Crowdfunding Academy

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E’ social! Io fotografo, tu fotografi, tutti fotografano.

Il dagherottipo porta le persone a vedere la realtà per come è.

Il dagherottipo porta le persone a vedere la realtà per come è.

La fotografia nasce a cavallo fra il 1822 e il 1826, è attribuita a Nicèphore Niépce ed è certamente una delle più straordinarie innovazioni che l’uomo abbia portato alla luce. Possiamo paragonarne l’importanza solamente con l’invenzione della stampa a caratteri mobili creato da Gutenberg nel 1455. Se  la stampa favorisce il passaggio dalla trasmissione orale delle informazioni,  la fotografia regala all’uomo la possibilità   di vedere realmente ciò che normalmente poteva essere descritto attraverso i disegni, la pittura o le parole. Dai dagherottipi ad oggi la fotografia ha subito una evoluzione straordinaria perché tutti , grazie alla tecnologia, sono in grado di scattare bellissime immagini e condividerle in un attimo con il resto dell’umanità connessa. Qual è la differenza? Che significato ha la fotografia oggi e perché le persone condividono le proprie immagini, spesso in maniera compulsiva, su Istagram, Facebook e altri  canali social?  In primo luogo è facile constatare che, se l’occhio del professionista utilizza la fotografia come strumento di osservazione della realtà, la persona normale si limita a fotografare  e a condividere  ciò che vede.

Istagram

Istagram

Vado a Parigi, fotografo Parigi. Mangio una torta in un ristorante delle Langhe, fotografo la torta e il ristorante delle Langhe. La differenza fra i due modi di osservare la realtà  a mio avviso sta nell’aggiunta dell’elemento testuale.  Hashtaggato o meno, il testo aggiunge all’immagine le emozioni provate mentre viene scattata. La foto diventa un racconto. Parla ed  esprime un punto di vista.  Emette dei suoni e si anima. E’ proprio questo passaggio testuale   a trasformare la fotografia da  fenomeno social di massa,irrefrenabile e in continua produzione a vera innovazione narrativa . Sui social immagine e testo diventano un modo rapido e sintetico per comunicare ciò che la persona è , sente e vive, momento per momento.

tutti oggi sono professionisti della fotografia

tutti oggi sono professionisti della fotografia

La realtà del mondo, i luoghi, le situazioni, la natura, gli animali e tutto ciò che può essere fotografato oggi abbonda di punti di vista differenti.  Le immagini sono bellissime, interessanti. Una banca dati a disposizione dell’intera umanità e, infatti ci sono già stati casi di fotografi famosi citati per aver “copiato” immagini scaricandole da Istagram.

il furto dell'immagine di Obama effettuato da Hope

il furto dell’immagine di Obama effettuato da Hope

Un esempio è la famosa immagine simbolo creata nel 2008 da Sheperd Fairey Hope per la campagne elettorale di Barack Obama. Si trattava di una foto di un altro fotografo (Mannie Garcia) presa da Hope e rimaneggiata e manipolata sino al punto da farla  diventare completamente diversa.

Il furto compiuto da Hope ha generato una sostanziosa causa di risarcimento e  , allo stesso tempo, ha aperto la domanda:  vista la quantità di eccellenti fotografi disponibili su tutto il pianeta,  ha senso pensare alla proprietà intellettuale e ai diritti d’autore come  a qualcosa che possa ancora durare nel tempo?

Questo momento è una transizione. Tutto si sta trasformando e il flusso incessante di persone connesse in rete che scambiano informazioni di ogni genere è ben sintetizzato dalla mole di immagini pubblicate. Nulla sfugge più, nel bene e nel male, ogni cosa viene registrata  e riprodotta e memorizzata. Dove? Non si sa. Di chi è la proprietà? Nemmeno. Per la prima volta tutti possono esprimersi creativamente  e comunicare senza barriere.

Emanuela Negro- Ferrero –

 

Lezione di Crowdfunding n°24: Quali sono le più diffuse fantasie che le persone hanno sul crowdfunding?

Questa è una bellissima lezione. La adoro e voglio condividerla con voi.

The Flaming Lips MoogFest 2011 Asheville, North Carolina © Copyright David J. Simchock www.DavidSimchock.com www.VagabondVistas.com

Secondo la mia esperienza, le principali le fantasie più diffuse sono fondamentalmente tre:

Fantasia  n° #1: C’è sempre una folla.

Il primo errore di valutazione che viene fatto dai progettisti è che ci sia una folla di persone che non aspetta altro che sostenere il progetto per  farli arrivare all’obiettivo. La verità è che non esiste nessuna folla nascosta che si riunisce il giovedì sera al bar per decidere quale campagna merita di essere sostenuta. Il crowdfunding è di fatto costituito da centinaia di micro donazioni e la folla non esiste fino a quando non siete voi a riunirla e ad organizzarla ( e questo va fatto prima del lancio della campagna). Certo, se già esiste un blog attivo e seguito con una newsletter ricca di nominativi autorizzati, il lavoro di costruzione della folla è già per metà fatto. Ma non aspettatevi che da qui esca il 100% delle donazioni.

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Fantasia #2: una piattaforma famosa porterà maggiore traffico verso I potenziali donatori.

Questo argomento ritorna ogni volta che parlo con un progettista. La stampa pompa i progetti che hanno raccolto milioni di euro, appoggiati da star e testimonial e, voilà, il progettista sogna che la grande piattaforma funzioni anche senza un piano di marketing.

Ma non funziona così.  

Le campagne di successo lavorano duramente nella fase di pre-lancio costruendo il consenso ( spesso lo fanno attraverso una mailing list testata). Questa attività preliminare può portare fino al 30-35% delle donazioni. Poi, se la campagna interessa, i primi donatori possono condividerla e aiutare il progettista a costruire il “secondo cerchio” che può portare ad un ulteriore 20%.

Solo allora, se la campagna è arrivata a circa il 70/80% del raccolto, la piattaforma si rivela un aiuto. Ma non è detto.

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Fantasia #3:  Una grande campagna media o  il tweet di una celebrità mi porterà più traffico e più donatori.

Posso capire che sia normale pensare che una campagna stampa  a tappeto porta sempre  grandi risultati. In certi casi si e in altri no. Ho notato che i  giornali italiani parlano con grande disinvoltura di  crowdfunding (ha attivato una campagna di crowdfunding…) peccato che la maggior parte degli italiani non sappia ancora di cosa si sta parlando.  Meglio quindi una presenza mirata sui blog, attraverso gli influencers, le testate di settore e le stazioni radio locali che una presenza magari pressante ma, confusa e mal spiegata su grandi testate editoriali.

E’ della settimana scorsa l’annuncio sulla Stampa di   un  “crowdfunding” per finanziare attività culturali pubbliche : in realtà si tratta di una normalissima attività di  ricerca di sponsor. Che confusione…povera folla!

Avete un’idea da pubblicare? La aspettiamo!

https://www.innamoratidellacultura.it/proponi-idea

 

Preferite  costruirla insieme a  noi?

Il 4 maggio, a Torino, presso Rinascimenti Sociali in Via Maria Vittoria 38 faremo un Laboratorio Pratico.

iscrizioni e informazioni ad

accademiadelcrowdfunding@gmail.com

 

Emanuela Negro- Ferrero – CEO

enf@innamoratidellacultura.it

Laboratorio di crowdfunding n1. Abbiamo gettato le basi, da adesso in poi si lavora!

Colori_collettiva_Brera_111Il 15 marzo Emanuela ha tenuto una presentazione dal titolo “Crowdfunding questo sconosciuto”. Nei bellissimi spazi messi a disposizione dall’acceleratore di imprese Rinascimenti Sociali, davanti ad un pubblico interessato e numeroso, Emanuela ha illustrato le basi di questa tecnica che se,  in Italia èancora considerata innovativa, in tantissime altre nazioni, ha veramente scardinato il modo di finanziare idee, progetti , imprese, attività immobiliari.

Quanti tipi di crowdfunding esistono?  Reward, donation, peer to peer, lending, equity. Termini questi che ormai vengono snocciolati quotidianamente sui giornali, all’interno di trasmissioni radiofoniche e televisive ma, che , nella realtà dei fatti, le persone non solo non capiscono ma nemmeno conoscono.

laboratoriocreativoalcatrazTrasmettere che cosa è il crowdfunding non è cosa semplice. Emanuela è partita  descrivendo in maniera approfondita  gli aspetti prettamente tecnici: come funziona una piattaforma. Quale piattaforma devo utilizzare e come faccio a scegliere la piattaforma giusta per il mio progetto? Quale contratto scelgo e quanto costa la piattaforma per i servizi che eroga.

Ecco qui alcune confusioni da sfatare:

1 – la piattaforma raccoglie i soldi. NO! La  piattaforma mette a disposizione uno spazio web e agisce espandendo la campagna sui suoi canali di comunicazione che, nel caso specifico di www.innamoratidellacultura.it sono : canali social, ufficio stampa, invio di e mail e newsletter.

2 – il crowdfunding è gestibile part time e da soli. NO! Una campagna è un’attività che prende a tempo pieno e se è gestita in team è più efficace.

3 – attivare una campagna non costa nulla. NO! La campagna di crowdfunding èuna vera e propria campagna di comunicazione.  E’ bene prevedere un budget da destinare alle ricompense, agli eventi  e alla comunicazione in sé e per sé.

Alla fine della serata sono intervenute Raffaella Ronchetta e Laura Savarino raccontando come hanno gestito la campagna per l’Indice dei Libri del Mese. Una case history interessante perché ha portato ad una raccolta di oltre 15.000 euro.

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Il 21 e 23 marzo è stato attivato il primo Laboratorio di crowdfunding offerto dalla nostra Crowdfunding Academy .

Diviso in due moduli di due ore ciascuno, il Laboratorio ha ospitatao ben sei progettisti a costruire la loro campagna insieme ad Emanuela.

Il lavoro è stato intenso ma, da subito, il gruppo ha dimostrato una grande capacità di coinvolgimento e attenzione.

Questo il programma svolto a cui abbiamo aggiunto, verso la fine, un’analisi delle campagne individuali per verficarne la fattibilità.

  • Evoluzione storica del crowdsourcing e del crowdfunding.
  • Cos’è il crowdfunding e qual è il suo potenziale.
  • Le donazioni e la normativa italiana.
    Finanziamenti, fundraising e crowdfunding.
    Tipologie di raccolta fondi e piattaforme esistenti italiane e straniere.
  • La creazione di un progetto dalla A alla Z.
  • Analizzare il contesto, stabilire il budget e le eventuali ricompense.
  • La fase di divulgazione della campagna di raccolta, online e offline.
  • Esame di alcuni casi di successo.
  • Il crowdfunding secondo “Innamoratidellacultura”

Alla fine della serata, stanchi e molto felici, abbiamo stabilito insieme di procedere con il secondo modulo.

Il  secondo modulo della nostra scuola è stato costruito con il preciso intento di costruire le campagne dei partecipanti verificandone gli aspetti ad uno ad uno e può essere frequentato anche senza aver partecipato al primo. Per accedere è necessario avere in mente di pubblicare una campagna.

Questo il programma, la data fissata verrà definita nel mese di maggio.

  • Cos’è lo storytelling.
  • L’importanza di raccontare un progetto di crowdfunding.
  • Scrivere una storia: quella del proprio progetto.
  • Preparare un video  pitch di qualità.
  • Individuare le parole chiave e gli slogan.
  • Mai dimenticare l’effetto “wow”.
  • I social per raccontare e divulgare il progetto.
  • Realizzare un press kit.
  • Predisporre un evento offline promozionale

Un grazie di cuore a Stefano, Lucia, Sean, Francesco, Carla, Giovanni e  Silvia. Un laboratorio di crowdfunding è il luogo dove la creatività prende forma nel mondo. Platone sarebbe molto contento!! #inlovewetrust

 

Emanuela Negro-Ferrero – enf@innamoratidellacultura.it

 

Il 21 e 23 marzo un laboratorio pratico per progettare e costruire una campagna di crowdfunding.

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In molti chiedono che cos’è il crowdfunding.   “Funziona davvero?” Il crowdfunding è un fenomeno che negli ultimi anni si è diffuso a macchia d’olio ed è in continua crescita, pur affondando le sue radici in un passato lontano.  Basti pensare che grazie al crowdfunding, nel 1873,  è stata finanziata la costruzione del piedistallo della Statua della Libertà di New York. Il termine, che racchiude in sé i concetti di folla (crowd) e finanziamento (funding), ha in realtà un significato ben più profondo, che per certi versi può essere sintetizzato come una raccolta fondi nell’era del digitale. I motivi principali della sua diffusione sono da ricercare nella situazione economica dei nostri giorni, oltre che nella crescente diffusione e viralità dei social media. Il crowdfunding consiste infatti nell’utilizzare internet per la raccolta di capitale da gruppi di persone con interessi comuni, per finanziare un progetto, un’iniziativa, un’idea.

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Ecco un bellissimo esempio di crowdfunding, grandioso, magnificente, che racchiude in sé tutti gli elementi che possono rendere vincente un’idea: il Museo del Louvre nel settembre 2013 ha lanciato una campagna di raccolta fondi denominata Tous mécènes, “Tutti mecenati”, per finanziare il restauro della celebre Nike di Samotracia. L’obiettivo da raggiungere, entro il 31 dicembre 2013, era di un milione di euro, per garantire il completamento dei lavori entro marzo 2015.
E la campagna è anadata benissimo:  l’obiettivo è stato raggiunto!
Ecco qualche numero: sono stati 6700 i donatori privati e le aziende che hanno versato da 1 e 8.500 euro, l’offerta più ricorrente è stata di 50 euro e la donazione media di 134 euro.  Le donne sono state le maggiori donatrici (54%) e il popolo che più ha contribuito è stato  quello francese (92%).
Per incentivare la partecipazione alla campagna il Louvre ha pensato a piccoli regali per i donatori: da una visita privata al Museo (per donazioni superiori ai 200 euro) a una tessera degli Amici del Louvre, che consente l’accesso per un anno (donazioni superiori ai 300 euro) fino all’invito a una festa privata a fine restauro, per i più generosi.
Per rendere virale l’iniziativa, il 10 settembre 2013 il museo parigino ha lanciato la campagna anche sui social, in particolare su facebook.
L’obiettivo è stato quello di sensibilizzare gli amanti dell’arte a diventare per l’occasione oltre che donatori anche promotori stessi della raccolta. Gli “ambasciatori” hanno così creato dei profili online (ecco un esempio: https://louvre.friendraising.eu/stefano.ettore dove ciascuno ha pubblicizzato  e poi promosso tra i propri followers e sui diversi social network la campagna donazioni pro Nike.

y966 Japan, Zen, Kyudo archery, bow, arrow, elderly man from the side, concentration, religion Japan, Zen Kyudu, Bogenschiessen, Bogen, anlegen, people, Menschen

Japan, Zen, Kyudo archery,

Cosa ci insegna il caso del Louvre?

Il Louvre aveva da sostenere il restauro di una delle opere più famose, grandiose e fotografate di tutto il Museo. Ma qualunque campagna, anche la più forte, va lanciata con una strategia adeguata, altrimenti resta un messaggio in una bottiglia, cieco e miope, trasportato dalla corrente senza mèta nell’infinito mare della rete: inutile, dunque, talvolta anche dannoso.
Il Louvre sapeva a chi rivolgersi e a chi parlare, conosceva il suo pubblico e ha saputo raggiungerlo e creare un senso di comunità attorno al proprio progetto.
Ha costruito un racconto capace di parlare al cuore delle persone, mettendo in evidenza l’importanza di questa campagna, la storia della Nike, patrimonio del Louvre, certo, ma di tutta la Francia e del mondo intero.
Ha fatto leva sulla responsabilità delle persone: la Nike è patrimonio comune e spetta a tutti salvaguardarla, conservarla, restaurarla, perché possa attraversare la storia e arrivare ai nostri figli, e ai figli dei nostri figli.
L’ha fatto con autenticità, mettendoci la faccia in prima persona. Non ha affidato la campagna a un’agenzia specializzata, ma ha gestito internamente ogni aspetto.
Ha saputo costruire un piano ricompense accattivante e stimolante, capace di invogliare le persone e le aziende a donare.
Ha saputo utilizzare i social per rendere #virale la call e raggiungere il maggior numero di persone.
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E ora veniamo a noi: cosa insegneremo al LABORATORIO PRATICO DEL 21 MARZO?

• Cos’è il crowdfunding e qual è il suo potenziale.
• Le donazioni e la normativa italiana. Finanziamenti, fundraising e crowdfunding. Tipologie di raccolta fondi e piattaforme esistenti italiane e straniere.
• Le potenzialità del portale www.innamoratidellacultura.it

Docente sarà Emanuela Negro-Ferrero, fondatrice della piattaforme e una delle massime esperte italiane di crowdfunding.
Nell’appuntamento del 23 marzo
Partendo da uno o due casi reali, fra quelli proposti dai partecipanti, lo staff di Fahreneit452,  società di comunicazione autrice  della campagna  per l’Indice dei Libri del Mese,  racconterà ai partecipanti le strategie e le tecniche che hanno messo in atto per raccogliere le donazioni.

In breve il programma:
• Analisi del contesto, il budget, le persone da raggiungere e coinvolgere
• La fase di divulgazione della campagna di raccolta, online e offline.
• Il video: la sua forza!
• Le ricompense
• Le attività di comunicazione: dall’ufficio stampa agli eventi
• L’uso dei social e la narrazione online
• Gli eventi
• Il ringraziamento
Per informazioni e iscrizioni
accademiadelcrowdfunding@gmail.com

Emanuela Negro-Ferrero – Ceo www.innamoratidellacultura.it

Lezione di Crowdfunding n°23: una lista da verificare prima di lanciare la propria campagna

 

soldiUno dei principali motivi per cui le campagne di crowfunding falliscono è il lancio prematuro.  Molti imprenditori per la fretta di avere il denaro di cui hanno bisogno saltano alcuni passaggi fondamentali.

Qual è quindi l’ingrediente segreto?  La mia risposta è sempre la stessa. Il successo di una campagna è il risultato di un’attenta preparazione. Il successo viene determinato già prima che la campagna venga lanciata e c’è ben poco da fare o da correggere una volta che è andata online.
Certo, non è un assoluto che se la campagna viene preparata con attenzione il successo è  garantito.
Per rendere le cose più semplici a tutti, ho pensato di scrivere una lista.  Si tratta di un elenco di passaggi che ritengo indispensabili prima che la campagna venga lanciata. Il contadino raccoglie se prima ha preparato bene la terra, seminato e curato le sue piantine con amore.  Il crowdfunding è uguale. Cresce bene se viene seguito con amore.

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1 – lanciare una pre-campagna
So che questo punto farà aggrottare le sopracciglia a più di una persona ma pensare di partire da zero per far conoscere la propria campagna è un azzardo. Ci sono campagne che crescono da sole, è vero, ma la maggior parte delle campagne fa fatica ad uscire dalle mura della propria città ed è proprio questo uno dei punti su cui insisto perchè che il progettista si metta subito a lavorare. Creare attenzione e consenso non è qualcosa di banale. Ci vogliono tempo, costanza e dedizione. Come? Creando una optin page per attirare nominativi di persone interessate.  Il costo è minimo ed questa attività è  un ottimo punto di partenza per verificare la propria idea e costruire intorno a sé una comunità di persone interessate e, quando inizierà la campagna vera e propria, pronti a condividerla e a generare buzz. Volete saperne di più? Scrivetemi su enf@innamoratidellacultura.it

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2 – aspetti legali e fiscali legati alla campagna
Il denaro raccolto con le campagne di crowdfundning è denaro che va dichiarato. Pensare alla parte fiscale e tributaria prima di partire è un pezzo di lavoro in meno che si farà dopo. Comunicare che tipo di ricevuta verrà inviata a seguito della donazione è una garanzia di trasparenza e professionalità importante. Settare un conto corrente dedicato, aprire un conto Paypal Business. Sono tutti aspetti che richiedono attenzione e, una volta iniziata la campagna, facilitano le operazioni di raccolta prima e contabili dopo. Il crowdfunding presenta un indubbio vantaggio di trasparenza. E’ finita l’epoca delle raccolte fondi a mano, su conto corrente postale o iban. Le piattaforme mostrano nominativi e importi dei donatori ed è questo il punto di forza che spinge le persone a donare. Lo fanno perchè hanno fiducia..

group-people-social-networking3 – crescere nei social
Quando viene caricata una campagna sulla piattaforma, il progettista riceve una mail in cui gli vengono ricordate le cose necessarie per avere successo. Il terzo punto riguarda i canali social. Non è mai troppo tardi per aprire i propri profili e se sono già aperti, farli crescere e aumentare di visibilità. Ci sono strumenti per farlo più in fretta, mi riferisco alla possibilità di sponsorizzare i propri annunci su Facebook e Twitter. Con Twitter la faccenda è interessante così come lo è esplorare quotidianamente chi sta parlando dello stesso argomento (usando la funzione esplora). In fase di prelancio questa attività si rivela cruciale per il lancio vero e proprio della campagna. I follower raccolti prima della campagna sono infatti più disposti ad ascoltare e supportare e possiedono maggiore autorevolezza. Il tempo medio per costruire una comunità di follower è di circa 3- 6 mesi.

4 – Cercare la piattaforma giusta.
Non sto scherzando. Le piattaforme non sono tutte uguali. Ce ne sonno di molti tipi da quelle generaliste come Produzionidalbasso ed Eppela a quelle verticali come www.innamoratidellacultura.it (cultura e arte) Musicraiser (musica) . Negli USA è abitudine consolidata tracciare i risultati di campagne simili alla propria su appositi portali e decidere in base al successo. In Italia non siamo ancora arrivati a questo livello di sofisticazione, ma il criterio “grande è meglio” non è anche vero. La campagna la conduce il progettista, non il portale e,  a volte, entrare dentro ad un grande portale può esporre al rischio di perdersi in un mare di campagne. Magari molto simili alla propria.

5 – Fissare l’obiettivo
Ci vorrebbe la sfera di cristallo per sapere con esattezza quale è la cifra giusta da chiedere. Siccome ogni campagna è unica, è fondamentale che il progettista faccia bene i propri conti basandosi su:
• costo necessario a completare il progetto
• costo delle ricompense (non siate tirchi, le persone se ne accorgono!)
• commercialista
• PR e marketing
• Percentuale della piattaforma
• Percentualel dei processori di pagamento (dall’ 1.5 al 3%)
• 30% di ammortizzatori per eventuali costi aggiuntivi
Un aspetto che segnalo  è il fatto che raramente negli USA le campagne superano i 100.000 dollari (circa il 2%) . La media italiana si attesta sugli 8000.  Meglio quindi mantenersi entro dei margini di ragionevolezza sperando con la propria attività di raccogliere di più.  Molto dipende poi dal contratto proposto dalla piattaforma.  Nel caso di contratto “fisso” se la raccolta non va buon fine il rischio è di perdere tutto quello che si è raccolto. Nel caso di contratto “flessibile” qualsiasi cifra può essere raccolta ma solo per realizzare una parte del progetto. www.innamoratidellacultura.it li propone tutti e due a seconda del tipo di campagna che verrà pubblicata.

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6 – Inserire ricompense che piacciono
Dico no alle ricompense poco creative. Noiose. Inutili. La campagna piace anche perché la ricompensa piace. Dare un grandissimo spazio alla fantasia è certamente un buon inizio. Così come lo è andare a guardare quali sono state le ricompense offerte da campagne simili alla propria. Il prezzo medio negli USA è di 25 euro. Si possono già offrire molte cose . Basta avere voglia di trovarle.
7 – Lo storytelling
La storia è la chiave per il successo. Perché viene lanciata questa campagna? Dove sta il sogno? Dove si nasconde la vostra verità? Le persone amano leggere le storie.  Meglio sono  descritte e più raccolgono consenso. Lo sanno bene le grandi aziende che lasciano in mano il successo dei propri prodotti alle agenzie di pubblicità. Oggi la reclame si fa con lo storytelling e i biscotti si vendono perché viene raccontata una storia che piace e tocca il cuore. Non non tutti sono pubblicitari.  Per questo ci sono professionisti in grado di offrire consulenza ed esperienza.  I corsi con laboratorio ormai fioriscono un po’ dappertutto (occhio a chi li offre) . Sono un ottimo investimento per chi vuole lanciare una campagna e avere successo. Chi parte pronto arriva bene e raccoglie.

Il 21, 23 e 25 marzo ne terrò uno a Torino insieme allo staff che ha condotto al successo l’Indice dei Libri del Mese  Costa 15 euro la serata di presentazione (2 ore ) e 120 il laboratorio esperienziale.

Per informazioni accademiadelcrowdfunding@gmailcom oppure enf@innnamoratidellacultura.it

 

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8 – Il video
Come deve essere il video?  Vero, spontaneo, semplice e , importante, deve raccontare la vostra storia. In tre minuti scarsi  dovrete  spiegare alle persone chi siete, cosa fate, perché volete raccogliere i soldi. Con allegria, leggerezza, empatia. Suggerisco di non fermarsi al primo video. Una volta che la campagna è lancita, per mantenere alta l’attenzione,  giratene   altri più corti  per spiegare alle persone cosa sta succedendo, come vanno le cose, quali sono le difficoltà, i dubbi, successi e gli insuccessi.  Semplicità e simpatia = successo.   Le persone sanno che se state facendo una campagna di crowdfunding avete bisogno di soldi. Quindi il video deve essere visibilmente fatto da voi. Fatelo vedere a perfetti sconosciuti prima di metterlo online. La loro opinione conta. Se non va bene correggetelo fino a quando non è a posto e il feedback che ne ottenete è positivo.

9 – Pubbliche Relazioni e ufficio stampa
Chi pensa di poterne fare a meno si sbaglia di grosso. I blogger, i giornalisti, le radio e le testate sono la base fondamentale da cui partire per far conoscere la vostra idea. Ci sono progettisti attivi che sanno come muoversi ed altri che non lo sanno. In questo secondo caso è bene investire qualche soldini e farsi aiutare. “Non ho soldi” è la risposta standard. Vero, ma si può  sempre dare un acconto e saldare a fine campagna. Magari incentivando lo staff di comunicazione con una fee se l’obiettivo viene superato. Noi offriamo questo servizio per campagne sopra i 10.000 euro .Per saperne di più manda una mail a enf@innamoratidellacultura.it

students at a further education college

students at a further education college

10 – Il team
Pensare di condurre una campagna di crowdfunding da soli è un azzardo.  Più persone si attivano a seguire i vari aspetti della campagna e maggiore è la probabilità di successo. Il che non significa che non ci debba essere un referente che coordina le varie attività. Ma insieme è meglio. Più amici, più contatti, più canali di diffusione.
Emanuela Negro-Ferreroenf@innamoratidellacultura.it

15 marzo 2016: corso base di crowdfunding per la cultura

crowdfunding 5Ce l’abbiamo fatta!  Finalmente, dopo mesi di gestazione, il  15 marzo 2016 alle ore 18.30 presso la Sala Grande dei Rinascimenti Sociali in Via Maria Vittoria n° 38, Torino – www.rinascimentisociali.org) partirà il nostro primo corso base di crowdfunding!

Abbiamo pensato a un primo incontro di due ore, non è nostra intenzione annoiarvi con fiumi di parole. Vogliamo però farvi uscire dall’aula con le idee chiare, gli strumenti giusti e le armi bene affilate, pronti per progettare la vostra campagna, metterla onlineconcluderla con successo.  Sappiamo tutti che l’argomento crowdfunding è vastissimo, ci sono tante cose da sapere, da imparare e da capire. Molte di queste nozioni sono teoriche e altre, moltissime altre, pratiche. Ecco perché la docenza verrà suddivisa fra due realtà: www.innamoratidellacultura.it   e  Fahrenheit452 www.effe452.it

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Chi c’è dietro Fahrenheit 452? A noi piace molto definirle le “Charlie’s Angels” della cultura.   Tre donne, coraggiose e intraprendenti proprio come i famosi angeli.  L’anno scorso hanno unito la loro professionalità in ambito comunicativo-culturale e  fondato un’agenzia torinese specializzata, per l’appunto, in comunicazione culturale crossmediale. Insieme a loro abbiamo ideato la fortunata campagna di comunicazione e crowdfunding per L’Indice dei Libri del Mese.

E’ solo grazie a Fahrenheit, alla loro professionalità, grinta e determinazione, la storica rivista letteraria oggi è dotata di un nuovo portale multimediale: www.lindiceonline.com. E a tutti i donatori, ovviamente.

La campagna dell’Indice dei Libri del Mese, che abbiamo segnalato come esempio a Ivana Pais per il report delle piattaforme del crowdfunding 2016 http://crowdfundingreport.telecomitalia.com/ è effettivamente un exit da studiare per poter replicare il successo. In due mesi sono stati raccolti oltre 15.000 euro. Molti, se si pensa che la media italiana delle raccolte nel 2015 si attesta sui 5.000 euro.

Insieme a Fahrenheit452 abbiamo costruito quello che può essere definito a pieno titolo una “best practice”, e come tale ve la vogliamo trasmettere. Crediamo nella condivisione e facciamo della co-creazione il nostro credo.

 

Alcune informazioni pratiche: 

il corso base sarà una serata introduttiva dedicata a chi vuole sapere e capire il crowdfunding e avrà un costo di 15 euro a persona (10 euro se porti un amico). Avrà una durata di due ore e sarà rivolto a chi è incuriosito da questo fenomeno in crescita, a chi ha in mente un progetto e vuole verificarne la scalabilità con l’assistenza di professionisti e a chi vuole imparare come si costruisce una campagna di crowdfunding.

Seguirà il laboratorio pratico che si svolgerà il 21 e 23 marzo dalle 18.00 alle 20.00 sempre presso i Rinascimenti Sociali.

Come già per il corso base, gli “innamoratidellacultura” e Fahrenheit 452 lavoreranno insieme.

Il costo di partecipazione al laboratorio è più alto: 120 euro a persona con promozione a 100 euro per chi porta un amico.

Ecco il programma del corso base:

  • Evoluzione storica: crowdsourcing e crowdfunding
  • Cos’è il crowdfunding e qual è il suo potenziale
  • I vari tipi di crowdfunding
  • Le donazioni e la normativa italiana
  • Differenza tra fundraising e crowdfunding
  • Tipologie di raccolta fondi e piattaforme esistenti italiane e straniere
  • Il crowdfunding secondo “Innamorati della cultura”: differenza fra una campagna in ambito culturale e campagne in altri settori (tecnologico,PMI, Startup)

Docente: Emanuela Negro-Ferrero

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  • Esame della campagna per L’Indice dei Libri del Mese
  • Dall’idea al piano di comunicazione
  • Strategie: cosa serve e cosa non serve fare
  • Posso fare da solo?

 Docenti: Raffaella Ronchetta – Laura Savarino

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Informazioni pratiche:

Per il corso introduttivo i posti sono limitati. Potete iscrivervi inviando una mail ad accademiadelcrowdfunding@gmail.com, indicando il numero di persone che verrà con voi (in due avrete lo sconto!) Il pagamento avverrà in loco. 

Per il laboratorio pratico potete già prenotarvi inviando una mail ad accademiadelcrowdfunding@gmail.com e riceverete tutte le informazioni sul laboratorio . Come prenotarsi? versando un acconto pari a 50 euro su c/c Intesa San Paolo IT44P0306901083100000061768 intestato a PinkFishMarketing Ltd indicando come causale “iscrizione al laboratorio di crowdfunding” oppure su Paypal@pinkfishstyle.co.uk

Vi aspettiamo numerosi!

Emanuela Negro-Ferrero – enf@innamoratidellacultura.it

 

Lezione di crowdfunding n°22. Per avere successo servono fortuna e cuore.

Berkeley-Crowdfunding

In questi giorni stavo studiando i dati delle campagne di crowdfunding che hanno avuto  successo sul portale www.innamoratidellacultura.it nel 2015 . E’ mia intenzione  costruire una sorta di metrica in un mercato ancora talmente nuovo che qualsiasi dato pubblicato mi spinge a volerne controllare la  veridicità. Ogni giorno diverse persone  mi chiedono  quali siano secondo la mia esperienza gli elementi che hanno portato al successo alcune campagne e quali invece quelli  che hanno contribuito all’insuccesso o – personalmente preferisco questa versione – al non raggiungimento dell’obiettivo.

Questo  portale si occupa in maniera esclusiva di pubblicare campagne di tipo culturale. Le campagne di crowdfunding in questo ambito sono infatti profondamente differenti rispetto a quelle di tipo sociale o tecnologico. Sembra un assurdo, ma le persone generalmente non riescono ancora a considerare la cultura come uno degli aspetti chiave perché una società possa definirsi  democratica.  Chiedere soldi per realizzare un progetto culturale in Italia, paese che ospita il più grande patrimonio storico e architettonico di tutto il pianeta, produttore della creatività più copiata e invidiata non è percepito come urgente o indispensabile.  Per me questo ha dell’incredibile ma le cose stanno così.

autostima

I progettisti ormai sanno che raccogliere donazioni non è affatto semplice. Le campagne, a meno che si tratti di artisti noti, gruppi musicali arcinoti o produzioni nate nell’ambito del cinema, hanno la necessità indispensabile di comunicare al proprio pubblico la propria iniziativa in maniera il più possibile professionale e, emotiva. Perché l’unico modo che conosco per convincere una persona a sostenermi è quello di coinvolgerla emotivamente spiegando con estrema chiarezza perché deve farlo e che cosa ne ricaverà.  Un’analisi delle campagne pubblicate nel 2015 sul portale (mi riferisco a “Gipo lo zingaro della Barriera” ; “L’Indice dei Libri del Mese” ; “Il Giovane Salvator Rosa”)  fa emergere come fattore comune come  tutte queste campagne  avessero  realizzato un’ottima comunicazione (video impattanti, testi descrittivi ben scritti ed esaurienti, ricompense allettanti, belle immagini, comunicazione social e tradizionale ben fatta, divertente e abbastanza martellante)  ma che il vero “ingrediente segreto” per tutte queste campagne è stato senza  alcun dubbio  la presenza di un leader carismatico in grado di organizzare e dirigere una squadra di persone entusiaste e  focalizzate al raggiungimento dell’obiettivo.  cena in bianco io 3

 

Questo non significa che se la campagna viene condotta in solitario non è possibile avere successo. Quasi sempre in forma volontaria e del tutto gratuita. Noi italiani siamo bravi a creare reti, ma facciamo ancora fatica ad accorgerci di possedere questo talento.  Le mie statistiche mi dicono che quando c’è una squadra che lavora il risultato nel crowdfunding arriva  e senza troppa fatica. In alcuni casi,  la squadra era formata da due, tre persone. Per altre campagne la folla di sostenitori entusiasti si è formata poco a poco . Perché? Come è successo? Empatia. Simpatia. Allegria. Entusiasmo. Spesso chi si mette a fare troppi conti (il famoso “ quanto mi costa?”) non comprende che è esattamente il loro livello ragionieristico ad inchiodare  le campagne. In inglese viene definito “greed”. Le persone avare e avide non saranno mai in grado di raccogliere denaro dalla folla. Gli entusiasti e i generosi intuitivamente sanno che se chiedi ottieni. Chiedere senza attaccamento al  risultato porta, scusate il bisticcio, un grande risultato. Le persone se possono danno con grande generosità. Se la richiesta viene posta nel modo giusto. E la ricompensa che viene data esce dal cuore, non è un costo ma un ringraziamento per la donazione ricevuta.  Cioè denaro ottenuto gratis. Niente male.  Certo, l’atteggiamento non è tutto. Ho visto progettisti organizzare un piano strategico di attività da svolgere quotidianamente degno di un generale di corpo d’armata.  E su queste attività rimanere determinati e soprattutto fiduciosi. La verità è che non ci sono ricette segrete. Ci sono passi imprescindibili da compiere ma, alla base di tutto c’è un atteggiamento irriducibile e determinato verso la vittoria.

Emanuela Negro-Ferrero – CEO – enf@innamoratidellacultura.it

Lezione di Crowdfunding n°20 – Dietro ad ogni campagna di successo si nasconde un professionista di valore.

Rivoluzione-innovazioneIn rete ormai abbondano articoli, manuali e corsi sul crowdfunding. Alcuni sono efficaci e altri molto meno. Altri ancora sono offerti da persone che di crowdfunding  sanno poco o  niente ma, siccome l’argomento  è di moda, dispensano consigli che si rivelano spesso del tutto inefficaci se non addirittura dannosi. Il dato che emerge comunque, è che anche se non è ancora un’abitudine consolidata, la consulenza in questo campo esiste e ,anzi, mi permetto di affermare che in molti casi è davvero  necessaria. Le richieste e le domande per questo genere di sostegno aumentano e questo vuole dire che l’approccio al crowdfunding si sta facendo più consapevole anche nel nostro Paese ed evidenzia che le persone hanno compreso la complessità che si nasconde dietro il crowdfunding in generale e alle campagne in particolare.
Perché dico questo? E’ semplice. Se si comprende che una campagna di crowdfunding è in realtà un vero e proprio progetto di comunicazione (a cui ci si deve avvicinare con consapevolezza) e che condurla con successo richiede:
• un mix di competenze ben precise e molto variegate
• tempo da dedicare alla campagna
• un team di lavoro affiatato
• un budget
allora si capisce che non è qualcosa che si può improvvisare e nemmeno delegare a qualcuno che non ha mai seguito una campagna.

Berkeley-Crowdfunding

Ma come si fa a riconoscere se il crowdfunding manager è esperto oppure no?Ogni campagna di crowdfunding è diversa e un buon consulente, oltre a dover presentare le case history di campagne di successo su cui ha già operato, deve dimostrare di conoscere i principi chiave  del fenomeno. Le domande sono alla base di tutto. Perché è dalle risposte che vengono ottenute che il consulente può aiutare il progettista ad organizzare i contenuti e le informazioni e, nell’ambito della discussione, spiegare ed educare i progettisti alla conoscenza del mondo in cui si stanno lanciando, spesso senza sufficiente consapevolezza.

Crowdfunding
Per avere successo è sufficiente farsi seguire da un crowdfunding manager? Purtroppo no. E’ fondamentale comprendere che, come per ogni progetto, non è sufficiente affidare la propria campagna ad un consulente esperto. Il crowdfunding manager si occupa infatti di ideare la strategia e di condurre il progettista lungo un percorso formativo e operativo. Ma in nessun caso si può sostituire  nel coinvolgere la comunità ( il famoso crowd di riferimento), nel trasmettere il credo e infondere passione per il vostro progetto . Che cosa significa questo? Che la parte operativa va lasciata ai progettisti. Sono loro infatti che devono investire il loro tempo e risorse nella gestione fattiva della campagna.
Ma che cos’è la strategia per una campagna di crowdfunding?
Prima di tutto, se non si conosce a fondo il crowdfunding nelle sue varie forme, è meglio informarsi, magari leggendo uno dei molti manuali disponibili sia in italiano che in inglese. Come per qualsiasi progetto, è importante definire gli obiettivi , il valore che ha e che quindi è necessario coprire , quali sono gli asset che si possono sfruttare. Nel caso di una campagna di raccolta fondi si tratta principalmente del patrimonio che abbiamo a disposizione composto da relazioni e contatti. Ritengo fondamentale inoltre la selezione della piattaforma e del tipo di crowdfunding. La scelta di una piattaforma verticale per certi tipi di progetto è sicuramente più vincente e utile che quella di una piattaforma generalista perché la comunità che si viene a creare attorno al sito è già orientata verso un certo tipo di campagne ed è più propensa a sostenerle. Altro fattore decisivo è la cifra da raccogliere. Meglio stare bassi che puntare a cifre troppo alte. In Italia le campagne, salvo pochi casi di successo, non sono ancora arrivate alle punte milionarie di oltre oceano. E’ preferibile  quindi moderare la richiesta, magari modularla “a step”  e poi , piuttosto, sforare. Perché pochi lo sanno ma non esiste un limite massimo per le raccolte. L’unico problema nel caso di overbudget è quello di utilizzare i fondi per qualcosa di reale e concreto e di doverlo in seguito dimostrare ai propri sostenitori.
Quanto tempo si impiega a preparare una campagna?
Dipende. Ci sono progettisti velocissimi e molto organizzati e altri che preferiscono fare le cose con calma, consultare il manager ogni tanto e procedere con cautela per paura di sbagliare l’impostazione. Certamente, una volta lanciata la campagna l’impegno deve essere full time. Non mio stancherò mai di ripetere che le campagne che non raccolgono non sono brutte. Semplicemente non sono seguite. Dal primo momento, quindi, visto che sollevare l’interesse della comunità non è né semplice né banale, il lavoro di comunicazione e, in particolare, di digital PR e Seo deve essere intenso, mirato e soprattutto costante.
Avete domande? Potete postare un commento ,sarò felice di rispondervi.

Emanuela Negro-Ferrero – ceo – enf@innamoratidellacultura.it

Crowdfunding Lesson n°16 – Costruire una campagna di email marketing è fondamentale per avere successo.

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Quando si tratta di promuovere la propria campagna di crowdfunding è indispensabile sedersi e progettare con calma un piano di comunicazione strategico suddiviso in azioni da compiere giorno per giorno. Le azioni da pensare sono tante, differenziate su canali diversi e realizzate con strumenti differenti. Uno di questi è senza dubbio l’e-mail. Non mi stancherò mai di dire che il successo di una campagna di crowdfunding viene raggiunto con grande facilità quando il progettista può contare su una rete di relazioni. In gergo queste relazioni vengono chiamate “crowd” cioè folla. Le relazioni sono la linfa vitale di una campagna di crowdfunding. Sono la base da cui parte la diffusione della notizia e gran parte del finanziamento. Il crowdfunding destinato a progetti in ambito culturale presenta caratteristiche diverse rispetto a quanto accade per raccolte fondi dedicate a progetti tecnologici, vendita di servizi, app o startup.

Sul portale abbiamo avuto campagne per progetti meravigliosi che non sono riusciti ad arrivare all’obiettivo non perché il progetto mancasse di valore, anzi, ma perché il prgettista non poteva contare sull’appoggio di una rete di contatti o, ancora, non sapeva come fare per contattarli e coinvolgerli.
Cercherò di essere il più possibile chiara illustrando quello che per chi si occupa di comunicazione è il pane quotidiano. Come si imposta una campagna di e-mail marketing? Ci sono regole precise.
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1 – elenco dei contatti – Un database ricco e completo lo si può avere perché costruito in anni di attività. Lo si può acquistare. Esistono in vendita elenchi di nominativi profilati pronti ad essere utilizzati e in regola con le normative sulla privacy. Possono essere raccolti con metodi semplici e divertenti utilizzando i canali social. Mi vengono in mente concorsi, questionari, contenuti speciali.

2 – un programma per l’invio in automatico delle mail – l mio preferito è Mail Chimp. Ma esiste anche Mail Up. Si tratta di programmi dedicati alla gestione delle mail gratuiti sino a 20.000 indirizzi e a pagamento per quantitativi superiori, Funzionano molto bene e consentono di realizzare anche la parte grafica delle mail grazie a template già pronti e che possono essere riempiti con grande semplicità con immagini e testi. Caricare gli indirizzi è molto semplice . L’invio delle mail avviene in automatico e, questo mi piace molto, il programma offre un report dettagliato dell’invio rendendo così semplice capire chi è un nostro fan e chi no.

3 – il contenuto – Scrivere bene è un mestiere. Le persone non amano leggere e purtroppo sono bombardate da messaggi di ogni genere. Inviare una mail con una richiesta di denaro significa pensare bene a ciò che si deve scrivere. Testo e immagini sono fondamentali. Il tono deve essere convincente e leggero. I messaggi strappacuore, disperati, minacciosi, noiosi lasciamoli pure stare. La mia parola d’ordine dopo 25 anni di copywriting è “incuriosire”. Raccontare una storia, ecco la chiave. Infine, definire con chiarezza quale è l’obiettivo che vogliamo raggiungere con la nostra comunicazione. Poche parole scritte bene.

4 – La cadenza – Una mail al giorno leva il donatore di torno. Negli Stati Uniti è la norma. Se ti iscrivi a un sito puoi star certo che dal quel momento in poi verrai perseguitato da mail continue e insistenti. Gli americani hanno un rapporto molto chiaro con il denaro. Noi italiani no. Bene quindi definire una pausa fra un invio e d un altro. Inserire titoli interessanti e la parola “grazie”.

5 –La fine della campagna- Quando la campagna è finita la mail di chiusura è un obbligo. Un bel grazie a tutti quanti ci rivediamo alla festa di consegna delle ricompense. Questo per me è la base per una campagna di e-mail marketing efficace. Volete saperne di più? Inviate una mail a progetti@innamoratidellacultura.it e prenotate le vostre ore di consulenza via skype. il migliore investimento per costruire una campagna di successo.

Emanuela Negro-Ferrero – enf@innamoratidellacultura.it Twitter emanegroferrero

Crowdfunding Lesson n°14 – I 6 passi fondamentali per avere successo

Scrivere un piano di comunicazione giornaliero è fondamentale

Scrivere un piano di comunicazione giornaliero è fondamentale

Realizzare una campagna di successo è qualcosa di molto speciale. Che parte ben prima del lancio della campagna stessa. Non basta infatti girare un bel video pitch, scrivere un testo accattivante, proporre ricompense appetibili e invoglianti. Il focus deve essere centrato sulla programmazione. Che deve essere scritta, pensata come una strategia a breve, medio e lungo periodo e coinvolgere azioni quotidiane precise e puntuali. Cosa è necessario avere e cosa è necessario fare? Iniziamo con un elenco scritto di cioè che si ha: il materiale promozionale. La lista dei nominativi e degli indirizzi per le campagne di e-mail marketing e per l’invio di una newsletter bisettimanale.

people to people this is crowdfunding

people to people this is crowdfunding

Un excel compilato con le azioni da intraprendere giorno per giorno. Importante però sapere alcune cose:
1 – il primo obiettivo da raggiungere è ottenere il 20% delle donazioni nella prima settimana di campagna. Le statistiche delle piattaforme internazionali dimostrano con chiarezza che i donatori esterni al proprio crowd arrivano quando il 20% della cifra è stata superata. Perché? Perché alle persone piacciono i vincenti e tendenzialmente hanno fiducia in chi ha una buona rete di supporto.
2 – il secondo obiettivo è quello di trasformare ogni sostenitore in un amplificatore. E’ importante ringraziare pubblicamente ogni sostenitore. Appena ne arriva uno nuovo è fondamentale dargli rilievo e chiedere che condivida con i suoi amici inviandogli una mail contenente tutti i link ai canali social e della piattaforma.
3- cercare nuove opportunità di associazione soprattutto per la diffusione e la condivisione dei tweet e dei retweet. Che non sono inutili. Anzi.Twitter è il canale social per eccellenza per rendere virale la campagna.
4 – creare opportunità di incontro per nuovi influencer. Resistere alla tentazione di accovacciarsi dietro al monitor del computer per pestare ossessivamente sulla tastiera e-mail tweet, nuovi post sperando che l’indicatore delle donazioni salga. Uscire, vedere persone, fare cose. Queste sono le attività principali necessarie per ottenere nuove donazioni e nuove condivisioni. Importante. Raccontate a tutti – ma proprio a tutti – che avete una campagna pubblicata sulla piattaforma. Non si può mai sapere chi si ha davanti e se è proprio lui quello che può fare la differenza!
5- rullate i tamburi! Salvo rare eccezioni, la prima e l’ultima settimana della campagna è tipicamente molto impegnata e le settimane a metà campagna sono terribilmente lente. Dipende solo da voi mantenere alta l’attenzione e la fiducia. Vostra e del vostro pubblico. Che cosa fare allora? Postare nuovi video. Corti, virali. Inventare mini-ricompense. Interessanti e appetibili. Ideare un evento live per illustrare la campagna e far divertire le persone. Un breve cenno sulle ricompense. Siate folli. Osate. Divertitevi. Basta copie del vecchio catalogo. Riproduzioni antiquate del dvd d’autore. Un giro in mongolfiera? Una cena speciale cucinata da voi con ingredienti tipici della zona? Largo alla creatività inventando ricompense must have.
6. La campagna non sta raccogliendo? Siate onesti: state facendo campagna? Rivedere il proprio piano d’azione è obbligatorio. Che cosa funziona? Che cosa non funziona? Preparatevi a ripensare da zero la campagna. State chiedendo troppo? Il video funziona? Chiedere a chi vi conosce che cosa ne pensa. Sinceramente. Non c’è niente di peggio di una campagna che non raccoglie.

Il crowd è fondamentale per avere successo

Il crowd è fondamentale per avere successo

In ultimo, ma questo è un suggerimento generico, il successo della vostra campagna dipende da quante persone riuscite a convincere che il vostro progetto è fantastico. Il crowdfunding ha molto a che fare con la vendita. Più che il prodotto siete voi che vendete voi stessi e le vostre idee. Più siete convinti e più convincerete. Il sussurro e il sospiro non vi faranno vincere. Nemmeno pubblicare la campagna sulla piattaforma sperando che raccolga da sola vi farà vincere.
Emanuela Negro-Ferrero – CEO – enf@innamoratidellacultura.it