Crowdfunding Lesson n.36. Donare sicuro e certificato.

Entro Emanuela Negro Ferrero

In questi giorni sono attive su diverse piattaforme, italiane e americane – campagne di crowdfunding in supporto all’emergenza Covid19.

Proprio ieri ho letto che la piattaforma americana Gofundme è stata segnalata all’Antitrust a causa dei costi poco chiari delle commissioni applicate a chi dona.

In effetti Gofundme si propone come piattaforma di crowdfunding a costo zero per progetti in ambito sociale e umanitario. Questa sua particolarità spiega il motivo per cui moltissime persone dal nostro paese abbiano deciso di appoggiare campagne di crowdfunding attivate da diversi promotori su questa piattaforma charity e non su altre piattaforme italiane.

La scelta di Gofundme dimostra inconfutabilmente che, in Italia, il livello di conoscenza sul crowdfunding e ancora riservato a pochi addetti ai lavori e coloro che sanno come funziona e ne conoscono i meccanismi -legali e tributari – che regolamentano l’attività delle piattaforme sono per lo più esperti di equity e di lending.

Le campagne di raccolta fondi in ambito sociale sono di tipo reward oppure donation e il discorso merita di essere approfondito.

Mi focalizzo sull’attività definita “donation” e reward” con l’aspettativa di essere d’aiuto e di portare un po’ di informazione in questo momento davvero confuso.

gettarsi sulla folla implica avere piena fiducia: quando doni i tuoi soldi per un progetto, sai sempre dove vanno a finire?

Donare su una piattaforma di crowdfunding  è sicuro?

La risposta è si. Donare  su una piattaforma di crowdfunding certificata è sicuro e consente, in totale trasparenza, di vedere in tempo reale l’importo della donazione e il nome – o il nickname- di chi ha donato.

Una piattaforma è un sito web facente capo ad una società. Cercare nella pagina introduttiva la sezione dedicata al regolamento d’uso e verificare se la partita Iva risulta attiva e registrata è una buona idea.

Anche esaminare le campagne pubblicate sul portale, fare un giro sui canali sociale e cercare le opinioni sul web può aiutare a formarsi un’opinione personale sulla piattaforma e sulla validità dei suoi servizi, i costi, i termini di regolamento e tutto quello che è scritto e che mai nessuno legge prma di iniziare a muoversi.

occhio alle truffe!
Quante campagne

Quanto costa donare su una piattaforma?

Il  donatore non si fa  MAI carico degli oneri accessori (ad esempio eventuali provvigioni della piattaforma,  spese promozionali, costi applicati dalle carte di credito o di bonifico)  ma solo ed esclusivamente della donazione in quanto tale.

La cifra donata però arriva al promotore della campagna al netto dei costi per il servizio prestato dalla piattaforma (pubblicazione e processazione delle donazioni) e dei sistemi di pagamento.

I costi per la comunicazione della campagna, eventi o personale impegnato nell’iniziativa, possono essere dedotti dal totale finale dell’importo raccolto. Questo aspetto dipende dalle decisioni prese dal promotore della  campagna e dal budget a disposizione prima di mettere la campagna online e va comunque indicato sulla pagina della campagna.

Faccio un esempio: decidi di donare 100 euro. I servizi della piattaforma costano il 7% e il processore di pagamento (PayPal o Stripe) ne chiede 2,8%.

Questo significa che al promotore del progetto ne arrivano 90 netti.

La ricevuta della donazione che ti verrà mandata dal progettista sarà quindi di 100 euro netti.

La donazione è deducibile fiscalmente?

Per quanto riguarda la deducibilità fiscale è importante,  prima di effettuare la donazione, verificare  che:

  1. il beneficiario ultimo della campagna abbia espressamente accettato di assumere tale qualifica per incassare i fondi. (ad esempio un ospedale deve espressamente autorizzare la campagna di raccolta fondi, altrimenti il promotore rischia sanzioni civili e penali)
  • sia possibile ricevere idonea documentazione fiscale da parte del titolare del conto corrente bancario 

Quanto è la detrazione per le donazioni per l’emergenza Coronavirus?

L’Art.66 del D.L. 17/03/2020 n.18 disciplina gli incentivi fiscali per erogazioni liberali in denaro a sostegno delle misure di contrasto dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 con due articoli:
comma 1 = disciplina le donazioni effettuate da privati e da enti non commerciali, tra cui il la persona semplice che vuole donare e prevede una detrazione dall’imposta lorda ai fini dell’imposta sul reddito pari al 30% per un importo non superiore a 30.000 Euro, per le donazioni effettuate nel 2020 dalle persone fisiche e dagli enti non commerciali, in favore di Stato, Regione, enti locali territoriali, enti o istituzioni pubbliche, fondazioni e associazioni legalmente riconosciute senza scopo di lucro, con la finalità di finanziare gli interventi in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid – 19.


Comma 2 = disciplina le donazioni  effettuate da professionisti e aziende e  prevede la deducibilità ai fini IRAP delle donazioni e la piena deducibilità dal reddito di impresa.

Come faccio a sapere che la piattaforma è certificata?

La donazione effettuata su una qualsiasi piattaforma di crowdfunding è tracciata nel senso che le donazioni vengomo processate da un software programmato per gestire il passaggio dalla carta donatore al conto corrente del beneficiario senza che il gestore del portale possa interferire in alcun modo. L’unica cifra che incassa il portale al momento della donazione è la percentuale per i servizi erogati: hosting, server, sistemi di sicurezza, personale e così via.

La ricevuta della donazione viene sempre  erogata da chi ha promosso la campagna di raccolta fondi. In genere il tempo tecnico per ottenere la ricevuta è di circa 60 giorni. Leggi i termini della piattaforma e, se hai dubbi, mettiti in contatto con il promotore del progetto e chiedi informazioni: è un tuo diritto.

Emanuela Negro-Ferrero – www.innamoratidellacultura.it