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La piattaforma di crowdfunding dedicata alla cultura italiana

insieme siamo più forti

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Il crowdfunding è un fenomeno che in Italia sta letteralmente esplodendo. In Italia, dati del  2014, sono attive 41 piattaforme. La maggior parte sono su modello “reward based” ma l’equity sta avanzando bene malgrado i vincoli posti dalla Consob non favoriscano il libero utilizzo come accade all’estero. A mio avviso è  necessario fare chiarezza su molti aspetti di questa tecnica di raccolta che, ben lungi dall’avere qualche cosa di miracoloso, è a tutti gli effetti una tecnica di marketing avanzato che ha più a che fare con la determinazione e la capacità del Creatore di raccogliere grazie a una serie di azioni di  marketing e comunicazione ben ponderate e programmate. In Italia, a causa di diversi fattori (primo fra tutti la scarsa cultura digitale della popolazione) pensare che un Creatore di progetto possa riuscire a raccogliere cifre importanti è abbastanza utopico. Per cifre importanti mi riferisco ad importi superiori ai 20.000 euro (la media Italiana di raccolta è attestata sui 5000). Per riuscirci, il Creatore deve possedere buone nozioni di comunicazione, avere o farsi aiutare nella promozione della campagna da uno staff di persone. Il crowdfunding si basa sulla condivisione virale delle idee e sulla donazione da parte di più persone anche di piccoli importi che, messi insieme, vanno a costituire il capitale necessario perché il Creatore del progetto possa realizzarlo. Perché questo accada sin dal momento in cui viene in mente l’idea di attivare una raccolta, il Creatore dovrebbe iniziare a pensare e poi ad agire con organizzazione. Il primo passaggio necessario, una volta identificato che cosa si vuole proporre come progetto da finanziare, è quello di analizzare il proprio pubblico di riferimento, il crowd, appunto. Chi, fra le nostre conoscenze personali può aiutarci a iniziare la raccolta? Chi ci può sostenere e può diffondere l’iniziativa?  Solitamente il primo 20% del raccolto arriva da questo primo cerchio di contatti. Il resto dei contatti, o lo si possiede oppure bisogna crearlo. Come? Con una programmazione delle iniziative promozionali. Partendo con un piano editoriale e una linea di comunicazione bene delineata e disposta con organizzazione lungo tutto l’asse temporale della campagna.

Emanuela Negro-Ferrero – CEO – www.innamoratidellacultura.it