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Per Natale regala #Cultura. Basta un CLICK!

Dal 10 dicembre è online una nuova campagna di crowdfunding su www.innamoratidellacultura.it . E’ il nostro regalo di Natale alla comunità di affezionati #innamoratidellacultura che ci segue con affetto e partecipazione. Si tratta di una campagna di raccolta fondi dall’obiettivo ambizioso: 30.000 euro destinati a grandi realizzazioni.  Per questo, le ricompense per chi decide donare sono tante e molto, molto allettanti.  Per Natale regala #Cultura. Basta un CLICK!

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Il titolo completo della campagna è “Click! Accendi il MAST e le sue infinite storie e potete trovarla al link https://www.innamoratidellacultura.it/campaigns/click-accendi-mast/#.WFKi4tLhDIU .

Che cosa è il MAST?

Il MAST Castel Goffredo (Museo – Arte – Storia – Territorio), istituito con decreto vescovile il 19 dicembre 2009 su proposta del Gruppo San Luca Onlus, associazione culturale della Parrocchia di Sant’Erasmo, è un desiderio forte che, quando sarà completamente realizzato, renderà fruibile:

  • la collezione museale, un viaggio nella città di Castel Goffredo dalla Preistoria al Novecento attraverso lo straordinario patrimonio d’opere d’arte qui conservato;
  • l’Archivio Storico Parrocchiale con documenti risalenti al Trecento;
  • l’Antica Libreria del Clero costituita da oltre 1000 volumi, alcuni rarissimi, databili tra il Quattrocento e l’Ottocento;
  • la Biblioteca moderna di storia dell’arte con una sezione dedicata alla scultura lignea antica

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Un’anticipazione della ricchezza e dalla varietà del patrimonio d’arte che accoglierà il MAST Castel Goffredo è attualmente conservato nel Tesoro di Sant’Erasmo.

Nel 2010, infatti, la cappella del Battistero della Prepositurale di Sant’Erasmo è divenuto uno spazio espositivo, accessibile alla comunità e ai visitatori che raggiungono la città: un segno concreto che il Gruppo San Luca ha voluto restituire ai già tanti sostenitori del progetto. Una testimonianza del lavoro fatto sino ad allora, un incentivo a continuare. Al suo interno attualmente si trovano, ad esempio, sculture lignee del XV secolo, i quattro reliquiari donati nel 1610 alla Chiesa prepositurale di Sant’Erasmo da Vincenzo I Gonzaga, duca di Mantova; un incunabolo del 1478, un magnifico ostensorio (XVIII secolo) in argento, realizzato dall’orafo mantovano Giovanni Bellavite.

Con il tuo aiuto, tutte queste opere d’arte, espressione dell’identità della comunità, troveranno adeguata collocazione al MAST Castel Goffredo.

Se vi trovate nei paraggi, vi consigliamo di approfittarne e godervi una visita. Il Tesoro in occasione di Libri Sotto I Portici e tutte le domeniche e i festivi dalle 14,30 alle 16,30.

Chiuso 1 e 6 gennaio ; dalla Domenica delle Palme a Pasqua (aperto il Lunedì dell’Angelo); mese di agosto, 24, 25 e 31 dicembre.

Telefono: 0376 781218, 349 3543558, 335 5355605

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Il Gruppo San Luca – ONLUS www.grupposanlucaonlus.it 

Chi siamo? Siamo uomini e donne #innamoratidellacultura, proprio  come te,. Ci siamo  riunite a formare  un’ associazione a carattere volontario della Parrocchia di Sant’Erasmo in Castel Goffredo (Mantova)  nel 2000. Da allora, gruppi di persone unite dallo stesso scopo, hanno lavorato incessantemente organizzando mostre ed eventi e arrivando a raccogliere più di 600.000 euro. Abbiamo il comune  desiderio di aprire un museo aperto a tutti, soprattutto al mondo dei ragazzi, dei giovani e della scuola, da realizzarsi nei circa 1000 mq messi a disposizione dalla Parrocchia di Sant’Erasmo e che si chiamerà MAST Castel Goffredo, è il collante che unisce questa task force di attivissimi appassionati e il motore di continue iniziative per promuovere la cultura.

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SERVE UN MILIONE DI EURO!

Per la realizzazione del MAST servono… 1.000.000 di euro! Una parte del denaro, come abbiamo scritto poco fa, è già stato raccolto. Un’altra importante partecipazione arriva dalla Fondazione Cariplo che lo sta sostenendo attraverso il finanziamento del progetto Terre dell’Alto Mantovano http://www.terrealtomantovano.it/luogo/centro-culturale-mast-2/.

E una parte arriverà dalla campagna di crowdfunding attivata su www.innamoratidellacultura.it.

Si tratta di 30.000 euro suddivisi in tranches:

  • Se raggiungeremo la quota di € 10.000 potremo allestire il piano terra;
  • Se raggiungeremo la quota di € 20.000, potremo allestire, oltre al piano terra, tutto il primo piano;
  • Se raggiungeremo la quota di € 30.000, il nostro traguardo, potremo allestire al piano terra e a tutto il primo piano, anche la Biblioteca e gli spazi didattici.

Questo tipo di raccolta implica sicuramente una grande attività di preparazione e, durante la campagna, altrettanti sforzi per raccogliere.

Una buona idea per partire? Stendere la lista degli amici. Studiare ricompense allettanti. Mantenere contatti con i propri donatori per ringraziare.

6Lo staff del Gruppo san Luca in cambio delle donazioni offre delle ricompense davvero generose. Un esempio? La cena “sensoriale” nelle splendide sale del MAST. I gadget ideati apposta per costruire un legame con i propri sostenitori. Chi dice che il crowdfunding è legato ai soldi sbaglia. Le persone donano perché entrano a fare  parte del progetto e diventano protagonisti.

Per Natale regala #cultura!!  Sostieni la campagna di crowdfunding del Gruppo San Luca Onlus. Puoi donare e diffondere a tutti i tuoi amici. Come? Passaparola, Facebook, sms, Twitter.

Grazie di cuore!

Emanuela Negro-Ferrero – www.innamoratidellacultura.it

Il museo è un “soggetto sensibile” che richiama curiosità e, a volte, pubblico.

Che cos’è il museo in Italia oggi? Perché il museo richiama tanta attenzione? Intendo mediatica e politica. Per dirigere i musei si indicono concorsi con il preciso obiettivo di costruire una figura manageriale in ambito culturale che, al momento, non esiste ancora. Per il semplice fatto che il museo si è trasformato da semplice luogo espositivo e di conservazione a centro multiculturale e multimediale che coinvolge fasce di pubblico differenti e non sempre interessate ai fenomeni culturali

 Il museo, quello  nato 200 anni fa non esiste più.

Tutto sta cambiando velocemente, la comunicazione è cambiata e il modo di comunicare così come gli strumenti con cui si comunica anche.  Il museo mai come oggi è vicino al pubblico e può interagire in maniera costruttiva ed educativa con le persone attraverso strumenti  e modalità  del tutto nuove. Dove si arriverà questo non si può prevedere. Ma è certo che se il museo pone  una distanza fra arte e pubblico, la digitalizzazione può  ridurre questa distanza e aiutare a costruire nuove dinamiche di coinvolgimento con le persone.  Certo, devono essere iniziative che hanno un senso e una strategia . Proporre iniziative tanto per fare non serve. Ha senso invece, per esempio, costruire un’offerta didattica variata e  che possano andare nella direzione della partecipazione.

Centro Pecci - Prato

Centro Pecci – Prato

I musei che visito, anche quelli più prestigiosi, sono spesso pieni di oggetti  magnifici ma  carenti  delle più elementari strategie di comunicazione Come le didascalie. Possibilmente tradotte almeno in inglese. I video. Le installazioni multimediali . L’edutainment.

Credo che questo dipenda da diversi fattori. Non ultimo la scelta di direttori poveri  di competenze legate alla comunicazione e, soprattutto, alla comunicazione digitale.  Ci sono musei che hanno già intrapreso la strada che porta al futuro come, ad esempio,  il Maxxi, il nuovo Centro Pecci, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Milano.  Centri d’arte e cultura che  innovano e lavorano alacremente per crere nuovi scenari di connessione fra ciò che è l’offerta culturale e il pubblico.

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Come si coinvolge il pubblico? 

I modi sono numerosissimi.  Il crowdfunding è uno di questi. Veramente? Ma non si tratta di una colletta? No. C’è molto di più. Fare una campagna di crowdfunding non si limita  solo ad effettuare una raccolta di soldi. I meccanismi che vengono stimolati quando un museo decide di realizzare una campagna di crowdfunding sono tantissimi e hanno tutti a che fare con la partecipazione cioè con il coinvolgimento attivo del pubblico.  Perché allora i musei italiani, spesso e volentieri in carenza di fondi, non attivano campagne di raccolta fondi sulla nostra piattaforma? Il motivo è semplice. L’informazione  che circola è errata.  Il personale a volte è inadeguato, a volte non ha voglia di impegnarsi.

Una campagna di crowdfunding è, prima di tutto, la costruzione di una rete di sostenitori , fidelizzati ed entusiasti.

Un nuovo pubblico, insomma.  Come si costruisce questa rete? Imparando a farlo. L’ideale è frequentare un corso per  capire che cosa si deve e, soprattutto, come lo si deve fare.

I casi di insuccesso sono numerosi, anche se a volte non se ne ha la percezione visto  che le campagne che non raggiungono l’obiettivo non sono oggetto di attenzione mediatica e vengono presto dimenticate, mentre i casi di successo sono quelli più visibili.

Cito alcuni casi di clamoroso flop. Per una mostra su Andy Warhol), il North Carolina Museum of History (2.706 anziché 25.000, per una mostra sui film girati nello Stato), il Philip J. Currie Dinosaur Museum (del milione di euro necessario a completare un progetto di costruzione del museo ne sono arrivati  34.000, nonostante testimonial celebri come Dan Akroyd e Patricia Cornwell).

Perché è successo questo?  I fattori sono tanti. Il primo è la mancanza di informazione/formazione. il crowdfunding è questione soprattutto di relazioni, poggia su una community di utenti forti e affezionati, coltivata mediante iniziative e modalità di comunicazione che precedono e prescindono dalla campagna di crowdfunding. Inoltre, è necessario entrare in relazione con altre communities (potenzialmente) interessate all’oggetto del progetto per il quale si sta lanciando una campagna di crowdfunding e indurle ad innamorarsi.

Roma 28 05 2015, Museo MAXXI. Inaugurazione di FOOD. ©Musacchio&Ianniello ****************************************************** NB la presente foto puo' essere utilizzata esclusivamente per l' avvenimento in oggetto, per una ripresa dello stesso o comunque per pubblicazioni riguardanti la Fondazione MAXXI ********************************************************

Roma 28 05 2015, Museo MAXXI. Inaugurazione di FOOD. ©Musacchio&Ianniello 

Per tutto questo che ho detto ,  il 2 dicembre abbiamo inviato a Torino Maurizio Imparato.  Probabilmente oggi è lui il crowdfunding manager  italiano più esperto ed efficace.  Le campagne  di crowdfunding seguite da Maurizio Imparato raccolgono, hanno successo, durano nel tempo.  Mi riferisco, per esempio,  a “Parma Calcio” , Archivo fotografico  Carbone. Alle campagne per il Comune di Milano che sono arrivate ormai alla terza call.

Che cosa farà a Torino Maurizio Imparato? Cosa sarà possibile imparare?  la proposta che ci ha fatto è interessante. Si tratta di un  Laboratorio  della durata di  8 ore. Dalle 9.00 alle 18.00. Prevede un investimento di 95 euro con accredito sul portale di Eventbrite al seguente link  https://www.eventbrite.it/facebook-publish?eid=29329920582. Il luogo prescelto è Toolbox.

Perchè iscriversi? Si tratta di un’occasione unica. Non esagero. Il laboratorio “Crowdfunding per la cultura? Yes you can” .  non bisogna farselo scappare . Vi attendiamo numerosi, interessati e coraggiosi. Pronti a costruire un nuovo pubblico da aggiungere all’offerta formativa, alla possibilità di ottenere fondi, costruire comunità e imparare cose nuove.

Emanuela Negro-Ferrero – ceo www.innamoratidellacultura.it

Sponsorizzare la cultura è un investimento?

La cultura può essere un ottimo modo per comunicare il proprio brand

La cultura può essere un ottimo modo per comunicare il proprio brand

La cultura in Italia non ha abbastanza fondi. E’ un dato di fatto che  il  governo del paese con il più vasto patrimonio artistico e architettonico del pianeta destini appena l’1,6% dell’intero bilancio per la cultura. In questi ultimi mesi il terremoto in centro Italia  ha evidenziato con drammatica chiarezza che i nostri beni artistici e architettonici sono unici ed inestimabili. E che una volta distrutti difficilmente verranno ricostruiti. Perché i fondi  necessari per ricostruire un bene storico sono davvero ingenti e, come scritto sopra, non ci sono.

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Per fare un esempio del pericolo in cui si trova il patrimonio artistico del nostro paese, ad Assisi, gli affreschi trecenteschi della Basilica di San Francesco, forse i testi più sacri della storia dell’arte italiana, rovinati dopo il crollo dovuto al terremoto,  hanno rivelato un restauro definito “troppo sicuro di sé” al punto che la Direzione Generale per le Belle Arti del Ministero per i Beni Culturali – è “allarmatissima”, ed ha disposto un sopralluogo i cui esiti non sono stati affatto rassicuranti perché hanno rivelato con assoluta certezza che non siamo più di fronte alle stesse opere. Il celebre gruppo della Madonna che sviene ai piedi della Croce ha acquisito una scalatura cromatica e un chiaroscuro completamente differenti da quelli noti. Accanto, le sublimi mezze figure di Santi affrescate poco dopo (1317-19) da Simone Martini risultano appiattite, e prive di alcuni dettagli della decorazione. E la Madonna al centro del trittico nella Cappella di San Nicola ha completamente perso il suo manto.

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Una risposta a questo problema è arrivata l’anno scorso con l’introduzione di strumenti di  sgravio fiscale–mi riferisco all’Art Bonus – che si sono rivelati efficaci ma non ancora del tutto efficienti e non sufficenti a coprire l’intero fabbisogno che, a causa delle recenti calamità è aumentato e, purtroppo sembra destinato a crescere ancora.

L’ Italia è un paese di donatori generosi e sensibili ma la mentalità della donazione culturale intesa come “charity” all’anglosassone, non  esprime il suo pieno potenziale.

Un modo che si sta rivelando efficace per il sostegno alla cultura è il crowdfunding . In Italia è cresciuto moltissimo e dal 2014 ad oggi è stato ampiamente dimostrato che gli italiani si mobilitano e donano per progetti in cui credono.

In Italia però, come nel resto del mondo,  le cifre raccolte con le campagne di raccolta fondi dal basso sono relativamente  ridotte e quindi destinate  a sostenere progetti di taglio medio piccolo.

E’ vero che ci sono esempi di campagne che hanno raccolto  grandi importi. Sono poche e, faccio notare, quasi tutte sono state sostenute da un’impresa. Che ha contribuito al successo dell’iniziativa sia  per la parte della comunicazione che   per la parte di diffusione della campagna di raccolta fondi su una comunità già precostruita di potenziali donatori.  Le campagne Postepay Crowd di Eppela sono un esempio di questo tipo di campagna mista crowdfunding/sponsorship e a mio avviso costituiscono una innovazione virtuosa che meriterebbe maggiori sperimentazioni.

A Torino, la Consulta per i Beni Architettonici è composta da 36 aziende che  ogni anno scelgono di che cosa  occuparsi.  Purtroppo, come dicono i dati, i fondi per la cultura  non bastano  e, forse, non basteranno mai.

Paesi come la Francia hanno compreso che esiste un legame indissolubile fra cultura e turismo e, come sta accadendo a Parigi, dopo la flessioni di visite dovuta ai recenti attentati terrosristici, si è presa la decisione di  investire di più per aumentare i servizi e l’offerta.

Considerando che il patrimonio del nostro paese ha caratteristiche completamente diverse ed è decisamente più vasto, mi aspetto che anche il nostro Governo si decida a fare di più. Magari con un piano articolato di interventi e una programmazione che non sia limitata all’emergenza ma, piuttosto alla prevenzione.  La Cultura in Italia produce il 5.6% del Pil. Con le nuove misure in arrivo per il Turismo, sarebbe grandioso farci trovare con la casa in ordine o, quantomeno , pulita.

Emanuela Negro-Ferrero – Ceo www.innamoratidellacultura.it

Il restauro in Italia? Eccellenza al femminile.

La settimana scorsa ho visitato  il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” in compagnia del Presidente dell’Associazioni Amici del Centro e di una esperta professionista in archivi. Sebbene il centro sia stato aperto nel  2005 e le mie visite alla Reggia di Venaria siano molto frequenti, non avevo mai avuto occasione di vederlo.

La sede è ospitata in un’ala laterale della Reggia e, leggo dal sito centro di conservazione e restauro della Venaria Reale  che si tratta , di una scuola di alta formazione dedicata alla costruzione di professionalità nei diversi ambiti del restauro.

Restauratori all'opera a Venaria Reale

Restauratori all’opera a Venaria Reale

Mi aspettavo di vedere una sorta di bottega d’artista con opere meravigliose sparse qua e là. Le opere ci sono ma, confesso che non me lo aspettavo, gli ampi laboratori  sono occupati per lo più da macchinari.  Ce ne sono diversi, alcuni di dimensioni molto grandi.Le persone lavorano indossando camici bianchi e scarpe antinfortunistica. Ho notato, mentre giravo scattando foto e osservando le opere,  che si tratta per lo più di donne.

Il restauro quindi è un mestiere femminile? Sembrerebbe di sì. Da un articolo del 2015 pubblicato sull’inserto IoDonna http://www.iodonna.it/attualita/in-primo-piano/2015/10/06/ risulta che in Italia il restauro sia una professione per donne con dati che riportano una presenza di 9 a 1.

Il restauro è donna?

Il restauro è donna?

Le donne negli anni risultano essere vincitrici dei bandi di accesso all’ISCR (Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro di Roma), alla  scuola dell’Opificio delle Pietre dure di Firenze   e al la  Fondazione Centro Conservazione e Restauro ‘La Venaria Reale’. Queste persone, una volta terminato l’iter formativo possono esercitare con il riconoscimento del Mibact e del Ministero del Turismo. Si tratta di pochi diplomati ogni anno  perché le scuole che offrono un diploma riconosciuto sono di numero limitato, costose e offrono pochissimi posti. In Italia, esiste una costellazione di persone che arrivano ad esercitare la professione passando da iter formativi diversi: per esempio,  c’è chi lavora a bottega , chi frequenta scuole dedicate al restauro che però non rilasciano  la qualifica di ‘restauratore’ richiesta dal Ministero e che è necessaria se si vuole lavorare con la Sovrintendenza» o chi si mette in proprio dopo il diploma dell’Accademia di Belle Arti.

La questione è oggetto di accesa discussione con il Ministero ed è ancora aperta. Un vero peccato se si pensa alla mole di opere, manufatti ed edifici che potrebbero dare lavoro e occupazione.

Mentre  osservavo una delle  due restauratrici del Centro del Restauro intenta a tagliare con attenzione  e precisione chirurgica una pezzo di stoffa e poi appoggiarlo con delicatezza sul retro di un dipinti tardo secentesco, mi sono resa conto che si tratta di un mestiere di grandissima  responsabilità. Mettere le mani su un’opera o su di un manufatto, richiede grande perizia e attenzione oltre che, immagino, la capacità di rimanere neutri rispettando l’originalità conferita dall’autore.

Il restauro è un mestiere delicato e implica grande peri

Il restauro è un mestiere delicato e implica grande peri


Il tempo che avevo a disposizione  purtroppo era poco e non ho potuto approfondire più di tanto.  Certamente abbiamo approfondito l’aspetto cruciale che poi, in sintesi,  è la solita mancanza di fondi. Il restauro, di qualsiasi genere si tratti,  implica che ci sia un committente. Alcuni interventi sono estremamente costosi e richiedono non solo l’intervento del professionista ma l’utilizzo di materiali particolari.

Ritengo che il crowdfunding sia una buona soluzione a patto però che chi possiede il bene sia in grado di condurre la campagna di comunicazione necessaria a promuovere la raccolta fondi e intercettare sponsor e mecenati. Questo è un punto che in Italia non è ancora compreso. L’affermazione  “tanto il crowdfunding non funziona” andrebbe corretta in “il progettista  non è in grado di affrontare una campagna di crowdfunding”. Non è vero. Come per tutte le attività, il crowdfunding ha delle regole. Chi non le conosce o non le rispetta è destinato a fallire.

 

Emanuela Negro-Ferrero – Ceo    www.innamoratidellacultura.it

Italia, terra di poeti, navigatori, artisti e castelli.

Quanti castelli ci sono in Italia? In tutto  ci sono 3177 castelli. Gli edifici storici sono divisi fra castelli veri e propri, residenze nobiliari e fortezze. Si tratta di un patrimonio diffuso su tutto il territorio, estremamente bello e variato. Ci sono castelli con il fossato e altri senza il fossato. Alcuni sono circondati da mura e altri si trovano sulla sommità di un borgo antico. Molti castelli negli anni sono stati riconvertiti in musei e hotel e altri a, al di fuori dei circuiti turistici, sono ancora abitati da eredi di famiglie di stirpe nobile e da qualche eccentrico amante delle atmosfere antiche. Secondo una statistica catastale dell’Agenzia del Territorio datata 2007,  2404 famiglie italiane vivevano in “castelli e o palazzi di eminenti pregi artistici o storici”.

Castello-di-Fenis-Valle-d-AostaPer avere informazioni più dettagliate è utile consultare il sito www.icastelli.it che, sebbene  incompleto, traccia una mappa per regioni e province, dei castelli italiani, e il libro, oggi non facile da trovare, Guida ai castelli d’Italia. Oltre 500 luoghi di antico fascino di Enrica Roddolo che nel 2004 metteva insieme oltre 500 schede di castelli.

Panoramica del castello

Castelli di tipo speciale, che suscitano n grandissimo interesse negli appassionati di storia militare, sono le fortezze.

In Italia, le  fortezze medicee sono  un maestoso complesso architettonico progettato per la difesa del Ducato di Toscana  costruite alla metà del Cinquecento per iniziativa di Cosimo I de’ Medici. In tutto si tratta di sei edifici fortificati di grandissima bellezza e che vale certamente la pensa di visitare.

Molto pregiata, in provincia di Arezzo , è la Fortezza del Girifalco (o Medicea).

Il passato

Questa struttura difensiva venne  utilizzata probabilmente nel periodo alto medioevale da guarnigioni gote e longobarde, ma la prima documentazione certa risale all’anno 1258, quando fu ceduta ad Arezzo. Dopo il 1266 vi furono eseguiti diversi interventi di rifacimento, proseguiti poi successivamente nel 1300 sotto la Signoria dei Casali. Furono poi i Senesi ad aiutare i Cortonesi sia nella ricostruzione delle mura che della Fortezza, poco prima che la città passasse sotto il dominio di Firenze (1411). Risale proprio a questo periodo il corpo centrale, che serviva da chiave di volta del circuito delle fortificazioni.  Nel 1540 Cosimo I° de’ Medici (detto Cosimo il Vecchio), dopo aver visitato tutte le fortezze della Toscana, per stabilire quali rafforzare ed ammodernare, scelse il Girifalco di Cortona.

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L’aspetto attuale della fortezza del Girifalco è deriva dalla  ristrutturazione cinquecentesca: imponenti mura seguono un tracciato trapezoidale con quattro bastioni angolari di forme e dimensioni diverse ognuno con un proprio nome: a sud  S. Margherita ad ovest S. Maria Nuova , a nord S. Egidio si) e infine S. Giusto a sud. Al loro interno si trovavano il magazzino delle polveri ed il carcere (a sud), quattro posti cannone (a ovest), due cannoniere (a nord) e tre fuciliere (a est). Le mura all’interno hanno un terrapieno utile all’epoca per attutire i colpi dell’artiglieria, mentre ogni bastione ha delle feritoie laterali su cui venivano sistemati i cannoni che consentivano di difendere tutti i lati della struttura.

Il presente

Oggi la fortezza del Girifalco ha nuovamente bisogno di essere ristrutturata.  Qualcosa si era mosso perché nel 2010 il cantante Lorenzo Jovanotti  si era attivato per ottenere la ristrutturazione del bastione di Santa Maria. L’intervento è stato realizzato grazie al sostegno congiunto di Montepaschi e del Comune di Cortona ed oggi ospita le sale di incisione del cantante. Ma il progetto di recupero della fortezza è molto più ampio e i costi, stimati per la prima tranche della “Casa del Capitano” si aggirano su oltre il milione e mezzo di euro.

Da febbraio 2016 il progetto di recupero della fortezza è passato “sotto l’ala” della Associazione Culturale  On The Move.  L’Associazione, che da sei anni organizza in estate il festival dedicato alla fotografia di viaggio “Cortona On The Move” , in cambio dell’utilizzo degli spazi della fortezza, si è attivata per trovare i fondi per restaurarla. L’obiettivo però non si limita al recupero architettonico. Il sogno da raggiungere è molto più  ambizioso perché prevede la costruzione di una Accademia Internazionale di Arti Visive e Design destinata ad accogliere a Cortona durante tutto l’arco dell’anno giovani creativi provenienti da tutte le parti del mondo.

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Il primo passo operativo è stato attivare una campagna di crowdfunding sul portale www.innamoratidellacultura.it  e offrire, a chi dona interessanti ricompense scelte con cura in ambito enogastromico e turistico locale.

Il link https://www.innamoratidellacultura.it/campaigns/fortezza-girifalco-cortona/#.V5oxAPmLTIU è attivo per le donazioni con PayPal e Stripe mentre la raccolta fondi tradizionale, e quindi le donazioni più consistenti, possono essere inviate tramite bonifico bancario inviando prima una mail con i propri dati personali a info@pinkfishstyle.co.uk  , la società incaricata dall’Associazione per la ricerca di  sponsor e grandi donatori.

Le donazioni sul portale, oltre ad essere tracciate e pubblicate “in chiaro”, riceveranno lo sgravio fiscale derivante dal beneficio “ArtBonus” che il ministero dei beni culturali assegna ad alcuni beni pubblici di particolare pregio. I cittadini esteri, nel caso decidessero di intervenire in maniera consistente al restauro, potranno godere delle deduzioni vigenti nei paesi di origine oltre che dalla possibilità di essere indicati con una targa e, se la donazione è importante, dall’utilizzo del bene restaurato per eventi personali o aziendali.

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Il patrimonio artistico e architettonico italiano è straordinario, unico al mondo ma se non si interveniamo economicamente per restaurarlo, rischia seriamente di scomparire.

Partecipare alla nostra avventura di salvataggio è importante. Vi chiediamo di dare il vostro sostegno alla campagna di crowdfunding e, se non potete farlo ma vi interessa comunque partecipare potete farlo diffondendo  questa campagna ai vostri amici e nella vostra comunità.

We love Italy, and you?

Emanuela Negro- Ferrero – enf@innamoratidellacultura.it

 

Crowdfunding culturale per la storica infiorata di Roma

Siamo arrivati alla IV edizione. Il 29 giugno 2016 a Roma, Piazza San Pio XII risplenderà dei mille colori e profumi di centinaia di migliaia di fiori della storica infiorata di Roma. L’ antica tradizione di creare decorazioni floreali in onore dei SS. Patroni di Roma Pietro e Paolo nacque proprio nella Basilica Vaticana ad opera di Benedetto Drei, responsabile della Floreria Vaticana, e di suo figlio Pietro.

Nell’anno del Giubileo della Misericordia, la Pro Loco di Roma Capitale, ha organizzato un evento unico e, stando alle informazioni ricevute, che per questa edizione sarà di portata  indimenticabile.

infiorata 2L’infiorata, che sarà anche visibile dai fedeli e dal Papa durante la cerimonia dell’Angelus, prevede la partecipazione di  mille maestri fiorai, provenienti dall’Italia e da tutto il mondo.

Insieme, questi artisti del fiore  allestiranno 50 quadri floreali che formeranno uno straordinario  tappeto multicolore .

Sono attese circa 60 delegazioni. Oltre la metà  sono italiane e il rimanente  provengono  da ogni parte del mondo. Si calcola che verranno realizzati 3.000 mq di Tappeti d’arte Effimera e utilizzati 500 mila fiori.

infiorata roma 1Le decorazioni floreali sono un’antica tradizione, espressione della festa barocca, nata proprio a Roma nella prima metà del XVII secolo. Ai Patroni della Città, Pietro e Paolo, si donavano già nel 1600 quadri floreali realizzati davanti la Basilica di S. Pietro.

Come è nata questa tradizione?  Si dice che la tradizione di creare quadri per mezzo di fiori sia nata il 29 giugno 1625, ad opera del responsabile della Floreria Vaticana, Benedetto Drei, e di suo figlio Pietro. Successivamente,  grazie a Gian Lorenzo Bernini, il principale artefice delle ricchissime feste barocche, la tradizione si è diffusa ai Castelli Romani, a Genzano, Genazzano, in Italia e nel mondo, mentre a Roma sparì già alla fine del XVII secolo.

Come si realizza un’opera d’arte composta di fiori?

infiorata (4)-2Creare un quadro di fiori implica alcuni passaggi obbligatori: il primo di questi è senza dubbio il bozzetto che può essere realizzato su fogli di carta, con gesso a terra, tramite stampi di compensato o cartone o con la proiezione di una diapositiva.  Una volta creato il bozzetto, la riproduzione avviene o tramite quadrettatura o a mano libera. E i fiori? Le possibilità sono fondamentalmente due: fiore secco o fiore fresco. Nel caso l’artista decida di utilizzare il fiore fresco, un fattore da considerare è il calore. Il fiore fresco mantiene il colore inalterato ma si ritira con il caldo e quindi va disposto su almeno due strati e innaffiato costantemente. Il tappeto risulta profumato e brillante ma la lavorazione difficoltosa può essere realizzata solo da artisti fiorai di grande esperienza. Il fiore secco ha una lavorazione differente. Innanzi tutto il colore non è vivido e, a seconda di quanto è stato cotto per la seccatura, tenderà a virare veros i toni dell’ocra e del marrone. La lavorazione è più semplice e minuziosa ma il risultato finale è meno scenografico ed elegante.

Come si può contribuire all’infiorata storica di Roma?

Per sostenere economicamente la campagna di raccolta fondi per l’infiorata storica di Roma è stata creata una campagna di crowdfunding, cioè una raccolta fondi pubblicata su un sito web Il link per vederla è il seguente https://www.innamoratidellacultura.it/campaigns/infiorata-storica-roma-vi-edizione/#.V07j8_mLS00.

Una volta arrivati sulla pagina web, sul lato destro, è possibile scegliere l’importo che volete donare e il sistema di pagamento: STRIPE per la carta di credito e PAYPAL . Sono entrambi sistemi che garantiscono la sicurezza della transazione. La cosa interessante è che la PROLOCO di ROMA ha preparato delle ricompense per i donatori. Per esempio, con una donazione di 60 euro, si potrà ricevere in omaggio la tessera della Pro Loco Roma che offre numerosissimi vantaggi e sconti. Alla fine della campagna, circa un mese dopo la chiusura, verrete contattati per l’invio della vostra ricompensa e per comunicare i vostri dati per la ricevuta della donazione effettuata.

Il crowdfunding è un sistema molto utilizzato all’estero che anche da noi si sta diffondendo perché permette con poco denaro da parte di tante persone di raccogliere cifre importanti e realizzare iniziative meravigliose come questa Infiorata Storica.

Se avete bisogno di informazioni potete contattare il numero  06 89928500 oppure inviare una mail a segreteria@prolocoroma.it

Emanuela Negro-Ferrero –www.innamoratidellacultura.it   enf@innamoratidellacultura.it

CULT! Dal 27 al 29 maggio 2016 torna Mantova Creativa. #innamoratidellacultura

Siamo arrivati alla sesta edizione del Festival della Creatività di Mantova  che quest’anno è stato è inserita tra le attività di “Mantova Capitale Italiana della Cultura”  2016 e realizzato con il contributo del Comune di Mantova.

L’etichetta del festival 2016 è CULT, elisione della parola cultura e,  nei tre giorni di calendario la cultura troverà la sua massima espressione grazie alle creazioni, ai personaggi, ai luoghi e ai marchi. Ospiti? Tantissimi.

Abbiamo letto il programma (che non è ancora definitivo!) e ce ne sono davvero di interessanti. Per esempio? Dallo storico e critico d’arte Renato Barilli ai due mostri sacri della fotografia internazionale Franco Fontana e Giovanni Gastel.

parco d'arte vivente

parco d’arte vivente

Siete mai stati a Mantova? Noi si, la adoriamo e questa è l’occasione giusta per fare un tuffo a capofitto nella cultura locale. Iniziando con  la straordinaria cucina. Leggiamo che è stata organizzata una rete di 39 ristoratori della città, tra ristoranti, osterie e bar offrirà quanto di meglio e di più stuzzicante possa venire in mente. Da mangiare e da bere. il nostro ..cult? I famosi tortelli di ciliegia..mhh. E per la musica? Un altro Festival….Trame Sonore – Mantova Chamber Music Festival,  manifestazione organizzata dall’Orchestra da Camera di Mantova.

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PROGRAMMA (preso dal sito)
SCULTURE IN PIAZZA: NAGASAWA
in collaborazione con Museo di Palazzo Ducale e Peter Assmann
con il sostegno di Lubiam
curatore Marco Tonelli
Il programma di arti visive vanta la partecipazione di un grande artista internazionale come Hidetoshi Nagasawa impegnato nella realizzazione di un’opera per lo spazio di Piazza Castello, all’interno di Palazzo Ducale. L’intervento è realizzato grazie alla collaborazione con il direttore del Ducale Peter Assmann e con la vice direttrice

ABITARE GONZAGA 2016: arte, design e spazi domestici a confronto con il passato
Un progetto di Mantova Creativa e del Complesso Museale Palazzo Ducale
A cura di Giampaolo Benedini con Marco Tonelli e il contributo scentifico di Renata Casarin
con il patrocinio di ADI Lombardia, Associazione per il Disegno Industriale
media partner Elle Decor Italia
la mostra è sostenuta da Davide Groppi, Gentry Portofino, Key Cucine, Rimadesio, Agape e Benedini Associati
prestiti di Pierluigi Gibelli, Anna Bolognesi, Bruna Sermidi
ricerca opere in collaborazione con Look Lateral
sponsor tecnico Martini e Martini
Come sarebbe la dimora dei Gonzaga se i duchi della città, con la loro raffinatezza estetica, fossero sopravvissuti fino ai giorni nostri? Mantova Creativa prova a rispondere a questa domanda e allestisce, in sinergia con il Museo di Palazzo Ducale, la mostra “Abitare Gonzaga 2016”, un grande evento dedicato al mondo dell’arredo contemporaneo che costituirà una sorta di spin off  del festival e ne proseguirà le attività. La mostra si terrà nell’Appartamento della Rustica del Ducale), dal 11 giugno all’11 settembre.

AVVISTAMENTI INTERNI. ARTE CONTEMPORANEA NELLE TORRI
in collaborazione con Soprintendenza Beni Architettonici e Paesaggistici di Brescia, Cremona e Mantova e Museo dei Vigili del Fuoco di Mantova
L’arte apre le porte di due torri cittadine – la Torre degli Zuccaro e la Torre di Sant’Alò – da molto tempo chiuse al pubblico, grazie a un inserimento di opere d’arte contemporanea in dialogo  con questi affascinanti luoghi antichi. Saranno le opere luminose di Fabrizio Corneli a fare luce all’interno di questi spazi.

PARCO DELL’ARTE – CONCORSO IV EDIZIONE
in collaborazione con Parco del Mincio, Comune di Mantova, Tea
con il supporto tecnico di Copiaincolla, JL Graphic, Paxxion, Pixelinside, Sigla, Studio Ventisei, Variante Zero
Prosegue, per il quarto anno, l’esperienza del Parco dell’Arte, il parco di sculture collocato tra il  Lago di Mantova e la Rocca di Sparafucile. Cinque nuove opere, selezionate attraverso un apposito concorso (presidente di giuria il Prof. Renato Barilli), troveranno collocazione in questo scenario naturale unico, affacciato sullo skyline rinascimentale della città. L’intervento, quest’anno, potrà contare su un nuovo e ambizioso progetto di comunicazione, ideato con il sostegno di sette agenzie di comunicazione della città, che avrà l’obiettivo di valorizzare e far conoscere il patrimonio del parco.

MANTOVA NASCOSTA
in collaborazione con Liceo Artistico “Giulio Romano”
Ancora video con “Mantova Nascosta”, un percorso virtuale attraverso i luoghi di valore non accessibili al pubblico, da visitare per mezzo di una serie di video prodotti dagli studenti del Liceo Artistico di Mantova. I video saranno visibili su smartphone puntando le icone QR Code posizionate sui totem che si incontreranno in giro per la città.

LA CITTA’ CHE NON C’E’
in collaborazione con Ordine degli Architetti di Mantova
Con l’obiettivo di vivere la città in modo condiviso e partecipato, l’Ordine degli Architetti di Mantova sviluppa un percorso fisico che collega diversi punti della città, da percorrere con una mappa e con l’ausilio di una app per tablet e smartphone che permetterà di vedere alcuni progetti innovativi, inseriti virtualmente nel contesto urbano. Semplici interventi di mascheramento, decorazioni pittoriche, provocazioni e persino demolizioni di elementi urbani sono le idee e gli spunti di riflessione proposti dagli architetti per trasformare la città.

MANTOVA CREATIVA PER LA FOTOGRAFIA –  I EDIZIONE CONCORSO
L’edizione 2016 di Mantova Creativa vede il debutto del primo concorso fotografico “Mantova Creativa per la Fotografia”, la cui giuria sarà presieduta da due grandi nomi del panorama internazionale: Franco Fontana e Giovanni Gastel. Le opere selezionate andranno a costituire una mostra nel Tempio di San Sebastiano. Durante il festival, ci saranno altri eventi legati al mondo della fotografia

ADOTTA UN CREATIVO
Un’alleanza speciale tra creativi e negozianti è alla base del progetto “Adotta un creativo”. Le vetrine di alcune botteghe del centro storico subiranno un restyling grazie all’intervento di alcuni artisti, che lavoreranno in sinergia con i commercianti per valorizzare i prodotti in vendita in modo insolito e fantasioso.

VIDEOART YEARBOOK
in collaborazione con Dipartimento di Arti Visive Università di Bologna
Approda a Mantova “Videoart Yearbook”, la rassegna di videoarte promossa dal Dipartimento di Arti Visive dell’Università di Bologna, che sabato 28 maggio (ore 10, Palazzo Soardi) proporrà una selezione dei migliori lavori italiani realizzati nel corso del 2015. Introduce la proiezione Renato Barilli.

MUSEO DELLA NEBBIA
da un’idea di Carlo Mantovani
Anche la nebbia – che a Mantova fa parte, non solo del meteo, ma della cultura di una comunità – diventa arte grazie all’originale idea di un Museo della Nebbia, visitabile nel palazzo Broletto 6 (piazza Broletto).

CONCRETE LAB
Lo studio Concrete Lab sarà nel cortile di Palazzo Castiglioni in piazza Sordello con oggetti di design, sculture luminose ed eventi sul tema della luce. Focus sulle espressioni creative dell’Alto Mantovano, con declinazioni anche in cucina. Le specialità tipiche saranno presentate e cucinate dalla chef Beatrice Ronconi (Masterchef).

VERONA RISUONA
in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Verona e Verona Creativa
Verona Risuona, rassegna di sound art e sperimentazione artistica sviluppata da Accademia di Belle Arti di Verona, Conservatorio di Verona e Università di musica e teatro di Goteborg, arricchisce il programma con una serata (27/5) di musica dal vivo e dj set che si fondono con proiezioni video.

TEATRO E DANZA
Le compagnie teatrali cittadine scendono in campo per il festival e reinterpretano spazi spesso inconsueti come le ex beccherie del Rio, teatro per il “Dracula” della Compagnia Campogalliani (28/5) e le Officina Testi dove trovano spazio la performance teatrale “Esercizi di ginnastica morale” con Teatro Magro e Ars Creazione e Spettacolo (27-28/5).

STREET FOOD

con il contributo di Giovani di Confagricoltura ANGA Mantova
Torna la rassegna dello Street Food di Mantova Creativa, realizzata grazie al contributo dei Giovani di Confagricoltura ANGA Mantova. Il percorso, quest’anno, si allarga e raggiunge 17 tappe. Nell’ottica di una valorizzazione degli operatori del territorio Mantova Creativa coinvolge bar e ristoranti della città che proporranno cibi di strada per tutti i gusti.

PIATTO CREATIVO
con il contributo di Giovani di Confagricoltura ANGA Mantova
Si consolida l’appuntamento con il Piatto Creativo che quest’anno vede la partecipazione di   12 ristoranti. Il festival stimola la creatività anche in cucina e offre al suo pubblico l’opportunità di assaggiare pietanze uniche, pensate appositamente per l’occasione e in “edizione limitata”. Quest’anno, poi, ai piatti creativi di MC si affiancano i piatti cult: “best seller” della cucina mantovana, intramontabili delizie per il palato dedicate ai turisti che non hanno ancora avuto l’opportunità di sperimentare la ricchissima tradizione culinaria del territorio. Ma non finisce qui: anche le stoviglie diventano artistiche. Nei ristoranti che aderiscono alla rassegna sarà possibile acquistare il piatto decorato di Mantova Creativa 2016 con un nuovo soggetto da scoprire e collezionare.

IL VERO VELENO DI ROMEO E GIULIETTA
Seconda edizione per il concorso tra cocktail “Vero veleno di Romeo & Giulietta”. Dieci bar si sfidano nel ricreare, sotto forma di diabolica bevanda, il veleno acquistato da Romeo proprio a Mantova. E qui, sotto i portici di Piazza Erbe, c’è quella che Mantova Creativa ha individuato come l’antica casa dello speziale che fornì il mortale intruglio al povero Romeo. Sarà il pubblico di Mantova Creativa a eleggere il “vero veleno” votando sulla pagina Facebook durante i tre giorni del festival.

DALLA COLAZIONE ALLA CENA, CON CREATIVITA’
La famosa Pasticceria Antoniazzi – Caffè Borsa partecipa a Mantova Creativa reinterpretando con un tocco di originalità pasti e spuntini, dalla colazione alla cena. In tutte le tre giornate del festival ci sarà il Caffè Creativo, colazione con brioches e prodotti creati appositamente per l’occasione. Inoltre, cena vegana (27/5 su prenotazione), light lunch con panini gourmet creativi (28/5), aperitivo con risottata di chiusura del festival (29/5).

CREATIVITA’, CIBO E SALUTE
In questa edizione la creatività si mette al servizio delle problematiche dell’alimentazione grazie alle creazioni gluten free e prive di lattosio di diversi ristoranti cittadini. Ci sarà una conferenza medica e  performance musicali di Stefano Gueresi (La Cucina, 27/5 ore 18).

 

Redazione –   info@innamoratidellacultura.it

 

L’arte fa bene alla salute? Ce lo dice la nostra saliva.

magnificat-2015-salitaUn campione di saliva prima  e dopo la visita alla cupola  è stato prelevato alle 100 “cavie della cultura”. Dove? A Vicoforte, più precisamente in provincia di Cuneo, vicino a Mondovì.Nel 2015 la cooperativa Kalatà ha messo in sicurezza e aperto un percorso che, a partire dal prossimo 23 aprile,  consentirà al pubblico di salire sino alla vetta della cupola salendo lungo un percorso appositamente messo in sicurezza, attraverso scale a chiocciola e antichi passaggi riservati alle maestranze e finora mai aperti al pubblico. Questa originale visita, chiamata “Magnificat” (http://www.magnificat2015.com ) consente di vedere in prospettiva diversa   la più grande cupola di forma ellittica del mondo ( appena 5 metri più piccola di quella di San Pietro).

santuario-di-vicoforte-cupolaIl percorso permette di salire fino ad un’altezza di 63 metri e , una volta arrivati in cima si possono ammirare da vicino i maestosi affreschi e godere di una vista davvero mozzafiato. E qui  sta il bello dell’esperimento realizzato dall’università di Bologna in collaborazione con l’ASL di Cuneo e con il solito provvidenziale contributo della Compagnia di San Paolo e del gruppo alimentare Michellis.

img_5761_1533429Ma in che cosa consiste questo test?  Si tratta infatti di verificare se  il livello di cortisolo prelevato è rimasto uguale oppure è sceso grazie alla magnifica esposizione artistica a cui la “cavia culturale” è stata esposta. Il cortisolo è l’ormone dello stress e, logica vuole, che se la salita è stata gratificante, il livello di cortisolo deve  risultare inferiore rispetto . Al momento l’esperimento si è appena concluso. Attendiamo con ansia il risultato. Perché, se è assodato  che l’arte fa bene all’anima,  e  oggi venisse verificato scientificamente  che fa anche bene alla salute, si aprirebbero nuove  ed interessanti strade per la terapia. In realtà, a ben pensare, già  si sa  che l’arte fa bene. L’uso del colore all’interno delle strutture ospedaliere è  noto anche se, curiosamente, non sempre viene applicato. Quindi,se questo esperimento risultasse positivo, ipotizzo cure a base di intense  esposizioni ad opere d’arte al posto – o  in supporto –a lunghe e invasive  terapie farmacologiche. Sarebbe bello. In caso di malattia, penso che potrei stare meglio con dosi massicce di Klimt e Dalì.  Da ricordare   al primo mal di testa.

Emanuela Negro-Ferrero – Ceo   – enf@innamoratidellacultura.it

Per la “Settimana delle Culture Digitali” promossa DiCultHer School: “Il crowdfunding: strumento di formazione di nuove competenze professionali nell’ambito del Cultural Heritage”.

Venerdì 8 aprile, in occasione della Ia edizione della Settimana delle Culture Digitali “Antonio Ruberti”  indicata come #SCUD2016,   abbiamo  organizzato un incontro per parlare delle  nuove professioni in ambito culturale legate al digitale e, in particolare, al crowdfunding in ambito culturale.

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Sede dell’evento, che si svolgerà dalle ore 18.00 alle ore 19.00, è il nuovo acceleratore di imprese sociali “Rinascimenti Sociali” di Via Maria Vittoria 38. L’ingresso è libero sino ad esaurimento dei posti. Chi desiderasse avere maggiori informazioni può inviare una mail all’indirizzo accademiadelcrowdfunding@gmail.com oppure chiamare il numero 3311671779.

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Il crowdfunding si compone di  diverse  professionalità legate al marketing, alla comunicazione, al digitale che verranno illustrate dalla CEO della piattaforma stessa,  Emanuela Negro-Ferrero. Emanuela, laurea umanistica, master in comunicazione d’impresa e un importante  bagaglio professionale  nell’ambito della comunicazione, è stata contributor per il documento ufficiale dell’Agenda Digitale per le sezioni dedicate al “digitale divide” e al “gender digital divide”. Durante una conversazione informale con il pubblico individuerà le aree di competenza professionale  legate al crowdfunding in ambito culturale indicando i percorsi formativi necessari per costruire la figura professionale del “crowdfunding manager”. Questo specifico lavoro, che racchiude dentro di sé diverse competenze, è ben conosciuto ed affermato all’estero.

Vista l’espansione del fenomeno crowdfunding anche in Italia, le potenzialità esistono e vanno supportate con adeguati percorsi formativi in previsione di mettere a frutto la propria formazione all’interno di enti museali, associazioni, comuni e/o aziende.

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La Settimana delle Culture Digitali #SCUD2016 è promossa dalla Rete Digital Cultural Heritage, Arts & Humanities School è dedicata al Prof. Antonio Ruberti promotore nel 1991 della “Settimana della Cultura Scientifica”. Si tratta di una settimana di eventi dedicati al valore delle culture digitali in tutte le loro forme, organizzati dai membri della Digital Cultural Heritage, Arts & Humanities School e da qualunque altra organizzazione che aderisca al manifesto della iniziativa.

Sono previsti convegni, seminari, iniziative di orientamento, laboratori aperti, performance e ogni altra manifestazione o forma di comunicazione suggerita dalla creatività dei proponenti, purché efficace in funzione dell’obiettivo di divulgare una seria cultura digitale di base.

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Facendo un passo indietro, che cos’è la DiCultHer School?  Si tratta di un progetto  formativo relativo a 5 linee di ricerca scientifica e a 14 aree tematiche trasversali.  Le attività sono nate ufficialmente proprio a Torino il 9 novembre scorso. DiCultHer School è un progetto  molto ampio ed innovativo perché si sviluppa fra circa 50 soggetti (fra cui troviamo Università, Istituti di Alta Formazione, Enti di Ricerca e organizzazioni cultural). Questi soggetti si sono riuniti siglando fra loro un “Accordo di Rete” finalizzato alla creazione di un vero e proprio Campus Virtuale in grado di aggregare i centri di eccellenza (pubblici e privati, nazionali ed internazionali) e trasformarli  in poli formativi rispondenti alle esigenze formative del “Mercato Unico Digitale”: economia e management dell’arte e della cultura digitale, design di sistema del cultural heritage,  scienze umane e digitali, beni culturali digitali, arte e comunicazione digitale. Contestualmente a questi ambiti di ricerca sono nati anche 14 gruppi di lavoro funzionali all’attività della scuola».

Il 9 novembre ha visto la luce anche il progetto di punta della DiCultHer School: TG CultHer .

Si tratta del primo telegiornale italiano dedicato alle culture digitali. Nato in collaborazione con InnovaTv , ha come mission quella di raccontare lo sviluppo delle culture digitali, le opportunità lavorative offerte e le attività realizzate dai numerosi componenti della Rete.
Il digitale avanza in tutti i settori. Il nostro straordinario patrimonio artistico e archiettonico richiede attività di conservazione legate al digitale. E’ proprio il caso di dirlo: chi si ferma è perduto.

 

Emanuela Negro-Ferrero – Ceo www.innamoratidellacultura.it

 

A Venezia per il carnevale #innamoratidellacultura in visita al Museo Correr.

Museo Correr

Museo Correr

L’ultima volta che sono stata a Venezia era il 2014, faceva un caldo da morire e la città animata dal Festival del Cinema sembrava una dama vestita a festa. La settimana scorsa, il freddo umido si infilava sotto al cappotto facendomi tremare. Ma la follia colorata delle maschere che affolla le calli e le piazze è talmente magica che non ci ho fatto caso. La mia attività preferita è da sempre visitare le mostre. A quella esposta al Museo Correr (meraviglioso!) non potevo certo mancare . Intitolata “Gli splendori del Rinascimento a Venezia” è infatti la prima mostra dedicata ad Andrea Schiavone: oltre 140 tra dipinti, disegni e stampe, più un ricco nucleo di libri e documenti storici) spesso dalle prestigiosissime provenienze. Per la prima volta sono riuniti oltre 80 lavori di Andrea Meldola – dipinti, disegni, incisioni – la maggior parte dei quali mai esposti in una mostra e prestati, tra l’altro, dalle Royal Collection di Elisabetta II, dal Kunsthistoriches Museum e dall’Albertina di Vienna, dal Metropolitan Museum of Art di New York, dall’Accademia Croata di Scienze e Arti di Zagabria, dalla Gamdälde Galerie di Dresda, dal Musée du Louvre di Parigi e dal British Museum di Londra

Schiavone "Cupido e Psiche

Schiavone “Cupido e Psiche

Sono rimasta incantata, gli occhi pieni dei colori fastosi delle “Nozze tra Cupido e Psiche”, (1550 ). La scena, con i personaggi in movimento, abiti e capelli ondeggianti, ha una modernità dirompente rispetto a quella di altri artisti dell’epoca. Forse è per questo che l’artista era molto criticato dall’opinione pubblica. Rispetto alle opere rinascimentali dei suoi colleghi posso dire che in effetti la pittura di Andrea Schiavone è molto attuale, moderna.
Che dire poi della prospettiva e dei movimenti dello “Sposalizio mistico di Santa Caterina” ? Un’opera tridimensionale, bellissima.
Da visitare!  La città è incantevole.  Il Museo meraviglioso. e poi, San Valentino è alle porte. Cosa c’è di meglio che  concedersi un po’ di turismo culturale?

Sposalizio mistico di Santa Caterina

Sposalizio mistico di Santa Caterina

Se non sapete come organizzare, lasciate perdere i turistifici perchè fra le numerose ricompense offerte da Enrico Corsini per chi sostiene la sua campagna di crowdfunding ci sono viaggi e visite guidate. nelle principali città d’arte italiane .

Dove? al link www.innamoratidellacultura.it/campaigns/ogmyguide Dategli una mano e…fatevi un giro a Venezia, la città più bella del mondo.

Emanuela Negro-Ferrero –- enf@innamoratidellacultura.it