Come valutare se il nostro progetto è adatto per una campagna di crowdfunding culturale

Entro Emanuela Negro Ferrero

Il crowdfunding culturale è un settore che richiede un’accurata pianificazione.

Punto primo: partiamo chiedendoci perché il nostro progetto dovrebbe funzionare.

Questa domanda ci permetterà di verificare se è davvero il crowdfunding lo strumento più adatto per le caratteristiche della nostra organizzazione, se potrà suscitare l’interesse del pubblico e della nostra community e se ha elementi di originalità rispetto ad altre proposte già presenti online.

Per costruire una campagna di crowdfunding culturale efficace, è fondamentale focalizzarsi sull’oggetto della campagna stessa.

Questo significa definire obiettivi specifici e misurabili che abbiano un impatto chiaro sulla comunità. Dobbiamo dedicare tempo e risorse sufficienti per realizzare una presentazione del progetto breve, efficace, interessante e originale.

È importante tenere presente che il potenziale donatore ha poco tempo a disposizione per ascoltare e leggere la proposta, e si trova in un contesto in cui vi sono molte altre cause che competono per la scelta dei donatori.

Nella valutazione del progetto, è essenziale considerare quali ricompense offrire alle persone. È possibile scegliere se prevedere ricompense o meno, ma nel caso si opti per una campagna basata sulle ricompense, è fondamentale costruire i doni in base agli interessi e alle caratteristiche delle persone che compongono la nostra community.

Nei progetti creativi e culturali, la ricompensa più ambita sembra essere quella di far parte del progetto stesso o di avere accesso esclusivo o in anteprima al prodotto culturale.

Un altro aspetto da considerare è l’analisi del pubblico di riferimento. Dobbiamo valutare a quale tipologia di persone potrebbero appartenere i nostri donatori e quanti potenziali donatori potrebbero essere interessati. È fondamentale valutare l’estensione e la composizione delle reti sociali dell’organizzazione, nonché i contatti presenti nel database che potrebbero essere inclini a donare per il progetto proposto.

La gestione interna dell’organizzazione è altrettanto importante. Dobbiamo identificare le persone che lavoreranno alla realizzazione e alla promozione della campagna, sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione culturale.

È fondamentale che ci siano competenze di base in comunicazione, marketing e social media per gestire la campagna in modo efficace. Ricordiamo che “le persone donano alle persone”, quindi sarà più efficace se coloro che promuovono la campagna mettono in prima persona il proprio impegno, costruiscono uno storytelling accattivante e coinvolgente e si identificano con il progetto.

Prima di lanciare una campagna di crowdfunding per progetti culturali e artistici, è fondamentale verificare la presenza e la qualità della presenza digitale dell’organizzazione.

Dobbiamo controllare se l’organizzazione o il progetto ha un sito web responsive e aggiornato, che permetta la creazione di una landing page dedicata alla campagna di crowdfunding e che sia integrato con una sezione apposita per la campagna stessa.

Dobbiamo valutare lo stato di salute dei social media, in particolare di Facebook e Instagram: quanto sono attivi e se vi è una strategia editoriale definita. Dobbiamo considerare se sia necessario creare un nuovo account o se possiamo utilizzare uno già attivo.

Dobbiamo inoltre verificare se l’organizzazione dispone di un database di contatti profilato e strutturato. Tuttavia, il lavoro per una campagna di crowdfunding non si limita all’ambito online. Dovremo anche organizzare azioni per coinvolgere potenziali donatori offline, avvicinandoli gradualmente al progetto, considerando che non tutti sono pronti per il digitale.

La gestione del timing è un aspetto importante per una campagna di crowdfunding culturale. Non ci sono periodi dell’anno specifici giusti o sbagliati, ad eccezione forse dei mesi estivi. Il momento migliore per lanciare la campagna è quando abbiamo completato la verifica dell’esistenza e dell’efficacia di vari canali di comunicazione digitale a disposizione dell’organizzazione culturale.

Infine, dobbiamo stabilire l’obiettivo economico della raccolta fondi che vogliamo raggiungere attraverso la piattaforma di crowdfunding.

È importante considerare che l’80% dei progetti finanziati tramite crowdfunding ha un obiettivo compreso tra 1.000 e 10.000 euro

Per determinare l’obiettivo di raccolta fondi, dobbiamo infine considerare una serie di fattori, inclusi i costi della piattaforma e delle commissioni bancarie, le spese dirette del progetto e delle eventuali ricompense. Inoltre, dobbiamo valutare le risorse necessarie per promuovere il progetto, sia in termini di competenze professionali che di materiali.

In conclusione, valutare attentamente ogni elemento del nostro progetto e pianificare una campagna di crowdfunding culturale richiede tempo, risorse e competenze specifiche per arrivare pronti al lancio.

Ecco alcune pubblicazioni in italiano che trattano il tema del crowdfunding culturale:

  1. Crivellaro, E., & Galvan, E. (2016). Crowdfunding: L’arte del finanziamento collettivo. Franco Angeli.
  2. Floris, M., & Andreini, L. (2018). Crowdfunding culturale. Edizioni Nuova Cultura.
  3. Marinelli, M. (2017). Crowdfunding culturale. L’arte di finanziare un progetto con il sostegno della folla. Edizioni Ambiente.
  4. Marino, V. (2018). Crowdfunding culturale. Crea e finanzia il tuo progetto artistico. La Gru.
  5. Ponziani, F. (2016). Crowdfunding per l’arte. Come promuovere, finanziare e realizzare progetti culturali. Gangemi Editore.

Se vuoi lanciare la tua campagna di crowdfunding culturale scrivi a

progetti@innamoratidellacultura.it