Una serata dedicata alla RESPONSaBILITY. A seguire, spettacolo.

Entro Emanuela Negro Ferrero

 L’idea di Andrea Roccioletti, un dibattito aperto sul tema della resposnabilità ha preso vita grazie alla perfetta organizzazione e creatività di Cristina Pistoletto ieri sera alle Officine Kaos, storica sede di Stalker Teatro


L’idea di Andrea Roccioletti, un dibattito aperto sul tema della resposnabilità ha preso vita grazie alla perfetta organizzazione e creatività di Cristina Pistoletto ieri sera alle Officine Kaos, storica sede di Stalker Teatro

L’idea di Andrea Roccioletti, un dibattito aperto sul tema della responsbilità  ha preso vita grazie alla perfetta organizzazione e creatività di Cristina Pistoletto ieri sera alle Officine Kaos, storica sede di Stalker Teatro. Otto relatori: Michelangelo Pistoletto, Antonella Parigi, Cesare Verona, Luca Bonfante, Paolo Turati, Emanuela Negro -Ferrero per Innamoratidellacultura e Marco Regoli. Ognuno ha portato testimonianza del suo specifico settore. Economico per Turati, impresa per Verona, artistico per il Maestro Pistoletto, politico per Parigi, scientifico per Bonfanti. A  noi e  a Marco Regoli è toccata la parte relativa alla sharing economy.

Perché parlare di sharing economy in un  convegno dedicato alla responsabilità? Subito un po’ di dati. Oggi infatti, si è tenuto a Roma, a Montecitorio,  il  primo convegno dedicato interamente alla sharing economy. Ormai sono 138 le piattaforme collaborative che operano in Italia, divise in 11 diversi ambiti tra i quali i più interessanti sono il crowdfunding (con il 30% delle piattaforme), i beni di consumo (20%) i trasporti (12%), il turismo (10%), il mondo del lavoro (9%). E’ quanto emerge da una ricerca curata da Collaboriamo.org in partnership con PHD Media.Ma perché  questa grande diffusione della sharing economy?

La sharing economy fornisce delle risposte a delle precise necessità determinando nuovi modelli.

La sharing economy fornisce delle risposte a delle precise necessità determinando nuovi modelli.

E come avviene il meccanismo della sharing economy? Dal basso. La spinta parte dal basso e, nel caso di grandi multinazionali ex startup che stanno crescendo a dismisura, la spinta parte dal basso e si allarga in orizzonatale . In Italia, una recente ricerca di Collaboriamo.org determina un 10% di utenti attivi.  Pochi per formare una massa critica ma i dati dimostrano di essere in costante crescita. E’proprio questa disposizione alla condivisione e allo scambio che ho portato alla realizzazione del  convegno. La sharing economy fornisce delle risposte a delle precise necessità determinando nuovi modelli. Marco Regoli, rappresentante del “food sharing “ ha illustrato molto bene come, attraverso la condivisione del cibo – avanzato, gettato via, inutilizzato – sia possibile vivere ad impatto zero e senza sprechi. Si pensi al turismo. Oggi grazie ai servizi di sharing economy è possibile visitare un luogo dormendo e mangiando a casa di cittadini del posto e da loro poi essere guidati in tour alternativi per la città. Questo permette al visitatore di accedere ad un’offerta pressoché smisurata, all’interno della quale è possibile scegliere il proprio percorso costruito su misura.Lo stesso modello del food sharing, del crowdfunding, del co- working, del car- sharing può, inoltre, essere adottato anche dalle aziende. Il coinvolgimento diretto dei cittadini nei processi aziendali (per esempio, nella definizione di prodotti e servizi, nella logistica, nell’efficientamento dei servizi stessi), permette di monitorarne i bisogni, ridurre i costi e i rischi, creare nuovi servizi e disporre di un numero infinito di collaboratori.Il convegno è stato ricchissimo di contenuti e nutriente per lo  spirito. Venti spettatori hanno deciso, terminata la conferenza,  di proseguire il percorso frequentando un laboratorio della durata di una settimana. Alla fine della quale metteranno in scena uno spettacolo. Perchè l’arte è vera. Il Terzo Paradiso lo costruiamo noi, ogni giorno, ogni stante. cone le nostre idee, emozioni e pensieri. Con piena responsabilità di esseri umani.

Redazione – www.innamoratidellacultura.it