unica di coinvolgere direttamente il pubblico. Tuttavia, il successo di una campagna di crowdfunding dipende in gran parte dalla capacità di coinvolgere il  proprio pubblico di riferimento e dalla messa in campo di strategie adatte per indurlo a partecipare con una donazione e, magari, nella condivisione stessa del progetto con altre persone..

Campagne a Livello Locale: Le campagne e, di conseguenza, le strategie che devono essere adottate per promuoverle  cambiano a seconda se il progetto ha un impatto diretto con la comunità locale oppure se ha un raggio più ampio, nazionale o, magari, internazionale.

Se il tuo progetto ha un impatto principalmente a livello locale, come un concerto o una mostra in una specifica comunità, è saggio concentrarsi  su strategie di coinvolgimento locale e sulla propria comunità di riferimento. Per esempio, puoi  organizzare eventi di lancio, magari una conferenza stampa di presentazione  e, per coinvolgere  le comunità online e offline, e sfruttare  le partnership con enti locali o aziende per aumentare la tua visibilità, stampare dei volantini e..parlare con tutte le persone che conosci. La tua storia dovrebbe sottolineare il legame emotivo con la comunità e spiegare come il progetto arricchirà la vita locale.

Campagne a Livello Nazionale: Per progetti che hanno  un bacino di interesse nazionale, come una produzione teatrale itinerante, è necessario capire che devi ampliare la tua strategia di coinvolgimento. Utilizza social media e pubbliche relazioni nazionali per aumentare la visibilità. Coinvolgi influencer o personalità di spicco nel settore culturale che abbiano un seguito a livello nazionale. La tua narrazione dovrebbe enfatizzare l’importanza nazionale del progetto e, una volta realizzato, come può contribuire al panorama culturale del paese.

3. Campagne a Livello Internazionale: Se il tuo progetto ha ambizioni internazionali, come nel caso di Villa Verdi Sant’Agata, la tua strategia deve essere globale. Sfrutta la piattaforme di crowdfunding e traduci i i contenuti e il  materiale promozionale nelle lingue chiave. Coinvolgi ambassador o collaboratori influenti a livello globale. Comunica in modo convincente come il progetto contribuirà al patrimonio culturale mondiale.Un buon ufficio stampa e il coinvolgimento di blogger e influencer potrebbe davvero fare la differenza

Conclusioni: Adattare la tua strategia di crowdfunding al pubblico di riferimento è cruciale per il successo. Sia che tu stia puntando su una portata locale, nazionale o internazionale, comprendere il tuo pubblico e creare una narrazione coinvolgente saranno le chiavi per raggiungere e superare gli obiettivi di finanziamento.

La cultura ha il potere di unire le persone, e con la giusta strategia, il tuo progetto culturale può trasformare il supporto del pubblico in realtà tangibile. Che cosa si deduce da tutte quello che ho scritto?

Che una campagna di crowdfunding, fatto salvo per raccolte fondi emergenziali o per progetti di interesse collettivo straoridnario, arriva al successo grazie alla forza delle persone che la promuovono. In questo aspetto è proprio il caso di dire che l’elemento umano è essenziale. La tecnologia facilita, sicuramente. Ma non si sostituisce al calore di un sorriso o ad una richiesta fatta con il cuore.

Emanuela Negro Ferrero

scrivi al nostro team per proporre la tua idea progettuale!

progetti@innamoratidellacultura.it

nft come strumento per il crowdfunding

Crowdfunding con gli NFT

Ciao amante del crowdfunding culturale e… benvenuto sul nostro blog!

Sei pronto a scoprire uno degli strumenti più efficaci e chiacchierati del momento per creare una community intorno ai tuoi progetti artistici? Sì, hai proprio indovinato, sto parlando degli NFT!

Ma aspetta, sai che cosa sono esattamente gli NFT? Beh, in poche parole, gli NFT sono dei token unici e non replicabili che vengono utilizzati per rappresentare asset digitali, come per esempio opere d’arte, musica o video. Grazie alla tecnologia blockchain, gli NFT offrono la possibilità di autenticare e certificare la proprietà di un’opera d’arte digitale, conferendo valore e,soprattutto, unicità all’opera stessa.

Ma ritorno all’ obiettivo principale di questo post: la creazione di una community.

In questo senso gli NFT possono aiutare in diversi modi. Innanzi tutto, possono essere utilizzati come strumento di incentivo per i sostenitori del tuo progetto. Per esempio, potremmo creare una serie limitata di NFT rappresentanti il tuo lavoro, e offrire questi token come ricompensa a chi supporta il tuo crowdfunding. Geniale!

In questo modo, non solo stai offrendo ai tuoi sostenitori qualcosa di unico e prezioso, ma stai anche creando una specie di club esclusivo di persone che condividono la tua passione e lo stesso interesse per il tuo progetto.

Se guardi bene, gli NFT possono diventare un sistema per i nostri sostenitori di interagire con il tuo lavoro usando una modalità nuova e interessante. Ad esempio, si potrebbero utilizzare gli NFT per creare una sorta di “caccia al tesoro” all’interno della tua opera d’arte digitale, oppure per offrire l’accesso esclusivo a contenuti speciali e segreti.

Ma non è tutto: gli NFT possono anche essere utilizzati come strumento di marketing. Il fatto che un’opera d’arte digitale abbia un NFT rappresentante la sua autenticità e unicità può renderla ancora più desiderabile per i potenziali sostenitori. Il concetto della “rarità di un bene” è sempre valido.

La possibilità di acquistare un NFT rappresentante l’opera d’arte digitale può creare una sorta di “mormorio ” intorno al progetto, e il “buzz” si sa, può dare a una maggiore visibilità e, alla fine dei conti, un maggior coinvolgimento della persone che fanno parte della community.

Ma, come sempre, la pratica fa il maestro, quindi ti lascio qui alcuni esempi di come gli NFT possono essere utilizzati in modo efficace per la creazione di una community intorno a un progetto artistico:

  • L’artista digitale Trevor Jones ha creato una serie di NFT rappresentanti una versione digitale del suo celebre dipinto “The Bitcoin Angel”. Grazie a questa iniziativa, ha creato una sorta di club di appassionati di criptovalute e di digital art.
  • L’artista musicale 3LAU ha utilizzato gli NFT per creare una versione “decentralizzata” del suo ultimo album, in cui ogni traccia è rappresentata da un NFT unico. In questo modo, ha offerto ai suoi sostenitori una nuova e innovativa esperienza musicale creando al contempo una community di appassionati della sua creazione.
  • La street artist Mad Dog Jones ha creato una serie di NFT rappresentanti le sue opere d’arte digitali, offrendoli come ricompensa ai sostenitori del suo crowdfunding.
  • Il collettivo di artisti digitale CryptoArtists ha utilizzato gli NFT per creare una piattaforma di scambio di arte digitale basata sulla tecnologia blockchain.

Per concludere, gli NFT possono essere utilizzati in modo creativo e innovativo per coinvolgere la community intorno ai vostri progetti artistici e renderli ancora più preziosi e desiderabili.

Se quindi sei un artista o un creator e vuoi sperimentare questa nuova tecnologia, non esitare a fare qualche ricerca e scoprire come gli NFT possono aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi di crowdfunding e creare una community di appassionati del tuo lavoro creativo.

Se sei interessato a creare la tua gallery di NFT, potresti voler considerare di fissare una consulenza con uno dei nostri project manager.

Possiamno davvero aiutarti a navigare il mondo dei NFT e a creare una strategia efficace per lanciare la tua collezione.

Ecco alcune delle cose che potresti aspettarti da una consulenza con uno dei nostri project manager:

  1. Valutazione del tuo lavoro: il project manager valuterà il tuo lavoro e ti aiuterà a determinare quali opere d’arte o creatività potrebbero funzionare meglio come NFT.
  2. Consulenza sulla blockchain: il project manager ti spiegherà come funziona la tecnologia blockchain e come utilizzarla per creare i tuoi NFT. Quale blockchain scegliere e con quali modalità.
  3. Strategia di lancio: il project manager ti aiuterà a creare una strategia di lancio per la tua collezione di NFT, che potrebbe includere la creazione di una campagna di crowdfunding, la scelta della piattaforma di NFT giusta fino ad arrivare alla promozione della tua collezione su social media e altre piattaforme.
  4. Supporto continuo: il project manager ti offrirà supporto continuo durante tutto il processo, dalla creazione dei tuoi NFT alla vendita e alla distribuzione.

Insomma, se vuoi creare la tua gallery di NFT e non sai da dove iniziare, siamo qui per aiutarti a realizzare i tuoi obiettivi e a creare una community di innamorati della tua arte.

Contattaci oggi stesso per saperne di più!

Redazione – progetti@innamoratidellacultura.it

Crowdfunding Reward per il comparto culturale: caratteristiche e vantaggi.

Il crowdfunding è una pratica sempre più diffusa nel mondo della cultura e consente di raccogliere fondi per progetti artistici, culturali e creativi attraverso la partecipazione attiva dei sostenitori.

Tra le diverse forme di crowdfunding, quella definita reward o, in italiano “ricompensa” è una delle più utilizzate e apprezzate nel settore culturale, in quanto offre numerosi vantaggi sia per i creatori che per chi partecipa con le sue donazioni.

Ma di cosa si tratta esattamente il crowdfunding reward, e quali sono le sue caratteristiche principali?

Innanzitutto, va detto che il crowdfunding reward si differenzia dal crowdfunding di tipo “equity” (in cui i finanziatori diventano azionisti della startup o dell’impresa che sostengono) e dal crowdfunding di tipo “donation” (in cui i finanziatori fanno donazioni senza aspettarsi un ritorno economico diretto).

Nel crowdfunding reward, invece, i donatori  ricevono una ricompensa in cambio del loro sostegno economico al progetto. Questa ricompensa,a seconda del tipo di progetto e del livello di finanziamento corrisponde a diversi tipi di vantaggio: ad esempio, potrebbe essere un biglietto per lo spettacolo o l’evento culturale che si intende realizzare, una copia del disco  o del libro prodotto, una lezione dal vivo oppure  un workshop con l’artista o il creativo che ha lanciato la campagna di crowdfunding, un’opera d’arte o un oggetto di design realizzato ad hoc per i sostenitori, una maglietta, una menzione speciale e così via.

Una delle caratteristiche più interessanti del crowdfunding reward è che permette  di coinvolgere attivamente i sostenitori nel progetto, offrendo loro un’esperienza unica e personalizzata in base al livello di finanziamento. Si viene a creare in questi modo un legame di fiducia e di gratitudine tra  creatore e i suoi sostenitori, i quali a loro volta  possono diventare veri e propri ambasciatori del progetto e della sua visione.

Una campagna di crowdfunding reward offre anche dei vantaggi pratici per i creatori, perché mettendo online l’idea progettuale, possono testare la validità e l’interesse del loro progetto sul pubblico, ricevere dei feedback e suggerimenti utili per capire se l’idea così come è esposta piace oppure ha bisogno di essere modificata, possono ampliare la loro rete di contatti e sostenitori, e soprattutto avere a disposizione una fonte di finanziamento alternativa rispetto ai canali tradizionali che come ben sappiamo sono difficili da ottenere e spesso comportano iter burocratici da far vemire meno la voglia di partecipare ai bandi.

Inoltre, il crowdfunding reward può essere utilizzato anche come strumento di marketing e di promozione del progetto, diffondendo la sua visibilità sui social media raggiungendo un pubblico che potenzialmente può essere globale.

In sintesi, il crowdfunding reward rappresenta una forma innovativa ed efficace di finanziamento e di coinvolgimento del pubblico nel comparto culturale e  offre vantaggi sia per i creatori che per i finanziatori.

Un esempio di campagna di successo? Nel 2020, gli eredi del famosissimo compositore italiano Giuseppe Verdi, hanno lanciato una campagna di crowdfunding su www.innamoratidellacultura.it per finanziare i lavori di restauro di Villa Verdi, la casa del celebre compositore.

L’obiettivo della campagna era di raccogliere 100.000 euro, necessari per il recupero del tetto della villa, danneggiato dalle intemperie.

La campagna ha proposto diverse ricompense per i sostenitori, tra cui visite guidate alla villa, concerti privati, e la possibilità di vedere il proprio nome inciso su una targa commemorativa all’interno della villa. Grazie alla sua importanza storica e culturale, Villa Verdi ha attirato l’attenzione di molti appassionati di musica e di cultura in generale, che hanno partecipato alla campagna di crowdfunding.

La campagna di crowdfunding “Salviamo Villa Verdi” ha ottenuto il sostegno di più di 800 sostenitori provenienti da tutto il mondo. Il successo della campagna ha dimostrato il grande interesse per la figura di Giuseppe Verdi e per il patrimonio culturale italiano, e ha permesso di avviare alcuni lavori di restauro.

La campagna di crowdfunding “Salviamo Villa Verdi” è un esempio di come il crowdfunding reward possa essere utilizzato con successo per finanziare progetti di restauro e valorizzazione del patrimonio culturale, coinvolgendo il pubblico e creando una comunità di appassionati attorno a un progetto di grande valore storico e culturale.

Se sei un artista, un musicista, un designer o un creativo che desidera realizzare un progetto culturale, il crowdfunding reward potrebbe essere la soluzione giusta per te.

Contattaci alla mail progetti@innamoratidellacultura.it oppure crea gratuitamente il tuo account e carica il tuo progetto sulla nostra piattaforma

Il Crowdfunding crea… comunità.

Il crowdfunding è un termine inglese composto da due parole: “crowd”, che in italiano si traduce come folla, e “funding che letteralmente significa “finanziamento. La traduzione “finanziamento dalla folla” implica il coinvolgimento attivo di persone. Più specificatamente di riuscire a costruire una comunità attiva, sia digitale

Una campagna di crowdfunding certamente ha come scopo primario quello di raccogliere fondi per consentire la realizzazione di un progetto o di un prodotto, ma questo obiettivo si può raggiungere solo ed esclusivamente se si è capaci di coinvolgere un certo numero di persone a partecipare, sia alla raccolta fondi ma, anche e soprattutto, alla realizzazione del progetto stesso.

Da venerdì scorso, sulla piattaforma www.innamoratidellacultura.it è pubblicata la campagna proposta da Scuola Romana di Circo dal titolo Community Library. Si tratta di una raccolta fondi . che ha come scopo primario quello di “costruire” una comunità attiva di persone, appassionate di Circo, interessate a partecipare economicamente alla realizzazione del progetto per poterne usufruire.

L’idea di partenza di  Community Library nasce dalla considerazione che la biblioteca è il cuore pulsante di ogni comunità, è il centro di aggregazione che, attraverso la cultura, è in grado di costruire e rafforzare  legami permanenti fra persone e il territorio in cui sorge.

Gli appassionati di circo in tutto il mondo sono moltissimi. I dati indicano una crescita esponenziale di questo tipo specifico di pubblico, anno dopo anno.  L’idea di Scuola Romana di Circo è quella di realizzare una biblioteca specializzata  interamente alla  raccolta, conservazione, e valorizzazione di documenti legati alla storia del Circo e, anche, di realizzare  un centro servizi dedicato alla promozione della lettura, dello spettacolo dal vivo e della cultura circense. Un luogo sia digitale che fisico dove potersi arricchire spiritualmente e culturalmente, divertire e, soprattutto, connettere.

Il lavoro per arrivare a realizzare tutto questo è imponente. E costoso.  La biblio- mediateca raccoglierà tutti i più importanti libri dedicati al circo, oltre ad un archivio composto di documenti, sia analogici che digitali.

La Community Library della Scuola Romana del Circo  contribuisce a raccontare la storia e l’identità del Circo proponendo  ad un pubblico variegato composto da professionisti del settore, allievi delle scuole di circo e di altre arti performative, bambini e ragazzi del quartiere o semplici curiosi eventi concepiti per coinvolgere, aggregare, istruire e intrattenere.

Community Library è una Biblioteca di Comunità inteso come centro di coesione sociale, un luogo aperto e inclusivo dove le persone possono incontrarsi e creare relazioni e interazioni.

La campagna per Community Library propone, a chi decide di partecipare, delle ricompense che ben esprimono il concetto di condivisione. Sarà possibile ricevere delle lezioni di circo, copie della rivista o del libro fotografico e partecipare agli spettacoli come ospite d’onore.

Da oggi, domenica 19 settembre, la Community Library è aperta al pubblico con orari dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle 13:00.

Redazione  www.innamoratidellacultura.it

Crowdfunding culturale. Yes!

Che cosa sia la cultura è difficile da definire perché fondamentalmente se ne danno tanti significati. Da quello genericamente antropologico (la cultura cinese, giapponese, americana) a quello più usato comunemente come qualcosa che eleva la mente ed è al disopra delle attività quotidiane come la danza, la musica, la letteratura, le arti figurative, l’architettura.

Gramsci distingueva fra cultura “popolare” e cultura “alta” . La prima consente l’accesso diffuso alla conoscenza, la seconda è praticata e compresa solo da una categoria definita di individui ed è collegata alla sperimentazione e al suo sviluppo nel tempo.

In realtà, le situazioni intermedie fra questi due estremi sono quelle  più diffuse, perché la cultura è espressione e questo significa comunicazione, dialogo, scambio: così, come il dialogo tra due interlocutori cresce e e si evolve, così la cultura si trasforma, si arricchisce e diventa espressione di creatività.

Perché la cultura si mantenga come dialogo creativo è necessario che  sia compresa, comunicata, diffusa.  Oggi la cultura è considerata un “bene” non più solo immateriale, ma anche materiale, perché può costituire fattivamente un volano di sviluppo economico.  Alcuni si sono riferiti alla cultura definendola “giacimento”, un termine brutto ma che immediatamente fa capire come cultura e creatività possano sottostare alle regole del mercato  economico esattamente come qualsiasi altra attività.

crowdfunding culturale

Ultimamente lo storytelling degli esperti parla diffusamente di “cultura sostenibile” riferendosi a  quella che favorisce l’inclusione e la partecipazione sociale. E’ proprio in  questa direzione che si incasella il crowdfunding inteso come attività che favorisce il dialogo e la condivisione fra le persone le quali, attraverso donazioni, aiutano concretamente altre persone a realizzare progetti e iniziative che portano un beneficio all’intera comunità.

Quali progetti possono essere oggetto di una campagna di crowdfunding culturale?

L’elenco è davvero lunghissimo. Chiunque abbia un’idea in ambito artistico, creativo, artigianale, turistico, enogastronomico,  di recupero architettonico, di restauro, cinematografico, musicale. Nella moda, nel design, nella pittura e nella danza. E’ possibile rivolgersi alla “folla” per chiedere aiuto per la  realizzazione di mostre, libri, cataloghi, siti web, oggetti e manufatti così come per il supporto ad artisti, creativi e centri culturali.

Statue di marmo a Roma.

Per quale motivo le persone partecipano a una campagna di crowdfunding culturale?

I motivi possono essere i più diversi e vanno dalla semplice affezione all’argomento proposto all’amicizia personale per chi promuove il progetto come al desiderio di veder restaurato un bene simbolo della propria comunità di appartenenza, al piacere  di ricevere in cambio riconoscimento sociale oppure, più banalmente, di possedere la  ricompensa che viene offerta in cambio della donazione. Questo meccanismo basato sul dare e ricevere è la chiave del successo di una campagna di crowdfunding e passa attraverso dei meccanismi antichi  che l’avvento di internet ha semplificato e velocizzato ma che, oggi come allora, si basano sulle relazioni umane e quindi sulla capacità del progetto di stimolare la voglia di partecipare per veder realizzato un obiettivo comune.

Crowdfunding e fundraising non sono la stessa cosa.

Definire il crowdfunding “fundraising digitale” non è corretto. Il crowdfunding è a tutti gli effetti una raccolta fondi dal basso realizzata anche e soprattutto grazie alla velocità e semplicità offerta dagli strumenti digitali. Pubblicare una campagna su un sito specializzato di crowdfunding consente a chi lo propone di diffonderlo ad una platea molto ampia di potenziali sottoscrittori. Invece Il fundraising è una metodologia di raccolta fondi in cui un professionista incaricato  utilizza diversi strumenti di cui il crowdfunding è solo uno degli aspetti. Per certi versi le due tecniche applicate all’ambito culturale si integrano alla perfezione ma non è una ricetta che si adatta a  tutti i tipi di progetto.

Crowdfunding culturale e comunicazione.  

Pubblicare una campagna di crowdfunding significa spiegare al pubblico di potenziali donatori il proprio progetto tramite contenuti, scritti e visivi. L’idea di base è quella di raccontare la propria idea  attraverso video e testi esplicativi e diffonderla in rete utilizzando quelli che sono i canali di comunicazione che ognuno  può avere a sua disposizione gratuitamente. Facebook, Instagram, Twitter, Pinterest, You Tube diventano gli espansori tramite  cui è possibile parlare rapidamente con un altissimo numero di persone e convincerle a sposare la propria causa. Per fare questo non è necessario possedere delle nozioni avanzate di cinematografia o letteratura ma, certamente, riuscire a produrre dei contenuti scritti in modo chiaro e girare un video impattante sono entrambi elementi fondamentali per farsi scegliere e supportare. Il fenomeno TikTok spiega in maniera chiara come alle persone piaccia guardare altre persone che fanno cose. Spiegare ciò che si vuole fare e mettersi in gioco è uno degli aspetti del crowdfunding e può davvero determinare il successo o meno della propria campagna di raccolta fondi.

Crowdfunding culturale folla di riferimento.

Chi sono le persone che potenzialmente possono partecipare alla realizzazione del mio progetto? Le domande da porsi sono molte e il termine principale è “dipende”. A chi e dove porta beneficio il progetto proposto? Si tratta di qualcosa di cui tutti possono beneficiare come nel caso del restauro di un bene comune? Oppure si tratta di persone che amano il genere che viene proposto come nel caso della musica, del cinema o del teatro?  Se voglio aiuto per la mia attività, per tenere aperto un museo privato, per realizzare una rivista, che tipo di persona può sentirsi coinvolta e a che titolo? Magari è un visitatore, un lettore, un amante dell’arte contemporanea o della musica. Ama il cinema o ama il genere di cinema che intendo realizzare. La seconda domanda fondamentale è riferita a  come raggiungere i fan e indurli a partecipare. Su questo punto le risposte possono essere molte. Si parte da progetti che hanno già una folla di persone appassionate all’argomento e l’attività da perseguire riguarda il come coinvolgerle e quindi quali canali e modi usare. Per i progetti su territorio la risposta è facile. Bisogna coinvolgere i cittadini e fornire loro una motivazione valida per interagire. Per chi invece non ha persone a cui riferirsi l’unica risposta valida rimane quella di attivarsi a creare una rete di contatti personali e stimolarla quando la campagna verrà messa online. In fondo si tratta dello stesso principio che vale per le attività commerciali. Quando si apre un negozio, i clienti vengono perché sono interessati all’articolo che viene proposto. Oppure perché erano già clienti  mentre, se il negozio è nuovo, sarà la pubblicità unita alle offerte l’elemento in grado di attirarli e convincerli ad acquistare.

L’innovazione nella cultura significa progresso.

L’emergenza Covid19 ha messo in evidenza che anche per la cultura qualcosa va cambiato. Durante il lockdown è emerso con estrema chiarezza che il digitale può essere una delle soluzioni da applicare per continuare a lavorare. I canali social di musei e festival si sono riempiti di video, di podcast e di conferenze in streaming. La mancanza di personale specializzato per la gestione dei canali social e di contenuti digitali è emersa e la strada da seguire è tracciata e questo vale sia per le realtà di grandi dimensioni che per i piccoli e i piccolissimi. Anche sostenere un progetto culturale versando la propria donazione tramite carta di credito in modo rapido e sicuro è una forma di innovazione nemmeno troppo straodinaria e che appena qualche anno fa era impensabile e , spesso per alcune persone, impossibile.

Emanuela Negro Ferrero www.innamoratidellacultura.it

Hai in mente un’idea per una campagna di crowdfunding culturale?

Scrivi a progetti@innamoratidellacultura.it

Crowdfunding Lesson n.36. Donare sicuro e certificato.

In questi giorni sono attive su diverse piattaforme, italiane e americane – campagne di crowdfunding in supporto all’emergenza Covid19.

Proprio ieri ho letto che la piattaforma americana Gofundme è stata segnalata all’Antitrust a causa dei costi poco chiari delle commissioni applicate a chi dona.

In effetti Gofundme si propone come piattaforma di crowdfunding a costo zero per progetti in ambito sociale e umanitario. Questa sua particolarità spiega il motivo per cui moltissime persone dal nostro paese abbiano deciso di appoggiare campagne di crowdfunding attivate da diversi promotori su questa piattaforma charity e non su altre piattaforme italiane.

La scelta di Gofundme dimostra inconfutabilmente che, in Italia, il livello di conoscenza sul crowdfunding e ancora riservato a pochi addetti ai lavori e coloro che sanno come funziona e ne conoscono i meccanismi -legali e tributari – che regolamentano l’attività delle piattaforme sono per lo più esperti di equity e di lending.

Le campagne di raccolta fondi in ambito sociale sono di tipo reward oppure donation e il discorso merita di essere approfondito.

Mi focalizzo sull’attività definita “donation” e reward” con l’aspettativa di essere d’aiuto e di portare un po’ di informazione in questo momento davvero confuso.

gettarsi sulla folla implica avere piena fiducia: quando doni i tuoi soldi per un progetto, sai sempre dove vanno a finire?

Donare su una piattaforma di crowdfunding  è sicuro?

La risposta è si. Donare  su una piattaforma di crowdfunding certificata è sicuro e consente, in totale trasparenza, di vedere in tempo reale l’importo della donazione e il nome – o il nickname- di chi ha donato.

Una piattaforma è un sito web facente capo ad una società. Cercare nella pagina introduttiva la sezione dedicata al regolamento d’uso e verificare se la partita Iva risulta attiva e registrata è una buona idea.

Anche esaminare le campagne pubblicate sul portale, fare un giro sui canali sociale e cercare le opinioni sul web può aiutare a formarsi un’opinione personale sulla piattaforma e sulla validità dei suoi servizi, i costi, i termini di regolamento e tutto quello che è scritto e che mai nessuno legge prma di iniziare a muoversi.

occhio alle truffe!
Quante campagne

Quanto costa donare su una piattaforma?

Il  donatore non si fa  MAI carico degli oneri accessori (ad esempio eventuali provvigioni della piattaforma,  spese promozionali, costi applicati dalle carte di credito o di bonifico)  ma solo ed esclusivamente della donazione in quanto tale.

La cifra donata però arriva al promotore della campagna al netto dei costi per il servizio prestato dalla piattaforma (pubblicazione e processazione delle donazioni) e dei sistemi di pagamento.

I costi per la comunicazione della campagna, eventi o personale impegnato nell’iniziativa, possono essere dedotti dal totale finale dell’importo raccolto. Questo aspetto dipende dalle decisioni prese dal promotore della  campagna e dal budget a disposizione prima di mettere la campagna online e va comunque indicato sulla pagina della campagna.

Faccio un esempio: decidi di donare 100 euro. I servizi della piattaforma costano il 7% e il processore di pagamento (PayPal o Stripe) ne chiede 2,8%.

Questo significa che al promotore del progetto ne arrivano 90 netti.

La ricevuta della donazione che ti verrà mandata dal progettista sarà quindi di 100 euro netti.

La donazione è deducibile fiscalmente?

Per quanto riguarda la deducibilità fiscale è importante,  prima di effettuare la donazione, verificare  che:

  1. il beneficiario ultimo della campagna abbia espressamente accettato di assumere tale qualifica per incassare i fondi. (ad esempio un ospedale deve espressamente autorizzare la campagna di raccolta fondi, altrimenti il promotore rischia sanzioni civili e penali)
  • sia possibile ricevere idonea documentazione fiscale da parte del titolare del conto corrente bancario 

Quanto è la detrazione per le donazioni per l’emergenza Coronavirus?

L’Art.66 del D.L. 17/03/2020 n.18 disciplina gli incentivi fiscali per erogazioni liberali in denaro a sostegno delle misure di contrasto dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 con due articoli:
comma 1 = disciplina le donazioni effettuate da privati e da enti non commerciali, tra cui il la persona semplice che vuole donare e prevede una detrazione dall’imposta lorda ai fini dell’imposta sul reddito pari al 30% per un importo non superiore a 30.000 Euro, per le donazioni effettuate nel 2020 dalle persone fisiche e dagli enti non commerciali, in favore di Stato, Regione, enti locali territoriali, enti o istituzioni pubbliche, fondazioni e associazioni legalmente riconosciute senza scopo di lucro, con la finalità di finanziare gli interventi in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid – 19.


Comma 2 = disciplina le donazioni  effettuate da professionisti e aziende e  prevede la deducibilità ai fini IRAP delle donazioni e la piena deducibilità dal reddito di impresa.

Come faccio a sapere che la piattaforma è certificata?

La donazione effettuata su una qualsiasi piattaforma di crowdfunding è tracciata nel senso che le donazioni vengomo processate da un software programmato per gestire il passaggio dalla carta donatore al conto corrente del beneficiario senza che il gestore del portale possa interferire in alcun modo. L’unica cifra che incassa il portale al momento della donazione è la percentuale per i servizi erogati: hosting, server, sistemi di sicurezza, personale e così via.

La ricevuta della donazione viene sempre  erogata da chi ha promosso la campagna di raccolta fondi. In genere il tempo tecnico per ottenere la ricevuta è di circa 60 giorni. Leggi i termini della piattaforma e, se hai dubbi, mettiti in contatto con il promotore del progetto e chiedi informazioni: è un tuo diritto.

Emanuela Negro-Ferrero – www.innamoratidellacultura.it

Crowdfunding culturale? Suggerimenti per avere successo.

1. Sei tu che crei il tuo successo:  non ci sono formule magiche.

I soldi non cadono dal cielo e… pubblicare il progetto sulla piattaforma non significa che venga finanziato con successo. E’ necessario che tu ti dia da fare prima della campagna per organizzare le attività di comunicazione, gli eventi e…. durante tutta la durata della campagna per garantire una buona visibilità.  Ricapitolando, non basta che il progetto sia pubblicato sulla piattaforma per far sì che sia finanziato con successo. Un progetto di successo è un progetto che invoglia i lettori a partecipare!

Foto di Tino Romano

2. Vuoi ottenere generosità? Sii generoso.

Un bel video, immagini nitide e con il giusto formato, testi scritti n maniera chiara e ben strutturata. La qualità dei contenuti dimostra la qualità del progetto che andrai a realizzare. Racconta la tua storia perché sai che le storie piacciono alle persone e aiutano a condividere e a partecipare!

3. La regola del  “tutto o niente”.

Se hai scelto il contratto “keep it all” sai che se non raggiungi il 100% della somma che hai definito come obiettivo non potrai ottenere i fondi al termine della campagna. Il “keep it all” è una spinta  a dare il massimo e non  lascia spazio agli indugi. Il “flessibile” ha termini meno rigidi ma..attenzione. Quando pubblichi la tua campagna stai stringendo un accordo con chi ti sostiene. Questo significa che hai l’obbligo di realizzare quello che dici di voler fare e se non hai tutta la cifra necessaria…meglio un progetto a “step” o un obiettivo inferiore!

Members of the Castellers Joves Xiquets de Valls try to complete their human tower during the 25th Human Tower Competition in Tarragona, Spain. (Emilio Morenatti/Associated Press)

4. Massima trasparenza sull’obiettivo finanziario.

Il crowdfunding culturale (e non solo) è basato  sulla fiducia e la fiducia la ottieni se riesci a entrare in relazione con le persone che ti appoggiano. Meglio stabilire un obiettivo di raccolta realistico e indicare come lo utilizzerai (includendo anche tutte le spese). Si tratta di stendere un conto economico e capire sin da subito che organizzare e gestire una campagna di crowdfunding non è affatto gratis!  

Gardentopia. Matera 2019.

5.Il crowdfunding va oltre il finanziamento.
Chi sono i tuoi donatori? Pensaci bene. Sono e persone che condividono le tue idee e le appoggiano. I primi a credere in te sono i tuoi contatti stretti, e saranno proprio loro gli “early birds” del progetto, i veri VIP della campagna,  gli ambasciatori della tua idea. Hai già fatto la lista? Il crowdfunding è fatto di amicizia, relazioni, sinergie. Mette in moto reti di persone e chiedi agli amici di portare altri amici.

In gruppo? Molto meglio!

6.Gestisci al meglio le tue relazioni.

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L’idea è tua e sei tu l’unico responsabile del tuo progetto. Questo significa che sei anche responsabile del rapporto che riuscirai a creare con le persone. Orima, durante e dopo la campagna.

8. Occhio ai costi.


Calcola i costi di spedizione (se ce ne sono), i costi di produzione delle ricompense e la commissione di Innamoratidellacultura  (7% IVA inclusa sulla somma totale raccolta). Tutte le spese di transazione Stripe sono incluse. La comunicazione? Gli eventi? Inserisci ogni singola voce e saprai sempre quanto ti serve veramente raccogliere.

Circus, spettacolo a Matera 2019

9. Ringrazia

La tua campagna è andata a buon fine? Ricordati di ringraziare chi ti ha sostenuto. Di mandare le ricompense e di comunicare alla tua folla di sostenitori che sei riuscito a realizzare la tua idea.

Grazie, parola magica che apre tutte le porte.

Redazione -www.innamoratidellacultura.it

Hai un’idea? Scrivi a progetti@innamoratidellacultura.it

Manifesta a Palermo. La Cultura dona nuova vita alla città.

Crowdfunding per Arte e Cultura.

Al giorno d’oggi il termine  “crowdfunding” sembra essere stato assorbito dalle persone tuttavia, l’esperienza professionale come piattaforma verticale e i numeri ancora bassi del comparto “reward” indicano come in Italia i suoi meccanismi non lo siano affatto, soprattutto per quanto riguarda il settore culturale, creativo e artistico.

In genere le persone sono a conoscenza  che il crowdfunding si riferisce a a campagne di raccolta fondi gestite attraverso il web, caratterizzate dalla erogazione di piccoli contributi donati da un grande numero di persone.

In pratica, il proponente del progetto riesce a raggiungere l’ obiettivo sfruttando le opportunità offerte da internet per coordinare e aggregare grandi  numeri di persone che condividono  interessi e passioni comuni.

Nel nostro paese la diffusione di progetti in ambito culturale è estremamente ampia e variata. Il crowdfunding di tipo reward e donation si presta molto bene per sostenere la produzione e diffusione di idee progettuali nell’ambito dell’arte, design, moda, musica registrata, spettacoli teatrali, editoria (fumetti, saggistica, narrativa, poesia), audiovisivi (film, cortometraggi, documentari, serie televisive e via web) videogiochi, reportage, festival , rassegne, restauri, recuperi architettonici, mostre e acquisizioni da parte dei musei e l’elenco è davvero lunghissimo.

Il fattore comune del settore artistico e creativo italiano è la richiesta di raccogliere somme piuttosto elevate per realizzare la propria idea progettuale  coprendone i costi in toto oppure per integrare un budget corposo composto da più finanziatori (enti, sponsor privati ecc).

L’impiego di questa pratica di raccolta fondi è adottata – e adottabile – sia da realtà piccole che da quelle di grandi dimensioni. Ricordo le iniziative fortunate di  enti come Palazzo Madama a TorinoComune di Bologna ( per il restauro del ”Portico di San Luca”) oppure la Biennale di Venezia per sostenere mostre interne all’evento.

Il denominatore comune che spinge queste realtà a rivolgersi al crowdfunding è da ricercare nella contrazione dei finanziamenti pubblici oltre che nella non capacità delle realtà private italiane di considerare  la cultura come forma di investimento sociale e come investimento virtuoso sia per le ricadute economiche sul territorio di riferimento che  per il ritorno di immagine.

In Italia il fattore del ritardo digitale assommato alla scarsa conoscenza dei meccanismi che regolano il crowdfunding produce un approccio ingenuo e poco realistico in chi decide di impegnarsi in una campagna.

Il  crowdfunding viene ancora visto come soluzione semplice  per ottenere finanziamenti mentre di facile non c’è niente.

Matera CApitale della Cultura 2019
Matera CApitale della Cultura 2019

Cosa dicono le statistiche?

L’analisi condotta dall’Università di Cambridge sulle grandi piattaforme internazionali per progetti di ogni tipologia riporta una percentuale di successo che oscilla dal 40 al 50%. In Italia, il report Starteed del 2018 per le campagne reward based e donation based per i progetti artistici e culturali si attesta sul 22%.

Questo significa che su 10 campagne due hanno successo e raggiungono il loro obiettivo. Questo dato vale per campagne importi di superiori ai 10.000 euro. Infatti, la percentuale di successo di campagne al di sotto dei 5000 euro sale al 35%. Questo dato va applicato a campagne di crowdfunding gestite da individui, piccole realtà culturali, associazioni, microimprese e cooperative. Realtà che non possono contare su  “brand” famosi come, ad esempio il Teatro della Scala a Milano o Palazzo Madama a Torino.

Quali sono gli strumenti del crowdfunding per arte e cultura?

Per ottenere fondi la cultura si affida al fund-raising che ha una sua ragionevole efficacia se viene allineato alle attività di marketing. Anche il crowdfunding richiede una accurata attività di pianificazione e il successo o meno di un’iniziativa dipende anche dal livello di competenza posseduta da chi propone l’iniziativa.

Gli aspetti da curare per realizzare una campagna di crowdfunding sono molti e variati e non riguardano solo ed esclusivamente le ricompense da dare a chi dona come molte persone pensano erroneamente. In ambito culturale artistico la ricompensa è importante ma non è centrale come, per esempio, nel caso di una campagna per realizzare un prodotto.

Prima di realizzare una campagna di crowdfunding per un progetto artistico e culturale è bene verificare:

– il numero di persone che  possano essere convinte a donare veramente  

– la composizione delle proprie reti sociali eseguendo una distinzione fra coloro che realmente possono condividere la campagna e/o sostenerla e chi invece ha dato il like ma non è coinvolto

– le risorse a disposizione, in particolare il tempo da poter dedicare alla campagna, soprattutto per quegli aspetti che riguardano la promozione se non si ha la fortuna di disporre di un ufficio stampa e di un budget per eventi e materiale informativo. 

Il tempo e le energie da poter investire nella campagna di crowdfunding rappresentano sicuramente un fattore chiave da tenere in considerazione  perché la comunicazione ricade pressoché interamente sul progettista.

Il restauro di Santa Caterina ha raccolto 8000 euro per lo start dell'impresa
Il restauro di Santa Caterina ha raccolto 8000 euro per lo start dell’impresa

Meglio da soli o con una piattaforma?

Una campagna di crowdfunding può essere realizzata sia con mezzi propri, per esempio sul proprio sito web, oppure appoggiandosi a una piattaforma. Quali vantaggi offre una piattaforma rispetto ad una campagna gestita da se’? Il primo vantaggio, innegabile, è quello di avere uno strumento già pronto.  In secondo luogo , la sicurezza che questo genere di siti offrono e infine, elemento questo da non scartare, i servizi che le piattaforme mettono a disposizione gratuitamente e che vanno da forme di tutoraggio nella fase di impostazione  e gestione  del progetto sino alla possibilità di avere accesso a sponsorizzazioni e servizi professionali di comunicazione e marketing digitale. Un altro fattore che offre una piattaforma  è quello riferito alla trasparenza e alla sicurezza dei dati personali e di pagamento.

www.innamoratidellacultura.it offre ai propri clienti la possibilità di  gestire la propria campagna reward o donation in completa flessibilità scegliendo

  • la durata della campagna
  • la possibilità di trattenere quanto raccolto a prescindere dal raggiungimento dell’obiettivo (modello “all-you-can-get) o di ricevere  i fondi solo al raggiungimento dell’obiettivo (modello “all-or-nothing”)

La verticalità della piattaforma è un aspetto peculiare che risolve la difficoltà di riuscire a raggiungere e coinvolgere soggetti esterni alle reti di relazioni preesistenti alla campagna.

Niente comunità, niente soldi.

Chi pensa che il successo di una campagna dipenda dalla piattaforma sui cui è stata pubblicata sbaglia. Per le campagne di tipo artistico e culturale il successo si costruisce in prima del suo lancio.  Nella maggior parte delle campagne (riuscite), i contatti pregressi oscillano fra il 75 e l’85% di tutti i finanziatori . Questo dato spiega il perché campagne proposte da creativi eccezionali o enti super culturali non raggiungono l’obiettivo e perché contare sui contatti social è un errore. Convertire un amico digitale in amico reale è difficile. Per farlo bisogna possedere due doti: un buon storytelling e una reason why  molto convincente .

Ricapitolando, chi aiuta veramente una  campagna a decollare è la cerchia definita  dei family and friends. Generalmente sono le persone amiche quelle che donano di più e che creando massa critica invitano le altre persone a partecipare.

La simpatia e l’entusiasmo da sole non bastano. Per coinvolgere le persone è indispensabile uno storytelling ad alto impatto emotivo. Raccontare se stessi e il proprio progetto è tutt’altro che facile, soprattutto quando si vuole arrivare a un pubblico che ancora non ci conosce. Ma è un dato di fatto che lo  storytelling conta molto di più dei rewards. Attraverso lo  storytelling il progettista può raccontare la sua idea e coinvolgere le persone trasmettendo i propri valori, problemi, desideri e obiettivi.

La community è la base imprescindibile di ogni operazione di crowdfunding per arte e cultura.

Per concludere, spero che le mie considerazioni relative alle  complessità che presenta una campagna di crowdfunding siano di aiuto a chi decide di intraprendere questo tipo di percorso per finanziare la propria idea. Non è mia intenzione scoraggiare, anzi, è mio desiderio condividere informazioni per favorire un approccio più consapevole e, di conseguenza, più efficace.

Emanuela Negro-Ferrero – www.innamoratidellacultura.it