Non rubare. Benigni fa sorridere ma la verità, amara, è attuale e duole.

Entro Emanuela Negro Ferrero

Ieri sera, come milioni di italiani, ho ascoltato il meraviglioso ed arguto monologo di Roberto Benigni sui dieci comandamenti. Come tutti, ho riso quando il comico toscano ha detto ironicamente che Dio, “non rubare” l’ha scritto in italiano.

Ieri sera, come milioni di italiani, anche noi abbiamo  ascoltato il meraviglioso ed arguto monologo di Roberto Benigni sui “Dieci comandamenti”. Come tutti, abbiamo riso a crepapelle quando il comico toscano ha detto ironicamente che Dio, “non rubare” l’ha scritto in italiano. Ha ragione Benigni. Tutti, stando a quanto si legge sui giornali,  in Italia rubano. C’è chi ruba la benzina taroccando la pompa. Chi ruba allo Stato evitando di emettere lo scontrino. Chi ruba sul lavoro, facendosi  assumere con una raccomandazione e svolge senza possedere competenza né conoscenza una delle migliaia di mansioni –inutili-  di qualche ufficio pubblico. Ci sono i gestori telefonici che rubano scatti e secondi, i politici che rubano importi da capogiro e non vengono mai puniti. Accade solo in Italia? Pare. Vicino al Natale si dovrebbe essere più buoni. Il crowdfunding è un modo per dimostrare la propria capacità di amare. Di donare per il gusto di vedere fatte le cose. Nel caso di progetti culturali, si dona per il piacere di regalare bellezza e armonia.
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Redazione – www.innamoratidellacultura.it