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Crowdfunding culturale:crea la tua audience.

E’ il momento per lanciare una campagna di crowdfunding in ambito culturale? Si, è il momento. Le campagne di crowdfunding per la raccolta di fondi da destinare all’emergenza sanitaria sono in diminuzione. E’ necessario tenere alta l’attenzione, ma è anche indispensabile ripartire.

Un dato che non verrà mai ripetuto abbastanza è  riferito al valore della cultura che in Italia “muove” il 5,7% del PIL a cui si aggiunge il 13% del Turismo e l’indotto. Sono coefficenti  importanti e sono quelli che determinano la grande attrattività dell’Italia e che possono e devono risalire.

Abbiamo pensato di dare supporto ai nostri progettisti scrivendo una breve guida dedicata ad un aspetto fondamentale per il successo di qualsiasi  campagna di crowdfunding: la folla.

 La folla, cioè l’insieme di persone che si raccolgono attorno a una campagna di crowdfunding son il fattore che ne determina il successo. Sappiamo per esperienza che le  persone che hanno una lista di email possiedono molte più possibilità di successo rispetto a chi non ne possiede una.

Senza strategia nessun progetto può essere realizzato

Costruire una lista di indirizzi non è semplice, non è immediato e richiede lavoro.

Nei punti successivi vi presentiamo una strategia collaudata che vale la pena di seguire, soprattutto se l’obiettivo di raccolta della campagna supera i 5000 euro

SCRIVI UNA LISTA   – senza stare troppo a pensare, chiunque può contare su una rete di relazioni personali: parenti, amici, vicini di casa, negozianti, colleghi di lavoro. Il primo passo quindi è quello di scrivere una lista. Ogni membro della squadra scrive la sua lista. Un buon metodo è quello di esaminare  i propri canali social e verificare chi, fra i contatti, effettivamente fa parte della  rete personale. A questo primo elenco se ne aggiunge un secondo che si può definire di secondo giro. Si tratta dei contatti ottenuti da amici, durante eventi oppure incontri e riunioni di lavoro. Tutti questi nominativi devono essere completati dal numero di telefono e dalla email per creare una SOLIDA BASE di persone che si fidano e che possono supportare la campagna con il loro passaparola. Un dato? Molte campagne raggiungono il 20% dell’obiettivo di raccolta grazie alle persone dei questa lista.

CREA UNA LANDING PAGE – a seconda dell’obiettivo di raccolta, il tempo necessario per costruire la propria lista di indirizzi può variare molto. Obiettivi ambiziosi richiedono un lavoro di mesi e una strategia che include la creazione di una “landing page” ideata in modo da poter raccogliere gli indirizzi di persone sconosciute intercettandole in rete. Si tratta di un metodo piuttosto semplice che aggiunge al valore degli indirizzi raccolti la possibilità di far conoscere il proprio progetto in anticipo.  Se non siete in grado di costruirne una da soli,  la creazione della “Coming Soon Page” è uno dei servizi aggiuntivi che potete chiedere scrivendo a progetti@innamoratidellacultura.it

RACCONTA LA TUA STORIA – Una campagna senza storia non attira l’attenzione. Vendere la propria idea significa vendere alle persone il proprio sogno. In un certo senso è vero che chi sceglie di appoggiare una campagna di crowdfunding lo fa perché si fida di chi la propone e vuole che abbia successo.


Costruisci la landing page per raccogliere indirizzi di potenziali donatori e fai crescere la lista

RESTITUISCI VALORE – Una campagna di crowdfunding non deve portare vantaggi solo a chi la propone ma, anche e soprattutto, a chi la sostiene. Chiedersi se quello che viene dato in cambio ha un valore anche emotivo per chi partecipa deve essere la linea guida da seguire. Perché la richiesta ai donatori non riguarda solo il denaro. La richiesta riguarda soprattutto la condivisione della campagna.

COME CONTATTARE LE PERSONE VIA EMAIL – è dimostrato che una campagna di email ben costruita  ha un’efficacia molto maggiore rispetto alla pubblicazione di post sui canali social. In genere il tasso di successo si aggira intorno al 4/5%. Dipende dalla lista e dal contenuto della email inviata anche se ogni campagna è differente cambia a seconda dell’ambito in cui si svolge.  

USARE LE EMAIL PER OTTENERE CONTRIBUTI PRIMA DELLa MESSA ONLINE DELLA CAMPAGNA Andare online con la campagna e avere già donazioni in evidenza aumenta la possibilità di ottenerne altre. Inviare una email ai propri contatti prima del lancio è certamente un sistema efficace ma le persone vanno incentivate. Come farlo? Ideando un regalo special da dare solo a chi partecipa per primo. Il messaggio da dare è “solo per te” , “solo per pochi” e,“solo per pochi giorni”. Le persone amano sentirsi speciali e adorano far parte di club speciali ricevendo attenzioni speciali.

Verifica quale canale social fa al caso tuo

.CREA UN COMITATO DI PROMOTORI – parallelamente alla costruzione della lista un passo da compiere subito è individuare le persone che possono sostenere il progetto, diffonderlo e quindi creare un comitato di promozione.  In pratica si tratta di un  gruppo di persone appassionate del progetto e disponibili a parlarne con i propri contatti. Il numero di persone da identificare è di circa 10-15 individui. La prima email andrà inviata subito a loro e poi allargata al restante gruppo di persone inserite nella lista.

USA I  SOCIAL MEDIA – crowdfunding e canali social vanno a braccetto.  I social media occupano il secondo posto per efficacia  dopo le email con un risultato stimabile attorno al 30% di di visite ottenute sulla pagina della campagna.

CREA PAGINE WEB E PROFILI SOCIAL DEDICATI ALLA CAMPAGNA – ci sono progetti che possono essere pubblicati sulla propria pagina social e progetti che necessitano della creazione di una pagina dedicate esclusivamente alla campagna. Dipende dal progetto e dalla community che già si possiede e al tipo di interazione che già si ottiene dai propri fan. Pensare che un contatto su Istagram o su Facebook sia attivo non è un dato reale, va verificato e sollecitato.

LANCIA LA CAMPAGNA SUI CANALI SOCIAL PRIMA DELL’USCITA DELLA CAMPAGNA SU www.innamoratidellacultura.it – I social media sono strumenti potenti se vengono usati con accortezza e con una strategia definita a monte. Iniziare a raccontare la propria idea con anticipo oltre ad assolvere la funzione di informare e incuriosire consente di ottenere nuovi fan e di compendere in base alle reazioni se l’argomento interessa oppure se è necessario modificare alcuni aspetti Se pensi che sia troppo difficile, il team di www.innamoratidllacultura.it mette a disposizione un servizio completo di marketing digitale e la gestione dei canali social. Scrivi a progetti@innamoratidellacultura.it per saperne di più.

Sui social è facile indentificare un target di persone interessate alla tua idea

IDENTIFICA IL TUO TARGET – i canali social permettono di identificare il target di rifermento con grande precisione. La domanda da porsi prima di pubblicare i contenuti è:” chi è interessato al mio progetto”? Innamorarsi della propria idea è normale, adattare la propria idea a quello che chiede il pubblico è strategico. E’ sempre bene testare dei post. Si tratta di un modo semplice e poco costoso che consente di aggiustare il tiro e raggiungere con maggiore precisione le persone che sono veramente interessate a partecipare, valutando in base ai dati ottenuti su quale piattaforma e con quale strumento intercettarle. Un video? Un’immagine? Un testo? Ogni canale social è dedicato ad un particolare pubblico. Il mondo della cultura tende a privilegiare Facebook e Istagram ma in molti casi un video è più efficace e condiviso di cento post e You Tube sirivela molto più efficace. Questo per dire che un solo video di presentazione non basta, preparatevi a pubblicare spesso e volentieri video pillole, aggiornamenti e testimonianze. Più contenuti producete e più aumentano le possibilità di successo.

CREA UN HASHTAG PER LA TUA CAMPAGNA –  l’hashtag della campagna va inserito ogni volt ache viene postato un contenuto riferito alla campagna. L’hashtag ’ la versione moderna del payoff usato in pubblicità dai grandi marchi Un esempio? Dove c’è Barilla c’è casa. Indimenticabile. Come deve essere un hashtag? Corto, efficace, esemplificativo e soprattutto facile da trovare.

PUBBLICA CONTENUTI INTERESSANTI– la mia campagna è online: dona. Questo non è un contenuto interessante. Se poi viene postato decine di volte sui canali social diventa decisamente  terribile. Il tono utilizzato per arricchire di contenuti le proprie pagine social dovrebbe essere leggero, simpatico, possibilmente divertente.  Le immagini spesso dicono più delle parole. Raccontare la campagna giorno per giorno è divertente. Le persone amano leggere gli aggiornamenti e vedere contenuti nuovi ogni giorno. Chi dona è felice di verificare che il progetto va avanti e che la sua scelta si è rivelata azzeccata.

CONTATTARE LA STAMPA – campagne con obiettivi ambiziosi e che hanno la potenzialità di ottenere donazioni da qualsiasi parte del pianeta dovrebbero pensare ad un’attività di ufficio stampa. Non è vero che questa attività costa e non  è vero che è necessario rivolgersi a un’agenzia. Le testate digitali e, soprattutto i blog, sono sempre alla ricerca di contenuti e notizie interessanti.  Chiedere non costa nulla e scrivere un comunicato stampa – o costruire un Media Kit- non è difficile.  Anche per questa attività scrivere un elenco delle  redazioni e dei giornalisti da contattare è molto utile. Se il progetto è di taglio piccolo o medio ci sono le redazioni locali. Se il progetto è ambizioso vale la pena tentare con le redazioni nazionali. Senza mai dimenticare i blogger e gli influencer che, spesso, sono più efficaci e disponibili dei giornalisti.

ORGANIZZARE UN EVENTO– in tempi di Covid organizzare un evento è impossibile. Ma l’evento rimane il momento perfetto per farsi conoscere e presentare la propria campagna entrando in contatto diretto con le persone. L’evento è l’occasione perfetta per raccogliere nuovi nominativi da aggiungere alla propria lista di contatti e per studiare una piccola ricompensa legata al progetto da regalare creando una sorta di memo per quando la campagna andrà online. Ci sono tre  tipi di evento:  l’evento di presentazione che può essere organizzato in qualunque momento della campagna anche come regalo per chi ha già donato;  l’evento di lancio che invece serve a presentare il progetto a un’audience di persone selezionate con l’obiettivo di ottenere donazioni prima della messa online e l’evento di chiusura che invece è un momento di festa per celebrare la chiusura della campagna insieme ai donatori.

Le persone donano perchè scelgono te e vogliono il tuo successo

CONCLUSIONE– una campagna di crowdfunding ha successo quando riesce a coinvolgere un altissimo numero di persone. Crescere l’audience è  il mantra da ripetere ossessivamente da quando si decide di lanciare la propria campagna e per tutti i mesi di preparazione che precedono la messa online. In ambito culturale questa attività viene fatta poco e spesso senza una strategia. Ma un buon database di contatti è la miniera d’oro a cui è sempre possibile attingere anche quando la campagna è terminata. Che si tratti di un nuovo spettacolo, un restauro, una mostra o di un concerto, avere un elenco di fan è sempre importante. Basta rimanere in contatto con loro e mantenere sempre viva la loro attenzione inviando nuovi messaggi e tenendoli informati sulle vostre attività.

redazione www.innamoratidellacultura.it

info

progetti@innamoratidellacultura.it

Manifesta a Palermo. La Cultura dona nuova vita alla città.

Crowdfunding per Arte e Cultura.

Al giorno d’oggi il termine  “crowdfunding” sembra essere stato assorbito dalle persone tuttavia, l’esperienza professionale come piattaforma verticale e i numeri ancora bassi del comparto “reward” indicano come in Italia i suoi meccanismi non lo siano affatto, soprattutto per quanto riguarda il settore culturale, creativo e artistico.

In genere le persone sono a conoscenza  che il crowdfunding si riferisce a a campagne di raccolta fondi gestite attraverso il web, caratterizzate dalla erogazione di piccoli contributi donati da un grande numero di persone.

In pratica, il proponente del progetto riesce a raggiungere l’ obiettivo sfruttando le opportunità offerte da internet per coordinare e aggregare grandi  numeri di persone che condividono  interessi e passioni comuni.

Nel nostro paese la diffusione di progetti in ambito culturale è estremamente ampia e variata. Il crowdfunding di tipo reward e donation si presta molto bene per sostenere la produzione e diffusione di idee progettuali nell’ambito dell’arte, design, moda, musica registrata, spettacoli teatrali, editoria (fumetti, saggistica, narrativa, poesia), audiovisivi (film, cortometraggi, documentari, serie televisive e via web) videogiochi, reportage, festival , rassegne, restauri, recuperi architettonici, mostre e acquisizioni da parte dei musei e l’elenco è davvero lunghissimo.

Il fattore comune del settore artistico e creativo italiano è la richiesta di raccogliere somme piuttosto elevate per realizzare la propria idea progettuale  coprendone i costi in toto oppure per integrare un budget corposo composto da più finanziatori (enti, sponsor privati ecc).

L’impiego di questa pratica di raccolta fondi è adottata – e adottabile – sia da realtà piccole che da quelle di grandi dimensioni. Ricordo le iniziative fortunate di  enti come Palazzo Madama a TorinoComune di Bologna ( per il restauro del ”Portico di San Luca”) oppure la Biennale di Venezia per sostenere mostre interne all’evento.

Il denominatore comune che spinge queste realtà a rivolgersi al crowdfunding è da ricercare nella contrazione dei finanziamenti pubblici oltre che nella non capacità delle realtà private italiane di considerare  la cultura come forma di investimento sociale e come investimento virtuoso sia per le ricadute economiche sul territorio di riferimento che  per il ritorno di immagine.

In Italia il fattore del ritardo digitale assommato alla scarsa conoscenza dei meccanismi che regolano il crowdfunding produce un approccio ingenuo e poco realistico in chi decide di impegnarsi in una campagna.

Il  crowdfunding viene ancora visto come soluzione semplice  per ottenere finanziamenti mentre di facile non c’è niente.

Matera CApitale della Cultura 2019
Matera CApitale della Cultura 2019

Cosa dicono le statistiche?

L’analisi condotta dall’Università di Cambridge sulle grandi piattaforme internazionali per progetti di ogni tipologia riporta una percentuale di successo che oscilla dal 40 al 50%. In Italia, il report Starteed del 2018 per le campagne reward based e donation based per i progetti artistici e culturali si attesta sul 22%.

Questo significa che su 10 campagne due hanno successo e raggiungono il loro obiettivo. Questo dato vale per campagne importi di superiori ai 10.000 euro. Infatti, la percentuale di successo di campagne al di sotto dei 5000 euro sale al 35%. Questo dato va applicato a campagne di crowdfunding gestite da individui, piccole realtà culturali, associazioni, microimprese e cooperative. Realtà che non possono contare su  “brand” famosi come, ad esempio il Teatro della Scala a Milano o Palazzo Madama a Torino.

Quali sono gli strumenti del crowdfunding per arte e cultura?

Per ottenere fondi la cultura si affida al fund-raising che ha una sua ragionevole efficacia se viene allineato alle attività di marketing. Anche il crowdfunding richiede una accurata attività di pianificazione e il successo o meno di un’iniziativa dipende anche dal livello di competenza posseduta da chi propone l’iniziativa.

Gli aspetti da curare per realizzare una campagna di crowdfunding sono molti e variati e non riguardano solo ed esclusivamente le ricompense da dare a chi dona come molte persone pensano erroneamente. In ambito culturale artistico la ricompensa è importante ma non è centrale come, per esempio, nel caso di una campagna per realizzare un prodotto.

Prima di realizzare una campagna di crowdfunding per un progetto artistico e culturale è bene verificare:

– il numero di persone che  possano essere convinte a donare veramente  

– la composizione delle proprie reti sociali eseguendo una distinzione fra coloro che realmente possono condividere la campagna e/o sostenerla e chi invece ha dato il like ma non è coinvolto

– le risorse a disposizione, in particolare il tempo da poter dedicare alla campagna, soprattutto per quegli aspetti che riguardano la promozione se non si ha la fortuna di disporre di un ufficio stampa e di un budget per eventi e materiale informativo. 

Il tempo e le energie da poter investire nella campagna di crowdfunding rappresentano sicuramente un fattore chiave da tenere in considerazione  perché la comunicazione ricade pressoché interamente sul progettista.

Il restauro di Santa Caterina ha raccolto 8000 euro per lo start dell'impresa
Il restauro di Santa Caterina ha raccolto 8000 euro per lo start dell’impresa

Meglio da soli o con una piattaforma?

Una campagna di crowdfunding può essere realizzata sia con mezzi propri, per esempio sul proprio sito web, oppure appoggiandosi a una piattaforma. Quali vantaggi offre una piattaforma rispetto ad una campagna gestita da se’? Il primo vantaggio, innegabile, è quello di avere uno strumento già pronto.  In secondo luogo , la sicurezza che questo genere di siti offrono e infine, elemento questo da non scartare, i servizi che le piattaforme mettono a disposizione gratuitamente e che vanno da forme di tutoraggio nella fase di impostazione  e gestione  del progetto sino alla possibilità di avere accesso a sponsorizzazioni e servizi professionali di comunicazione e marketing digitale. Un altro fattore che offre una piattaforma  è quello riferito alla trasparenza e alla sicurezza dei dati personali e di pagamento.

www.innamoratidellacultura.it offre ai propri clienti la possibilità di  gestire la propria campagna reward o donation in completa flessibilità scegliendo

  • la durata della campagna
  • la possibilità di trattenere quanto raccolto a prescindere dal raggiungimento dell’obiettivo (modello “all-you-can-get) o di ricevere  i fondi solo al raggiungimento dell’obiettivo (modello “all-or-nothing”)

La verticalità della piattaforma è un aspetto peculiare che risolve la difficoltà di riuscire a raggiungere e coinvolgere soggetti esterni alle reti di relazioni preesistenti alla campagna.

Niente comunità, niente soldi.

Chi pensa che il successo di una campagna dipenda dalla piattaforma sui cui è stata pubblicata sbaglia. Per le campagne di tipo artistico e culturale il successo si costruisce in prima del suo lancio.  Nella maggior parte delle campagne (riuscite), i contatti pregressi oscillano fra il 75 e l’85% di tutti i finanziatori . Questo dato spiega il perché campagne proposte da creativi eccezionali o enti super culturali non raggiungono l’obiettivo e perché contare sui contatti social è un errore. Convertire un amico digitale in amico reale è difficile. Per farlo bisogna possedere due doti: un buon storytelling e una reason why  molto convincente .

Ricapitolando, chi aiuta veramente una  campagna a decollare è la cerchia definita  dei family and friends. Generalmente sono le persone amiche quelle che donano di più e che creando massa critica invitano le altre persone a partecipare.

La simpatia e l’entusiasmo da sole non bastano. Per coinvolgere le persone è indispensabile uno storytelling ad alto impatto emotivo. Raccontare se stessi e il proprio progetto è tutt’altro che facile, soprattutto quando si vuole arrivare a un pubblico che ancora non ci conosce. Ma è un dato di fatto che lo  storytelling conta molto di più dei rewards. Attraverso lo  storytelling il progettista può raccontare la sua idea e coinvolgere le persone trasmettendo i propri valori, problemi, desideri e obiettivi.

La community è la base imprescindibile di ogni operazione di crowdfunding per arte e cultura.

Per concludere, spero che le mie considerazioni relative alle  complessità che presenta una campagna di crowdfunding siano di aiuto a chi decide di intraprendere questo tipo di percorso per finanziare la propria idea. Non è mia intenzione scoraggiare, anzi, è mio desiderio condividere informazioni per favorire un approccio più consapevole e, di conseguenza, più efficace.

Emanuela Negro-Ferrero – www.innamoratidellacultura.it

Lezione di crowdfunding n° 32 : caricare sul sito la campagna.

Caricare la tua campagna di crowdfunding sul sito www.innamoratidellacultura.it è facile. Basta seguire i nostri suggerimenti e, nel caso, inviare una mail a progetti@innamoratidellacultura.it .

Sappiamo che per molte persone caricare per la prima volta la propria campagna di crowdfunding su un sito dedicato non  è nè semplice nè intuitivo.  Chi si occupa di cultura non si occupa anche di comunicazione e marketing e il digitale si sa, in Italia è ancora poco utilizzato. 

PASSO N°1 – EFFETTUA IL LOGIN

A questo link https://www.innamoratidellacultura.it/test/login/ vanno  inseriti  i propri dati e una password. Da custodire gelosamente per poter accedere alla propria campagna ogni volta che è necessario.

PASSO N°2  – CARICA LA CAMPAGNA SULLA PIATTAFORMA

Dando per scontato che l’idea sia già stata concepita, il primo passo per iniziare a costruire la propria campagna di crowdfunding inizia con il caricamento vero e proprio dell’idea sulla piattaforma.

La sezione PROPONI UN PROGETTO si apre su una pagina dedicata a questa funzione. La pagina  va compilata in tutte le sue parti ( dette campi)  è risulta suddivisa in sezioni molto simili a quelli che si devono  riempire quando si invia una mail. Se i campi  non vengono  completati la campagna non può andare online? Perchè?

Tutto quello che caricate, sia scritto che video o immagine, si vede. La vostra pagina deve essere il più possibile curata, ricca di informazioni, ben scritta, colorata e completa. Noi vi diamo uno spazio web e meglio  utilizzate questa opportunità e più possibilità avrete di raccogliere consenso, persone, amici, denaro, supporto… Ci avete mai pensato? Quanto vi costerebbe aprire un sito dedicato con sistema di pagamento integrato, dominio, hosting ecc?

1 – Il titolo

Sembra banale, ma il titolo è fondamentale per definire l a campagna. Ci sono delle regole? Si! Il titolo deve essere corto, incisivo e, possibilmente, descrittivo.  Il titolo della campagna è paragonabile a quello  di un film o di un libro e ne definisce il contenuto.  Definire la propria idea in quattro o cinque parole è difficile ma vale la pena provare. Magari facendosi aiutare dagli amici.  Infatti è  proprio da questo passaggio che il progetto prende forma e diventa riconoscibile e comprensibile anche da chi non ne sa nulla. Non avete idee? Il titolo non viene fuori? Abbiamo una persona dedicata che vi aiuta a mettere a fuoco l’idea. Don’t worry.

2 – Il testo

La sezione del sito riservata  al testo non riporta alcuna indicazione specifica e scrivere un testo accattivante, esplicativo, divertente e competo può essere difficile. Per questo quando vediamo una campagna caricata,  inviamo via mail uno schema testuale da seguire. Si tratta di una indicazione, una semplice traccia che suggerisce come suddividere il testo in piccoli paragrafi completati da una titolo.

Ogni campagna è un caso a sé e il testo, una volta caricato, viene revisionato, migliorato, smussato, trattato e, soprattutto, adattato ai requisiti SEO della piattaforma. Nel caso di #Sakai, la campagna che in questo momento è online, il testo descrittivo  è stato  rivisto in un processo a quattro mani. Le nostre e quelle dell’autrice della campagna, Arianna Bianciardi. Questa procedura si è rivelata nel tempo  molto utile perché consente sia a noi che al progettista di mettere a fuoco l’obiettivo della campagna e  di chiarire il goal economico,  i giorni di durata della campagna e il tipo di contratto più conveniente.

Tutto quanto viene concordato insieme. Noi suggeriamo e il progettista sceglie in libertà quello che ritiene più giusto fare. E’ con questa modalità di rapporto personale che siamo riusciti a costruire tanti successi.

Alcuni  progettisti lasciano i testi a metà, incompleti. Oppure scritti a stampatello, senza immagini. No!!!  In questi casi chiediamo di mettere a posto il testo e solo in un secondo momento  di definire con noi come renderlo adatto al web.

Una sezione importantissima è quella destinata al piano economico. Purtroppo questa sezione non è indicata dal sito e bisogna inserirla ricavando uno spazio all’interno della pagina. Magari arricchito con immagini, specchietti o elenchi di voci.

Perché inserire un conto economico? Le persone hanno piacere di sapere come verranno impiegati i soldi raccolti. Inserire uno schema, anche due righe, è sempre una buona idea.

3 – Le immagini

La pagina del sito chiede di caricare delle immagini e di inserirle all’interno del testo.  Indica anche di scegliere una “immagine guida” che avrà il compito di definire graficamente la campagna e renderla distinguibile . L’immagine guida dovrà essere utilizzata per tutta la comunicazione. Dalla locandina alle cartoline, i biglietti e il merchandising , la foto scelta diventa il marchio di fabbrica del progetto.  Per questo va selezionata con cura e selezionata  nel formato indicato perché altrimenti la pagina della campagna risulta diversa rispetto a quelle già pubblicate sul sito.

Noi facciamo l’editing finale e curiamo contenuti e forma grafica.Voi ci mettete i contenuti.

4 – Le ricompense

Quando si arriva a questo punto della compilazione, i progettisti si fermano. Il più delle volte ci Inviano una mail chiedendo come scegliere le ricompense. Quanto devono costare? Devo spedirle o se le vengono a ritirare?  Nel tempo, siamo arrivati a definire quello che riteniamo essere una linea corretta di selezione  delle ricompense. Basata su tre  pilastri fondamentali:   generosità , creatività , coerenza.

A – generosità: la ricompensa deve essere pensata con il cuore e dimostrare tutta la vostra gratitudine per l’appoggio ricevuto.

B – creatività: una vecchia regola definisce 8 le fasce su cui distribuire le ricompense. Dare alle persone un ventaglio ampio di scelta è un buon modo per incentivare le donazioni.

C – coerenza:  Sakai è una campagna ideata per raccogliere fondi per una mostra di artisti emergenti giapponesi.  Abbiamo suggerito ad Arianna (la curatrice)  di pensare a qualche cosa di nipponico per restare in tema. Lei, dimostrando di avere iniziativa e talento è riuscita a ottenere da un vivaio locale  dei piccoli bonsai, da un famoso ristorante sul mare delle cene  a base di pesce oltre alla  stampa del catalogo e di magliette create appositamente dagli artisti. Il suo “piano ricompense” è assolutamente coerente con  il tema dell’iniziativa . Ben fatto Arianna, arigato!

5 – Paypal

Abbiamo scelto di processare le donazioni appoggiandoci a PayPal. Per questo motivo chiediamo che il progettista apra un profilo su PayPal ( modalità business così può raccogliere cifre alte). Senza questo passaggio non possiamo attivare la campagna.

In quanto tempo la campagna può andare online?

Se tutti i passaggi indicati vengono seguiti correttamente in una settimana, ma anche meno, la campagna può andare online.

Sempre che la parte offline sia stata programmata e definita con cura e, soprattutto, con anticipo, strategia e con una squadra di persone interessata e ben determinata ad avere successo.

Emanuela Negro-Ferrero  – www.innamoratidellacultura.it

 

Lezione di Crowdfunding n°31 – 8 suggerimenti per un video che buca

Il video è la  parte essenziale di una campagna di successo. Le campagne che utilizzano il video generano  fondi con una percentuale del  114% rispetto a quelle senza.

E’ facile capire  il valore che possiede un video se lo utilizziamo per  condividere le nostre storie, ma creare un video impattante  non è semplice ed entrano in gioco molti fattori : c’è bisogno di risorse e attrezzature, di alcune conoscenze base su come effettuare le riprese e anche sul modo migliore di apparire in camera. Non siamo tutti professionisti e la questione video per molti è un gradino alto da superare.

Una delle principali sfide che molti progettisti  devono affrontare è proprio la  creazione del video.

In questo post voglio condividere  alcuni suggerimenti utili su come iniziare a creare i tuoi video e superare gli ostacoli, compresi quelli personali.

1 – L’attrezzatura

Inizio subito parlando di apparecchiatura video e audio. Questi sono gli strumenti necessari per ottenere un lavoro ben fatto e per raccontare la tua storia in un modo visivamente attraente.

Le opzioni disponibili sono centinaia e spaziano dall’Iphone ad una telecamera 3D. In effetti per realizzare il tuo  video, non ti serve molto: una fotocamera DSLR in grado di riprendere video HD, un treppiede, un microfono direzionale e una serie di luci per gli effetti.

Possiedi già l’attrezzatura? Benissimo, puoi partire subito! Non la possiedi? La puoi comodamente affittare.  Le apparecchiature video e audio possono essere molto costose. A seconda della qualità dell’apparecchiatura si spendono  facilmente migliaia di euro. Meglio quindi noleggiare l’attrezzatura. Inoltre, l’affitto di attrezzature è molto più conveniente se stai pensando solo di girare  un paio di video durante il fine settimana. Il discorso diventa diverso se per caso hai intenzione di impostare la tua campagna sulla produzione di mini video virali. In questo caso il mio suggerimento, se non riesci a fare da solo, è di farti aiutare da qualcuno che lo sa fare.

2 – La storia

Trova uno stile che ti piace e racconta la tua storia. Non sai come fare? Un po’ di ricerca in rete può portare molta ispirazione. Noterai che i video vengono girati in diversi stili cinematografici e ogni stile può dire la stessa storia in modo molto diverso a seconda del tono, del ritmo e del protagonista.  Fatti alcune domande. Che tono vuoi  avere? Triste? Dolce? Malinconico? Buffo? Anche la musica è importante e sottolinea ed amplifica  il tono della comunicazione.

Filming a horror movie. Female zombie holding clapper board. Cinematography. Halloween.

3 – Il montaggio

La post produzione è il vero laboratorio di costruzione del tuo video.Non sai farlo?  Prenditi  il tempo per imparare a utilizzare un  software di editing. Ci sono una varietà di opzioni come Final Cut Pro, Adobe Premiere e molti altri. Per esempio, potresti sapere che lo stile del tuo video e le tue esigenze tecniche possono essere realizzate con  iMovie o anche con un editor video di Iphone.

4 – Il protagonista

Nel video ci devi essere tu perché le persone vogliono vedere in faccia chi è il protagonista del progetto  a cui donano il proprio denaro.Non avere paura, la creazione di un video significa che hai il controllo assoluto su quello che vede il tuo pubblico. Sei tu che decidi quali sono le scene da inserire e certamente puoi far emergere il tuo lato migliore.

5 – I tuoi punti di forza

Gioca tutto sui  tuoi punti di forza. Hai una grande idea e questo è sicuramente il primo dei tuoi punti di forza. Sai chi sono i migliori venditori? Sono le persone che credono davvero nei loro prodotti. Quindi, quando parli della tua idea progettuale, fai emergere la tua passione. Solo così puoi convincere gli altri a sostenerti.  Usa colori e abiti che sai che ti stanno bene. La fotocamera può farti apparire diverso da quello che sei nella vita reale, per cui è importante prestare attenzione a cose come l’illuminazione e lo sfondo. La simpatia, l’empatia, la sincerità e la leggerezza sono tutti ingredienti chiave per rendere il tuo video interessante ed efficace.

 

6 –  Utilizza uno script

Andare a braccio non è una buona idea. Scrivi uno script e provalo per   assicurarvi che le tue inflessioni e la scelta delle parole siano naturali. È anche una buona idea memorizzarlo interamente in modo da non leggere mentre sei in camera.  Prova e riprova fino a quando diventa tutto naturale.

Lo script è una traccia scritta di ciò che dovrai dire

 

7 –  Parlare con una persona

Se sei nervoso all’idea di dover parlare nella telecamera usa lo stratagemma di parlare con una persona che conosci e di cui hai fiducia in modo tale da rendere le tue espressioni più realistiche e coinvolgenti. Il vantaggio aggiunto è che un amico di fiducia o un collega può darti feedback per modificare le cose che non funzionano.

 

8– Inserisci immagini e altre risorse visive

Ricorda inoltre che devi mostrare molto di più del  tuo solo volto nel video. Potresti includere altre persone che fanno parte del progetto,  illustrazioni, immagini, spezzoni di uno dei tuoi spettacoli o la breve ripresa del tuo film o del tuo balletto. Più metti insieme i pezzi e più ottieni visibilità

Le animazioni vanno bene ma

Questi sono i consigli base per creare un video ad alto impatto. Pensi di non essere capace?

Coinvolgi qualcuno che conosci e fatti aiutare! Il crowdfunding si basa sulla condivisione e sull’aiuto reciproco. Mettere su una squadra è il segreto del successo.

Buon lavoro!

Emanuela Negro-Ferrero – www.innamoratidellacultura.it

Lezione di Crowdfunding n° 29. Sette passi per avere successo.

Ieri pomeriggio, rispondendo al questionario per accreditare la piattaforma www.innamoratidellacultura.it al sito www.crowdf4culture.eu , mi sono venute in mente le tre domande che regolarmente mi vengono poste da chi deve iniziare un progetto di crowdfunding.

“ Quali sono gli elementi comuni che caratterizzano una campagna di assoluto  successo? Quale piattaforma è meglio per il mio business o  la mia campagna? Che cosa devo offrire ai miei donatori o investitori?”

Credo che le risposte possibili ed esaurienti siano sostanzialmente 7. Questo è il tema della Lesson di oggi. Imparare ad avere successo partendo dalle basi  e seguendo i passi.

Tip 1:  scegli con cura la piattaforma

Il primo passo, prima ancora di definire gli obiettivi della raccolta , è certamente quello di identificare la piattaforma.  Le piattaforme sembrano tutte uguali ma non è così. Le variabili sono molte. Generalista o verticale. Contratto keep it all oppure flessibile. In ogni caso scordatevi che sia la piattaforma a raccogliere al posto vostro. Questa è una leggenda metropolitana e può essere vera per progetti molto cool su grandi piattaforme americane o inglesi. Da noi è ancora tutto a carico del progettista. Altra differenza. La campagna è equity o reward? Ad ognuno la sua piattaforma.

Tip 2: Pitch e Storytelling

Le campagne con il video raccolgono di più?  Si,  per questo motivo  il video promozionale di una campagna di crowdfunding  va scritto e girato  seguendo determinati criteri.  Innanzi tutto è bene ricordare che il crowdfunding si esprime  online. Lo scopo del video è quello di catturare l’attenzione delle persone quando sono online e quindi sono iperstimolate e distratte da mille situazioni e contenuti.

Ecco perchè il video pitch deve contenere un messaggio costruito in modo tale che possa catalizzare l’attenzione dei “due cervelli” dei potenziali donatori e finanziatori: il cervello razionale e il cervello emozionale.

Il modo più efficace è quello di raccontare una grande storia il cui soggetto verte sui sogni e gli obiettivi del progettista oppure l’attenzione è focalizzata sul progetto e, soprattutto sui motivi che rendono il progetto appetibile per chi dona.

Tip 3: Focalizzarsi su ciò che può essere benefico per i donatori

Sembra un controsenso ma non lo è. La campagna di crowdfunding  serve a voi per raccogliere soldi ma il messaggio da veicolare deve essere  focalizzato sul far percepire vantaggi e benefici per il donatore.

Come si riesce a fare questo? Nelle campagne di tipo reward, un buon segnale viene dato dalle ricompense. Più sono curate e legate alla campagna e più aumentano le possibilità che le persone scelgano di donarvi il proprio denaro. Un buon sistema è certamente quello di chiedervi se, trovandovi al posto del donatore, vi piacerebbe ricevere quel tipo di ricompensa. Vi attira o vi annoia? Sembra pensato apposta per voi oppure assomiglia a un avanzo della cantina?

Nelle campagne di tipo equity invece è importante definire con chiarezza I termini di ciò che offrite a chi investe su di voi.

 

Tip 4:  Coinvolgere i sostenitori

L’errore più comune che viene compiuto da chi decide di lanciare una campagna di crowdfunding per la prima volta (sia reward che equity) è certamente quello di non coinvolgere adeguatamente il primo livello di sostenitori: amici, parenti,colleghi, conoscenti.

Quando parte la campagna  è fondamentale che i propri contatti siano avvisati e pronti a donare.  Una campagna che accelera rapidamente attira l’attenzione benevolente di persone che, magari non si sentono coinvolte ma, se opportunamente stimolate,  possono diventarlo perché verificano il successo dell’idea o del progetto.

 

 

 

 

Tip 5: il potere dei grandi donatori

Che cosa succede una volta che i donatori di prima fascia hanno donato? Come fare per ottenere nuove donazioni? Un metodo infallibile, è quello di analizzare ed elencare con attenzione prima che la campagna vada online, quali sono i potenziali grandi donatori. Possono essere persone oppure aziende intenzionate a sponsorizzarvi. Non si può sapere chi fino a quando non lo si contatta. Il grande donatore spesso non sa nulla di voi e del vostro progetto. Ecco perchè è importante coinvolgerlo e fare il possibile per presentare la propria idea e I vantaggi che derivano dal sostenerla. Il mio suggerimento è quello di creare ricompense speciali, dedicate a fasce alte di donazione e con un alto potenziale di gratificazione.

Per le campagne equity funziona allo stesso modo. E’ sempre ottimo trovare un potenziale investitore prima di andare online.  Questo evita la desolazione della campagna a 0 donazioni e invogli altri potenziali donatori a intervenire.

 


Tip 6: pianificazione marketing e strategia di comunicazione

Le piattaforme di crowdfunding non raccolgono soldi. Punto.  Indipendentemente dalla piattaforma, I risultati che si ottengono sono proporzionali allo sforzo e all’attenzione che si dà  alla piattaforma e a come si è  in grado di collegare gli sforzi di raccolta fondi sia online che offline.

Nel caso di campagne lanciate su  piattaforme di crowdfunding di tipo reward, i progettisti impiegano mesi a pensare e poi a costruire la parte strategica di marketing e la comunicazione della propria campagna. Sanno che nella pianificazione devono tenere conto di costi fissi per spingere la campagna e anche per gestirla. Nulla si ottiene per caso, sempre più persone lo hanno capito e quando partono con la campagna sanno cosa devono fare.

Nel caso di campagne equity, il grosso del lavoro è focalizzato sulla strutturazione dell’offerta e sulla costruzione di solidi contratti  legali .In tutti e due i casi la presentazione è fondamentale per attirare investitori.

 

Tip 7:  osservare i dati

In tutto il mondo il mercato del crowdfunding sta crescendo vertiginosamente. In Italia un po’ meno ma i dati sono confortanti.

Questo significa che ci sono più piattaforme, più progetti e che le persone sono soggette oggi più di ieri a continue sollecitazioni da parte di progettisti, Start Up e imprese.

Nel crowdfunding di tipo reward, proviamo a pensare che l’obiettivo di raccolta sia di 50.000 euro.

Se è vero che la cifra media di donazione sia americana che nazionale si attesta sui 25$, presumendo un tasso di conversione dei visitatori che possono finanziare la vostra campagna  del 3% , ci vorranno 66,000 persone sul web che, al tasso indicato si traducono in 2000 donatori attivi.  Questo significa ottenere tantissimo traffico nei 45 giorni della campagna e moltissimi donatori. Un modo per ovviare è quello di inserire delle ricompense per cifre più alte. Ma devono essere allettanti altrimenti nessuno le sceglie.

Nel crowfdfunding di tipo equity è possibile ottenere pochi dollari da moltissimi investitori . Nel caso di 500.000 euro sono sufficienti 50 investitori da 10.000 euro per raggiungere l’obiettivo.  Perché è più facile trovare molti investitori da 10.000 che uno o due da 100.000 o 200.000.

Per concludere, è evidente che il crowdfunding ha già trasformato e continuerà a trasformare le regole dell’investimento e del fundraising.  Mi aspetto che il mercato,  che in Italia sta maturando, nei prossimi anni aggiunga strumenti di finanziamento dal basso anche per l’immobiliare e  la sanità. Prima lo capiamo e meglio sarà per tutti.

Emanuela Negro-Ferrero – www.innamoratidellacultura.it

Hai tanti amici? La giusta base per un crowdfunding di successo

Il crowdfunding è il termine inglese con cui viene definita l’attività di raccolta fondi dal basso che, in Italia come nel resto del mondo, sta dimostrando di essere uno strumento molto efficace per chi cerca un finanziamento diretto senza vincoli ne’ tempi di attesa strazianti. La domanda che ognuno dovrebbe porsi prima di iniziare a progettare la sua campagna di crowdfunding è: ho tanti amici? Si. Allora si può fare un crowdfunding .

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Se fino a due anni fa i giornali ancora sbagliavano a scrivere correttamente il termine, oggi è facile leggere notizie di successi e raccolte fortunate.  Ma attenzione. Una campagna di crowdfunding non è sinonimo di soldi facili e nemmeno di relax. Si tratta  pur sempre di una raccolta fondi e, in quanto tale, a monte del  progetto sono necessari una grande preparazione, studio della situazione e, nelle fasi esecutive, determinazione e focus.

Che cosa determina quindi il successo o , magari, l’insuccesso di una campagna di crowdfunding?  E chi sono le persone che sostengono una campagna e donano il loro denaro per consentire ad un estraneo di realizzare il proprio sogno?  Si tratta per lo più dei contatti diretti. Il cerchio di persone che il progettista già conosce e che sono in contatto con lui e con la sua idea. Può essere un elenco ristretto (i famosi parenti e amici) oppure, come nel caso di Associazioni, Compagnie Teatrali, registi , si tratta di  persone iscritte o in qualche modo già fidelizzate. Un esempio? La famosa campagna per l’Indice dei Libri del Mese” che ha raccolto oltre 15.000 euro, è stata sostenuta in maniera entusiasta dagli abbonati storici, dai dipendenti della rivista e, soprattutto,  dagli amici e conoscenti dell’amministratore delegato. Che è stato in grado di catalizzare l’attenzione della sua comunità di riferimento grazie  alla forza del suo sogno e a trasmetterla servendosi di uno staff di comunicazione esterno preparato e incisivo.

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Nella fase di pre- campagna, nulla deve essere lasciato al caso. Mediamente, una campagna di crowdfunding per avere successo dovrebbe avere una gestazione di almeno sei mesi.  Se il lavoro è stato eseguito bene, nei primi giorni di campagna circa il 20% dell’importo dovrebbe risultare coperto. E negli ultimi giorni si dovrebbe riscontrare una nuova impennata di donazioni. Dovuta soprattutto ai solleciti al famoso cerchio di parenti e amici coinvolti ad essere promotori e diffusori della campagna stessa o alla diffusione sui social del successo della raccolta. Le persone donano se vedono che funziona e, quando funziona, il progettista è maggiormente determinato a chiedere perché sa che otterrà.

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Quindi, che cosa si deve fare quando si decide di lanciare una campagna di crowdfunding? Il primo passo che consiglio sempre  di fare è l’analisi della rete. In pratica, si tratta di stendere un elenco. Quanti amici ho? Quanti fan?  I nominativi che ho nel mio database sono aggiornati? Li posso dividere categorie? Tipo “amici gold”, “amici silver” e “conoscenti”?  Una volta steso l’elenco, lo devo provare. Contattando le persone, raccontando la mia storia, spendendomi in prima persona per ottenere la loro attenzione, consenso e appoggio economico.

Molti, quando pongo questa domanda affermano con sicurezza che “per la lista non c’è problema”. Invece il problema c’è e va affrontato subito. Perché il crowdfunding significa veramente costruire una rete di relazioni. Cioè fare amicizia e volersi bene.

Ecco perché il pronome da utilizzare nella comunicazione non è “io” ma “noi”. Senza questo allargamento a una proprietà emotiva plurale nessuno vorrà donare. Magari, se proprio insistete, lo farà ab torto collo o per sfinimento. Ma non sarà certo un vostro entusiasta sostenitore . Magari, in futuro,  quando vi incontrerà cambierà strada. Non è questo che si vuole ottenere, giusto?

Le piattaforme di crowdfunding offrono ai progettisti anche uno spazio web in forma gratuita  che viene utilizzato per descrivere la campagna.  E’ sempre bene mantenere  la propria  pagina aggiornata inserendo ciò che vi accade  per raccontare ai propri follower in tempo reale come sta andando. Questo  diario di bordo è uno strumento di comunicazione estremamente utile ed efficace perché non solo aumenta la credibilità ma, soprattutto, perché avvicina le persone  e le rende partecipi.

Volete che chi sta attorno a voi sostenga la vostra idea? Chiedetegli se è #innamoratodellacultura.  Poi, partite con la programmazione.

Emanuela Negro-Ferrerowww.innamoratidellacultura.it

Il crowdfunding ha a che fare con i soldi? No, con le persone

Notizia fresca di questa mattina: il referendum per la riforma della Costituzione ha indicato la preferenza di una maggioranza di cittadini italiani che hanno scelto di votare “no”.

Che cosa indica la parola “referendum” ?  Ho dato uno sguardo su Wikipedia.

Referendum =  sostantivo maschile

1 – Appello al corpo elettorale perché si pronunci con una decisione su singole questioni e può essere abrogativo, propositivo, consultivo

2- Rilevazione statistica di dati individuali, di solito a mezzo postale o telefonico, per indagini sull’opinione pubblica, spec. per ricerche di mercato.

Al di là del fiume di parole che sono state -e che ancora vengono spese – per analizzare questo interessante risultato politico, credo che esista una fortissimo collegamento  fra quanto accaduto in Italia e quanto deve accadere affinchè una campagna di crowdfunding abbia successo e vorrei argomentare  questa mia affermazione. Ma il crowdfunding ha a che fare con i soldi? No! Ha a che fare con le persone.

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Venerdì 2 dicembre, Maurizio Imparato, il principale formatore italiano nel campo del crowdfunding, è venuto da Napoli  per tenere  un interessantissimo Laboratorio intitolato “Crowdfunding4Culture? Yes You can!”  dedicato a chi ha in mente di promuovere una campagna di crowdfunding in ambito culturale ma non sa da che parte iniziare.

Dal desiderio, direbbe Maurizio Imparato, l’unico punto da cui si può pensare di partire.

Le ore di formazione sono state tutte  estremamente interessanti e dense di contenuti – Maurizio Imparato è un trainer eccellente.

Quindi, il crowdfunding ha a che fare con i soldi? No!! Ha a che fare con le persone!

 

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NUOVI PUNTI DI VISTA SUL CROWDFUNDING

1 -Il   crowdfunding non è qualcosa di meccanico o di asettico. E’ fatto da persone e ha successo solo perchè le persone decidono di partecipare.

2 – Il crowdfunding ha successo perchè si diffonde grazie ai canali digitali. Giusto. Sbagliato. Una campagna di crowdfunding ha maggiori possibilità di essere vista, condivisa e diffusa grazie agli  strumenti digitali.  I dati dei donatori in chiaro sulla piattaforma ispirano fiducia in chi dona. Ma il successo arriva  se le persone decidono di costruire una rete di relazioni che grazie ai canali social può arrivare ovunque e a costo zero.  Senza rete, umana e digitale, la campagna è un flop.

3 –  La parola crowdfunding unisce  due parole : “crowd” e “funding”. Letteralmente significa “finanziamento dalla folla”. E che cosa è la folla se non un insieme di persone? Maurizio Imparato ha insistito molto sulla necessità di utilizzare un altra parola  “Colletta”, per esempio.  In Italia la colletta è associata alla carità . Non va bene. Quindi?

4 – Il crowdfunding, o colletta, o raccolta fondi  ha successo quando c’è a  “abbondanza”.  Se non ha successo, è perchè chi la conduce non esprime abbondanza ma “scarsità”. E’ un arraffone. Un furbo. Un approfittatore o un egoista.  Le persone lo sanno, lo sentono. EW la campagna non cresce.

Cosa si deve fare quindi per avere successo? La spiegazione è tutta nella frase: “per vincere una battaglia devi passare sette mesi ad affilare la spada e uno a combattere” . Per il crowdfunding è esattamente la stessa cosa. Senza una programmazione attenta, identificazione di una linea di comunicazione e successiva costruzione di una rete di relazioni, la campagna, una volta messa online rischia di fallire.

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Posso confermare che è vero. Una campagna di successo raccoglie donazioni appena viene messa online. Se dopo una settimana questo non accade, è facile che il progettista inizi a  tormentare amici, parenti, conoscenti e chiunque pur di ottenere fondi.

Magari li ottiene. Le persone, se insisti, pur di toglierti di torno pagano. Ma è certo  che la comunità ottenuta con la forza non sarà mai una comunità di fan entusiasti pronti a diffondere la notizia e dare il loro sostegno futuro. Perché? Perché le buone relazioni sono la base dei rapporti umani. L’amore, come l’amicizia, la fiducia e la generosità, sono i pilastri per ottenere dagli altri aiuto volontario.

In quest’epoca confusa, dove i rapporti umani sono sempre più rarefatti, costruire reti fra le persone è un valore non solo da recuperare ma, come insegnano i recenti risultati politici (Brexit, elezioni Usa, referendum sulla Costituzione) da tenere nella massima considerazione.a.

Il Laboratorio con Maurizio Imparato lo consiglio caldamente e spero che i progettisti che lo hanno frequentato la pensino come me.

Quando ho deciso di iniziare un’attività in questo settore credevo che aprire un portale di crowdfunding  avesse il significato di fornire uno strumento di  aiuto per le piccole  e medie realtà culturali italiane in cerca di un finanziamento. Pensavo che fosse sufficiente mettere a disposizione la  piattaforma e supportare -un pochino- le persone a mettere le proprie campagne online.

Sbagliato. Una campagna di crowdfunding è  un modo alternativo che può aiutare le persone a finanziare i propri desideri senza dover ricorrere a forme di finanziamento tradizionali. Ma, prima  di tutto, è un modo eccezionale per costruire relazioni durature nel tempo.

Qualsiasi imprenditore sa che senza clienti la sua impresa non vive. Il crowdfunding è lo strumento attraverso cui le persone costruiscono relazioni fra di loro passando attraverso l’innamoramento collettivo dell’idea progettuale e creativa.

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Quando  ho deciso che la piattaforma si sarebbe chiamata “innamoratidellacultura” e non “pippela” “kipipi ” “ullullà” probabilmente avevo intuito che il crowdfunding possiede  un rapporto molto stretto con l’amore, la condivisione e la generosità.

Chi decide di salire su questo  carro e quindi di “innamorarsi” deve essere capace di provare amore e, cosa ben più difficile, di ricevere amore e diffonderlo nella comunità in cui vive. Lo fa  attraverso il suo progetto. Con generosità, passione e altruismo. Sfidando i limiti della propria mente per entrare nel reame dei desideri. Chiedendosi in continuazione “cos’altro è possibile” ?

Grazie quindi a Maurizio Imparato per aver rinnovato la mia capacità di sognare.

 

Emanuela Negro-Ferrero – info.innamoratidellacultura@gmail.com

 

A volte ritornano, e quando tornano sono più belle di prima.

Questa volta ci siamo mossi al contrario. Prima l’evento promozionale e poi la campagna. Il 26 di settembre, grazie alla collaborazione con  Museo del Cinema e Circolo Mecenate – associazione attiva nella raccolta fondi per progetti culturali-  abbiamo organizzato la visione gratuita del documentario “Redemption Song” di Cristina Mantis. Prodotto da Solaria Film e LAGO Film e distribuito da Movimento Film, il documentario è riconosciuto di Interesse Culturale con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.  Ha ottenuto il patrocinio di Amnesty International, il Riconoscimento Rai Cinema al Festival Visioni dal Mondo,  e l’inserimento nel festival itinerante Cinemovel sostenuto da LIBERA, Libero Cinema in Libera Terra, http://cinemovel.tv/festa-mobile-save-the-date/.

La serata è a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti . Per prenotare è sufficiente inviare una mail di conferma a Circolomecenate@gmail.com

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A volte ritornano

Una delle domande che alcune persone pongono è se è possibile fare più di una campagna di crowdfunding. La risposta è si, ma deve avere unoo scopo diverso.

L’anno passato infatti “Redemption Song” era stata online durante l’estate e la campagna non aveva avuto successo. I fattori come sempre sono stati diversi e, certamente, uno di questi era la “call to action” che non è stata percepita come interessante dai possibili donatori. Dopo un anno di grandi successi e premi, lo staff di “Redemption Song” ha maturato una mission diversa e si è detta pronta a partire per una nuova raccolta fondi che verrà preannunciata il 26 di settembre e messa online pochi giorni dopo.

la regista Cristina Mantis

la regista Cristina Mantis

La nuova campagna è frutto quindi di una maggiore maturazione del progettista e, certamente, di una comprensione più approfondita dei meccanismi che regolano il crowfunding. Che sono si legati a una expertise professioanale in ambito comunicativo, ma soprattutto a una decisione interiore orientata al raggiungimento dell’obiettivo. Senza questa motivazione e in mancanza di un forte focus, nessuna campagna può avere successo.

Il protagonista Cissoko Aboubakar

Il protagonista Cissoko Aboubakar

Di cosa parla “Redemption Song”?

 Le parole chiave sono “sbarchi” ed “esodo”.  La regista Cristina Mantis racconta attraverso la telecamera, con grande delicatezza e sensibilità, il viaggio di ritorno a casa del protagonista Cissoko Aboubakar, arrivato a Lampedusa dalla Guinea come rifugiato politico . Perché Cissoko torna in Africa? Perché ha capito che il sogno che lo aveva spinto a lasciare tutto non esiste. ni Attraversare l’inferno delle guerre e dei barconi per cadere in altre forme di schiavitù non sono una soluzione. La soluzione è far cessare le guerre. Informare gli africani suoi  fratelli che la terra madre va protetta e conservata. Che bisogna mantenere lì le proprie radici e famiglie.

A che cosa serve la campagna di  crowdfunding?

Il documentario ormai è finito. E’ tutto a posto. Non serve la produzione, non serve la distribuzione.  Quello che serve è portarlo in Africa e farlo vedere al più alto numero di persone possibili. Stiamo parlando di promuovere e sostenere un  tour, magari internazionale o magari solo in Africa. In ogni caso si tratta di togliere “Redemption Song” dalle nostre sale e proiettarlo nel mondo. La campagna non è ancora definita nei dettagli, vi invitiamo comunque a seguirla sul portale.

 

Una scena del documentario

Una scena del documentario

Alcune informazioni interessanti

“Redemption Song” sta girando parecchio. Questo è il calendario autunnale .
2016

14-18 settembre  – Harlem International Film Festival – New York
1 ottobre Ferrara – Festival di Internazionale (Festival libero Cinema in Libera terra )

15 ottobre Parigi  – Atelier Varan (culla del documentario) in cui Redemption Song e l’omaggio a Ettore Scola da parte delle figlie con la proiezione di “Ridendo e scherzando. Ritratto di un regista all’italiana”, scritto e diretto da Paola e Silvia Scola, chiuderanno il Festival libero Cinema in Libera terra, Cinemovel.

Link vimeo Redemption Song
https://vimeo.com/147321455

SITI:
http://www.movimentofilm.it/

http://www.solariafilm.it/

http://www.cinemaitaliano.info/redemptionsong

https://www.facebook.com/Redemption-SONG-490936984404397/?fref=ts

FESTIVAL/ PROIEZIONI/ PREMI

2015    Visioni dal Mondo, Riconoscimento Rai Cinema

2016    13 Febbraio Proiezione/Evento a Ile de Gorée – Senegal

2016     Carovana di sensibilizzazione con l’OIM, Organizzazione Internazionale delle Migrazioni – Senegal

2016     3 Marzo – Festival Internazionale AfricaBamba – Dakar (Senegal)

2016  18 marzo –  Presentazione del documentario al Museo MACRO – Roma

2016  22 marzo –  Festival Sguardi Altrove – Milano

2016  2 aprile TAG / Tevere Art Gallery – Roma

2016  28 aprile – Auditorium Enzo Tortora – Milano

2016  5 maggio – Auditorium Fondazione banco del Monte di Lucca – Lucca

2016  9 giugno Other Movie Film Festival – Lugano

2016 10 giugno Rassegna Scambiamo il Mondo – Cinema Trevi – Roma

2016 23 giugno Giornata Mondiale del Rifugiato – Officine Babilonia – Cosenza

2016 28 giugno Festival Libero Cinema in Libera Terra, Cinemovel Festival di cinema itinerante contro le mafie. Con Don Luigi Ciotti – Casa del Jazz –  Roma

2016 15 luglio al Romafrica Film Festival – Casa del Cinema – Roma

2016  20 luglio Rassegna Visioni Solidali –  Palazzo Ducale -Sassari,- Clorofilla Film

2016  21 luglio Clorofilla Film Festival –  Limonaia di Villa Strozzi – Firenze

2016  10 Agosto: Praia a Mare (CS) – Palazzo delle Esposizioni, nell’ambito della Biennale Riviera dei Cedri – Senza Frontiere. A seguire concerto dei Kidida

2016 18 Agosto: Joggi Avant Folk – Joggi (CS)

2016 20 Agosto: Manifestazione Tornare a Itaca – Grimaldi (CS).

2016 22 Agosto: Riace (RC) a seguire concerto dei Kidida

2016  23 Agosto: “Festival delle Migrazioni” ad Acquaformosa (CS) a seguire concerto dei Kidida

2016 28 Agosto Norwich Radical Film Festival – Norwich – United Kingdom

LINKS Press:

http://www.raicinema.rai.it/dl/RaiCinema/site/News/ContentItem-c723231a-9ddf-4d53-8be9-7a946e39f711.html

http://www.visionidalmondo.it/premiazione/

http://www.agi.it/rubriche/africa/2016/07/19/news/africa_redemption_song_documentario_per_riscattare_continente-951788/

http://www.sosdirittiumani.it/redemption-song-un-nuovo-punto-di-vista-sullimmigrazione/

http://www.afriradio.it/i-film-che-raccontano-lafrica-che-cambia

http://cinemovel.tv/festa-mobile-save-the-date/

http://www.filmindipendenti.com/wordpress/2015/12/17/redemption-song-di-cristina-mantis-1/

http://d.repubblica.it/attualita/2016/04/18/news/docu-film_documentario_registe-3053619/

http://www.lequotidien.sn/index.php/culture/projection-du-film-redemption-song-l-emigration-africaine-vue-par-une-italienne

http://www.loschermo.it/articoli/view/79010

http://www.lindro.it/lafrica-sta-morendo-sulla-strada-per-leuropa/

http://www.cinemamente.com/redemption-song-recensione/

http://www.indie-eye.it/cinema/news/sguardi-altrove-xxiii-redemption-song-di-cristina-mantis-aboukabar-cissoko.html

http://www.mondospettacolo.com/redemption-songs-il-documentario-di-cristina-mantis/

http://www.mmasciata.it/opinioni/7699_7699/

https://www.amnesty.ch/it/chi-siamo/appuntamenti/othermovie-lugano-film-festival-redemption-song

http://www.taxidrivers.it/71348/festival/redemption-song-in-anteprima-al-festival-internazionale-del-documentario.html

http://www.africanbamba.org/africanbamba-human-rights-film-festival-4-edition-3-7-march-2016

http://www.cafoscarialumni.it/eventi/together-we-shape-it-nell-oggi-vive-l-italia-di-domani-inclusiva-aperta-e-cosmopolita

http://www.officinebabilonia.org/?p=1116

http://www.quicosenza.it/news/magazine/65872-la-regista-calabrese-cristina-mantis-vince-il-premio-rai-cinema-con-un-documentario-sulle-condizioni-dei-migranti

http://www.movimentofilm.it

http://www.mymovies.it/film/2015/redemptionsong/

http://www.lametino.it/Eventi/concluso-festival-delle-migrazioni-ad-acquaformosa-il-progetto-sara-presentato-anche-a-papa-francesco.html

http://www.corrieredellacalabria.it/index.php/cultura-e-spettacoli/item/49070-un-successo-la-quinta-edizione-del-festival-delle-migrazioni.html

http://www.lagazzettadilucca.it/politica/2016/04/immigrazione-cecchetti-professionista-della-politica-attacca-i-professionisti-della-paura/

http://trimestrale.amnesty.it/redemption-song/

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https://www.google.it/?gws_rd=ssl#q=cristina+mantis+redemption+song

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http://www.cinematografo.it/news/visioni-dal-mondo-i-vincitori/

http://www.pressenza.com/it/2015/12/redemption-song-un-nuovo-punto-di-vista-sullimmigrazione/

http://www.retetre.tv/index.php/2015/12/16/cinema-la-praiese-cristina-felicetti-premiata-al-festival-visioni-dal-mondo/

http://www.videondo.com/detail/redemption-song-di-cristina-mantis-parte-2-JQ76K/

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http://www.artapartofculture.net/2014/03/10/redemption-song-e-capoeira-do-quilombo-due-progetti-per-il-brasile-cristina-mantis-e-agnese-ricchi-intervista/

https://lorasiamonoi.wordpress.com/2016/06/19/redemption-song-per-i-migranti-di-cosenza/

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http://www.ottoetrenta.it/attualita/per-la-giornata-mondiale-del-rifugiato-a-cosenza-proiezione-del-documentario-redemption-song/

http://frontierenews.it/2015/12/redemption-song-tra-nuove-schiavitu-e-il-ricordo-di-thomas-sankara/

http://www.gonews.it/2016/05/04/allauditorium-della-fondazione-banca-del-monte-film-documentario-redemption-song/

http://www.luccaindiretta.it/cultura-e-spettacoli/itemlist/tag/Redemption%20song.html

http://zero.eu/roma/eventi/47191-romafrica-film-festival-2/

http://www.amnesty.it/Milano-22-e-23-marzo-a-Sguardi-altrove-due-incontri-di-approfondimento

http://www.affaritaliani.it/culturaspettacoli/redemption-song-di-mantis-in-concorso-a-visioni-dal-mondo-395874.html?ref=rss

http://www.razzismobruttastoria.net/2016/03/24/21-marzo-giornata-mondiale-contro-il-razzismo-come-andata/

http://www.nwart.it/www.nwart.it/Eventi_Video__Foto/Pagine/Grammelot.html

https://www.infoafrica.it/2016/07/04/romafrica-film-festival-3-con-i-documentari-una-finestra-sul-continente/

http://www.snc.it/context.jsp?ID_LINK=307&

http://agensir.it/quotidiano/2016/6/10/cinema-e-migrazione-da-oggi-a-roma-la-rassegna-s-cambiamo-il-mondo/

http://www.cinemaitaliano.info/news/36731/parte-la-carovana-2016-di-libero-cinema-in.html

http://www.giuntiscuola.it/sesamo/magazine/news/libero-cinema-in-libera-terra-festival-del-cinema-itinerante-contro-le-mafie/

http://www.brownpapertickets.com/event/2570333

http://norwichradicalfilmfestival.com/films

 

Lezione di Crowdfunding n°27. Va bene la tecnica, ma attenti alle emozioni.

Più passano i mesi e più gli italiani  sono informati. Articoli, corsi, campagne di successo. Il crowdfunding è onnipresente e onnicitato.  La parola crowdfunding, che un giornalista presente alla conferenza stampa di www.innamoratidellacultura.it nel lontano 2014  al Circolo dei Lettori di Torino aveva  trascritto come “crowdfunfing”, è entrata nel vocabolario dei giovani e, nel caso della cultura, anche di quella  fascia di donatori di età compresa fra i 40 e i 60 che, comunque, anche se ha compreso  che “crowdfunding” sta per colletta, insiste a voler pagare con il bonifico bancario perchè non si fida dei sistemi di pagamento digitale ma crede nell’unione di tante piccole somme per raggiungere un grande obiettivo comune.

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Assodato che il crowfunding è una raccolta di soldi espletata con l’aiuto di strumenti digitali  e che si differenzia  da qualsiasi altra raccolta fondi perché 1) è trasparente ; 2) raggiunge potenzialmente un pubblico vastissimo, gli aspetti prettamente tecnici e professionali del crowdfunding sono ancora poco conosciuti alla stragrande maggioranza delle persone.

Le credenze che mi sono trovata quasi quotidianamente a sfatare sono, per esempio, il mito che sia la piattaforma a raccogliere. Non è vero o, meglio, è vero solo in alcuni casi, pochi e fortunati.  Un altro aspetto che mi viene confessato dai progettisti è la paura di non raccogliere.  Di questa paura esiste anche la versione “non riuscirò a raggiungere l’obiettivo” che nella sua trasformazione più perversa induce alcune persone a pubblicare la campagna e a non occuparsene con il risultato evidente che la campagna non raccoglie per davvero. Perché non raccoglie? Perché hai avuto paura, principalmente di avere successo.

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I corsi di crowdfunding si trovano ormai un po’ dappertutto e  ci sono in circolazione diversi professionisti validi e preparati. Trovo sempre utile che il progettista arrivi alla campagna pronto e ben strutturato perchè la campagna ne beneficia.

Rimane però il fatto che i corsi di crowfunding trattano solamente gli aspetti tecnici e professionali. Le persone, una volta definite le varie strategie di comunicazione e promozione, rimangono dal sole a gestire un’attività che mi sento di definire ad alto tasso di emozione ed è questo fattore che poi, prima di qualsiasi altra attività, determina o meno il successo della campagna.

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PAURA

Quando si inizia qualcosa di nuovo,  la paura è certamente l’emozione dominante. Nello specifico, decidere di lanciarsi in una attività di raccolta fondi genera paura. C’è la paura dell’ignoto perché non si sa esattamente che cosa ci aspetta. C’è la paura del fallimento legata all’obiettivo che, se non viene raggiunto, può creare molti tipi di problema. Da quelli semplicemente legati alla non realizzazione dell’idea alla paura di perdere la faccia con le persone che abbiamo coinvolto.

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ANSIA

La versione light della paura è l’ansia. Una campagna gestita correttamente ha ritmi estremante sostenuti. Raggiungere l’obiettivo in tot giorni genera ansia. Ci sono tante cose da fare, le mail da inviare, gli eventi da organizzare, le telefonate, i social da gestire e i recall. Una vera miniera di ansia.

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CHIAREZZA

Per raggiungere un obiettivo, di qualsiasi genere, è necessario essere chiari,  Con sé stessi e con gli altri.  Quello che si vuole raggiungere va definito con esattezza  focalizzando con decisione la direzione da intraprendere e mantenendo il focus fino a quando si è arrivati alla meta.

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FIDUCIA

Una campagna di crowdfunding ha successo perché si basa su una strategia. Se però non si crede fermamente le cose non avvengono. Ho osservato in molte occasioni che i progettisti fiduciosi, quelli che erano stati in grado di lasciar andare la paura e procedevano nelle attività  con determinata fiducia, sono quelli che hanno raccolto e, spesso, hanno inspiegabilmente ricevuto donazioni da perfetti sconosciuti.

Per concludere, il crowfunding in ambito culturale   non tocca il cuore come accade, per esempio, con una campagna di raccolta fondi per le vittime del terremoto. Questo tipo di raccolta non ha bisogno di essere spinta o promossa perché è una iniziativa che tocca corde profonde. Per la cultura le leve che vengono toccate sono altre. Ecco perché l’attitudine interiore del progettista è determinante. E’ l’amore per il proprio sogno che deve essere trasmesso alle persone. La passione e l’entusiasmo per il proprio lavoro e l’emozione di vivere fino in fondo il viaggio lasciando andare la tensione per il risultato.

Emanuela Negro-Ferrero – enf@innamoratidellacultura.it

Hai un’idea in mente? Parliamone insieme!

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Fare rete. Costruire relazioni. Divertirsi. Ecco svelato il segreto del crowdfunding.

Le lunghe estati  italiane sono spesso rallegrate dal passaggio della  banda musicale locale. Colorata, rumorosa, divertente, la banda musicale procede in mezzo alla folla festante preceduta dalle complicate coreografie delle majorette. Che cosa distingue una banda musicale da un’orchestra? Una banda musicale, o semplicemente banda, o anche orchestra di fiati è un complesso musicale formato esclusivamente da strumenti musicali a fiato e a percussione dove gli strumenti a fiato di tutti i “tagli” cioè da piccini a grandi, sostituiscono quelli ad arco. Le bande presentano un corpo  estremamente eterogeneo e presentano varianti a seconda delle zone geografiche, dalle tradizioni locali e dalla disponibilità economica degli strumentisti. Esistono bande professionali dove il livello dei musicisti è molto alto, e bande amatoriali di livello dilettantistico. Come curiosità, vi informo che per quanto riguarda la sfera accademica, nei conservatori di musica è da molto tempo possibile conseguire il diploma in Strumentazione per Banda.

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Fino alla fine di agosto è possibile aiutare con una donazione la banda musicale di Busseto che per festeggiare i suoi 200 anni di vita ha deciso di lanciare una  campagna di crowdfunding.

Il progetto lo trovate pubblicato sul nostro sito al link https://www.innamoratidellacultura.it/campaigns/festival-bandistico-citta-busseto2/#.V6TlNfmLTIU

Il festival è stata ideato per finanziare due giornate (17 e 18 settembre ) che, nell’intenzione dei progettisti,  vogliono essere un momento di incontro musicale,  scambio culturale e di amicizia all’insegna della bella musica e del buon cibo. Il programma prevede concerti, sfilate in corteo e la possibilità per chi dona di diventare praticante suonatore.

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A questo punto  chi di voi sta leggendo  si pone la domanda: perchè dovrei donare?  La risposta è semplice. Diverse ricerche accademiche hanno indicato che le persone sostengono le campagne di crowdfunding perché il progetto li ha convinti e li coinvolge. Emotivamente o fisicamente, è un dato di fatto che se  il progettista riesce a creare un legame empatico con le persone che lo sostengono  (o che potrebbero farlo) , la costruzione della rete di supporto attorno alla campagna si crea  molto velocemente.

Quando una campagna non raccoglie, quindi,  il motivo è sempre e solo uno. Il progettista non sta costruendo le giuste relazioni.

Penso che il crowdfunding sia arrivato nella nostra società in un momento che si può definire allo stesso critico e speciale.

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Le ondate di persone in fuga dalle guerre mettono alla prova la nostra capacità di accogliere e integrare a diversi livelli. Il crowdfunding è un ottimo  banco di prova della nostra capacità di provare  empatia. Chi ha già condotto una campagna sa che  per ricevere sostegno non è sufficiente la simpatia personale.

Sa anche che è fondamentale  i costruire intorno al progetto  una forte rete di sostegno e di consenso . L’idea che mi sono fatta, osservando le campagne ben riuscite, è che una campagna di crowdfunding può dire di aver avuto successo non solo perchè ha raggiunto l’obiettivo economico ma, anche e soprattutto,perchè ha saputo costruire un network di appassionati sostenitori .

Ma come si fa a coinvolgere le persone Il termine corretto è “engagement”.  Cioè “coinvolgimento”.  Sui social media come  nella vita reale. Senza “engagement” non si creano relazioni e senza relazioni niente e nessuno può esistere.  Tanto meno una campagna di crowdfunding che ha bisogno come l’aria di essere condivisa,  diffusa e amata.

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Il Festival di Busseto è una bellissima iniziativa tutta italiana. Ha bisogno di essere amata, condivisa e diffusa. Fatelo mentre siete sdraiati al sole. Basta un click dal cellulare o due parole scambiate con i vicini di cellulare.

Emanuela Negro-Ferrero – enf@innamoratidellacultura.it