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Crowdfundig Lesson n° 13.Il “donation based crowdfunding” funziona ma ha regole precise che è bene seguire.

Il crowdfuidng ha regole precise e il "donation based "non è da meno.

Il crowdfuidng ha regole precise e il “donation based “non è da meno.

Fra i vari tipi di crowdfunding, quello che oggi ha attirato la mia attenzione è definito “donation based” perchè viene utilizzata per lo più dalle organizzazioni no profit oppure da persone  desiderose di migliorare la propria vita.  Le cause che vengono promosse sono solitamente di tipo filantropico, ambientale, sociale. Nel caso di individui, negli Usa  sono frequenti le campagne promosse da pazienti affetti da patologie gravi e finalizzate alla  copertura dei costi sanitari e di medicine, oppure per promuovere la ricerca scientifica. In altri casi, abbiamo campagne promosse da studenti in cerca di supporto per le  tasse scolastiche. Non desidero esprimere alcun  giudizio perché non esiste una causa meglio o peggio di un’altra. Quello che posso dire, e mi rendo conto di essere ripetitiva, è che per ottenere il massimo risultato, la strategia che deve essere costruita a monte della  campagna è veramente l’elemento chiave che ne determina il successo. O   l’insuccesso.

Ringraziare. Sembra una cosa sciocca ma dire grazie a chi ha donato e mostrare il proprio appezzamento per l’aiuto ricevuto innesca un movimento virtuoso di condivisione fra chi ha già donato che, se opportunamente sollecitato, può intervenire per stimolare i suoi contatti personali ed amici alla donazione del progetto

Ringraziare. Sembra una cosa sciocca ma dire grazie a chi ha donato e mostrare il proprio appezzamento per l’aiuto ricevuto innesca un movimento virtuoso di condivisione fra chi ha già donato che, se opportunamente sollecitato, può intervenire per stimolare i suoi contatti personali ed amici alla donazione del progetto

1 – Ti racconto la mia storia.

In Italia il termine storytelling è molto utilizzato  soprattutto fra di noi professionisti della  comunicazione. Di che cosa si tratta? Qualcosa di semplice e immediato. Il termine “storytelling” sta ad indicare la narrazione che necessariamente deve essere ideata per illustrare la causa al proprio pubblico di potenziali donatori. Per farmi meglio comprendere, uno “storytelling” molto conosciuto a tutti  è quello creato per la nota marcaBarilla con un testimonial di eccellenza, Antonio Banderas. Il “mondo Mulino Bianco” viene narrato allo spettatore rendendo il prodotto ( e il brand) artigianale in un contensto rurale di altri tempi e con un tono narrativo comprensibile, divertente e, soprattutto, alla portata di tutti.  Questo punto fondamentale è l’elemento “umano” quello che deve essere  partenza per  una narrazione efficace. A livello tecnico le domande che il creatore del progetto deve porsi sono:

  • 1 – perché la mia causa è interessante?
  • 2 – come posso coinvolgere emotivamente le altre persone?
  • 3 – dove andranno i soldi delle donazioni e come ho intenzione di spenderli?

Tutto questo, comunicato con leggerezza, simpatia e allegria è certamente un punto di forza per ottenere risultati tangibili.

la gratitudine è un elemento fondamentale

la gratitudine è un elemento fondamentale

2 Costruire una forte rete di  relazioni

Ringraziare. Sembra una cosa sciocca ma dire grazie a chi ha ti donato il suo denaro per supportare il tuo progetto o la tua causa  e mostrare il proprio appezzamento per l’aiuto ricevuto innesca veramente un movimento virtuoso di condivisione fra chi ha già donato che, se opportunamente sollecitato, può intervenire per stimolare i suoi contatti personali ed amici alla donazione del progetto. Questo è molto virale, viene fatto con strumenti digitali,  ma è anche qualcosa di molto umano.  Si basa tutto sulla comunicazione. questo elemento   nel corso della campagna non deve mai venire a mancare e se il piano editoriale viene ben   costruito, può veramente diventare l’inizio di una relazione che nel tempo non può che crescere e consolidarsi. Chi ha donato una prima volta, se è soddisfatto, presumibilmente tornerà a farlo anche una seconda e una terza volta. Un altro tip da considerare è quello di costruire una rete di aiuto volontario. Molte persone, soprattutto se la causa è umanitaria, possono essere felici di dare una mano gratuitamente ognuno per la sua competenza. Perché non approfittarne?

3 Aumentare il livello di importanza della campagna.

Il “personal crowdfunding” può raggiungere risultati significativi se la campagna è magari allineata  con qualche causa di importanza maggiore. Questo fattore aiuta a conferire credibilità e autorevolezza alla richiesta e consente maggiore semplicità nelal comunicazione.

Emanuela Negro-Ferrero CEO www.innamoratidellacultura.it

In Italia il crowdfunding fa boom. Di piattaforme.

In Italia le piattaforme di crowdfunding sono moltissime per un mercato ancora immaturo

In Italia le piattaforme di crowdfunding sono moltissime per un mercato ancora immaturo

Leggiamo con interesse che anche il Comune di Milano ha deciso di dotarsi di una piattaforma dedicata al civic crowdfunding . Notizia pessima. In Italia infatti, il crowdfunding ha fatto boom. Di piattaforme.  A settembre  2014, dal report pubblicato da Ivana Pais, in Italia si contano 54 piattaforme di crowdfunding. Le piattaforme attive al 10 maggio 2014 sono 41, mentre quelle in fase di lancio sono 13.  sino ad oggi poi  o le piattaforme venivano suddivise in modelli tradizionalmente riconosciuti per il settore e cioè   Reward-based, Donation-based, Lending-based e Equity-based. Non è così. Le piattaforme italiane mostrano una maggiore complessità perchè  il numero delle piattaforme ibride continua a crescere e alcuni modelli non sono facilmente riconducibili a quelli standard. Il modello più frequente i risulta essere Reward-Donation. Delle 41 piattaforme attive, 19 appartengono al modello reward-based, 7 al donation-based, 2 al lending-based e 2 all’equity-based, iscritte regolarmente nell’apposito registro Consob2 . Ci sono poi 11 piattaforme ibride. Per quanto riguarda le piattaforme in via di lancio, sono state individuate 9 equity-based, 1 reward e 3 ibride, segnalate in corsivo nella lista seguente, comprensiva delle piattaforme attive e quelle in via di lancio: o Reward (20):  Bookabook, Com-Unity, Eppela, Fidalo, Finanziami il tuo futuro, ForItaly, Gigfarm, Giffoni Idea, Innamorati della Cultura, Kendoo, Micro Crédit Artistique, Musicraiser, Rezz, RisorgiMenti.lab, School Raising, Vizibol, WeRealize, wowcracy. o Donation (7): Commoon, IoDono, Leevia, Letsdonation, PensiamociNoi, Retedeldono, Shinynote o Social lending (2): Prestiamoci, Smartika o Equity (11): AssitecaCrowd*, CrowdfundMe, Fundera, MUUM LAB, Opsidea, Smarthub*, StarsUp*, Startify, Startzai, Unicaseed*, WeAreStarting *   il modello equity sta guadagnando sempre più popolarità. Al momento il 23% delle piattaforme italiane di crowdfunding attive o in via di lancio sono di tipo equity . Negli ultimi mesi, si segnala la crescita delle piattaforme verticali: ● Settoriali: 9 piattaforme per il non profit, 2 per la cultura, 2 per l’arte, 2 per l’energia, una per la scuola, una per la fotografia e una per design e hightech. ● Territoriali, anche se la crescita è più limitata di quanto previsto sei mesi fa: oltre a Ginger (Emilia Romagna), Kendoo (Bergamo) e Finanziami il tuo futuro (che dalla Valle d’Itra, in Puglia, sta ora promuovendo il crowdfunding locale in altri territori), è nata Rezz, che opera in Puglia.  L’elenco è già molto lungo. perchè se è vero che ci sono molte piattaforme è anche vero che la raccolta media in Italia si attesta su cifre intorno ai 5000 euro. E’ vero  anche che le persone non sanno di che cosa si tratta e che il nostro paese, straziato da un digital divide che rende le cose veramente difficili per chi opera con il digitale,  deve ancora fare un bel pezzo di strada accompagnato da due parole fondamentali : informazione e formazione. Aggiungo la terza: competenza. Molti, troppi parlano di crowdfunding senza avere la benchè minima idea di che cosa si tratta, di quali meccanismi muove e , banalmente, come funziona.

Emanuela Negro-Ferrero – Ceo – www.innamoratidellacultura.it

Crowdfunding. Lesson n°12. Perché una campagna ha successo?

Alcune sono cresciute e maturate arrivando a buon fine (per la massima gioia nostra e dei creatori del progetto) e altre invece hanno stentato a raccogliere.

Alcune sono cresciute e maturate arrivando a buon fine (per la massima gioia nostra e dei creatori del progetto) e altre invece hanno stentato a raccogliere.

In questi mesi, dieci per l’esattezza, di campagne di crowdfunding ne ho viste nascere molte. Alcune sono cresciute e maturate arrivando a buon fine (per la massima gioia nostra e dei creatori del progetto) e altre invece hanno stentato a raccogliere. Perché? Questa domanda ci ha tormentato, incuriosito e,anche, messi alla prova. Ognuno nel suo ambito di competenza. Emanuela  nel contatto con i progettisti  e Lorenzo dal backoffice. Che non significa meno impegno da parte sua, anzi, Lorenzo ha a che fare con problematiche tecniche diverse  e complesse in maniera diversa rispetto alle mie che riguardano per lo più il contatto con le persone. Nei mesi abbiamo capito come condurre il progettista  nel processo di costruzione e pubblicazione  del suo progetto. Gli elementi chiave, che non ci sembravano poi così essenziali, oggi vengono comunicati e suggeriti con maggiore precisione. Meno riunioni, meno blabla e maggiore efficacia. Il video pitch. Golem di ogni Creatore. Ho capito come spiegarlo ma, soprattutto, ho imparato  che  trasmettere al progettista quale deve essere lo spirito del video di presentazione fa davvero la differenza. Questo non significa che il progettista riesca subito a produrre un video efficae. Ma almeno sa che cosa deve fare. Anche lo storytelling è importante. Le immagini, le paroel, le ricompense. Il processo di creazione si sta velocizzando e anche noi, siamo più rapidi nel veicolare le informazioni in rete. Ma che cosa fa di una campagna un successo? La risposta è piuttosto banale. Potrei dire che dipende tutto dalla  comunicazione virale. Oppure che è l’ufficio stampa. Sono gli eventi. Il concept del progetto. Tutto vero., Tutto falso. La verità è che una buona campagna dipende da quanto il progettista crede nel suo progetto e ha fiducia che riuscirà a portare a buon fine la sua raccolta. Determinazione, organizzazione, entusiamo, rete di rapporti e fiducia. A tutto questo si aggiunge il solito pizzico di fortuna e la nostra comunicazione che, vuoi perché siamo ormai conosciuti e pubblicati, vuoi perché siamo diventati più efficaci, ultimamente sta facendo la differenza. Grazie a Radio24 del Sole24ore il nostro livello di notorietà è cresciuto. Attendiamo che crescano le donazioni dagli sconosciuti. I veri #innamoratidellacultura, il nostro crowd, insomma.

Emanuela Negro-Ferrero – CEO www.innamoratidellacultura.it

 

Crowdfunding Lesson n°11. Per avere successo è fondamentale la programmazione.

insieme siamo più forti

insieme siamo più forti

Il crowdfunding è un fenomeno che in Italia sta letteralmente esplodendo. In Italia, dati del  2014, sono attive 41 piattaforme. La maggior parte sono su modello “reward based” ma l’equity sta avanzando bene malgrado i vincoli posti dalla Consob non favoriscano il libero utilizzo come accade all’estero. A mio avviso è  necessario fare chiarezza su molti aspetti di questa tecnica di raccolta che, ben lungi dall’avere qualche cosa di miracoloso, è a tutti gli effetti una tecnica di marketing avanzato che ha più a che fare con la determinazione e la capacità del Creatore di raccogliere grazie a una serie di azioni di  marketing e comunicazione ben ponderate e programmate. In Italia, a causa di diversi fattori (primo fra tutti la scarsa cultura digitale della popolazione) pensare che un Creatore di progetto possa riuscire a raccogliere cifre importanti è abbastanza utopico. Per cifre importanti mi riferisco ad importi superiori ai 20.000 euro (la media Italiana di raccolta è attestata sui 5000). Per riuscirci, il Creatore deve possedere buone nozioni di comunicazione, avere o farsi aiutare nella promozione della campagna da uno staff di persone. Il crowdfunding si basa sulla condivisione virale delle idee e sulla donazione da parte di più persone anche di piccoli importi che, messi insieme, vanno a costituire il capitale necessario perché il Creatore del progetto possa realizzarlo. Perché questo accada sin dal momento in cui viene in mente l’idea di attivare una raccolta, il Creatore dovrebbe iniziare a pensare e poi ad agire con organizzazione. Il primo passaggio necessario, una volta identificato che cosa si vuole proporre come progetto da finanziare, è quello di analizzare il proprio pubblico di riferimento, il crowd, appunto. Chi, fra le nostre conoscenze personali può aiutarci a iniziare la raccolta? Chi ci può sostenere e può diffondere l’iniziativa?  Solitamente il primo 20% del raccolto arriva da questo primo cerchio di contatti. Il resto dei contatti, o lo si possiede oppure bisogna crearlo. Come? Con una programmazione delle iniziative promozionali. Partendo con un piano editoriale e una linea di comunicazione bene delineata e disposta con organizzazione lungo tutto l’asse temporale della campagna.

Emanuela Negro-Ferrero – CEO – www.innamoratidellacultura.it

Serata charity e crowdfunding. Con Vittorio Sgarbi a Casale Monferrato.

Presentando la piattaforma di Innamorati della Cultura a casale Monferrato

Presentando la piattaforma di Innamorati della Cultura a casale Monferrato

“Il Mistero di Anne di Alençon”.  Abbiamo impiegato mesi di discussioni e riunioni e incontri e risate e progetti con Marina Buzzi Pogliano, Presidente della Fondazione Santa Caterina Onlus prima di  trovare il bandolo della campagna di crowdfunding per la Chiesa di Santa Caterina a Casale. Alla fine ci siamo riusciti. Si tratta di una  raccolta fondi dedicata alla ricerca archivistica e, in maniera più pragmatica, al sollevamento del pavimento sotto all’altare per verificare di chi siano   i corpi  seppelliti lì sotto.  Mesi di programmazione. Questo è corretto. Il crowdfunding è una tecnica di marketing 3.0 . In pratica questo per il Creatore del progetto significa programmazione, progettazione e tutta una serie di azioni mirate alla raccolta dei fondi.

La campagna è iniziata ormai da un mese e mezzo e , fra le varie iniziative da proporre , abbiamo creato  un  contatto fra la Fondazione e Vittorio Sgarbi , La Presidente Buzzi ha   organizzato in maniera impeccabile una serata charity completa di due conferenze, un concerto in chiesa e cena con relazione del Prof Sgarbi.   Tutto perfetto. Conferenza stampa in Comune (presente Emanuela Negro-Ferrero per  Innamorati della Cultura), concerto per clavicembalo ed arpa nella chiesa di Santa Caterina e agnolotti del plin come piatto forte della serata.  Bravissimi tutti. Buonissimi i plin. Eccezionale la relazione del prof. Sgarbi.

Presentando la piattaforma di Innamorati della Cultura a casale Monferrato

Presentando la piattaforma di Innamorati della Cultura a casale Monferrato

Cosa dire dei  donatori?  Pochi e nemmeno troppo generosi.  Motivo? Scarsa conoscenza del mezzo. Poca voglia di mettersi in gioco. Lo sappiamo tutti che  c’è   ancora molto da fare in Italia su questo versante.  Nel post precedente abbiamo fatto riferimento al comandamento “non rubare”. In questo introduciamo  “ama il prossimo tuo come te stesso”. Perché non sfugge a nessuno che, quando la stupenda chiesa barocca di Santa Caterina verrà restaurata , essendo ubicata  in pieno centro, i turisti che transitano per  Casale potrebbero avere voglia di visitarla. Magari, di mangiare al ristorante. Di bere un caffè al bar e di acquistare una decina di scatole di krumiri.  Generando un circolo virtuoso di acquisti e movimento. Questo  sarebbe – e sarà – possibile grazie alla condivisione.

Redazione – www.innamoratidellacultura.it

Crowdfunding che passione: al Salone Gamma Donna un Lab dedicato alla moneta alternativa

Workshop dedicato ai sistemi di finanziamento alternativo. Presente la Startup Innamorati della Cultura insieme a mostri sacri dell'innovazione

Workshop dedicato ai sistemi di finanziamento alternativo. Presente la Startup Innamorati della Cultura insieme a mostri sacri dell’innovazione

Il passato 2 ottobre (2014 ) avevamo trascorso  una giornata dedicata all’imprenditoria femminile. E all’innovazione. Il tema di base era  l’Arte di RE-inventarsi e “Innamoratidellacultura” non poteva non essere invitata.  La sede scelta per l’evento, l’Aula Magna del Campus Einaudi, si è prestata ad ospitare una due giorni di panel, dibattiti, laboratori e incontri . Interessante l’elenco degli invitati anzi, delle StartUp invitate. madrina di eccezione Valentina Parenti, ideatrice e animatrice del Salone . La nostra attenzione è rimasta concentrata sul convegno del pomeriggio. Il tema? Crowdfunding. Il padrino? Il boss degli angel investor torinesi. Non ci a aspettavamo tanta attenzione da parte del pubblico. La sala era gremita. Studenti universitari, qualche professore e molti progettisti. E’ stato istruttivo potersi confrontare con Angelo Rindone di www.produzionidalbasso, con Claudio Bedino di www.starteed.it, con l’arcinoto Gianluca  Dettori e la sua piattaforma Sardex. La discussione è stata istruttiva, soprattutto con il collega Rindone. fare corwdfunding in Italia ci fa sentire pionieri di un nuovo modo di finanziare le idee. sapere che ci sono persone che lo fanno da anni con soddisfazione ci ha rassicurati. La strada che abbiamo imboccato è quella  giusta . Ci siamo sentiti piccoli ma con buone gambe per crescere e correre veloce.  Un fine serata inaspettato ci ha sorpresi con un laboratorio composto da immagini , suoni e parole raccolti la sera prima e raccolti a formare un racconto. Bellissimo lo storytellig creato con fumetti disegnati in tempo reale davanti ai nostri occhi come sintesi gioioasa di due giorni dedicati all’innovazione e alla speranza. Quella di  potersi svegliare in un paese migliore. Dove tutti fanno corwdfunding per tutti in un perfetto clima di libero scambio.

Redazione – www.innamoratidellacultura.it

 

Crowdfunding Lesson n°10. Tutti ne parlano nessuno sa cos’è.

Il crowdfunding è la cocreazione di un'dea grazie all'aiuto di altre persone.

Il crowdfunding è la cocreazione di un’dea grazie all’aiuto di altre persone.

Finalmente un libro in italiano. Edito da Egea, il manuale “Crowdfunding. La via collaborativa all’imprenditorialità” scritto da Paola Peretti, Ivana Pais e Chiara Spinelli  il fenomeno del crowdfunding viene esplorato sotto diversi punti di vista, dando una panoramica esaustiva e pragmatica non solo italiana ma anche estera. In Italia, come sempre, tutti ne parlano ma, visti i risultati delle raccolte, nessuno sa esattamente che cosìè e quali sono i meccanismi che lo fanno funzionare.

Il crowdfunding è una tecnica di marleting legata alle emozioni

Il crowdfunding è una tecnica di marleting legata alle emozioni

In Italia le piattaforme vanno moltiplicandosi. Addirittura esiste una piattaforma di crowdfundng che, poco astutamente, sta immettendo sul mercato piattaforme preconfezionante a basso costo con il rischio reale di creare un grip al mercato prima ancora che lo stesso decolli.  Il libro è un manuale. Chiaro, conciso, esaustivo. Le autrici analizzano tutti gli aspetti tecnici e pratici sia dal punto di vista degli investitori che da quello dei consumatori.L’idea comune è quella di una raccolta fondi dal basso. Vero ma non sufficiente. Fare crowdfunding è un modo pratico ed efficace  per testare un’idea, creare una community di persone che si interessano a un prodotto, a un servizio, a un progetto e, allo stesso tempo, generare brand awareness intorno ad esso, posizionandolo sul mercato e comprendendone potenzialità e dinamiche. Tutto questo ha più a che fare con il marketing che con il fundraising. Il crowdfunding è veramente il marketing di terza generazione. Il manuale  lo illustra chiaramente con esempi tratti da decine di case studies e campagne di successo e anche di insuccesso. Interessante la sezione dedicata a chi lancia e promuove una campagna di crowdfunding.  Il Creatore di progetto, posso confermare perché lo vedo tutti i giorni,  deve essere preparato, proprio come per una campagna di marketing. Prima ancora di partire deve avere prima una strategia, un piano da seguire, scegliere il team e definire i ruoli all’interno di esso, preparare i contenuti diversi per i media e realizzati in base ad un piano editoriale realizzato ad hoc in base all’analisi dell’audience.

la comunicazione virale emozionale è alla base di una campagna di successo

la comunicazione virale emozionale è alla base di una campagna di successo

Questa preparazione, o impreparazione, sarà un fattore critico e determinante per il successo della campagna di crowdfunding. L’ultima parte del libro è dedicata al parallelismo che intercorre fra una campagna di digital marketing efficace e una campagna di crowdfunding.  Perché nello stesso modo, il crowdfunding è una forma di comunicazione diretta che si basa sullo scambio e su tre elementi principali: fiducia, coerenza, emozione. In ultimo, il crowdfunding è un fenomeno che sta modificando fortemente alcuni parametri del mondo finanziario, ma anche diversi aspetti della comunicazione e del marketing. Tutto perfetto. Manuale perfetto. Analisi perfetta. A me rimane un solo dubbio. Le persone che lanciano le campagne di crowdfunding non sono esperte di marketing. Hanno bisogno di supporto e di formazione. Si scontrano con una mentalità spesso gretta, abulica e indifferente. La sfida vera è questa. A cui si aggiunge la criticità tutta italiana legata alle transazioni digitali. Questo a mio avviso non è un fattore di poco conto.

Emanuela Negro-Ferrero – www.innamoratidellacultura.it

I mostri sacri del crowdfunding al Salone Gamma Donna. Innamoratidellacultura? Presente!

Angelo Rindone, AD di Produzioni dal Basso

Angelo Rindone, AD di Produzioni dal Basso

E’ diventato un appuntamento fisso. Il Salone Gamma Donna,  partito come un convegno per promuovere l’imprenditoria femminile, nell’arco di pochi anni si è trasformato in un evento di grande rilevanza. Eravamo  già stati invitati a presentare “Innamorati della Cultura” a Padova durante una delle numerose  tappe italiane delal manifestazione.

Questa volta invece, il crowdfunding è diventato argomento del workshop pomeridiano dedicato agli “strumenti di finanza alternativa”.  Innamorati della Cultura c’era.

Workshop dedicato ai sistemi di finanziamento alternativo. Presente la Startup Innamorati della Cultura insieme a mostri sacri dell'innovazione

Workshop dedicato ai sistemi di finanziamento alternativo. Presente la Startup Innamorati della Cultura insieme a mostri sacri dell’innovazione

Unica Startup al femminile in mezzo a mostri sacri dell’innovazione finanziaria. Prima di Emanuela Negro-Ferrero Ceo della piattaforma , Gianluca Dettori, Ad di Dpixel, ha presentato la sua creatura, il “Sardex”. Che cos’è Sardex? Questo è quello che viene riportato sul sito: Il Circuito Sardex è un mercato complementare che non conosce crisi: Che tu abbia prodotti o servizi non importa. Ciò che importa è che tu abbia voglia di accrescere il tuo giro d’affari e di presentarti fin da subito come fornitore privilegiato verso centinaia di nuovi potenziali clienti. Migliaia di euro di vendite aggiuntive ti aspettano su Sardex.net, ma ad una condizione: rispendere nel Circuito quanto dal Circuito si è ricevuto. Non ho compreso bene i meccanismi ma certamente abbiamo  capito che,  in un momento di grave mancaza di liquidità, un circuito come Sardex fa la differenza. Diverso è stato l’approggio all’argomento crowdfunding.

Ne ha parlato a lungo Angelo Rindone, il primo visionario italiano, fondatore della piattaforma “Produzioni dal Basso” che, inaspettatamente, ha ripetuto più volte il concetto di co-creazione. Cioè della possibilità di realizzare le proprie idee grazie al sostegno economico di molti. L’Ad di Starteed ha proposto i suoi prodotti. Piattaforme per il corwdfunding di piccole, medie, grandi dimensioni dedicate ai più svariati di clientela. Sembrava molto sicuro di sé. Le sue vendite aumentano di mese in mese. Consideriamo che, si, è bello vendere il più alto numero possibile di piattaforme per il crowdfunding. Peccato poi che il cliente finale non le sappia utilizzare. Purtroppo la situazione italiana non è affatto rosea.Ogni giorno affrontiamo  le criticità e gli ostacoli  di fare crowdfunding in un paese ostinatamente refrattario a qualsiasi tipo di cambiamento.  Problemi a utilizzare internet, divario di genere, analfabetismo digitale.  Non basta avere una piattaforma. Bisogna saperla usare.  Il rischio, è di ammazzare un mercato prima ancora di averlo messo al mondo.

Redazione – www.innamoratidellacultura.it

 

Crowdfunding Lesson n°9. Chi fa che cosa? La campagna di raccolta fondi.

I lettori di  Artribune sanno bene che cosa sono “I Martedi Critici”.  Noi, essendo torinesi e non leggendo quotidianamente Artribune, non lo sapevamo fino a quando la campagna di raccolta fondi non è stata caricata sulla piattaforma. Leggendo il programma di questi appuntamenti culturali non possiamo  che apprezzarli e sostenerli. Il curatore Alberto D’Ambruoso ci  ha contattati tramite conoscenze comuni all’inizio del mese di settembre. In questo post  raccontiamo  in che cosa consiste il lavoro eseguito da chi sta sta dietro alla piattaforma. Quello che nessuno vede e immagina. Lavoro che dovrebbe essere coperto da una fee del  7%   sul raccolto. Possiamo  assicurare che il  processo di pubblicazione di una campagna è lungo ed impegnativo. Sia per il Creatore del progetto che per chi, come le persone dello staff   si occupano di aiutarli alla corretta pubblicazione e ad insegnare loro come lanciare la campagna. Il supporto è totale:  che tipo di azioni compiere, come compierle, quando e perché. Non so se altre piattaforme danno questo servizio.  Mi piacerebbe saperlo ma, in ogni caso,  ritengo questo genere di assistenza fondamentale perché desideriamo  che i progetti pubblicati abbiano successo e che le persone capiscano bene chi fa che cosa e come.

Dietro alla piattaforma ci sono persone che lavorano. Che si interessano. Che ascoltano. Che aiutano . Chi fa che cosa?

Dietro alla piattaforma ci sono persone che lavorano. Che si interessano. Che ascoltano. Che aiutano . Chi fa che cosa?

Tornando al progetto dei “I Martedì Critici”, l’iter prevede che, una volta letto il progetto, venga inviata una mail di risposta con già alcune indicazioni per perfezionare quanto si desidera pubblicare. Nei mesi passati abbiamo  elaborato una serie di contenuti informativi/formativi che spaziano dalle “Condizioni d’Uso della piattaforma” al facsimile del testo, articoli sul crowdfunding ecc. Pensiamo  che alla fine tutto questo materiale diventerà una guida al crowdfunding ma al momento ci limitiamo  ai contenuti separati. Alle mail soltamente seguono delle telefonate aventi come scopo da parte nostra  quello di spiegare esattamente chi deve fare che cosa. Chi deve fare la raccolta? Ecco, questo è un punto cruciale. Il progettista  deve lavorare per raccogliere il denaro attraverso la sua rete di contatti e la piattaforma lo sostiene con tutta una serie di attività di comunicazione. Che spaziano dalla pubblicazione degli annunci sui social alla presenza ad eventi , interviste, relazioni personali e, se il prgetto lo richiede, supporto  con azioni di fundraising. Rimane un punto dolente su cui ne noi  né il progettista  possiamo  fare molto: Gli italiani odiano i pagamenti online. Aborrono Paypal. Chiedono di effettuare il bonifico bancario . Anche se costa. Anche se è scomodo.  Spingiamo  sempre  il progettista a spiegare che Paypal garantisce la sicurezza delle transazioni. A non accettare il cash e, soprattutto, a non pubblicare il logo del portale con sotto stampato l’iban del proprio conto corrente personale. Ma questo è argomento del prossimo post. ahttps://www.innamoratidellacultura.it/campaigns/arte-per-tutti-i-martedi-critici-maxxi-macro/

Emanuela Negro-Ferrero – www.innamoratidellacultura.it

 

 

Torino capitale per chi è “Innamorato della Cultura”. Una settimana densa di appuntamenti interessanti.

fondazione sandretto re Rebaudengo Innamorata della Cultura il 22 settembre a Torino

fondazione sandretto re Rebaudengo Innamorata della Cultura il 23 settembre a Torino

La prossima settimana si prospetta molto intensa per noi “innamorati della Cultura”.  Il 23 di settembre, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo l’intera mattinata è dedicata al convegno  L’importanza di essere contemporanei”. Dopo l’introduzione della padrona di casa e di Francesco Rutelli, Presidente dell’Associazione priorità Cultura,  si parlerà di Cultura insieme a Riccardo Rossotto,  avvocato, Alessandra Donati, docente universitario e Roberto Grossi, Presidente Federculture.  La discussione, allargata alle varie figure istituzionali del momento sembra essere interessante. Mi piacerebbe poter portare un contributo dal campo. Nel caso di Patrizia Sandretto so di ascoltare la voce e gli interessanti  punti divista di una imprenditrice che della sua personale passione ha fatto una professione di grandissimo successo. Resto sempre molto scettica invece sugli interventi da parte di politici o pseudo tali che, di imprenditoria capiscono poco   e che, in un momento come questo desideroso di fatti concreti, si limitano a riempire l’aria di parole.  L’occasione per esprimere la mia opinione mi è stata data per il 25 e 26 settembre al Campus Einaudi per il Convegno organizzato da  AICI,  www.italiacultura.it Qui il discorso è molto ampio e variegato e,certamente, merita un post dedicato. Il crowdfunding in Italia desta grandissimo interesse anche perché, da quello che mi pare di capire, sino ad oggi malgrado l’encomiabile “art bonus” , nemmeno questo Governo è stato capace di aumentare la cifra destinata al Ministero dei Beni Culturali. Lo 0,4% del bilancio. Mi rattrista scriverlo, l?Italia ha il  patrimonio culturale e artistico più grande del pianeta ma per chi ci governa  conservarlo e promuoverlo vale  lo 0,4% del bilancio. Una vera vergogna di cui nessuno parla e, peggio, a cui sembra che a nessun italiano  importi.  Personalmente ritengo che la Cultura dovrebbe essere sostenuta in modo proporzionale da pubblico e privato. Mi sembra di capire che non ci siano fondi né da una parte né dall’altra. Perché? Ascolterò attentamente le parole del Convegno.  Il crowdfunding è quanto di più contemporaneo possa esistere ma non è la panacea di tutti i mali e, soprattutto, non è a costo zero.

Redazione – www.innamoratidellacultura.it

Incontri, convegni e dibattiti a tema Cultura dal 22 al 27 settembre a Torino.

Incontri, convegni e dibattiti a tema Cultura dal 23 al 27 settembre a Torino.