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tecniche di marketing per lanciare una campagna di crowdfunding: si ma senza aggredire le persone

Marketing per il Crowdfunding Culturale. Lo faccio? Non lo faccio?

Push and Pull. Ma di cosa stiamo parlando?

In campo culturale, bisogna distinguere fra due tipologie di attività di promozione (marketing).

Il primo è il “marketing di tipo push” (in inglese il verbo push significa spingere)  che può essere paragonato a un approccio più assertivo nel promuovere un progetto o un’iniziativa.

Immaginiamo di essere immersi in una tranquilla serata di teatro quando, all’improvviso, ci viene presentato un flusso di annunci di vendita che interrompono il nostro coinvolgimento nell’opera.

Questo tipo di approccio potrebbe risultare intrusivo e disturbare chi desidera immergersi completamente nell’esperienza culturale senza interruzioni indesiderate.

Per capire meglio il sistema “push” che tutti, volenti o nolenti, conosciamo è quello degli spot pubblicitari che irrompono nel bel mezzo del nostro film.

D’altro canto, nel crowdfunding culturale, la tipologia di marketing che  assume una sfumatura più sottile e centrata sul contributore e’ quella definita “pull”.

Qui, l’addetto culturale dovrebbe concentrarsi su strategie che coinvolgano coloro che già dimostrano un interesse per ambiti culturali simili. Ad esempio, se qualcuno ha supportato progetti artistici precedenti, è probabile che sia incline a sostenere iniziative culturali correlate. Il marketing pull in questo contesto si basa sulla creazione di un dialogo autentico e su un coinvolgimento reciproco tra l’organizzazione culturale e il suo pubblico interessato.

Quello che serve per realizzare una campagna di successo in Italia e di cui dobbiamo renderci conto una buona volta. Va bene uscire sui propri canali social ma, ha senso fare campagna nazionale quando il nostro progetto è locale? La risposta è sempre la stessa. Dipende dal progetto e dalla sua importanza e notorietà.

Ci sono regole da seguire? Certamente si.

Evitare l’Invasività: L’invio indiscriminato di richieste di finanziamento potrebbe essere paragonato a disturbare gli appassionati di cultura con annunci pubblicitari invadenti mentre cercano di immergersi in un evento culturale. Un addetto culturale consapevole dovrebbe evitare di danneggiare la reputazione dell’organizzazione culturale attraverso tattiche che potrebbero risultare invadenti e controproducenti.

La Transizione Verso il Marketing Pull: Per un addetto culturale che si avvicina al crowdfunding, è cruciale comprendere che, sebbene il ricorso iniziale a tattiche di marketing push possa essere necessario per attirare l’attenzione, la transizione verso strategie pull è fondamentale per instaurare relazioni durature con i sostenitori. Focalizzarsi sulla costruzione di un legame autentico con il pubblico, offrendo contenuti culturali pertinenti e personalizzati, può favorire un coinvolgimento continuo e sostenibile.

In conclusione, nel crowdfunding culturale, l’equilibrio tra  catturare  l’attenzione con tattiche di marketing push e la successiva costruzione di relazioni a lungo termine attraverso strategie pull è un passaggio essenziale perche si instauri un successo duraturo nella raccolta fondi di  un progetto culturale.

Vuoi lanciare una campagna di crowdfunding culturale e usufruire di una consulenza personale del valore di 150 euro gratuitamente?

Iscrivi il tuo progetto su www.innamoratidellacultura.it e manda una email con il tuo numero di cellulare a progetti@innamoratidellacultura.it

Per Natale…regala @Cultura!”

Crowdfunding culturale: sgravi e aspetti contributivi.

Iniziamo col dire che il crowdfunding culturale è sempre più utilizzato e sovente viene confuso con altri tipi di crowdfunding come quello di tipo equity o lending che, fortunatamente per noi, presentano aspetti tributari e fiscali molto più complessi e questo, in un paese come il nostro è una gran bella notizia.

Molte associazioni non profit come associazioni ed Enti culturali, si avvalgono di questo straordinario strumento di finanziamento alternativo e dal basso, perché consente di presentare senza troppe formalità, un progetto ad  una moltitudine di potenziali donatori, praticamente un numero infinito in teoria.

La preparazione di una campagna di crowdfunding, oltre a focalizzarsi sulla preparazione , e successiva presentazione dei contenuti, : deve tenere in conto anche gli aspetti spesso fiscali e contabili. Qualcosa di certamente meno divertente ma indispensabile per non ritrovarsi brutte sorprese future.

Abbiamo pensato a scrivere un breve articolo per darvi una mano a capire quale tipo di crowdfunding può funzionare meglio per voi, senza usare un linguaggio complesso. Poche semplici regole utili a capire come comportarsi dopo che sono arrivate le donazioni.

Iniziamo dalle basi: che cos’è il crowdfunding?

Il crowdfunding è un metodo moderno per raccogliere soldi online e sostenere progetti di organizzazioni no profit quando non hanno abbastanza fondi per farlo da sole.

In pratica, si tratta di  sollecitare donazioni su internet attraverso piattaforme specializzate.

Il percorso iniziale è piuttosto semplice. L’organizzazione non profit pubblica il suo progetto sulla piattaforma indicando quanto denaro gli serve e creando un “piano ricompense “ da dare in cambio ai donatori.

Ovviamente, bisogna saper scrivere un progetto decente, cosa che non è sempre così scontata (se volete saperne di più sulla progettazione, potete dare un’occhiata al nostro blog dove trovate decine di articoli suddivisi per argomento).

Il crowdfunding dal punto di vista contabile

Per capire come trattare i soldi raccolti tramite crowdfunding dal punto di vista contabile, dobbiamo dare un’occhiata alle regole delle organizzazioni no profit e a un documento della Fondazione Nazionale dei Commercialisti.

Questo documento dice che i soldi raccolti online tramite crowdfunding sono considerati “donazioni in denaro”. In altre parole, sono soldi che la gente dà all’organizzazione senza ricevere nulla in cambio.

Ma se la campagna di crowdfunding prevede una “ricompensa” in cambio dei soldi (come regali o servizi), la situazione si fa più complicata e bisogna valutare caso per caso se questa attività rientra tra gli scopi dell’organizzazione o se è un’attività commerciale.

La gestione fiscale dei fondi raccolti dipenderà da questa decisione.

Gli enti no profit hanno l’obbligo di  redigere un rendiconto entro quattro mesi dalla fine dell’anno fiscale, in cui devono spiegare in modo chiaro quanto hanno raccolto e come intendono usare queste somme per la realizzazione del  progetto di crowdfunding.

Il crowdfunding dal punto di vista fiscale

I soldi raccolti tramite crowdfunding non sono soggetti all’IVA, secondo le leggi fiscali. Inoltre, non sono tassati, come stabilito dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi.

In sostanza, non dovete preoccuparvi di pagare l’IVA o le tasse sui soldi raccolti in questo modo.

I vantaggi fiscali per i donatori

Le persone che donano soldi a un’organizzazione no profit tramite crowdfunding possono dedurre o detrarre queste somme dalla loro dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Unico).

La guida pubblicata sul sito dell’Agenzia delle Entrate contiene tutte le informazioni che vi servono.

Inoltre, è possibile dedurre le donazioni anche se l’organizzazione ha sede all’estero.

La Corte di Giustizia europea ha stabilito che potete usufruire delle detrazioni fiscali previste nel vostro Paese anche se si dona  ad un’organizzazione in un altro Paese.

In conclusione

Il crowdfunding è un bel modo per le organizzazioni no profit di raccogliere soldi. È democratico e può portare a grandi risultati.

Ma, come in ogni cosa, è meglio fare le cose con cautela e non farsi accecare dalle opportunità che offre. Prima di lanciarvi, è consigliabile consultare un esperto del Terzo Settore per assicurarsi di avere tutto sotto controllo, specialmente dal punto di vista fiscale e contabile.

È importante anche comunicare chiaramente ai vostri donatori come state usando i soldi e quali risultati state ottenendo.

La trasparenza è fondamentale per guadagnare la fiducia dei donatori, sia per questo progetto che per quelli futuri.

Se avete domande specifiche o volete chiarire qualche dubbio prima di iniziare, sentitevi liberi di scriverci alla email progetti@innamoratidellacultura.it

E ricordate, se volete fare crowdfunding, dovete saper scrivere un buon progetto…se volete imparare a farlo chiedete una consulenza gratuita di 30 minuti.

Redazione www,innamoratidellacultura,it

Crea e lancia la tua campagna di crowdfunding culturale.

Negli ultimi anni, le piattaforme di crowdfunding hanno rivoluzionato il modo in cui i progetti culturali vengono finanziati. Grazie a queste piattaforme, artisti, scrittori, registi e altri creativi come te possono presentare le loro idee direttamente al pubblico e ottenere il sostegno finanziario necessario per realizzarle.

Tuttavia, prima di pubblicare una campagna di raccolta fondi culturale su una piattaforma di crowdfunding di tipo reward, ci sono alcuni passaggi cruciali da seguire.

 In questo articolo, esploreremo quali sono questi passaggi e come possono aiutarti a massimizzare le tue possibilità di successo.

Passaggio 1: Definisci il tuo progetto e il suo scopo Prima di avventurarti nel mondo del crowdfunding, devi avere una chiara comprensione del tuo progetto e del suo obiettivo. Che si tratti di un libro, un film, un album musicale o un’installazione artistica, devi essere in grado di spiegare in modo conciso e coinvolgente cosa rende il tuo progetto speciale e perché le persone dovrebbero sostenerlo.

Passaggio 2: Ricerca approfondita delle piattaforme di crowdfunding. Esistono diverse piattaforme di crowdfunding di tipo reward, ognuna con le sue caratteristiche e il proprio pubblico di riferimento. Effettua un’analisi approfondita su queste piattaforme e valuta quale sia più adatta al tuo progetto culturale. Considera anche le commissioni e le politiche di pagamento delle piattaforme per scegliere quella che meglio si adatta alle tue esigenze finanziarie e certamente, scegliere una piattaforma verticale come www.innamoratidellacultura.it presenta l’indiscutibile vantaggio di rivolgersi ad un pubblico di persone già potenzialmente interessate al tuo progetto.

Passaggio 3: Prepara un piano di raccolta fondi. Un piano di raccolta fondi ben strutturato è fondamentale per una campagna di crowdfunding di successo. Stabilisci un obiettivo finanziario realistico, prendi in considerazione i costi di produzione e quelli che serviranno alla promozione del tuo progetto e definisci le ricompense che offrirai ai sostenitori. Assicurati di impostare  dei traguardi intermedi per mantenere alta l’attenzione dei tuoi sostenitori durante la campagna.

Passaggio 4: Crea un video e una pagina di campagna coinvolgenti. Uno dei componenti più importanti di una campagna di crowdfunding è un video di presentazione coinvolgente. Il video dovrebbe essere breve, chiaro ed emozionante, catturando l’essenza del tuo progetto e spingendo i potenziali sostenitori a partecipare. Inoltre, crea una pagina di campagna ben progettata che fornisca informazioni dettagliate sul progetto, le ricompense offerte e il tuo background creativo.

Passaggio 5: Promuovi la tua campagna attraverso i canali di comunicazione appropriati. Una volta che la tua campagna è online, è fondamentale promuoverla attraverso i canali di comunicazione appropriati. Utilizza i social media, il tuo sito web, blog e contatti con il pubblico per aumentare la visibilità della tua campagna. Coinvolgi amici, familiari e colleghi nella promozione, chiedendo loro di condividere la tua campagna con i loro contatti. Partecipa a eventi culturali locali o a conferenze per presentare il tuo progetto e attirare potenziali sostenitori.

Passaggio 6: Mantieni un’interazione costante con i sostenitori. Durante l’intera durata della tua campagna di raccolta fondi, è fondamentale mantenere un’interazione costante con i tuoi sostenitori. Rispondi tempestivamente alle domande e ai commenti dei potenziali sostenitori sulla pagina della campagna o attraverso i canali di comunicazione dedicati. Invia aggiornamenti regolari sulla progressione del tuo progetto e ringrazia i tuoi sostenitori per il loro sostegno.

Passaggio 7: Gestisci le ricompense e la loro consegna. Le ricompense che offri ai tuoi sostenitori sono un modo per ringraziarli per il loro supporto e incentivare ulteriori contributi. Assicurati di pianificare e organizzare accuratamente la consegna delle ricompense, sia che si tratti di copie del tuo libro, di DVD del tuo film o di altri oggetti correlati al tuo progetto. Rispetta le scadenze promesse e comunica con i sostenitori per fornire aggiornamenti sulla consegna delle ricompense.

Passaggio 8: Monitora e valuta i risultati. Una volta terminata la tua campagna di raccolta fondi, dedica del tempo a monitorare e valutare i risultati. Analizza le metriche chiave come il numero di sostenitori, il finanziamento ottenuto e l’efficacia delle tue strategie di promozione. Prendi nota delle lezioni apprese e delle aree in cui potresti migliorare per future campagne o progetti.

Conclusioni: La pubblicazione di una campagna di raccolta fondi culturale su una piattaforma di crowdfunding di tipo reward può essere un’opportunità entusiasmante per finanziare e realizzare il tuo progetto creativo. Seguendo i passaggi descritti in questa guida, sarai in grado di sviluppare una campagna efficace e coinvolgente, attirando il sostegno e l’interesse di un pubblico appassionato. Ricorda sempre di comunicare in modo chiaro la tua visione e di mantenere un rapporto stretto con i tuoi sostenitori, poiché sono loro che renderanno possibile la realizzazione del tuo progetto culturale.

Buona fortuna!

Redazione www.innamoratidellacultura.it

Hai un’idea in mente e hai bisogno di sapere come realizzare una campagna di crowdfunding?

Manda una email a progetti@innamoratidellaculura.it

Musica per la Ricostruzione.Crowdfunding per l’alluvione in Emilia Romagna.

Musica per la Ricostruzione, Crowdfunding per l’alluvione in Emilia Romagna.

Questo è il titolo della campagna lanciata oggi sul portale www.innamoratidellacultura.it.e che rimarrà aperta fino al 31 di agosto con un obiettivo ipotetico di 5000 euro. Cifra che auspicabilmente verrà superata proprio grazie allo scopo umanitario di questa raccolta fondi che vede un gruppo di “innamorati della cultura” mettersi al servizio della società civile.

“Musica per la Ricostruzione” è la straordinaria iniziativa promossa dall’Associazione Culturale bolognese L’Offerta Musicale (ACLOM). ed è nata con l’obiettivo di offrire un aiuto concreto alle popolazioni dell’Emilia Romagna che sono state duramente colpite dall’alluvione, combinando la passione per la musica e la generosità della nostra comunità.

Chi è ACLOM?

ACLOM è formata da un gruppo di persone innamorate della musica ed è da anni un punto di riferimento nella promozione della cultura attraverso l’organizzazione  di corsi, eventi e concerti

Ora, di fronte all’emergenza causata dall’alluvione, ACLOM ha deciso di mettere a disposizione il  talento e la dedizione dei suoi musicisti e del Direttore, il Maestro Giovanni Montanaro, per contribuire alla ricostruzione delle comunità colpite.

 La campagna “Musica per la Ricostruzione” è il mezzo attraverso il quale ACLOM ha deciso di coinvolgere le persone e fare la differenza.

Lanciare una campagna di crowdfunding è uno strumento efficace e potente sia perché rappresenta un  modo unico per  sostenere i progetti culturali in cui si crede ma ,anche e soprattutto, perché permettendo alle persone  di partecipare attivamente.

La campagna “Musica per la Ricostruzione”, proprio per la natura stessa della piattaforma www.innamoratidellacultura.it su cui è pubblicata, offre la possibilità di contribuire finanziariamente e di ricevere in cambio delle ricompense speciali (che sono state studiate e definite con cura in base al contributo donato e spaziano da una fascia di 1000 euro , dedicata ai più generosi, fino a 50 euro per chi vuole comunque essere presente e far sentire la sua voce).

Per 1000 euro verrà data la possibilità di ospitare in casa propria un concerto dal vivo  ma sarà anche possibile, con somme inferiori, partecipare ad aperitivi musicali in una location esclusiva oppure ricevere visibilità per il proprio marchio aziendale.

Siamo consapevoli che la cultura italiana è una delle nostre più grandi ricchezze, e in momenti come questi è importante dimostrare la nostra solidarietà.

COME PUOI PARTECIPARE?

 ti invitiamo a visitare il sito di Innamorati della Cultura (www.innamoratidellacultura.it), ad iscrivervi gratuitamente e fare una donazione sicura tramite il servizio di pagamento STRIPE. Anche il contributo più piccolo farà la differenza nella vita delle persone colpite dall’alluvione. Si potrà donare più volte, donare anonimamente oppure creare veri e propri gruppi e effettuare la donazione usando una sola carta per tutti quanti.

La campagna “Musica per la Ricostruzione” è il risultato della combinazione tra la passione per la musica e la volontà di fare la differenza creando un ponte fra chi pratica la Cultura e chi si occupa di società e dei cittadini..

Vi invitiamo a unirvi a questa iniziativa e a condividerla con più persone possibili per allargare il raggio d’azione con un passaparola benefico.

In che modo? Il metodo più efficace è senza dubbio il passaparola. Ma anche condividendo la campagna agli amici e ai conoscenti. Inviando questo articolo sulle proprie pagine social. Organizzando piccoli eventi dedicati!

A chi verranno donati i fondi raccolti?

La campagna di crowdfunding “Musica per la Rocostruzione” vede come beneficiario principale la Protezione Civile che da giorni si sta prodigando senza sosta per aiutare le persone in difficoltà.

Grazie per il vostro supporto e per essere parte della campagna “Musica per la Ricostruzione”.

Emanuela Negro Ferrero  Redattore di Innamorati della Cultura

Consigli e strategie per raggiungere gli obiettivi di raccolta fondi

Il crowdfunding è quella modalità di raccolta fondi che coinvolge una grande quantità di persone che donano denaro o risorse per sostenere un progetto o un’idea. Il crowdfunding basato sulla ricompensa come è quello di www.innamoratidellacultura.it offre ai sostenitori un incentivo per la loro donazione, sotto forma di un prodotto, servizio o gratificazione simbolica collegati al progetto. Trattandosi di iniziative culturali si può dire che non ci sia un limite alla fantasia. Qualche esempio? Biglietti di ingresso, posti in prima fila, partecipazione alle prove se si tratta di spettacoli teatrali, concerti o balletti, Visite guidate con il curatore o la guida se parliamo di mostre ed esposizioni o luoghi di cultura. Menzioni speciali in caso di restauro o di recupero di beni. La regola è escogitare qualcosa che valorizzi l’impegno del donatore facendolo sentire speciale. Tutto chiaro?

Comprensione dell’importanza delle ricompense nelle campagne di crowdfunding

Le ricompense sono un elemento cruciale delle campagne di crowdfunding basate sulla ricompensa. Infatti, le persone sono più propense a donare denaro se ricevono una ricompensa in cambio. Le ricompense possono essere di vario tipo, a seconda del progetto e del target di riferimento. In generale, le ricompense includono prodotti esclusivi, servizi personalizzati, esperienze uniche, crediti, riconoscimenti e molto altro.

Come si organizzano le ricompense per una campagna di crowdfunding su www.innamoratidellacultura.it?

Se hai deciso di lanciare la tua campagna di raccolta fondi scegliendo la piattaforma www.innamoratidellacultura.it, dopo aver creato gratuitamente il tuo account ti troverai all’interno della tua pagina personale.

Ti verrà chiesto di compilare dei campi come “titolo”, “testo breve”, “testo lungo. Fin qui tutto molto semplice. Quando però arrivi sulla parte della pagina dedicata alle ricompense, vuoi perchè non hai mai progettato una campagna di crowdfunding, vuoi perchè per ideare un piano ricompense devi avere qualcuno che ti ha spiegato come fare, ecco, qui si fermano tutti o quasi tutti.

Ecco qui il trucco ed è davvero facile se segui quello che stiamo per dirti.

Partendo dall’obiettivo di raccolta finale, quello che dovrai fare è suddividere questo importo in cifre minori distribuite in maniera ascendente e calcolate per il numero potenziale di persone che idealmente potranno partecipare.

Un esempio pratico. Vuoi raccogliere 5000 euro. Ti serviranno quindi delle ricompense che partono da un valore piccolo (10/15 euro) fino al arrivare a ricompense di valore molto alto. Come 1000 euro, per esempio. Con un pò di logica si capisce che è più semplice trovare persone che ti danno 10 euro piuttosto che ricevere donazioni da 1000 euro.

Mai dire mai, è vero. Dipende molto dal progetto, Anche questo è vero, Ma, cautamente, nella pagina della tua campagna potrai scrivere magari che la ricompensa da 10 euro – un bel grazie di cuore – la prevedi da circa 50 persone. Mentre quella da 1000 euro da due. Nel mezzo ci saranno ricompense d 50 euro, da 75, da 130, da 270 e così via. Ad ognuna di queste cifre dovrai accoppiare il numero previsto di donatori.

Tipologie di ricompense nelle campagne di crowdfunding

Esistono diversi tipi di ricompense nelle campagne di crowdfunding, a seconda del progetto e del target di riferimento. Le ricompense possono essere suddivise in quattro categorie principali: ricompense materiali, ricompense immateriali, ricompense esperienziali e ricompense di ringraziamento. Le ricompense materiali includono prodotti esclusivi, gadget, accessori e simili.

Le ricompense immateriali includono crediti, riconoscimenti e simili. Le ricompense esperienziali includono viaggi, eventi, workshop e simili. Le ricompense di ringraziamento includono semplici messaggi di ringraziamento o riconoscimenti pubblici.

Un dato che devi tenere sempre a mente è il costo della spedizione. Raccogliere fondi con il crowdfunding serve a…raccogliere fondi. Non ha senso spendere per inviare le ricompense quando si può organizzare un evento di chiusura della campagna con tanto di “cerimonia del ringraziamento” durante la quale verranno consegnate le ricompense alle persone che hanno donato:

Stabilire obiettivi realistici di raccolta fondi

La definizione degli obiettivi di raccolta fondi è un elemento cruciale delle campagne di crowdfunding. Gli obiettivi di raccolta fondi dovrebbero essere realistici e basati su una valutazione accurata dei costi del progetto. Inoltre, gli obiettivi di raccolta fondi dovrebbero essere suddivisi in obiettivi intermedi e finali, in modo da motivare i finanziatori e raggiungere obiettivi concreti.

Nel campo culturale è vero che i fondi sono scarsi ma è meglio chiedere 5000 euro alla volta che 20.000 subito.

Creare un pitch convincente per la campagna di crowdfunding

Il pitch è un elemento cruciale delle campagne di crowdfunding. Il pitch dovrebbe essere breve, chiaro e coinvolgente. Il pitch dovrebbe presentare il progetto in modo convincente, spiegando il suo valore per il target di riferimento. Inoltre, il pitch dovrebbe presentare le ricompense in modo chiaro e attraente, spiegando il loro valore per i finanziatori.

Che cosa è un pitch?

Nel caso di una campagna di crowdfunding su www.innamoratidellacultura.it, per pitch si intende tutto quello che viene inserito nella pagina progetto: testi descrittivi, immagini, video di presentazione, ricompense.

Consigli per promuovere la campagna di crowdfunding

La promozione è un elemento cruciale delle campagne di crowdfunding e dovrebbe iniziare prima del lancio della campagna e continuare durante la campagna. La promozione dovrebbe includere l’utilizzo di social media, la pubblicità online e offline, la partecipazione a eventi di crowdfunding e simili. Inoltre, la promozione dovrebbe coinvolgere il target di riferimento in modo attivo, attraverso sondaggi, feedback e simili.

Strategie per massimizzare le ricompense di crowdfunding

La massimizzazione delle ricompense di crowdfunding è un obiettivo importante delle campagne di crowdfunding. Per massimizzare le ricompense, è importante offrire ricompense attraenti e di valore, in grado di motivare i finanziatori. Inoltre, è importante offrire ricompense esclusive e limitate, in grado di creare un senso di urgenza tra i finanziatori. Infine, è importante creare un’esperienza coinvolgente per i finanziatori, attraverso aggiornamenti regolari, feedback e simili.

Errori comuni da evitare nelle campagne di crowdfunding

Ci sono diversi errori comuni che le persone commettono nelle campagne di crowdfunding. Uno dei principali errori è quello di non avere un piano di marketing chiaro e dettagliato. Un altro errore comune è quello di non offrire ricompense attraenti e di valore. Infine, un altro errore comune è quello di non avere un obiettivo chiaro e realistico di raccolta fondi.

Esempi di campagne di crowdfunding di successo con grandi ricompense

Ci sono molti esempi di campagne di crowdfunding di successo con grandi ricompense. Uno dei più famosi è stato il progetto di smartwatch Pebble, che ha raccolto oltre 20 milioni di dollari. Altri esempi includono il progetto di gioco da tavolo Exploding Kittens, che ha raccolto oltre 8 milioni di dollari, e il progetto di film Veronica Mars, che ha raccolto oltre 5 milioni di dollari.

In Italia le cose sono diverse e gli obiettivi sono inferiori, Questo non significa che con un buon lavoro di squadra non si possa riuscire a raccogliete molto e bene. Parola chiave? Organizzazione.

Conclusioni – Riepilogo dei punti chiave per le ricompense di crowdfunding di successo

In sintesi, la massimizzazione delle ricompense di crowdfunding è un obiettivo importante delle campagne di crowdfunding. Per massimizzare le ricompense, è importante offrire ricompense attraenti e di valore, creare un pitch convincente, promuovere la campagna in modo efficace e evitare errori comuni. Infine, gli esempi di campagne di crowdfunding di successo possono fornire un’ispirazione preziosa per le future campagne di crowdfunding.

Hai un’idea per una campagna di crowdfunding e vuoi sapere se si può pubblicare?

Fissa una call scrivendo su whatsapp al numero 3311671779

E’ gratuito!

Redazione – www.innamoratidellacultura.it

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nft come strumento per il crowdfunding

Crowdfunding con gli NFT

Ciao amante del crowdfunding culturale e… benvenuto sul nostro blog!

Sei pronto a scoprire uno degli strumenti più efficaci e chiacchierati del momento per creare una community intorno ai tuoi progetti artistici? Sì, hai proprio indovinato, sto parlando degli NFT!

Ma aspetta, sai che cosa sono esattamente gli NFT? Beh, in poche parole, gli NFT sono dei token unici e non replicabili che vengono utilizzati per rappresentare asset digitali, come per esempio opere d’arte, musica o video. Grazie alla tecnologia blockchain, gli NFT offrono la possibilità di autenticare e certificare la proprietà di un’opera d’arte digitale, conferendo valore e,soprattutto, unicità all’opera stessa.

Ma ritorno all’ obiettivo principale di questo post: la creazione di una community.

In questo senso gli NFT possono aiutare in diversi modi. Innanzi tutto, possono essere utilizzati come strumento di incentivo per i sostenitori del tuo progetto. Per esempio, potremmo creare una serie limitata di NFT rappresentanti il tuo lavoro, e offrire questi token come ricompensa a chi supporta il tuo crowdfunding. Geniale!

In questo modo, non solo stai offrendo ai tuoi sostenitori qualcosa di unico e prezioso, ma stai anche creando una specie di club esclusivo di persone che condividono la tua passione e lo stesso interesse per il tuo progetto.

Se guardi bene, gli NFT possono diventare un sistema per i nostri sostenitori di interagire con il tuo lavoro usando una modalità nuova e interessante. Ad esempio, si potrebbero utilizzare gli NFT per creare una sorta di “caccia al tesoro” all’interno della tua opera d’arte digitale, oppure per offrire l’accesso esclusivo a contenuti speciali e segreti.

Ma non è tutto: gli NFT possono anche essere utilizzati come strumento di marketing. Il fatto che un’opera d’arte digitale abbia un NFT rappresentante la sua autenticità e unicità può renderla ancora più desiderabile per i potenziali sostenitori. Il concetto della “rarità di un bene” è sempre valido.

La possibilità di acquistare un NFT rappresentante l’opera d’arte digitale può creare una sorta di “mormorio ” intorno al progetto, e il “buzz” si sa, può dare a una maggiore visibilità e, alla fine dei conti, un maggior coinvolgimento della persone che fanno parte della community.

Ma, come sempre, la pratica fa il maestro, quindi ti lascio qui alcuni esempi di come gli NFT possono essere utilizzati in modo efficace per la creazione di una community intorno a un progetto artistico:

  • L’artista digitale Trevor Jones ha creato una serie di NFT rappresentanti una versione digitale del suo celebre dipinto “The Bitcoin Angel”. Grazie a questa iniziativa, ha creato una sorta di club di appassionati di criptovalute e di digital art.
  • L’artista musicale 3LAU ha utilizzato gli NFT per creare una versione “decentralizzata” del suo ultimo album, in cui ogni traccia è rappresentata da un NFT unico. In questo modo, ha offerto ai suoi sostenitori una nuova e innovativa esperienza musicale creando al contempo una community di appassionati della sua creazione.
  • La street artist Mad Dog Jones ha creato una serie di NFT rappresentanti le sue opere d’arte digitali, offrendoli come ricompensa ai sostenitori del suo crowdfunding.
  • Il collettivo di artisti digitale CryptoArtists ha utilizzato gli NFT per creare una piattaforma di scambio di arte digitale basata sulla tecnologia blockchain.

Per concludere, gli NFT possono essere utilizzati in modo creativo e innovativo per coinvolgere la community intorno ai vostri progetti artistici e renderli ancora più preziosi e desiderabili.

Se quindi sei un artista o un creator e vuoi sperimentare questa nuova tecnologia, non esitare a fare qualche ricerca e scoprire come gli NFT possono aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi di crowdfunding e creare una community di appassionati del tuo lavoro creativo.

Se sei interessato a creare la tua gallery di NFT, potresti voler considerare di fissare una consulenza con uno dei nostri project manager.

Possiamno davvero aiutarti a navigare il mondo dei NFT e a creare una strategia efficace per lanciare la tua collezione.

Ecco alcune delle cose che potresti aspettarti da una consulenza con uno dei nostri project manager:

  1. Valutazione del tuo lavoro: il project manager valuterà il tuo lavoro e ti aiuterà a determinare quali opere d’arte o creatività potrebbero funzionare meglio come NFT.
  2. Consulenza sulla blockchain: il project manager ti spiegherà come funziona la tecnologia blockchain e come utilizzarla per creare i tuoi NFT. Quale blockchain scegliere e con quali modalità.
  3. Strategia di lancio: il project manager ti aiuterà a creare una strategia di lancio per la tua collezione di NFT, che potrebbe includere la creazione di una campagna di crowdfunding, la scelta della piattaforma di NFT giusta fino ad arrivare alla promozione della tua collezione su social media e altre piattaforme.
  4. Supporto continuo: il project manager ti offrirà supporto continuo durante tutto il processo, dalla creazione dei tuoi NFT alla vendita e alla distribuzione.

Insomma, se vuoi creare la tua gallery di NFT e non sai da dove iniziare, siamo qui per aiutarti a realizzare i tuoi obiettivi e a creare una community di innamorati della tua arte.

Contattaci oggi stesso per saperne di più!

Redazione – progetti@innamoratidellacultura.it

Crowdfunding Reward per il comparto culturale: caratteristiche e vantaggi.

Il crowdfunding è una pratica sempre più diffusa nel mondo della cultura e consente di raccogliere fondi per progetti artistici, culturali e creativi attraverso la partecipazione attiva dei sostenitori.

Tra le diverse forme di crowdfunding, quella definita reward o, in italiano “ricompensa” è una delle più utilizzate e apprezzate nel settore culturale, in quanto offre numerosi vantaggi sia per i creatori che per chi partecipa con le sue donazioni.

Ma di cosa si tratta esattamente il crowdfunding reward, e quali sono le sue caratteristiche principali?

Innanzitutto, va detto che il crowdfunding reward si differenzia dal crowdfunding di tipo “equity” (in cui i finanziatori diventano azionisti della startup o dell’impresa che sostengono) e dal crowdfunding di tipo “donation” (in cui i finanziatori fanno donazioni senza aspettarsi un ritorno economico diretto).

Nel crowdfunding reward, invece, i donatori  ricevono una ricompensa in cambio del loro sostegno economico al progetto. Questa ricompensa,a seconda del tipo di progetto e del livello di finanziamento corrisponde a diversi tipi di vantaggio: ad esempio, potrebbe essere un biglietto per lo spettacolo o l’evento culturale che si intende realizzare, una copia del disco  o del libro prodotto, una lezione dal vivo oppure  un workshop con l’artista o il creativo che ha lanciato la campagna di crowdfunding, un’opera d’arte o un oggetto di design realizzato ad hoc per i sostenitori, una maglietta, una menzione speciale e così via.

Una delle caratteristiche più interessanti del crowdfunding reward è che permette  di coinvolgere attivamente i sostenitori nel progetto, offrendo loro un’esperienza unica e personalizzata in base al livello di finanziamento. Si viene a creare in questi modo un legame di fiducia e di gratitudine tra  creatore e i suoi sostenitori, i quali a loro volta  possono diventare veri e propri ambasciatori del progetto e della sua visione.

Una campagna di crowdfunding reward offre anche dei vantaggi pratici per i creatori, perché mettendo online l’idea progettuale, possono testare la validità e l’interesse del loro progetto sul pubblico, ricevere dei feedback e suggerimenti utili per capire se l’idea così come è esposta piace oppure ha bisogno di essere modificata, possono ampliare la loro rete di contatti e sostenitori, e soprattutto avere a disposizione una fonte di finanziamento alternativa rispetto ai canali tradizionali che come ben sappiamo sono difficili da ottenere e spesso comportano iter burocratici da far vemire meno la voglia di partecipare ai bandi.

Inoltre, il crowdfunding reward può essere utilizzato anche come strumento di marketing e di promozione del progetto, diffondendo la sua visibilità sui social media raggiungendo un pubblico che potenzialmente può essere globale.

In sintesi, il crowdfunding reward rappresenta una forma innovativa ed efficace di finanziamento e di coinvolgimento del pubblico nel comparto culturale e  offre vantaggi sia per i creatori che per i finanziatori.

Un esempio di campagna di successo? Nel 2020, gli eredi del famosissimo compositore italiano Giuseppe Verdi, hanno lanciato una campagna di crowdfunding su www.innamoratidellacultura.it per finanziare i lavori di restauro di Villa Verdi, la casa del celebre compositore.

L’obiettivo della campagna era di raccogliere 100.000 euro, necessari per il recupero del tetto della villa, danneggiato dalle intemperie.

La campagna ha proposto diverse ricompense per i sostenitori, tra cui visite guidate alla villa, concerti privati, e la possibilità di vedere il proprio nome inciso su una targa commemorativa all’interno della villa. Grazie alla sua importanza storica e culturale, Villa Verdi ha attirato l’attenzione di molti appassionati di musica e di cultura in generale, che hanno partecipato alla campagna di crowdfunding.

La campagna di crowdfunding “Salviamo Villa Verdi” ha ottenuto il sostegno di più di 800 sostenitori provenienti da tutto il mondo. Il successo della campagna ha dimostrato il grande interesse per la figura di Giuseppe Verdi e per il patrimonio culturale italiano, e ha permesso di avviare alcuni lavori di restauro.

La campagna di crowdfunding “Salviamo Villa Verdi” è un esempio di come il crowdfunding reward possa essere utilizzato con successo per finanziare progetti di restauro e valorizzazione del patrimonio culturale, coinvolgendo il pubblico e creando una comunità di appassionati attorno a un progetto di grande valore storico e culturale.

Se sei un artista, un musicista, un designer o un creativo che desidera realizzare un progetto culturale, il crowdfunding reward potrebbe essere la soluzione giusta per te.

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Lezione di crowdfunding n°34. Consigli pratici per formare il tuo “Dream Team”.

Quando si decide di organizzare una campagna di crowdfunding è meglio procedere da soli  oppure  in compagnia? C’è poco da fare, salvo qualche caso rarissimo dietro ogni progetto di successo c’è sempre una squadra di creatori che lavora unita per realizzarlo.

Remare tutti insieme verso un unico obiettivo.

Il motivo è facilmente comprensibile. Condividere insieme ad altre persone il lavoro di condurre una campagna significa che ogni singolo membro del gruppo ha più tempo ed energie a disposizione per concentrarsi su ciò che sta facendo, massimizzando gli sforzi e i compiti anche in base alle competenze e alle inclinazioni personali. Inoltre è utile e bello avere  qualcuno con cui condividere  successi e  sfide.

Dopo aver seguito diverse campagne, in base al risultato ottenuto, pensiamo che questo breve elenco   possa aiutarti a costruire una squadra efficace per condurre al meglio la tua campagna di crowdfunding.: verso l’infinito e oltre!

  1. Appena l’idea ha preso forma, per trovare persone che possano lavorare insieme a te la cosa migliore è chiedere aiuto alla tua comunità di riferimento. Il compagno di viaggio ideale spesso è un amico, un collega di lavoro, la persona con cui suoni nella band o vai a correre, il fidanzato o la fidanzata, un parente. Non hai idee? Prova a scrivere una lista di persone e chiediti con quanti di loro ti piacerebbe lavorare. Sii chiaro e spiega bene che cosa vuoi fare.

2. Tutte le persone del tuo “Dream Team” devono conoscere l’idea            progettuale sin nei minimi dettagli. Magari hanno buone idee per        migliorarla. In ogni caso devo conoscere tutto, punti di debolezza        e di forza perché quando si tratterà di comunicarla e diffonderla          dovrete agire “uno per tutti e tutti per uno” .

  1. Sembra un suggerimento superfluo ma vi assicuriamo che non lo è. L’unione della squadra nasce anche dalla creazione del materiale di comunicazione della campagna stessa. Più teste pensano meglio di una sola e organizzare una o più riunioni di brainstorming per settare e focalizzare il video, i contenuti, le immagini e le ricompense non può che rendere tutto più efficace.

    Una squadra affiatata rende più semplice raggiungere l’obiettivo

  2. La programmazione della campagna è un altro punto di forza. Irrinunciabile. Se nella tua squadra riesci ad inserire una persona che si occupa di pianificare eventi (come serate e presentazioni, aperitivi) puoi aggiungere potenza alla tua raccolta perché, non ci stancheremo mai di dirlo, raccogli di più se “ci metti la faccia”.
  3. Sei bravo con i social? Hai tempo per seguire la comunicazione digitale? Se questo non è il tuo massimo talento fatti aiutare da qualcuno che sa farlo. L’importante è che quello che verrà scritto sia coerente con la tua campagna. Va bene tutto, video, aggiornamenti, ringraziamenti. Più post aggiungete, anche a pagamento, e più la vostra campagna avrà la possibilità di essere vista e condivisa.

Perchè una squadra vince? Allenamento, affiatamento, energia e..amicizia!

  1. Chi fa parte del team deve essere riconosciuto. Metti le foto e i nomi nella pagina della tua campagna. Ringraziali man mano che il lavoro procede. Dai valore al loro impegno!
  2. Si calcola che ogni persona possa coinvolgerne altre dieci di cui due sicuramente possono donare. Chiedi a componenti del team di aiutarti a promuovere il progetto all’interno delle proprie cerchie di amic, parenti e colleghi.
  3. Prima di lanciare il progetto online assicurati di lavorare con persone che ti seguiranno durante l’intera campagna. Hai già lavorato con loro? Sono disponibili durante l’intera sequenza temporale o hanno altri progetti in arrivo? Durante la campagna è normale che si verifichi un po’ di stanchezza. Trova un modo per gratificarli, sempre. Un grazie, una cena, qualsiasi cosa ti venga in mente per dimostrare loro quanto apprezzi l’impegno.

In una squadra ognuno fa la sua parte e in questo modo si vince!

9.    Cosa devi fare tu? Tenere dei controlli regolari per assicurarti                che tutti rispettino i propri impegni e che il progress di lavoro                  proceda  come stabilito.

10. La parola chiave del crowdfunding è “condivisione”. Pensare ai               soldi non serve. Se ti focalizzi lì ti sale l’ansia e non arrivi di certo           all’obiettivo. La raccolta arriva dalle persone. Più ne hai e più                   otterrai. Ama la gente e la gente amerà te, la tua idea e tutto                   quello che ti verrà in mente di fare.

Redazione –www.innamoratidellacultura.it

La cultura ha bisogno di fondi? Come orientarsi fra crowdfunding, ArtBonus e sponsoring.

 

Il 6 di marzo siamo stati invitati dalla Camera di Commercio di Milano e dalla società The Round Table in qualità di relatori al convegno, intitolato “ Nuovi strumenti di raccolta fondi: produzioni culturali d’Impresa, Art Bonus e crowdfunding”.

Il pubblico, composto da circa un centinaio di referenti di Fondazioni culturali, Associazioni e Cooperative Culturali, si è dimostrato attento e interessato agli argomenti che,come sappiamo ormai bene, interessa  tutto il comparto culturale italiano.

Emanuela Negro- Ferrero; Palmina Clemente; Francesco Moneta; Andrea Catania

Dopo le introduzioni e i saluti di rito, il testimone è passato a Francesco Moneta, amministratore delegato di The Round Table e ideatore ed organizzatore dell’ormai famoso premio “Cultura + Impresa” che ogni anno premia il miglior progetto di comunicazione proposto da un’azienda e realizzato in ambito culturale.

Nel 2016 il vincitore è stato Edison con il suo spettacolare progetto legato all’Expo 2015.  Il 2017 vedrà un altro progetto eccellente, probilmente legato al  grande successo riscosso dall’ArtBonus e alla crescita delle campagna di crowdfunding in ambito culturale su tutto il territorio italiano.

Il primo intervento del convegno è stato l’interessante racconto di una case history d’eccellenza legata proprio all’Art Bonus.

A raccontarla, in forma estremamente interessante e precisa, è stato il giovane Assessore alla Cultura di Cinisello Balsamo, Andrea Catania,  ideatore e promotore di una iniziativa di mecenatismo legata al recupero di una villa storica situata nel centro cittadino.

Villa Ghirlanda a Cinisello Balsamo

“Villa Ghirlanda” è un’antica villa patrizia lombarda il cui restauro era stato preso in cura da un gruppo di imprenditori locali intenzionati a trasformarla nel centro culturale cittadino.

La lodevole iniziativa si è però arenata, che novità,  per mancanza di fondi e il cantiere iniziato non consentiva certo la fruizione ai cittadini della struttura e del magnifico parco che la circonda.

L’Assessorato alla Cultura, utilizzando mezzi e professionalità proprie, forte del fatto che il restauro godesse dello sgravio fiscale ArtBonus, ha promosso una campagna di sensibilizzazione e comunicazione che, in tempi addirittura dimezzati rispetto a quelli previsti, ha condotto alla raccolta dei fondi necessari .

Interessante sentire come un ente pubblico si sia avvalso della collaborazione di grandi realtà associative come, per esempio,  il Rotary  Club, per organizzare una cena di gala dedicata alla raccolta di fondi.  Questo tipo di attività è stato ripetuto l’anno successivo e nel 2017, per rendere la raccolta fondi più interessante e stimolante, sono previste altre azioni di coinvolgimento diretto della popolazione di Cinisello Balsamo.

Cena di gala a Villa Ghirlanda

In che cosa si differenzia una campagna di crowdfunding da una campagna di raccolta fondi come quella realizzata per Villa Ghirlanda?

Fondamentalmente le attività sembrano identiche se non molto simili. Elementi comuni sono:

1 – la costruzione di una comunità di donatori

2 – la realizzazione di una campagna di comunicazione

3 –  l’ideazione di eventi mirati.

Se tutto questo fosse stato realizzato avvalendosi del supporto di un portale di crowdfunding, le donazioni, invece di finire sul conto corrente bancario del Comune di Cinisello Balsamo, sarebbero state accreditate sul portale e quindi in chiaro. In più, i donatori avrebbero potuto ricevere in cambio delle ricompense.

La comunicazione sarebbe viaggiata su canali digitali e, alla fine dei conti, è possibile che le cifre raccolte sarebbero state maggiori perchè se  vero che lo sgravio ArtBonus piace a chi dona, è anche vero che una donazione realizzata attraverso una campagna di crowdfunding rende le cose più calde e coinvolgenti.

Un’amministrazione pubblica se vuole appoggiarsi a un portale di crowdfunding deve prima indire una gara e poi procedere.

Considerando che i tempi di una legislatura sono ridotti, l’Assessore Catania merita un grandissimo plauso per la grande incisività ed efficacia.

ArtBonus non si applica a tutti i beni da restaurare ma solamente a quelli pubblici. Le domande del pubblico sono state molte e molto tecniche. Quasi tutte, alla fine, si sono concentrate sui tecnicismi legati ad una campagna di crowdfunding. Che non è una attività adatta a tutti e che non tutti sono in grado -o vogliono e possono – fare.

Emanuela Negro-Ferrero – www.innamoratidellacultura.it

Lezione di Crowdfunding n°28. Il video.

Le ricerche americane lo dicono chiaramente: le campagne di crowdfunding con un video raccolgono meglio e prima rispetto a quelle senza il video. O con un video fatto male. Questo risultato è riferito a tutti i tipi di campagna, anche a quelle di tipo “equity”.

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Esistono delle linee quide per realizzare un buon video?

Si, no. La verità è che molto dipende dal proprio gusto personale e dalla capacità di comunicare la propria idea. Un suggerimento che mi sento di dare a chi desidera lanciare una campagna è certamente quello di cercare su più portali  i video di campagne di successo uguali per tipologia a quella che si ha in mente.  Scrivere la struttura e, perchè no, anche copiare.

La differenza fra campagne di successo e campagne che raccolgono poco salta all’occhio.

Quali sono i fattori che determinano il successo di una campagna? Il video è al primo posto!

registaQuanto deve essere lungo un video?

Due o tre minuti. Di meno è poco, di più è troppo.  E’ poco tempo, ecco perché è indispensabile essere concise e chiari.

Scrivere uno storyboard per avere subito sott’occhio la situazione è una buona idea. Il messaggio deve arrivare immediato, essenziale. La richiesta, ci deve essere, garbata ma diretta. Molti chiedono se il video è sufficiente. La risposta è sì, è sufficiente perché la pagina della campagna  che viene messa a disposizione serve proprio perché le informazioni che il video non riporta possano essere descritte con la massima chiarezza e sin dei minimi dettagli.

Il video serve a vendere l’idea. Deve contenere quella che in gergo è definita “call to action”. Cioà la chiamata ad agire. Il famoso “dona ora”, per intenderci.

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In ogni caso, girare un video di qualità è un ‘impresa non da poco. Ecco alcune indicazioni che, se seguite, possono aiutare.

  1. Scrivere uno storyboard. Cioè descrivere scena per scena che cosa deve succedere, chi lo fa succederee che cosa viene detto. Come in un film vero
  2. Rileggere lo “script” e chiedere a tutti, parenti, amici e sconosciuti di avere un feedback
  3. Enunciare scopi e richieste con fiducia , chiarezza e a voce alta.
  4. Eliminare rumori e scricchiolii dall’audio
  5. Girare in piena luce per evitare l’effetto film dell’orrore.
  6. Illustrare il progetto con chiarezza
  7. Usare le angolature, lo zoom, I passaggi con cognizione di causa per non infastidire lo spettatore.
  8. Chi presenta il video deve essere inquadrato in centro
  9. Anche la scena merita la massima cura. Ci sono oggetti? Paesaggi? Interni o esterni? L’idea è di realizzare qualcosa di autentico non di arraffazzonato
  10. Il progetto ha dei colori? Avete un marchio? Coordinare e abbinare abiti, colori  per dare anche una linea guida cromatica alla campagna è certamente una buona idea.
  11. Andateci piano con la colonna sonora: se il progetto non è musicale rischiate di distrarre chi guarda piuttosto che attrarlo
  12. Usate un programma di editing, ce ne sono moltissimi a disposizione anche per chi di video non ne sa nulla

I migliori programmi editing video gratis per montare filmati

La grande opportunità offerta dalla tecnologia rende le cose più facili.

Tablet e smartphone spesso hanno in dotazione videocamere dalla resa eccellente. Last but not least, fatevi aiutare da qualcuno che sa come si fa.  Il crowdfunding è basato sulla condivisione.

Personalmente ho visto campagne realizzate bene e gratuitamente proprio grazie all’aiuto degli amici. Ognuno con una competenza.  I risultati ,se le cose sono fatte con perizia, si notano.

Emanuela Negro-Ferrero www.innamoratidellacultura.it