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La piattaforma di crowdfunding dedicata alla cultura italiana

Crowdfunding culturale? Suggerimenti per avere successo.

1. Sei tu che crei il tuo successo:  non ci sono formule magiche.

I soldi non cadono dal cielo e… pubblicare il progetto sulla piattaforma non significa che venga finanziato con successo. E’ necessario che tu ti dia da fare prima della campagna per organizzare le attività di comunicazione, gli eventi e…. durante tutta la durata della campagna per garantire una buona visibilità.  Ricapitolando, non basta che il progetto sia pubblicato sulla piattaforma per far sì che sia finanziato con successo. Un progetto di successo è un progetto che invoglia i lettori a partecipare!

Foto di Tino Romano

2. Vuoi ottenere generosità? Sii generoso.

Un bel video, immagini nitide e con il giusto formato, testi scritti n maniera chiara e ben strutturata. La qualità dei contenuti dimostra la qualità del progetto che andrai a realizzare. Racconta la tua storia perché sai che le storie piacciono alle persone e aiutano a condividere e a partecipare!

3. La regola del  “tutto o niente”.

Se hai scelto il contratto “keep it all” sai che se non raggiungi il 100% della somma che hai definito come obiettivo non potrai ottenere i fondi al termine della campagna. Il “keep it all” è una spinta  a dare il massimo e non  lascia spazio agli indugi. Il “flessibile” ha termini meno rigidi ma..attenzione. Quando pubblichi la tua campagna stai stringendo un accordo con chi ti sostiene. Questo significa che hai l’obbligo di realizzare quello che dici di voler fare e se non hai tutta la cifra necessaria…meglio un progetto a “step” o un obiettivo inferiore!

Members of the Castellers Joves Xiquets de Valls try to complete their human tower during the 25th Human Tower Competition in Tarragona, Spain. (Emilio Morenatti/Associated Press)

4. Massima trasparenza sull’obiettivo finanziario.

Il crowdfunding culturale (e non solo) è basato  sulla fiducia e la fiducia la ottieni se riesci a entrare in relazione con le persone che ti appoggiano. Meglio stabilire un obiettivo di raccolta realistico e indicare come lo utilizzerai (includendo anche tutte le spese). Si tratta di stendere un conto economico e capire sin da subito che organizzare e gestire una campagna di crowdfunding non è affatto gratis!  

Gardentopia. Matera 2019.

5.Il crowdfunding va oltre il finanziamento.
Chi sono i tuoi donatori? Pensaci bene. Sono e persone che condividono le tue idee e le appoggiano. I primi a credere in te sono i tuoi contatti stretti, e saranno proprio loro gli “early birds” del progetto, i veri VIP della campagna,  gli ambasciatori della tua idea. Hai già fatto la lista? Il crowdfunding è fatto di amicizia, relazioni, sinergie. Mette in moto reti di persone e chiedi agli amici di portare altri amici.

In gruppo? Molto meglio!

6.Gestisci al meglio le tue relazioni.

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L’idea è tua e sei tu l’unico responsabile del tuo progetto. Questo significa che sei anche responsabile del rapporto che riuscirai a creare con le persone. Orima, durante e dopo la campagna.

8. Occhio ai costi.


Calcola i costi di spedizione (se ce ne sono), i costi di produzione delle ricompense e la commissione di Innamoratidellacultura  (7% IVA inclusa sulla somma totale raccolta). Tutte le spese di transazione Stripe sono incluse. La comunicazione? Gli eventi? Inserisci ogni singola voce e saprai sempre quanto ti serve veramente raccogliere.

Circus, spettacolo a Matera 2019

9. Ringrazia

La tua campagna è andata a buon fine? Ricordati di ringraziare chi ti ha sostenuto. Di mandare le ricompense e di comunicare alla tua folla di sostenitori che sei riuscito a realizzare la tua idea.

Grazie, parola magica che apre tutte le porte.

Redazione -www.innamoratidellacultura.it

Hai un’idea? Scrivi a progetti@innamoratidellacultura.it

Manifesta a Palermo. La Cultura dona nuova vita alla città.

Crowdfunding per Arte e Cultura.

Al giorno d’oggi il termine  “crowdfunding” sembra essere stato assorbito dalle persone tuttavia, l’esperienza professionale come piattaforma verticale e i numeri ancora bassi del comparto “reward” indicano come in Italia i suoi meccanismi non lo siano affatto, soprattutto per quanto riguarda il settore culturale, creativo e artistico.

In genere le persone sono a conoscenza  che il crowdfunding si riferisce a a campagne di raccolta fondi gestite attraverso il web, caratterizzate dalla erogazione di piccoli contributi donati da un grande numero di persone.

In pratica, il proponente del progetto riesce a raggiungere l’ obiettivo sfruttando le opportunità offerte da internet per coordinare e aggregare grandi  numeri di persone che condividono  interessi e passioni comuni.

Nel nostro paese la diffusione di progetti in ambito culturale è estremamente ampia e variata. Il crowdfunding di tipo reward e donation si presta molto bene per sostenere la produzione e diffusione di idee progettuali nell’ambito dell’arte, design, moda, musica registrata, spettacoli teatrali, editoria (fumetti, saggistica, narrativa, poesia), audiovisivi (film, cortometraggi, documentari, serie televisive e via web) videogiochi, reportage, festival , rassegne, restauri, recuperi architettonici, mostre e acquisizioni da parte dei musei e l’elenco è davvero lunghissimo.

Il fattore comune del settore artistico e creativo italiano è la richiesta di raccogliere somme piuttosto elevate per realizzare la propria idea progettuale  coprendone i costi in toto oppure per integrare un budget corposo composto da più finanziatori (enti, sponsor privati ecc).

L’impiego di questa pratica di raccolta fondi è adottata – e adottabile – sia da realtà piccole che da quelle di grandi dimensioni. Ricordo le iniziative fortunate di  enti come Palazzo Madama a TorinoComune di Bologna ( per il restauro del ”Portico di San Luca”) oppure la Biennale di Venezia per sostenere mostre interne all’evento.

Il denominatore comune che spinge queste realtà a rivolgersi al crowdfunding è da ricercare nella contrazione dei finanziamenti pubblici oltre che nella non capacità delle realtà private italiane di considerare  la cultura come forma di investimento sociale e come investimento virtuoso sia per le ricadute economiche sul territorio di riferimento che  per il ritorno di immagine.

In Italia il fattore del ritardo digitale assommato alla scarsa conoscenza dei meccanismi che regolano il crowdfunding produce un approccio ingenuo e poco realistico in chi decide di impegnarsi in una campagna.

Il  crowdfunding viene ancora visto come soluzione semplice  per ottenere finanziamenti mentre di facile non c’è niente.

Matera CApitale della Cultura 2019
Matera CApitale della Cultura 2019

Cosa dicono le statistiche?

L’analisi condotta dall’Università di Cambridge sulle grandi piattaforme internazionali per progetti di ogni tipologia riporta una percentuale di successo che oscilla dal 40 al 50%. In Italia, il report Starteed del 2018 per le campagne reward based e donation based per i progetti artistici e culturali si attesta sul 22%.

Questo significa che su 10 campagne due hanno successo e raggiungono il loro obiettivo. Questo dato vale per campagne importi di superiori ai 10.000 euro. Infatti, la percentuale di successo di campagne al di sotto dei 5000 euro sale al 35%. Questo dato va applicato a campagne di crowdfunding gestite da individui, piccole realtà culturali, associazioni, microimprese e cooperative. Realtà che non possono contare su  “brand” famosi come, ad esempio il Teatro della Scala a Milano o Palazzo Madama a Torino.

Quali sono gli strumenti del crowdfunding per arte e cultura?

Per ottenere fondi la cultura si affida al fund-raising che ha una sua ragionevole efficacia se viene allineato alle attività di marketing. Anche il crowdfunding richiede una accurata attività di pianificazione e il successo o meno di un’iniziativa dipende anche dal livello di competenza posseduta da chi propone l’iniziativa.

Gli aspetti da curare per realizzare una campagna di crowdfunding sono molti e variati e non riguardano solo ed esclusivamente le ricompense da dare a chi dona come molte persone pensano erroneamente. In ambito culturale artistico la ricompensa è importante ma non è centrale come, per esempio, nel caso di una campagna per realizzare un prodotto.

Prima di realizzare una campagna di crowdfunding per un progetto artistico e culturale è bene verificare:

– il numero di persone che  possano essere convinte a donare veramente  

– la composizione delle proprie reti sociali eseguendo una distinzione fra coloro che realmente possono condividere la campagna e/o sostenerla e chi invece ha dato il like ma non è coinvolto

– le risorse a disposizione, in particolare il tempo da poter dedicare alla campagna, soprattutto per quegli aspetti che riguardano la promozione se non si ha la fortuna di disporre di un ufficio stampa e di un budget per eventi e materiale informativo. 

Il tempo e le energie da poter investire nella campagna di crowdfunding rappresentano sicuramente un fattore chiave da tenere in considerazione  perché la comunicazione ricade pressoché interamente sul progettista.

Il restauro di Santa Caterina ha raccolto 8000 euro per lo start dell'impresa
Il restauro di Santa Caterina ha raccolto 8000 euro per lo start dell’impresa

Meglio da soli o con una piattaforma?

Una campagna di crowdfunding può essere realizzata sia con mezzi propri, per esempio sul proprio sito web, oppure appoggiandosi a una piattaforma. Quali vantaggi offre una piattaforma rispetto ad una campagna gestita da se’? Il primo vantaggio, innegabile, è quello di avere uno strumento già pronto.  In secondo luogo , la sicurezza che questo genere di siti offrono e infine, elemento questo da non scartare, i servizi che le piattaforme mettono a disposizione gratuitamente e che vanno da forme di tutoraggio nella fase di impostazione  e gestione  del progetto sino alla possibilità di avere accesso a sponsorizzazioni e servizi professionali di comunicazione e marketing digitale. Un altro fattore che offre una piattaforma  è quello riferito alla trasparenza e alla sicurezza dei dati personali e di pagamento.

www.innamoratidellacultura.it offre ai propri clienti la possibilità di  gestire la propria campagna reward o donation in completa flessibilità scegliendo

  • la durata della campagna
  • la possibilità di trattenere quanto raccolto a prescindere dal raggiungimento dell’obiettivo (modello “all-you-can-get) o di ricevere  i fondi solo al raggiungimento dell’obiettivo (modello “all-or-nothing”)

La verticalità della piattaforma è un aspetto peculiare che risolve la difficoltà di riuscire a raggiungere e coinvolgere soggetti esterni alle reti di relazioni preesistenti alla campagna.

Niente comunità, niente soldi.

Chi pensa che il successo di una campagna dipenda dalla piattaforma sui cui è stata pubblicata sbaglia. Per le campagne di tipo artistico e culturale il successo si costruisce in prima del suo lancio.  Nella maggior parte delle campagne (riuscite), i contatti pregressi oscillano fra il 75 e l’85% di tutti i finanziatori . Questo dato spiega il perché campagne proposte da creativi eccezionali o enti super culturali non raggiungono l’obiettivo e perché contare sui contatti social è un errore. Convertire un amico digitale in amico reale è difficile. Per farlo bisogna possedere due doti: un buon storytelling e una reason why  molto convincente .

Ricapitolando, chi aiuta veramente una  campagna a decollare è la cerchia definita  dei family and friends. Generalmente sono le persone amiche quelle che donano di più e che creando massa critica invitano le altre persone a partecipare.

La simpatia e l’entusiasmo da sole non bastano. Per coinvolgere le persone è indispensabile uno storytelling ad alto impatto emotivo. Raccontare se stessi e il proprio progetto è tutt’altro che facile, soprattutto quando si vuole arrivare a un pubblico che ancora non ci conosce. Ma è un dato di fatto che lo  storytelling conta molto di più dei rewards. Attraverso lo  storytelling il progettista può raccontare la sua idea e coinvolgere le persone trasmettendo i propri valori, problemi, desideri e obiettivi.

La community è la base imprescindibile di ogni operazione di crowdfunding per arte e cultura.

Per concludere, spero che le mie considerazioni relative alle  complessità che presenta una campagna di crowdfunding siano di aiuto a chi decide di intraprendere questo tipo di percorso per finanziare la propria idea. Non è mia intenzione scoraggiare, anzi, è mio desiderio condividere informazioni per favorire un approccio più consapevole e, di conseguenza, più efficace.

Emanuela Negro-Ferrero – www.innamoratidellacultura.it

Lezione di crowdfunding n° 35. Quale amico ti può aiutare di più?

Il crowdfunding per l’arte è diventato il modo più popolare per raccogliere denaro senza chiedere un prestito a una banca.  Con una campagna di raccolta fondi online compagnie di teatro, artisti, musei, associazioni, biblioteche, istituti di ricerca, archivi e Fondazioni possono essere sostenuti  dai propri  fan e e diffondere la campagna dappertutto grazie a  internet.

Tutti possono scegliere di lanciare  raccolte di fondi a breve termine e invitare  molti sostenitori a donare piccole somme per poter raggiungere rapidamente il proprio obiettivo. 

Il crowdfunding trova vantaggio  ad essere presente  sui canali  social  come Facebook e Twitter perché è facile per le campagne interesssanti e ben comunicate diffondersi a un vasto pubblico in poche condivisioni. 

Questo spiega perché per avere successo la comunicazione social della campagna va gestita rispettando le best practice dei social media e in maniera professionale.  

Di seguito  i passaggi indispensabili di cui è meglio tenere conto se si vuole raggiungere il proprio traguardo economico.

  1. selezionare la piattaforma
  2. semplificare la donazione tramite smartphone
  3. sfruttare i tools dei canali social
  4. aumentare l’engagement
  5. usare i dati per far crescere la comunità

SCEGLIERE LA PIATTAFORMA GIUSTA PER IL TUO PROGETTO

Ci sono tante piattaforme e se non ci si è mai approcciati al crowdfunding la scelta può essere difficile. Il primo criterio da comprendere  è quello di dividere fra piattaforme di tipi “equity” e siti che promuovono campagne di tipo “reward” . La spiegazione è presto fatta. Se il progetto da mettere in campagna richiede la cessione di quote, la piattaforma da scegliere sarà di tipo “equity”. Se la raccolta fondi avviene donando una ricompensa al proprio sostenitore, allora la piattaforma da selezionare sarà di tipo “reward”. Quale piattaforma? I siti italiani più conosciuti sono piattaforme di tipo “generalista”. Significa che accolgono qualsiasi tipo di progetto, dallo yoga alla tecnologia. Le piattaforme di tipo verticale, come www,innamoratidellacultura.it sono specializzate in progetti di arte e cultura. In pratica, su piattaforme come questa, specializzate, il  pubblico raccolto dai  canali social e sul database è interessato alla cultura e più facilmente partecipa se il progetto è i tipo culturale e artistico.

Un altro criterio che vale per qualsiasi piattaforma, è lo spazio web che viene messo a disposizione per pubblicare la propria campagna e che a mio avviso dovrebbe rispettare questi criteri:

  • facilità di compilazione
  • spazio per video e immagini
  • possibilità di aggiornamento dei contenuti
  • Pulsanti di condivisione social automatizzati che invitano i donatori a diffondere la parola dopo che hanno partecipati
  • Messaggio  di ringraziamento  dopo che una donazione è stata effettuata  per la tua campagna
  • Hashtag unici per la tua campagna di crowdfunding

RENDERE SEMPLICE E VELOCE IL PROCESSO DI DONAZIONE TRAMITE SMARTPHONE

Poiché circa l’80% di tutta l’attività sui social media avviene su smartphone, è necessario che la piattaforma offra un accesso semplice da  smartphone. Che cosa significa questo? Vuol dire che per avere successo la campagna di crowdfunding dovrebbe essere progettata pensando agli utenti mobili. Un modo semplice e facile che in Italia si usa ancora poco è quello di abilitare la donazione tramite messaggio inserendo un testo e il link che rimanda alla pagina dove possono donare.

Questi passaggi sono cruciali per diffondere la campagna:

  • Reclutare  gli influencer dei social media per promuovere la tua campagna text-to-donate
  • Pubblicare semplici video esplicativi che promuovono il testo da donare

SFRUTTARE GLI STRUMENTI DEI SOCIAL MEDIA PER UNA RACCOLTA FONDI PIÙ EFFICACE

I social sono affollati. Ci sono ogni giorno moltissime campagne di crowdfunding e di fundraising ed emergere  non è affatto semplice.

Un sistema davvero consigliato  è  quello di produrre ogni giorno contenuti nuovi, soprattutto video. Questi video non solo contribuiranno ad amplificare il  messaggio, ma poiché molti siti di social media favoriscono i video nei loro algoritmi, questi contenuti sono più probabilmente visualizzati dai sostenitori ( ed è per questo che la tua strategia di marketing video dovrebbe essere una priorità). 

Il sistema  di pubblicare un solo  post al giorno, magari sempre lo stesso post, non è vincente. E’ un dato di fatto che le  campagne di crowdfunding hanno bisogno di essere spiegate e raccontate. Che le persone vanno entusiasmate e invogliate. Vanno ringraziate pubblicamente. Intervistate. Perché? Il motivo è semplice. In Italia tante persone ancora non si fidano a donare digitalmente sulle piattaforme di crowdfunding.  Le testimonianze lasciate da chi ha già partecipato sono preziose e…creano traffico! I video virali piacciono, vengono condivisi, commentati e amati. Ma c’è di più. Mettere online una campagna e sperare di coinvolgere le persone con uno o due post, magari una mail, un video e qualche articolo, beh, non è sufficiente. Ci vuole costanza, intensità,impegno.

FAR CRESCERE LA COMUNITÀ CON DATI DI SUPPORTO INFORMATIVI

Una piattaforma di crowdfunding, se è online da qualche tempo, possiede un  database di donatori e follower profilati. Di questi donatori ha raccolto i dati e questi dati, che sono visibili sui canali social, sono un punto di forza per chi vuole promuovere la propria campagna nell’ambito di competenza della piattaforma stessa. Una rapida occhiata al profilo di un sostenitore può rivelare:

  • La sua età, sesso e stato civile
  • simpatie, antipatie e hobby
  • area geografica di provenienza
  • tipo di professione

Tracciando il coinvolgimento con la  campagna di crowdfunding, il team di social media può conoscere le abitudini di ingaggio dei  sostenitori online. Ad esempio, si possono  raccogliere  i dati che rivelano quali post di crowdfunding sono più popolari tra i sostenitori, il momento migliore della giornata per effettuare la call to action  e quali  tipi di video hanno più probabilità di essere condivisi.

Tutto questo discorso sottintende che chi pensa di lanciarsi in una  campagna di crowdfunding senza avere definita una strategia e poter contare sull’appoggio di un team per la comunicazione rischia di fare un buco nell’acqua.  In certi casi, pochi, c’è chi c’è riuscito da solo. C’è anche chi pensa di poter delegare la conduzione della campagna per il proprio progetto ad altri sperando di raccogliere.  Un’agenzia può aiutare nella progettazione ed intervenire tecnicamente per diffondere la comunicazione. Perché le persone si sentano parte di un progetto deve essere chiaro che ci si deve mettere la faccia. Sporcarsi le mani. darsi da fare. Le persone donano se sentono il cuore di chi promuove un progetto, qualsiasi sia l’idea e qualsiasi sia la cifra richiesta. Il crowdfunding per l’arte non è un processo intellettuale. E’ la capacità di coinvolgere le persone e convincerle a donare il proprio denaro per far realizzare un’ idea, un progetto, un prodotto. Il termine esatto è carisma. Perché una campagna abbia successo progetto e progettista devono avere carisma. Altrimenti, ciccia.

Emanuela Negro-Ferrero – www.innamoratidellacultura.it

Regala un “Passaporto Sospeso” per Matera

Dalla “vergogna” alla luce. Una frase breve, secca, che sintetizza con chiarezza quello che è accaduto – e sta accadendo – a Matera. Dopo la nomina avvenuta nel 2017 a Capitale Europea della Cultura 2019, dalle pietre secolari si è sprigionata una vibrazione creativa che ha preso la forma di uno straordinario evento culturale articolato su un programma declinato lungo tutto l’anno. Chi è stato a Matera prima del 19 gennaio 2019 deve sapere che quello che c’è lì oggi è totalmente diverso da quello che c’era anche solo ieri. Ogni giorno succede qualcosa e ogni giorno la città cambia e si trasforma. Nel 2019 Matera è diventata il simbolo della rinascita del Sud Italia. E’ la prova concreta che la Cultura ha il potere di cambiare le cose. Di creare economia e benessere in modo sostenibile e durevole.

regala un "Passaporto Sospeso " per Matera
Matera illumina il mondo con la sua bellezza

La Cultura a Matera è passata come un raggio magico ridestando nei luoghi e nelle persone energie sopite da millenni. Per celebrare la nomina a Capitale della Cultura la città intera si è messa in gioco, complice un Programma articolato e dai contenuti prestigiosi ma, soprattutto, ideato con l’obiettivo di costruire relazioni fra le persone e favorire la condivisione. Ed è proprio in questo clima di espansione che il team di progettazione della Fondazione Matera Basilicata ha realizzato un progetto dedicato al tema della co-creazione e destinato a diventare una campagna di crowdfunding. Il progetto ha preso il titolo di “Passaporto Sospeso” .

Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Open the future
Matera open future

Che cosè ” Passaporto sospeso” ?

Per chi non lo sapesse, nei bar di Napoli esiste la tradizione di pagare un caffè a chi verrà a consumare dopo. Si tratta di un gesto generoso pensato con l’intenzione di condividere la gioia di assaporare la tazzina di caffè con uno sconosciuto. “Passaporto Sospeso” nasce con la stessa intenzione: a chi acquista un “Passaporto Sospeso” sul portale www.innamoratidellacultura.it viene chiesto di regalarne uno – o più di uno – a persone sconosciute. L’intenzione è chiara: condividere la cultura significa condividere qualcosa che possiede un alto valore emozionale. Chi dice che con la “cultura si mangia” ha ragione. La Cultura dà lavoro a moltissime persone, nutre lo spirito, aumenta la capacità di critica e alimenta la democrazia. Se la Cultura viene regalata, il valore che acquista è davvero molto grande.

regala un Passaporto Sospeso per Matera
Una scena dello spot di Passaporto Sospeso

Come funziona la campagna “Passaporto Sospeso”?

La campagna, pubblicata sulla piattaforma www.innamoratidellacultura.it è strutturata su una proposta di acquisto del “Passaporto” culturale per gli eventi di Matera Capitale della Cultura accoppiata alla donazione di uno o più “Passaporti Sospesi”. Ma non è tutto. Il “Passaporto Sospeso” verrà donato attraverso la Caritas per consentire a persone svantaggiate di vivere una giornata all’insegna della Cultura e… della leggerezza. Tutti possono partecipare, basta decidere l’importo da donare e quindi il numero di documenti di ingresso che si desidera donare. La campagna terminerà a fine agosto e i biglietti saranno quindi resi disponibili per la fine del mese di settembre.

La campagna di comunicazione di Passaporto Sospeso interpretata da Dino Paradiso
La campagna di comunicazione di Passaporto Sospeso interpretata da Dino Paradiso

Uno spot divertente per comunicare la campagna di crowdfunding

“Passaporto sospeso” è stato ideato dal team culturale della Fondazione Matera Basilicata e prodotto dall’Agenzia di Comunicazione SCAI con sede a Potenza. Lo spot, un video divertente è interpretato dall’attore lucano Fabio Pappacena . Il concetto di “cittadinanza temporanea” che si intende proporre a chi viene in visita a Matera vede l’attore appoggiato al bancone di un bar intento a gustarsi una tazza di caffè e deciso a lasciarne uno pagato per chi verrà dopo di lui. Si tratta del famoso “caffè sospeso” , antica tradizione napolitana nata per celebrare la generosità e l’amicizia attraverso un piccolo e semplice gesto. Chi deciderà di partecipare alla campagna di crowdfunding potrà acquistare un biglietto di ingresso per Matera 2019 e regalarne uno – o più di uno – a persone che non conosce e, soprattutto, che non possono permettersi di acquistarlo. e di godere dii una giornata all’insegna del divertimento e della gioia.

La Cultura diventa un vero proprio “pasto” per l’anima, un nutrimento essenziale per migliorare la vita delle persone e dell’intera comunità.

Vuoi regalare un “Passaporto Sospeso” ? Vai al link della campagna www.innamoratidelalcultura.it e scegli la tua ricompensa.

Vuoi fare le cose in grande? Condividi la campagna con tutti i tuoi amici e invitali a regalare un “Passaporto Sospeso” per gli eventi di Matera 2019.

redazione www.innamoratidellacultura.it

Una piscina per Maddalena? Insieme si può!

Aiutiamo Maddalena a costruire la piscina per il suo agriturismo! Chi è Maddalena? Maddalena è una giovane donna pugliese nata e cresciuta in Manduria che nel 2015 ha deciso di ristrutturare la casa di famiglia insieme a Giacomo il suo compagno e trasformarla in agriturismo. La casa, un bell’immobile tradizionale dei primi del ‘900 , è disposta su due piani e circondata da un ampio giardino popolato di piante mediterranee.

aiutiamo Maddalena Lo Martire a costruire la piscina per il suo agriturismo in Manduria
Maddalena Lo Martire nel giardino de Il Sambuco pronta per una gita fuoriporta.

Giacomo si è occupato della ristrutturazione mentre Maddalena ha curato gli interni e si è dedicata ad accogliere i clienti offrendo una calorosissima accoglienza tutta italiana: colazioni, pranzi e cene cucinate in casa e a richiesta, corsi di cucina pugliese tradizionale.

La struttura rinnovata è stata battezzata “Il Sambuco” e da aprile a novembre è molto apprezzata e prenotata, soprattutto da stranieri provenienti soprattutto da Inghilterra, Germania e stati Uniti.

Il Sambuco di notte
La magica atmosfera pugliese a Il Sambuco

Il mare cristallino della Puglia si trova a pochi chilometri di distanza così come le numerose attrazioni turistiche e naturalistiche. Il Sambuco è il luogo perfetto per trascorrere una vacanza immersi nella natura lontano dal rumore e dallo stress della città.

Maddalena però non si accontenta e desidera offrire di più ai suoi clienti. Nei mesi estivi, quando fa davvero molto caldo, se i clienti potessero fare un tuffo in piscina e, alla sera, sorseggiare uno dei suoi famosi spritz accompagnati da sfiziosi aperitivi e stuzzichini ecco, la situazione sarebbe davvero perfetta.

aiutiamo Maddalena Lo Martire a costruire la piscina per il suo agriturismo in Manduria
La piscina verrà costruita qui in mezzo agli alberi

Le spese per ristrutturare “Il Sambuco” sono state moltissime. Oggi, purtroppo, Maddalena e Giacomo non riescono a far fronte alla spesa che potrebbe veramente cambiare il livello qualitativo de “Il Sambuco”. Costruire una piscina e abbellire l’area del giardino renderebbe la struttura più elegante e accogliente permettendo anche maggiori guadagni e il rientro pià rapido del prestito bancario.

Guardando i messaggi conservati nel suo cellulare, Maddalena si è accorta di aver costruito delle relazioni profonde con moltissimi dei suoi clienti. Molte persone sono tornate, altre hanno consigliato Il Sambuco ai loro amici. Altre ancora le scrivono e partecipano attivamente alla sua attività su Facebook. Le è venuto in mente che, forse, partendo da questa comunità di persone, avrebbe potuto promuovere una campagna di crowdfunding e chiedere a queste persone di aiutarla realizzare il suo sogno.

aiutiamo Maddalena Lo Martire a costruire la piscina per il suo agriturismo in Manduria
Tutti insieme a imparare come si preparano le orecchiette di Maddalena

In cambio dell’aiuto ricevuto, Maddalena ha pensato ad un “piano” per ringraziare i suoi sostenitori. Niente di asettico e impersonale. La ricompensa per le donazioni, indipendentemente da quanto viene versato, è qualcosa che porta con sè l’amore di Maddalena per i suoi amici e ha l’intenzione di portarli tutti di nuovo a “Il Sambuco” per festeggiare insieme la buona riuscita dell’iniziativa.

Partecipare alla campagna “Una piscina per Maddalena” è facile. Basta digitare il link https://www.innamoratidellacultura.it/?post_type=ignition_product&p=6782&preview=true e scegliere la ricompensa. Sei goloso? Il “corso di orecchiette” fatte a mano fa al caso tuo. Sei ottimista? L’ingresso in piscina è di buon auspicio perchè sottende che la campagna avrà successo. Maddalena è sicura che sarà così. Perchè sa che se le persone si uniscono possono accadere dei veri miracoli. Niente a che vedere con i soldi. Il crowdfunding è una questione d’amore e Maddalena questo lo sa. Aiutiamo Maddalena a costruire la sua piscina!

Come si fa? Puoi donare con la carta di credito in modo sicuro oppure condividere la campagna con i tuoi amici. Puoi anche fare tutte e due le cose!

aiutiamo Maddalena Lo Martire a costruire la piscina
Un mare cristallino a pochi minuti di auto ma…meglio una piscina!

http://bbilsambuco.it


https://www.facebook.com/maddalena.lomartire

Passaporto culturale per Matera 2019

Devi andare a Matera? Ricordati di portare il “Passaporto”

Ogni 19 del mese fino a dicembre 2019 la Fondazione Matera Basilicata, deus ex machina dello straordinario evento, celebra una nuova inaugurazione. Clicca qui per vedere il calendario.

Il 2019 è l’anno straordinario di Matera. La nomina a Capitale Europea della Cultura ha messo in moto idee ed energie e la città oggi si presenta al mondo trasformata.  La cerimonia di inaugurazione avvenuta il 19 gennaio 2019 ha aperto ai visitatori  la  possibilità di aggiungere al tour dei luoghi più famosi  della città più bella del mondo la partecipazione  agli straordinari eventi culturali e artistici proposti da 800 operatori e artisti provenienti da tutto il mondo. Più di 50 produzioni culturali originali, 5 imperdibili grandi mostre e tanto altro! Si tratta di una straordinaria esperienza immersiva ideata per coinvolgere  a 360° tutte le fasce di età, tutte le nazionalità, il grande mondo delle scuole, i gruppi organizzati con tariffe speciali in ottica di una grande accoglienza integrata.

Il Circo a Matera. Uno degli eventi del Programma Culturale 2019.
Il Circo a Matera. Uno degli eventi del Programma Culturale 2019.

Ogni 19 del mese fino a dicembre 2019 la Fondazione Matera Basilicata, deus ex machina dello straordinario evento, celebra una nuova inaugurazione. Clicca qui per vedere il calendario.

Come fare per vedere tutto e, soprattutto, per  non incorrere in code chilometriche, attese sfibranti o, peggio, saltare  qualche cosa perché è mancato il tempo?  Acquistare un “Passaporto” per Matera 2019!

L’idea del biglietto unico non è nuova. La novità è racchiusa significato che si è voluto dare e che va ben oltre la creazione di uno strumento facile da usare e conveniente perché permette di risparmiare e, allo stesso tempo, di evitare di perdere il proprio tempo  – e la pazienza- in code e intoppi.

Infatti,  concetto su cui si basa il “Passaporto Culturale” è quello di “cittadinanza temporanea” e indica la volontà di aprire le porte della  città – e del cuore – a persone di ogni cultura e credo in perfetto allineamento con il claim dell’evento: Open Future, futuro aperto.

Matera é la Capitale Europea della Cultura 2019
Vista dall’alto di Matera al tramonto.

Che cos’è il “Passaporto” culturale?

Il “Passaporto” culturale di Matera è un vero e proprio lasciapassare dell’accoglienza e per questo motivo viene proposto ad un prezzo accessibile, solo 19 euro* ma…ad una condizione! Chi acquista il “Passaporto” per Matera 2019 si assume il dovere, in qualità di cittadino temporaneo, di portare un libro da lasciare in eredità ai futuri cittadini che animeranno la città e che andrà ad arricchire la biblioteca di comunità in occasione dell’ “Open Culture Festival”.

Passaporto è il ticket unico per gli eventi di Matera
Il Passaporto di Matera 2019 è un documento nominale e dura 48 settimane.

Dove di acquista il “Passaporto” di Matera e come funziona?

Sul sito della Fondazione Matera Basilicata, al link dedicato è possibile leggere il regolamento per poter utilizzare correttamente il “Passaporto” per Matera 2019. Che si acquista sul sito Ticketone oppure chiamando l’ufficio TicketOne Sistemi Culturali al numero 0835 1833002 dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00 e il sabato dalle 9.00 alle 13.00 (domenica e festivi chiuso) o all’Infopoint di via Lucana 125-127.

Inaugurazioni di Lumen a Matera 2019
Inaugurazione di Lumen a Matera.

Come si usa il passaporto per Matera 2019?

Per alcuni eventi è necessaria la prenotazione: con l’acquisto del passaporto viene assegnato un codice di prenotazione personale da usare ogni volta che si vuole prenotare un posto a un evento.
Il passaporto è nominale e non può quindi essere ceduto a terzi. Questo significa che al  momento della partecipazione agli eventi verrà richiesto il  documento d’identità, quindi è meglio averlo con sé!

Come acquistare il passaporto per Matera 2019

Il passaporto si può acquistare una volta giunti a Matera nell’Infopoint di via Lucana 125-127 oppure online (in quest’ultimo caso viene aggiunto 1 euro di prevendita per commissioni/spese).
Il prezzo intero del passaporto è di 19 euro, ma esistono diverse tariffe agevolate:

  • gruppi (minimo 15 persone), 15 euro
  • residenti in Basilicata, 12 euro
  • ragazzi dai 6 ai 18 anni, 5 euro
  • scuole, 5 euro
  • bambini fino ai 5 anni e diversamente abili, gratis
Chi ama Cultura, regala Cultura
Chi ama Cultura, regala Cultura. Scopri tutti i progetti culturali su Innamoratidellacultura.

Regalare il passaporto per Matera 2019? Yes!

Si può regalare il passaporto per accedere agli eventi che si svolgono in città per il tutto l’anno. Anche questo può essere fatto online. Questo ticket è stato definito Matera 2019 Passaport Voucher.

Acquistandolo online basterà esibire all’Infopoint di Matera la mail ricevuta al momento dell’acquisto.

Tutti chiaro fino qui? E’ in arrivo un altro modo per acquistare il “Passaporto”. Seguiteci sul sito e sui nostri canali social. Sta per partire una iniziativa di condivisione. Qualcosa di pensato proprio per chi ama la cultura e desidera che tutti possano goderne. Siete curiosi? Fra qualche giorno il segreto verrà svelato!

Nel frattempo, buona visita a Matera!

Redazione

Innamoratidellacultura

Trascorrere la PAsqua a Matera

Programmi per Pasqua? A Matera! Innamorati della Cultura.

E’ proprio vero che attraverso la Cultura il sud Italia sta dimostrando con i fatti che esiste un modo, ecologico e democratico, per mettere in moto l’economia. Il turismo in Basilicata è in aumento esponenziale e quindi, quale migliore occasione che trascorrere le vacanze pasquali proprio a Matera?

Festeggiare la Pasqua a Matera con un tour straordinario per le vie religiose? Idea fantastica! La città quest’anno offre veramente tantissimo e, le giornate dedicate alle festività religiose, arricchiscono il programma di visita culturale rendendolo davvero unico.

Pasqua a Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Fai il pieno di eventi.

La Pasqua di Matera riporta ai riti sacri e ogni evento è ricco di storia, religione  e tradizione.

La rievocazione della Passione di Cristo è un evento straordinario che si svolge in un luogo  magico già a partire dal giovedì santo,  nei Sassi, a ridosso del Canyon della Gravina con uno spettacolo dedicato al “Presagio”.

Ieri, Venerdì Santo, si è svolta la processione sulla Via Crucis, un percorso disposto su quattordici stazioni lungo le strade del centro storico, Un saliscendi suggestivo che vede i fedeli portare sulle spalle le statue della Vergine Maria e di Gesù con l’accompagnamento musicale di brani storici eseguiti da una banda musicale. Inutile dire che la partecipazione è sempre altissima e l’effetto emozionale unico al mondo.

Oggi è il sabato della vigilia. La Pasqua a Matera è straordinaria. Nelle chiese cittadine si celebra la “benedizione del Cero Pasquale, un rito seguito dai materani che affonda le radici nella storia locale e si narra che una volta, i bambini della città utilizzassero un oggetto simile ad un atavola di ferro chiamata “tracca troch”.

Il giorno di Pasqua è il culmine dei festeggiamenti che, uniti agli eventi culturali organizzati per celebrare la nomina di Matera a Capitale Europea della Cultura 2019, rendono la visita ancora più interessante e ricca .

Come si arriva a Matera?

In treno, con Italo fino a Napoli e poi in bus. In aereo fino a Bari e poi in bus o con un taxi (prenderlo collettivo conviene!). La città si può visitare a piedi ma…senza il “passaporto” non si va da nessuna parte, Che cos’è il “Passaporto”? E’  il biglietto unico ideato dalla Fondazione Matera Basilicata per accedere agli eventi. Dove si acquista? Sul sito della Fondazione www.materaevents.it. It oppure on line su diversi canali di distribuzione come, per esempio, Ticketone. Per una visita al top è bene fare programmi.

Il “Passaporto” di Matera è stato creato per dimostrare la volontà da parte della città di aprirsi al turismo offrendo una cittadinanza culturale temporanea. E’ un bel modo per dimostrare la nuova vocazione turistica legata alla cultura che la città dei Sassi offre al mondo dimostrando con i fatti che il passaggio da “città della vergogna” a “città dei sogni” è avvenuto proprio grazie alla cultura.

Due consigli per passare al meglio la vacanza.

Arrivati a Matera, non perdete l’occasione di assaggiare le specialità gastronomiche tradizionali: la “panarella” dolce di pastafrolla con al centro un uovo sodo e il celebre “pane di Matera” ma anche le torte di ricotta e le “spumette”  meringhe, soffici soffici a base di chiara d’uovo, zucchero a velo e  farina di mandorle.

Siete pronti per trascorrere la vostra vacanza di Pasqua a Matera?  Buona visita e… auguri dal nostro staff!

Redazione www.innamoratidellacultura.it

Hai un’ idea in mente? Carica il tuo progetto sulla nostra piattaforma di crowdfunding dedicata alla cultura.

Natura = Cultura. Succede a Matera, si chiama Gardentopia.

Gardentopia è uno dei progetti più interessanti promossi dalla Fondazione Matera Basilicata per celebrare l’anno di  Matera  Capitale Europea della Cultura.

Gardentopia si rivolge agli spazi dismessi, alle aree abbandonate, alle periferie, a quelle zone che stanno ai margini dal centro, dal turismo e dagli scambi: un’utopia verde che intende trasformare questi luoghi dimenticati in aiuole, giardini, orti accessibili a tutta la cittadinanza.

Coordinati dalla curatrice artistica Pelin Tanartisti internazionali e architetti del paesaggio lavoreranno con la comunità, fianco a fianco con chi vive quei luoghi quotidianamente

Il 21 marzo,primo giorno di primavera,con la performance 100 Alberi per Gardentopia è stato inaugurato il Giardino Evolutivo della Fondazione Matera Basilicata 2019.

Dal 1982 natura e cultura insieme per la comunità.

L’evento ha tratto ispirazione dalla celebre opera di arte pubblica di Joseph Beuys, 7000 Oaks Trees (7000 alberi di quercia). L’artista tedesco nel 1982, in occasione della prestigiosa manifestazione di arte contemporanea Documenta 7 a Kassel, in Germania, ha proposto la piantumazione di 7000 querce nella città. Ogni albero era concepito come accoppiato ad una pietra in basalto. Il progetto venne terminato in cinque anni e da allora si è diffuso in altre città del mondo.

Al posto delle querce, nei giardini pubblici e collettivi della rete Gardentopia della Basilicata  sono stati piantati cento alberi di molte varietà di frutti minori (susino, corbezzolo, fico, cotogno, azzeruolo, carruba, mela ecc)   e la rete è così diventata un bene comune diffuso dal forte valore simbolico. Si tratta di  30 giardini di comunità individuati dalla Fondazione (6 a Matera, 1 a Potenza e 23 nel resto della regione).

Una festa in due fasi per una giornata memorabile.

La manifestazione del 21 marzo si è svolta in due parti ognuna condotta da due artisti, Luigi Coppola e Leone Contini. Il primo ha lavorato nel rione di Agna, a Casina Padula portando il suo approccio più umanistico illustrando l’origine delle piante. L’attività si è svolta insieme agli studenti  delle scuole elementari e medie del quartiere e a quelli dell’istituto agrario e del Liceo artistico di Matera avviando la trasformazione degli spazi antistanti la sede dell’Open Design School in un giardino di comunità attraverso un processo partecipativo festoso e allegro.

Leone Contini, ha portato il suo lavoro artistico ad un livello astratto e concettuale mirato alla trasformazione dei giardini da spazi estetici a spazi fruibili per la comunità.

Nel pomeriggio, si sono riuniti  i delegati di tutti i comuni che fanno parte della rete Gardentopia e gli abitanti del quartiere e i cittadini partecipando tutti insieme a un tour in risciò a tappe fra i giardini di comunità realizzati in città.

L’arte ha fatto la parte del leone con spettacoli e performance.

Le tappe sono state arricchite dalle  performance artistiche realizzate Luigi Coppola attraverso la piantumazione degli alberi : al Giardino dei momenti uno spettacolo di magia con l’associazione “La Capa o sciuc”; ad Agoragri performance di food design con Cozigha Nomade; alla Pascoli, giardino Spighe Bianche (esibizione dei Cantori Materani diretti da Alessandra Barbaro. Il tour si è concluso ritornando al casino Padula con la performance di Contini e un dj set.

Partner del progetto è Coldiretti che ha offerto i cento alberi e le cento balle di fieno che andranno a definire lo spazio di un grande anfiteatro all’aperto e che per tutta la giornata ha offerto della frutta ai partecipanti.

Il Giardino Evolutivo è un progetto partecipativo che vuole sperimentare insieme a una vasta rete di giardini collettivi una visione aperta della pratica della riproduzione vegetale. Il concetto guida è prendere le distanze dalla logica  della monocultura e dell’uniformità imposta dall’uomo a favore della contaminazione, della ibridazione e della complessità.  Portando  il messaggio a un livello livello sociale, il Giardino Evolutivo si pone come una rappresentazione della società attuale dimostrando concretamente come l’ibridazione porti nuova ricchezza liberando energie creative e risorse inaspettate.

Digita qui  il programma completo.

Redazione www.innamoratidellacultura.it

Turismo culturale. Ogni vacanza vale

È un dato di fatto che il nostro  patrimonio culturale piace moltissimo agli stranieri. Negli ultimi anni anche noi  italiani ci siamo accorti delle straordinarie meraviglie artistiche che abbiamo proprio sotto casa.

I dati Istat rivelano che ci siamo #innamoratidellacultura al punto da far registrare una crescita del 20% dal 2016 ad oggi.

Quali sono le mete preferite dagli italiani quando si tratta di cultura?

Le statistiche indicano il Veneto come prima scelta (16,5 per cento delle presenze nel 2010), a cui seguono Lazio (15,8 per cento) e Toscana (15,2). Tre stranieri su dieci invece vanno in Lazio (33,7 per cento), poi in Veneto (25,2 per cento) e Toscana (17,2 per cento).

Prima del terremoto l’Emilia Romagna era gettonatissima. Oggi molto meno.

Nelle destinazioni top vince sempre il tour “classico e romantico”  con le città d’arte in testa : Venezia, Roma Firenze.

Ma è il “turismo slow” il vero campione di preferenze. Esiste una nuova identità. E’ quella del  turista culturale. Si tratta di persone più selettive, dai gusti decisamente più sofisticati , amanti della natura, dell’arte e che in linea generale preferiscono un approccio più “lento” . Il cambiamento nei gusti illustra un modo di trascorrere le vacanze più umano, meno costoso e meditativo. Il turismo culturale è arricchito dal turismo enogastronomico che altro non è che un modo per conoscere la cultura dei luoghi passando attraverso le ricette tradizionali del luogo. L’Italia, da sud a nord, offre una varietà praticamente infinita di luoghi e di sapori. Il risultato è che nelle località di interesse storico e artistico, le presenze di italiane sono cresciute del 17 per cento e  quelle di stranieri del 54 per cento.

Dove vanno gli #innamoratidellacultura quando c’è un ponte o una vacanza?

Nord, centro o sud? Sud. Senza ombra di dubbio. Direzione? Calabria.

La curiosità ci ha spinti verso un piccolo centro del Vibonese che dall’inizio dell’anno sta registrando un numero di visitatori in costante e continua crescita. Stiamo parlando di Soriano Calabro.

L’attrazione esercitata da questo piccolo centro, situato in  provincia di Vibo Valentia è il concentrato di bellezze architettoniche e storiche immerse in  un paesaggio da mozzare il fiato.

Passeggiare al tramonto lungo le spettacolari  rovine dell’antico convento dei padri domenicani raso al suolo dal  terribile terremoto del 1783 è emozionante e magico allo stesso tempo .

Il monastero è un complesso monumentale risalente al 1550. In età barocca, divenne uno dei più ricchi e famosi conventi domenicani d’Europa ]ed uno dei santuari più frequentati dell’Italia meridionale. L’edificio  originale era formato da cinque chiostri, la chiesa era lunga quattro campate ed aveva sei cappelle laterali. Monumentale è una definizione azzeccata.

Oggi i resti più consistenti si riferiscono alla parte inferiore della facciata della chiesa barocca, mentre rimangono tutte le strutture portanti fino all’altezza del piano terra: l’intero complesso è stato oggetto di un restauro conservativo nel secondo dopoguerra.

In tema di cultura italiana, la Pasqua di Soriano Calabro è ricca di  tradizioni. Culinarie e religiose. Come in molto comuni del vibonese anche qui si tiene l’“Affruntata”, rievocazione dell’incontro tra il Cristo Risorto e sua Madre. Una processione meravigliosa seguita con partecipazione da centinaia di persone. Che finita la festa si godono le meravigliose creazioni della pasticceria locale.  In Calabria abbondano le ricette di biscotti di ogni forma e sapore.  Si dice che i dolci tipici di Soriano Calabro siano stati tramandati dal un monaco misterioso. Santo subito!  I suoi “marzelletti” gustosi e delicati sono vero e proprio un concentrato di bontà. uo a tutti, e buona visita!

Redazione – www.innamoratidellacultura.it

Regine, principesse, madame e madamine. Buon 8 marzo a tutte!

Per festeggiare degnamente l’8 marzo quale migliore occasione che visitare una mostra dedicata alle donne? A Torino, al primo piano di Palazzo Madama, è allestita  fino al 6 maggio 2019) l’esposizione di  opere ed  oggetti dal titolo eloquente :Madame Reali: Cultura e potere da Parigi a Torino” che documenta la vita e le azioni di due donne che, dal 1600 al 1700, impressero un forte sviluppo alla città e alla società locale trasformandola in una vera e propria città internazionale.

Stiamo parlando di Maria Cristina di Francia (Parigi 1606- Torino 1663) e di Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours (Parigi 1644 – Torino 1663.

Il percorso museale conta su oltre 120 opere suddivise fra dipinti, arazzi, tessuti, gioielli, oggetti d’arte, ceramiche, disegni e oreficerie . Si tratta di un racconto che si snoda  fra le parentele delle case regnanti europee, le azioni politiche e culturali, le scelte artistiche che hanno condotto alla realizzazione dei palazzi, alle feste  sontuose, la moda e infine, l’attività religiosa.

Cristina di Francia, nata Chrestienne de France, era figlia di Enrico IV di Borbone, re di Francia, e dell’italiana Maria de’Medici. Nel 1649 viene data in sposa a Vittorio Amedeo I di Savoia all’età quindi di 13 anni.  Il tratto iniziale della mostra è una galleria di ritratti di famiglia. I due genitori, il fratello Luigi XIII e la sorella Enrichetta Maria andata in sposa a Carlo I Stuart, re d’Inghilterra.

Arrivata a Torino, Cristina, abituata ai fasti della corte francese,  instaura la moderna abitudine di festeggiamenti sontuosi e inaugura la stagione dei balletti di corte coreografati. Una novità assoluta che scuote la tranquilla e un po’ provinciale nobiltà piemontese. Sul versante architettonico, Cristina, la Madama Reale,  fa ingrandire e arredare due residenze extra-urbane: richiamando architetti del calibro di Carlo di Castellamonte per Villa Abegg  e il Castello del Valentino. Oggi, la prima è conosciuta come Villa della Regina e il secondo è sede della facoltà di Architettura.

Rimasta vedova, Cristina prende la reggenza per conto del figlio minorenne Carlo Emanuele  e affronta il conflitto con i cognati Maurizio e Tommaso Savoia-Carignano che si chiude solo con le nozze della figlia Ludovica con lo zio,  il Cardinal Maurizio e con il passaggio del figlio. Cristina muore nel 1663 lasciando il trono a Carlo Emanuele, primo dei suoi sette figli.

La moglie di Carlo Emanuele è Maria Giovanna Battista di Nemours. Giunta alla corte sabauda,le venne affiancato il soprannome di Madama Reale, già utilizzato da Cristina Maria per descriverne la provenienza dalla corte francese e la sua discendenza dalla casata reale francese.

Anche Maria Giovanna Battista, come già Cristina, restò vedova in giovane e età e divenne reggente per conto del figlio Vittorio Amedeo II. Durante il suo governo, amava  organizzare  feste magnifiche e dispendiose per la corte sabauda e spesso venne  tacciata di sperperi ed abusi del tesoro regio. Probabilmente la regina semplicemente utilizzava questa strategia per distogliere l’attenzione del figlio  e dei nobili dalla politica come già faceva a Parigi suo zio Luigi XIV. Donna intelligente e colta, quando il figlio salì al trono, si dedicò all’arte: per suo esplicito ordine molte vie di Torino vennero ampliate, furono costruite chiese e, in particolare, fu ammodernato il Palazzo Madama, per opera dello Juvarra.

Oggi 8 maggio, ricordiamo quindi due grandi donne del passato. Entrambe, dimostrando grandissima intelligenza e capacità, si sono destreggiate in un mondo di soli  uomini gestendo il potere politico con astuzia e, a volte, saggezza e forza.

Che cosa rimane oggi di tutto questo? La monarchia sabauda venne rafforzata da questa opera di “internazionalizzazione” e la città abbellita e migliorata. Le “Madame Reali” hanno veramente dimostrato di che cosa è capace una donna quando si trova nella stanza dei bottoni.

Entrambe sono state tacciate di essere eccessivamente libere o meglio, libertine. Per questo motivo alla fine della loro esistenza si sono convertite alla religione fondando ordini femminili e lasciti benefici. Oggi non accadrebbe più. Le “Madame Reali” occuperebbero spesso le prime pagine dei giornali esprimendo autorevolezza e potere.

Redazione  – www.innamoratidellacultura.it